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Autore: Morgaine You    16/07/2012    2 recensioni
Riscrivere completamente Romeo e Giulietta? Impossibile.
Ma tentare di darne una versione un pò diversa (e ridotta), bhe, ci ho provato! (;
*il titolo è preso da un brano del musical "Giulietta e Romeo" di Cocciante.
Genere: Comico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Giulietta, abbandonata a sé stessa, si stende sul suo letto, quasi rassegnandosi e aspettando inerme che si compia il suo destino.
Non sarebbe dovuta andare in quel modo.
E se fosse nata in un altro luogo?
E se confessasse tutta la verità ai suoi genitori?
No, l’avrebbero sicuramente ripudiata, e buttata in mezzo alla strada.
Ma non avrebbe mai accettato che soffocassero la sua vita con un matrimonio non desiderato.

 Questi sono i pensieri che tolgono la fame e il sonno alla bella Capuleti, da tempo immemore.
Lasciando che questi pensieri la portino via da quella stanza umida,  quasi non si accorge di un foglietto che, a causa del leggero vento che proviene dalla finestra, volteggia sul pavimento.
Lo prende; si tratta di un biglietto. E’ di Benvolio.
“Mezzogiorno, piazza dei Signori. Vi amo”
Mezzogiorno?
E che ora era, ora?
“Balia, balia, vi prego, che ore sono?” urla Giulietta.
“Calmatevi, padroncina. Le campane hanno appena suonato l’una del pomeriggio”
“Oh, balia!” e così dicendo, Giulietta si precipita fuori dal suo palazzo attraverso le lucide scalinate in marmo.
Non si era curata minimamente di sistemarsi l’acconciatura o le vesti.
Così, infatti, ora, corre verso il suo amato Benvolio: i lunghi capelli corvini liberi alla brezza pomeridiana, la veste color smeraldo che segue i suoi leggiadri passi.

 Giunta alla porta di piazza dei Signori, comincia a scrutarsi intorno: mercanti, cavalli, eleganti dame; nessuna traccia del biondo giovane a cui aveva donato il suo cuore.

Poi, ad un tratto, una mano si appoggia sulla sua spalla; lei, spaventata, si volta, portando la mano al letale pugnale che porta sempre legato in vita.
Ma non si tratta di un brigante o di un ladro. E’ Benvolio.
“Non spaventatevi; sono solo il vostro servo più fedele”
“Perdonatemi; ma, come saprete, una ragazza è sempre in pericolo quando è sola”
“Ora non lo sarete più. Giulietta, venite con me”
“E dove mai?”            
“Ovunque, mia signora. Dove siete voi è la vita, fosse anche una tomba”
“Io sono disposta a seguirvi ovunque come ovunque voi seguireste me”

“E’ deciso. Giulietta, sarete mia, per sempre?”
“Per sempre”
Benvolio allora, prendendo per mano la Capuleti, si incammina verso le mura esterne.

 

 
Ma ecco, spuntare da dietro una colonna, Romeo.
“Vile Benvolio, traditore, estraete la spada! E che Dio decida chi tra noi è nel giusto”                     

   
 
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