Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: Bibbs    16/07/2012    0 recensioni
“La tecnica del ghiacciolo con me non funziona, dovresti averlo capito che nonostante tu mi odi, io non mi arrendo così” replicò serio, poi si avvicinò a me, il suo viso vicino al mio, i nasi che si sfioravano, le mani sui miei fianchi “Per favore, Ronnie”.
Sentivo il suo delicato, dolce respiro sul mio viso. Mi confortava quel contatto così...così impulsivo, deciso, voluto. Mi piaceva. Lo odiavo.
No, non dovevo cadere in tentazione, non era ciò che mi ero ripromessa. Lui era come tutti gli altri, me lo sentivo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Piangevo, piangevo senza sosta. Non so da quant’ero chiusa lì dentro, ma ero stata forte fin troppo. Non sopportavo più quella sensazione, non sopportavo più di fingere che non mi importasse, non sopportavo più nulla della mia vita. Perché non potevo farla finita?
Mi sciacquai il viso con l’acqua fredda e cercai di calmarmi “Forza Ronnie, sei forte lo sai, non fare stupidate di cui potresti pentirti” mi dicevo “Non crollare”.
Dopo essermi ripresa uscii dal bagno. Il corridoio era deserto per fortuna, quindi nessuno mi avrebbe vista chiamare a casa.
Digitai il numero di mia madre e schiacciai il bottone di avvio della chiamata.
“Che ci fai qui?”.
Mi voltai e la rabbia mi salì. “Vattene, per favore” sussurrai a denti stretti “Vattene, non voglio vederti”.
Quel ragazzo, Josh, Jack o come cavolo si chiamava, era lì in piedi dietro di me che mi fissava indeciso se rispondere o no “Scusa per prima, è per quello? Ti ho già detto che mi dispiac...”.
“Non è per quello, vattene, ciao” lo interruppi e gli diedi le spalle. Il telefono continuava a squillare, mamma non rispondeva.
Lui mi mise una mano sulla spalla e mi fece voltare verso di lui “Si può sapere che ti ho fatto?”.
“No” quasi urlai “Vattene adesso!” Mi morsi il labbro. Stai calma Ronnie. Poi scoppiai “Lo hai fatto a posta”.
Inarcò un sopracciglio e mi guardò “Che cavolo...Ma cosa? Non capisco”.
“Niente, lascia perdere, non mi piace la gente falsa”.
Si zittì. Ulteriore conferma che quello che avevo pensato era vero.
“Come vuoi allora” sospirò, poi si girò e se ne andò.
Fantastico, adesso non avevo solo tutta la scuola a prendermi in giro, pure il ragazzo nuovo. Tanto che mi cambia? Nulla.
Continuai a squillare a mia madre, ma senza successo. La campanella della fine dell’ora suonò e sobbalzai, dovevo correre in classe o mi avrebbero ammazzata!
Mi diressi velocemente all’aula di inglese, sperando non mi facessero domande sulla mia lunga assenza. Entrai in classe e mi sedetti al mio posto, l’ultimo e il più isolato della classe ovviamente. Mi abbassai e mi misi a tirare fuori libro e quaderno per prendere appunti.
“Oh, tu devi essere quello nuovo” esclamò la professoressa Cartman “Justin Bieber...Giusto?”
“Sì” confermò lui.
Sentii una generale gioia e tutti sorridevano alla sua vista, soprattutto le ragazze.
“Beh, mi dispiace, non c’è tempo per le presentazioni, magari alla fine dell’ora ma siediti pure lì in fondo, vicino a Ronnie”.
Alzai la testa e spalancai gli occhi. No. No, no, no. Perché sempre a me?
Justin si diresse verso di me e si sedette nel posto in fianco al mio, continuando a guardarmi, studiando la mia espressione.
Io lo ignorai, lo avevo conosciuto quello stesso giorno e già volevo che se ne tornasse da dov’era venuto.
“Ehi” mi disse dopo cinque minuti che mi fissava “Vuoi dirmi che c’è?”.
Lo guardai scocciata “No, non voglio”.
Sospirò e borbottò qualcosa che non compresi “Perché hai pianto?”
“Non sono affari tuoi” dissi a bassa voce portandomi le mani alla faccia dalla disperazione. Le maniche della maglia mi scoprirono leggermente i polsi, se ne accorse subito.
“Che hai fatto lì?” mi prese una mano e mi girò il braccio, osservava scosso le cicatrici “Che hai fatto?”.
“Mi capita quando mi gratto troppo forte e le unghie mi graffiano”.
“Non dire cazzate, non sei un orso grizzly” mi guardava preoccupato “Non farlo mai più”.
“Facile a dirlo per chi non sa nulla di me, ha tutto perfetto ed è amato già da mezza scuola”.
Fece un lungo respiro “Tu non sai niente e io ti ho fatto una domanda, rispondimi” affermò serio.
“Prego i due signorini lì in fondo di smetterla di chiaccherare, grazie” ci interruppe la professoressa.
“Non finisce qui” disse lui.
“Sì, come no” risi “Lasciami stare per favore, ti scongiuro. Non ho bisogno di altre prese per i fondelli”.
“Io non prendo mai per il culo, non più, ricordalo”.
  
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