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Autore: SpecialAgent    16/07/2012    4 recensioni
“Prendete l'attrezzatura!” esordì brusco Gibbs.
“Cosa abbiamo, capo?” chiese Tony prendendo la sua 9mm dal cassetto.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Piccola premessa prima di iniziare. È la mia prima fanfiction a capitoli su NCIS, non garantisco nulla di esaltante! Spero in ogni caso che vi piaccia, la mia buona volontà c'è tutta. Mi scuso fin da ora per eventuali errorri di battitura o simili. Ringrazio chi vorrà leggere, chi vorrà seguirla e chi vorrà recensire! Ciao, Fabi! 


Un nuovo caso.

 

“Prendete l'attrezzatura!” esordì brusco Gibbs.

“Cosa abbiamo, capo?” chiese Tony prendendo la sua 9mm dal cassetto.

“Abbiamo perso il Capitano Skipper, a Quantico!” tono incredulo.

“Bene!” sarcastico Tony.

 

L'abitazione del Capitano si collocava in un dei quartieri più benestanti all'interno della base. Un piccolo giardino circondato da una staccionata appena riverniciata, un fuoristrada parcheggiato all'esterno del garage, un altalena dondolava da sola spinta dal vento invernale. Tutto tranquillo. Nulla lasciava intendere ad una sparizione.

Gibbs premette il campanello, un suono stonato irruppe nella casa, una signora di mezza età si presentò sull'uscio.

“La signora Skipper?” chiese l'uomo.

“No, sono Elisabeth Evans, la tata..” preciso lei.

“La signora è in casa?”

“Posso sapere chi siete?”decisa.

“Agente Speciale Gibbs, Ncis.” mostrando il distintivo.

Scrutò gli agenti alle sue spalle indecisa sul da farsi.

“Abbiamo ricevuto una chiamata a proposito di..” intervenne Ziva.

“Entrate!” ordinò la donna sulla porta.

Il gruppo si guardò sbigottito per pochi istanti poi seguì la “tata” all'interno.

La casa, come l'esterno, era immersa nel silenzio.

La donna fece segno di prendere posto nel salone, senza ribattere obbedirono.

Occhi scrutarono l'ambiente. Tutto era dove doveva stare. Non c'era un oggetto fuori posto, opera di un maniaco dell'ordine, sospettarono.

Una donna con in braccio un bambino apparve dal piano di sopra. “Consegnò” il piccolo tra le mani di Elisabeth e si presentò agli agenti.

“Sono la signora Skipper...”disse con occhi lucidi.

“Agente Speciale Gibbs” si presentò l'uomo per la seconda volta “loro sono i miei uomini!” disse poi indicandoli con un gesto della mano.

“Vi ringrazio per essere venuti..”

“Perchè siamo qui, signora?” troppo brusco, forse. Ma il capo inizia ad impazientirsi.

“Come ho detto al telefono, mio marito, il Capitano Aaron Skipper è stato rapito” disse la donna guardando uno per uno i suoi ospiti.

“Come fa a esserne sicura?” parlò McGee dalla seconda fila.

“Ieri sera è uscito e non è rientrato..”

“Avrà avuto un contrattempo..” provò il giovane agente.

“No! Mi avrebbe avvertita!” disse tirando su con il naso.

“Avrà avuto il cellulare scarico o..”provò questa volta DiNozzo.

“No!” replicò di nuovo la donna, sull'orlo di una crisi di pianto.

“Si calmi signora, rintracceremo suo marito!” Gibbs si avvicino alla donna accompagnandola sul divano. “Mi racconti come è andata, non escluda alcun particolare.” sedendosi accanto a lei.

I tre agenti li lasciarono soli. Confusi, si trasferirono nell'atrio, all'ingresso.

“Gibbs le crede..”sospiro Tony. Ma nessuno lo sentì.

McGee approfittò del tempo libero per risolvere un problema con la banca. Compose diversi numeri sul suo Iphone, blaterò qualcosa, poi partì una sinfonia, comunicandogli che era stato messo in attesa.

Ziva appoggiata allo stipite della porta osservava il bambino giocare con la donna anziana. Sorrise nel sentire le infinite domande che porgeva in continuazione, si rabbuiò quando lo sentì chiedere del padre.

La donna alzò lo sguardo verso Ziva, prima di rispondere al piccolo.

“È fuori per lavoro, tornerà presto!” disse accarezzandole una guancia, mentendo.

Ziva spostò lo sguardo altrove, su alcuni ritratti di famiglia, Tony le era alle spalle. Sobbalzò quando l'uomo parlò.

“Lo credi un tipo da tradimento, agente David?”

“Guarda queste foto..”lo intimò lei “Sembrano felici, ti sembra possibile? Il tradimento, dico?”

“L'apparenza può ingannare, Ziva, non scordarlo mai.” le strizzò l'occhio. Sfiorandola le passò accanto e si allontanò.

 

“Tony!”

“Si, capo!”

“Prendi Ziva, tornate in ufficio e attendete ordini!”

“E voi, capo?”

“Staremo qui..” con un cenno del capo liquidò i suoi agenti. “Ah, non dimentichi niente, DiNozzo?”

Il ragazzo si guardò intorno, non trovando risposta.

Poi guardò Ziva, negativo.

Rivolse il suo sguardo a Mcgee, niente.

“Le chiavi dell'auto!” pretese l'uomo porgendo una mano.

“E noi?” chiese lui incredulo.

“Improvvisa, DiNozzo!” sorrise richiudendo la porta e lasciando fuori i due agenti.

“Fantastico!” mormorarono all'unisono.

 

“Ehi aspettami!” disse Tony allungando il passo per raggiungere la collega che già si era allontanata.

“Datti una mossa, DiNozzo!”sghignazzò lei vedendolo in difficoltà a tenere il suo passo.

“Ehi, ehi..”ansimando “hai un piano?” chiese speranzoso.

“Ho visto una rimessa taxi venendo qui, se siamo fortunati ne troveremo uno libero!” disse lei guardandosi attorno come un segugio.

“E se non lo siamo?”

“Camminare fa bene!” rise nascondendo il volto sotto un'espressione seria.

L'uomo si fermò di colpo spalancando gli occhi, concedendole altri metri di vantaggio.

“Muoviti, Tony!” lo sgridò lei voltando l'angolo.

Il ragazzo si riprese dallo shock di doversi fare a piedi chilometri e chilometri e confidando nella sua buona sorte, riprese a camminare.

Una berlina scura partì sgommando dietro lui. I vetri oscurati non permisero di vedere all'interno. Una mozzicone di sigaretta cadde ai piede di Tony. L'auto svoltò a sinistra all'incrocio e per poco un passante non veniva investito.

“Ehi guarda dove vai!” strillò l'uomo.

Tony gli corse incontro dopo aver raccolto la cicca di sigaretta e conservandola in un sacchettino di plastica.

“Tutto bene?” chiese Tony in corsa.

“Si, c'è mancato poco!” disse lo sconosciuto.

“Ha già visto quell'auto?” chiese l'agente.

“Da qualche giorno circola da queste parti..”

“Ha mai visto il guidatore, o un passeggero?”

“No, niente..lei chi è?”

“Mi chiama Anthony DiNozzo, Ncis” mostrando il distintivo.

“Perché l'Ncis bazzica in queste strade?”

“Per salvare pedoni minacciati da automobilisti frettolosi!” lo congedò con un sorriso.

   
 
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