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Autore: giuliacullen95    16/07/2012    3 recensioni
"Ero sempre stata la più veloce del branco. Ero stata oggetto di contese ed invidia. Molti beta desideravano avermi ed, allo stesso modo, sfidarmi. Ero la preferita dell’ alpha, ero la migliore amica dell’alpha , ero l’amante dell’alpha. Quella notte l’unica cosa che mi salvò fu la mia dote, correre, correre fino allo sfinimento.
Da quel momento ero un’ omega in cerca di un branco. Non sarei riuscita a rimanere da sola. Non ho mai avuto una famiglia fino al Morso, da allora so cosa vuol dire unità, reciproco rispetto e fedeltà.
L’istinto mi portò in una piccola cittadina, ero così fiaccata che riuscii a vedere il cartello di benvenuto. Beacon Hills… "
una licantropa finisce in casa Stilinski, cosa accadrà?
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Stiles Stilinski
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Angolo dell'autrice: questa è la mia prima ff su Teen wolf, una serie tv che mi ha completamente stregata.
sperivo che vi piaccia.
Lasciate una recensione per farmi sapere che ne pensate.
                                                                                                       baci


 

epilogo



Ero sempre stata la più veloce del branco. Ero stata oggetto di contese ed invidia. Molti beta desideravano avermi ed, allo stesso modo, sfidarmi. Ero la preferita dell’ alpha, ero la migliore amica dell’alpha , ero l’amante dell’alpha. Quella notte l’unica cosa che mi salvò fu la mia dote, correre, correre fino allo sfinimento.
Da quel momento ero un’ omega in cerca di un branco. Non sarei riuscita a rimanere da sola. Non ho mai avuto una famiglia fino al Morso, da allora so cosa vuol dire unità, reciproco rispetto e fedeltà.     
L’istinto mi portò in una piccola cittadina, ero così fiaccata che riuscii a vedere il cartello di benvenuto.  Beacon Hills…
 
Mi risveglia in una casa. Ero stesa su un soffice divano color crema. La stanza odorava di whiskey e pancakes.
- Ciao signorina, io sono lo sceriffo Stilinski. E tu?
- … - non riuscivo a spiccicare una sola parola. Le mie corde vocali erano incatenate.
- Non vuoi parlare? Sai sarebbe meglio se mi raccontassi cosa ti è successo.
La voce dello sceriffo era gentile e calda, ma non riuscivo a parlare. Ero diventata muta, forse per lo shock.
L’uomo mi lasciò riposare per un po’ , poi arrivò un dottore. Mi visitò con estrema delicatezza.
Uscì dalla stanza per parlare con lo sceriffo.
- Non credo che sia muta. Reputo che abbia subito un forte shock che non le permette di parlare, diciamo che è come bloccata. Ha bisogno di un ambiente sereno, non credo che la casa famiglia andrà bene.
- Papà, facciamola rimanere qui, finché non scopri cosa le è successo. Infondo sei l’unico che conosca, si sentirà al sicuro con te.
- Stiles, mi spieghi perché sei sempre dove non devi essere?
- Papà, così mi ferisci!!- disse il ragazzo in tono canzonatorio.
La sua voce era un soffio di aria fresca, mi rilassava.
- Sceriffo, credo che suo figlio abbia ragione.
- Dice?
- Sì.
Il signor Stilinski rientrò nella stanza.
- Tesoro, ti andrebbe di rimanere qui, finché non ti sentirai meglio?
Annuii, lo sceriffo mi piaceva e volevo saperne di più su quel ragazzo.
Appena il dottore andò via, qualcuno fece capolino dalla porta.
- Stiles, vieni, non hai il dono dell’invisibilità.
- Ah no? Cavolo, non si può più fare affidamento sui propri superpoteri!
Risi, quel ragazzo dai vivaci occhi marroni mi metteva allegria.
- Visto che qualcuno apprezza il mio umorismo? Ciao sono Stiles.- disse porgendomi la mano.
 Gli diedi la mia e lui la bacio, un cavalleresco bacia-mano.
Risi di nuovo.
- Bene, visto che riesci a divertirla mi sento sollevato, almeno so di potervi lasciare solo mentre ordino le pizze. Cara, ti piace la pizza con la salsiccia?
Annuii, pizza, cibo…ALLELUJIA.
Stiles mi sedeva vicino, sapeva di cioccolato ed erba. Un buon profumo. Aveva, quasi sicuramente, la mia età. Era abbastanza alto ed in forma.
- Che dici di scrivermi il tuo nome?
Presi la penna e il bloc notes che erano sul tavolino e lo scrissi.
Emma ”
- Emma, bel nome.

   
 
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