Era una calda giornata d'estate, quando partii con una mia amica in un campeggio.

Lei mi raccontava sempre tutto di questo posto, e io ero sempre interessata a quello che diceva, tranne che per una cosa: l'animazione.Io ho sempre odiato col profondo degli atri del cuore gli animatori, belli o brutti che siano. Dopo svariate ore di chiaccherate,arrivammo. Era un posto caldo, (come tutto d'altronde) e sistemammo subito le tende e i nostri vestiti. Lentamente finimmo e via a pranzare con degli amici della loro famiglia a me totalmente estranei.

Alle 14:00, la mia cara amica mi supplicò, fino a quando non accettai di andare al mini-club,ovvero il posto dove ci sarebbe stata l'animazione.All'inizio ero scettica, poi arrivò un ragazzo, Alex.

Ehm, sì pensai subito: "Questo è un animatore, probabilmente penserà solo ai piccoli, a noi non baderà". Finì di pensare ed ecco che mi sento prendere alle spalle, Alex mi aveva preso. Okok, era un posticino per bambinetti dai 4-8 anni e noi, come due infiltrate, ne avevamo 12. Mi prese e mi fece presentare davanti a tutti, incominciando a fare battutine per far ridere i bambini, e io come una cretina, risi. Alex mi guardò. Uhm. Non so cosa aveva ma mi sentivo le farfalle, anche se non lo conoscevo per niente...

Era siciliano, occhi marroni, 1,65 (alto più o meno come me),abbigliamento.. beh le divise del campeggio. Sì, carino. Ma.. perchè stava solo con me? Perchè mi sballozzava qua e là? Questi erano i dubbi che mi fungevano per la testa.

Alle 21:00, lo rincontrai in piazza, mi salutò e mi presentò agli altri animatori. Dopo pochi secondi sentì il suo braccio scivolarmi per le spalle e stringermi dolcemente. Non c'era nulla di male, era una semplice stretta. Mi raccontò il programma, io, ovviamente, intenta ad ascoltarlo, non mi accorsì neanche che era incominciato lo spettacolo. Eh. Noi come due emeriti idioti eravamo rimasti lì, a chiaccherare. Modestamente non so dov'era la mia amica, le aveva degli amici per il campeggio,perciò non mi badò tantissimo.

A mezzanotte mi guardò tutta assonnata e mi fece: «Vieni, ti accompagno» io annuì, e mi lasciai tenere la mano. Lo salutai e gli dissi che ci saremmo visti il giorno dopo. Molto lentamente mi abbracciò e mi baciò la fronte, come buonanotte ed io mi feci stringere tranquillamente, e ricambiai.