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Autore: pluffa_nox    17/07/2012    4 recensioni
-Saremo felicissimi, non puoi morire, capito? Non puoi morire. Perchè siamo destinati a stare insieme. Siamo destinati a stare insieme-.
-Destinati..- ripetè.
I pensieri e i sentimenti di Mark mentre vede Lexie morire.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lexie Grey, Mark Sloan
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Ottava stagione
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Noi siamo destinati.

-Starai bene-.
-Mark...- disse Lexie flebilmente.
-Cristina sarà qui a momenti..- Resisti Lexie, resisti.
-Mark...- riprovò ancora.
No, no, no! Non è come pensa non è così, non può essere.
-Tornerà, ti stabilizzeremo e starai bene, ok?- Perchè lei starà bene.
-Mark...-
-Ancora qualche minuto, ok? Sarà qui a momenti..- Dannazione Cristina! Dove diavolo sei?
Mi giro per vedere se sta arrivando. Sbrigati, ti prego!
Anche se la posizione in cui stavo non era una delle più comode, sdraiato davanti a Lexie, non riuscivo a muovermi. Sentivo un dolore acuto all'altezza del petto. Un dolore insopportabile. Ma non potevo allontanarmi da lei.
-Mark... Sto... sto morendo..- Aveva il fiato corto.
-No invece!- Non può e non deve finire così! Cristina!
-Si.. ti prego.. dì.. dì a Meredith che le voglio bene... E che e stata una brava sorella...- lo disse quasi piangendo.
No.. non stai morendo Lexie! Non puoi morire, dannazione!
-Ti prego, dì a mio padre...-
-Non stai per morire. Andrà tutto bene- Doveva andare così. Deve andare così.
Lexie non mi ascoltava, non capiva che tutto sarebbe andato bene.
Avvicinò la sua mano tremante alle mie -Stringimi la mano...- la sua voce era percorsa da singhiozzi.
Lexie perchè non capisci? Andrà tutto bene.
-Non ti stringerò la mano, perchè non stai per morire!- dissi deciso.
Dovevo fare qualcosa, mentre aspettavamo Cristina. Forse potevo provare a spostare quel rottame dell'aereo.
-Stringimi la mano..- provò a dire più decisa.
-No! Non morirai! Mi hai sentito? Non morirai oggi.-
Mi alzai, nonostante il dolore al petto aumentava a ogni mio minimo movimento, decisi di provare il tutto per tutto.
Afferrai saldamente quel rottame e provai a spingerlo via. Lontano. Lontano da Lexie.
Il dolore era atroce. Ma non importava. Lexie doveva stare bene.
Purtroppo non si spostò di un solo centimentro. Mi sentivo inutile, incapace. Dannazione!
Mi rimisi sdraiato, vicino a lei.
Le strinsi la mano.
Essere un medico era orribibile delle volte. Non solo per il fatto di non riuscire a salvare i tuoi pazienti nonostante tutti i tuoi sforzi. Un medico sa riconoscere la morte quando gli si presenta davanti.
Di solito il paziente è fortunato, non capisce ciò che gli sta accadendo, quindi muore, vivendo gli ultimi attimi senza terrore.
 Ma se il paziente è un medico è diverso. Lui capisce la gravità dei suoi sintomi, lui sa cosa gli accadrà tra breve. Desideravo che Lexie in quel momento non fosse un medico. Desideravo che Lexie non capisse ciò che le stava accadendo.
-Ti amo- mi uscì di getto. Era da tempo che glielo dovevo dire. Troppo tempo.
Lei però sorrise, più che altro fece una smorfia che, doveva essere un sorriso.
Scosse la testa.
-Non devi dirlo solo perchè te l'ho detto io-.
Ricordai la sua dichiarazione. Le avrei risposto quell' "  anch'io ti amo"   che Callie tanto desiderava che dicessi. Peccato che volesse che fosse detto a Julia. E peccato che fosse venuta Julia, perchè se non fasse stato per lei le avrei risposto "  Lexie, ti amo anch'io"  . Invece no, Julia è venuta tutta sorridente e siamo andati via. E dopo sono venuti i ripensamenti. La frase "  Ti amo"   è stata accantonata, fino ad adesso.
-Ti amo, ti ho sempre amato, ti amerò per sempre-.
-Davvero?- sembrava incredula.
Era vero. Era tutto dannatamente vero. Io non riuscirò mai a stare senza di lei. Mai.
-Si, quindi devi restare viva. Possiamo.. possiamo sposarci... e tu.. tu diventerai uno straordinario chirurgo. E poi avremo due o tre bambini-.
-So.. Sofia.. avrà dei fratellini- Faticava a formulare una frase ormai.
Ma la speranza di un nostro futuro insieme mi dava forza.
-Si, una sorellina e due fratellini-.
-Sembra bello...- disse con un sorriso più forte.
-Seremo felici, Lex. Tu e io.. avremo la vita migliore del mondo insieme, Lexie-
Ed era vero. Formeremo finalmente la famiglia che ho sempre invidiato a Derek, anzi no, sarebbe stato migliore.
-Saremo felicissimi, non puoi morire, capito? Non puoi morire. Perchè siamo destinati a stare insieme. Siamo destinati a stare insieme-.
-Destinati..- ripetè.
Era vero. Nonostante tutto quello che ci era capitato siamo stati sempre insieme. Non sempre, ma siamo sempre stati uno accanto all'altro. Il destino doveva avere in serbo qualcosa di bello per noi.
Derek mi ha influenzato troppo.
Ma in quel momento accadde qualcosa. Il respiro affannato di Lexie, si fermò. Non sbatteva più le palpebre.
Gli occhi vitrei fissavano un punto imprecisato.
No. No. No! Malediziome!
Noi siamo destinati a stare insieme.
Avvicina la mia mano tremante verso il suo viso, che nonostante i lividi e i graffi rimaneva bellissimo. Non appena le mie dita sfiorarono le sue palpebre, queste si chiusero.
-Ti amo-
Le accarezzai i capelli.
-Ti amo-
Le baciai la mano.
-Ti amo- dissi piangendo accasciandomi per terra.
-Ti amo-
E non appena la consapevolezza di un mondo senza Lexie, mi colpì prepotentemente, mi svuotai.
Non sentivo niente. A parte quell'insoportabile dolore al petto.
Mi ritrovai seduto, forse era venuta Cristina.
La mia mano ancora non lasciava quella di Lexie.
Sentivo delle urla in lontananza, il pianto disperato di qualcuno e il nome Lexie.
Lexie. Lexie è... è... morta.
Restavo immobile.
l tempo passava e io non sentivo niente tranne che un immenso dolore al petto. Dopo qualche minuto, ora forse sentii qualcuno scuotermi.
Non ce la facevo più. Stremai a terra.
Poi urli e ancora dolore. Come se qualcuno mi stesse trafiggendo con qualcosa.
Chissà cos'era.
Sentivo un urlo più di tutti. Un urlo maschile. Di una voce terribilmente familiare.
E mi accorsi che era la mia.
Io stavo urlando.
E all'improvviso buio.

Quando mi risvegliai, mi ritrovai sdraiato accanto a Arizona, coperto da un giaccone.
Quando mi ero addormentato?
E poi mi ricordai. Ricordai tutto.
Lexie è morta. E io non ho fatto niente per salvarla.
-Mark?- Arizona si era resa conto che mi ero svegliato.
-Avrei dovuto dirglielo prima. Che l'amavo. Avrei dovuto dirglielo prima- dissi a fatica. Il petto doleva incredibilmente.
Perchè sono così? Perchè ho sempre rovinato tutto con lei? Perchè niente va come voglio?
Il destino. Tutte cazzate.
-Lo sapeva, credo che lo sapesse-. disse Arizona, la sua voce mi sembrava lontana.
-Non lo sapeva. Non lo sapeva-. sentivo le forze mancarmi.
-Mark. Resisti. Devi resistere, ok?- No, non potevo farcela: quel dolore, Lexie. Era troppo per me.
-Starete bene.. Loro non hanno bisogno di me.. Prenditi cura delle nostre donne..- dissi per ricuorarla.
-No. Zitto. Stai zitto. Hai capito? Zitto-
-Lexie mi sta aspettando...-
Forse era così che eravamo destinati. A stare insieme, anche se non in questo mondo.
-Starò bene..- Si, con lei sare stato sempre bene.
-No! Mark Sloan, no! No, no! Sofia ti sta aspettando. E Callie ti sta aspettando. E io ti sto aspettando. Torneremo a casa insieme ok?-
Sofia. Mia figlia. Avevo ancora lei. Ma lei se la sarebbe cavata anche senza di me. Io invece senza di Lexie no.
-No... io.. devo andare...-

Mi abbandonai. E chiusi gli occhi.
E finalmente la rividi.
-Mark..- disse semplicemente.



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