I
Mosse Azzardate
Uscì dalla stanza controllando che non ci fosse nessuno nel corridoio. Il mantello allacciato sotto il collo, pantaloni, sacca sulla spalla e spada alla cintura. I lunghi capelli castani e lisci erano stati opportunamente leganti in una coda di cavallo e gli occhi verdi saettavano curiosi. A passo leggero scese al piano inferiore, un fulmine si scaricò al suolo la sua furia, ma lei non se ne curò. Raggiunse la sala delle armi e poi quella dei quadri di famiglia, fece finta di non vedere l'albero genealogico che la ritraeva e proseguì. Arrivò alla sala dei cimeli magici e si mise a sedere al centro.
"Finalmente" pensò tra se e se "Volevano delle scelte da maggiorenne, bene... le avranno!"
Qualcosa si mosse davanti alla porta. Lei non sembrò preoccuparsene, anzi, si alzò in piedi e disse:- Era ora che arrivassi fratellino...-
- M... ma sei sicura sorellona?- domandò un bambino sui 10 dai capelli castani e gli occhi verdi
- Sì, sì e ancora sì! Comunqe, l'hai portato?-
- Come mi hai chiesto... ma ho paura...-
- Ti ricordi come fa papà, no? Non dovrebbe essere difficile per un maschietto come te!- sorrise allungando il polso sinistro
- Non... non posso...- quasi piangeva
- Gli uomini non piangono! Fallo e basta...-
- L... la goccia versata per mano di una p... persona fidata aprirà i... il... sigillo, il va... varco per l'Abisso...-
Il bimbo chiuse gli occhi e con un coltello che estrasse dalla tasca dei pantaloni fece una piccola incisione nella vena del polso della sorella. Abbastanza da far usire una goccia di sangue che scivolò sul pavimento nero che si illuminò di viola in un cerchio dalle sfumature oscure tutto intorno alla ragazza. Il bambino fece cadere il coltello a terra terrorizzato, mentre la sorella estraeva dalla borsa una catena e gliela porgeva come se nulla fosse.
- Forza, pronuncia la formula!- gli disse rimanendo inginocchiata
- Ho paura!-
- I perdenti hanno paura! Le donne hanno paura, ma tu sei un uomo!-
- So... sorellona...-
- Ti prego Perry, fallo per me!-
Il bambino fece un respiro e prese la catena, poi disse:- Io, possessore della Catena Del Giudizio ti acuso del peccato... di... di...-
- Forza Perry!- lo esortò la sorella. Lui le mise una mano sulla testa.
- TI ACCUSO DEL PECCATO DI ESSERE UNA DONNA!-
La luce del cerchio aumentò, il lamento lontano di un corvo si alzò e squarciò il cielo, delle catene avvolsero la ragazza mentre lei guardava il fratello con un sorriso sicuro.
- Temmy... perchè... LIBERATI TEMMY!- urlò il bambino
- E' ormai tardi fratellino, ed è meglio così...- sorrise la ragazza
- NON E' MAI TROPPO TARDI TEMMY! TORNA FUORI!-
- Addio fratelino, speriamo in un futuro migliore...-
Le catene la tracinarono nel nero dell'Abisso mentre nere piume volteggiavano tutt'attorno.
- Sorellona...- le lacrime iniziarono a scendere e a rigare le guance di Perry- SORELLONA!-