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Autore: Kingdommarco    17/07/2012    2 recensioni
Per le strade, al mio passaggio, la folla si apriva, e le persone mi guardavano come una condannata a morte scortata alla gogna. E io mi sentivo tale, mi sentivo come un condannato che, sul Ponte dei Sospiri, osserva un’ultima volta Venezia, la città dove ha vissuto per tutta la vita, prima di scendere, al patibolo.
Non aspettavi una reinterpretazione de "La Ragazza di Fuoco", è una storia nuova, con Arena e personaggi completamente nuovi.
Che i 75° Hunger Games abbiano inizio
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Gale Hawthorne, Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Primrose Everdeen
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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“Salve a tutti, interrompiamo le trasmissioni per annunciare che, nella settantacinquesima edizione degli Hunger Games, su ordine dell’Associazione degli Strateghi, i concorrenti non verranno scelti solo tra i vincitori, ma saranno scelti due tributi e due vincitori per distretto!”

La voce di Caesar Flickerman aveva interrotto la trasmissione sul degrado dei detriti del Distretto 13, e aveva mandato in confusione l’intera Panem. Ma io mi sentivo leggermente sollevata: forse questo avrebbe distolto l’attenzione dei ribelli da me e puntato le rivolte unicamente contro Capitol City. Ma comunque ero sconvolta: stavo per recarmi nell’arena. Di nuovo. Con Peeta. E con altri due ragazzi.

Pensai subito a Gale… no, non potevano scegliere lui, nel barattolo non c’erano più molti biglietti col suo nome come ce n’erano prima, in quanto ora lavorava alle miniere e non aveva più bisogno di tessere per vivere. Ma poi pensai a quello che era successo a Prim l’anno prima…

Prim! Mi ero dimenticata di lei! Se stavolta l’avessero scelta, non avrei potuto salvarla in nessun modo. E sarebbe venuta a lottare nell’Arena… no, non potevo vederla morire lì… per la seconda volta.
Mancavano oramai solo tre giorni alla Mietitura. I vincitori in ballottaggio eravamo io, Haymitch e Peeta… io ci sarei andato di sicuro, e credo che Snow abbia mandato l’ordine al sindaco di far si che venga scelto Peeta, per la storia degli “innamorati sventurati”. Di nuovo.

Non riuscivo a capacitarmi di star per tornare a combattere là dentro, mi sembrava solo uno strano flashback. La situazione era identica: io e Peeta, gli “innamorati sventurati”… Poi mi tornò alla mente Peeta, non ci avevo pensato, stavolta di sicuro non saremmo tornati entrambi vivi. E considerando che avremo vincitori adulti, probabilmente bestioni di due metri, alle calcagna per tutta l’arena, credo che nessuno dei due tornerà.

O meglio torneremo, si, ma sarà un Hovercraft a depositarci nella piazza cittadina, avvolti nei nostri feretri candidi. Il sollievo dovuto al pensiero della rivolta andò immediatamente via, sostituito da una smisurata tristezza. Disperazione. Sgomento.

Perché in quel momento ero davanti a quella maledettissima televisione!? Non potevo perdermelo, quell’annuncio!? Scoprirlo solo due giorni dopo e passare i miei ultimi giorni di vita con spensieratezza!? Da quando incontrai Bonnie e Twill non facevo altro che guardare la televisione, per vedere e rivedere quel video del Distretto 13. Perché rimandavano sempre quello!? C’erano mille spiegazioni: poteva trattarsi di un video che faceva più effetto, e poi di certo era più semplice mandare un video già registrato che tornare ogni volta lì a riprendere. O forse c’era davvero qualcosa… cosa certa era che non avevamo modo di scoprirlo.

Nella stanza entrò Peeta: suppongo avesse bussato, ma ero così assorta dai miei pensieri da non averlo notato.
“Hai sentito?” La sua voce era esitante: evidentemente anche lui era disperato.
“Si.” Mi limitai a una risposta tronca, e lui mi si sedette accanto, appoggiandomi un braccio sulla spalla.
“Stai pensando a Gale, vero?”
“E a Rue…” Mi accorsi di aver detto Rue al posto di Prim, ma non mi corressi: d’altronde, per me, erano la stessa cosa. E Peeta riuscì a comprendere comunque.
“Tranquilla, ricordi? Gale ha diciannove anni, e Prim un solo biglietto nel barattolo…”
“Non hai sentito la televisione l’altro giorno!? L’età dei tributi è stata alzata, ora possono essere estratte persone fino ai vent’anni… e poi non vuol dire nulla che c’è un solo biglietto, ricordi l’anno scorso!?” Senza volerlo ero scoppiata in lacrime, e Peeta mi guardava, un po’ stranito: evidentemente non sapeva nulla dell’altra regola.
All’improvviso mi si illuminò il cervello: avevo capito. Il presidente Snow stava facendo di tutto per farmi capitare nell’arena con Peeta, Gale, e Prim: volevano privarmi dei miei cari, o privare loro di me. Aveva proprio ragione, parlando delle rivolte: “La ragazza di fuoco ha acceso una scintilla, che se lasciata incustodita può crescere e trasformarsi in un incendio che distruggerà Panem”... e ora stanno per mandare la ragazza di fuoco dai pompieri.

Nella stanza entrò anche Haymitch: forse era venuto per informarci ma, vedendomi in lacrime, comprese che l’avevo già capito. Stranamente stavolta non era ubriaco, anzi, sveglio come non l’avevo mai visto. Si era persino fatto la barba: forse era stata Hazelle a costringerlo. Si sedette sulla poltrona accanto al divano e osservò la scena, in silenzio. Anche lui era preoccupato: aveva le stesse possibilità di Peeta di tornare nell’Arena. E, se ci fosse tornato, quali possibilità di vittoria avrebbe avuto un vecchio ubriaco fradicio in mezzo a un’esercito di quarantotto giovani armati e forti? Avrebbe potuto puntare sulla strategia con cui ha vinto la prima volta, e cioè scappando e aspettando che gli altri si ammazzino tra loro… o accettare la sua condanna a morte.

I due giorni seguenti passarono il più normalmente possibile, in un luogo ove ormai molti negozi erano chiusi e i Pacificatori torturavano le persone per la minima infrazione della legge. Per le strade, al mio passaggio, la folla si apriva, e le persone mi guardavano come una condannata a morte scortata alla gogna. E io mi sentivo tale, mi sentivo come un condannato che, sul Ponte dei Sospiri, osserva un’ultima volta Venezia, la città dove ha vissuto per tutta la vita, prima di scendere, al patibolo.

Non veniva rivolta la stessa attenzione per Haymitch e Peeta, anche perché quest’ultimo uscì di casa solo una volta nei due giorni seguenti, per venire con me al negozio del padre, al forno. Il giorno prima della mietitura Gale venne a casa mia per farsi rimedicare da mia mamma: dopo tre mesi, i segni delle fustigazioni erano ancora lì, e grondavano copiosamente sangue e sostanze infette. Tentò di ignorarmi, ma poi non potette far a meno che venire ad abbracciarmi. “Buona fortuna, Catnip.”
“Grazie. Tornerò.” Non potevo far a meno di sorridere quando mi chiamava Catnip, anche in un momento del genere. Mi lasciò e uscì di casa.

La sera andai a letto: ovviamente ero sicura che il giorno dopo non avrei chiuso occhio. E invece no, stranamente dormo, e anche pesantemente. Solo verso le cinque mi sveglio per dei rumori dal piano di sotto: riconosco le voci, c’erano Cinna, Portia, Venia, Octavia e Flavius, Haymitch, Effie Trinkett, Haymitch e Peeta.
Non sapevo come mai erano lì, ma decisi comunque di non scendere e di recuperare qualche ora di sonno. Non appena riuscii a riappisolarmi, Effie irruppe nella stanza:
“Sveglia, Katniss, sta per iniziare una grande, magnifica giornata!”
“Si, magnifica come te!” Effie era visibilmente offesa, ma non poteva darmi torto.

Stavano per proclamare la mia condanna a morte.

La mia seconda condanna a morte.



- Angolo dell'Autore - 

Salve a tutti, persone che mi conoscono e sconosciuti, ecco il primo capitolo della mia fic su Hunger Games... come ho detto nell'introduzione, questa fic non è una reinterpretazione de "La Ragazza di Fuoco" , ma una storia completamente nuova, con solo alcuni dei personaggi del libro e un'Arena completamente diversa... comunque, torniamo alla storia.
Katniss ha ricevuto una notizia sconvolgente, che le ha fatto male, molto male... c'era sempre la speranza che tutto andasse per il meglio, ma di sicuro era Snow a controllare la vicenda, dunque non c'era possibilità. Nel prossimo capitolo, nella mietitura, scopriremo i nomi dei tributi... ci sarà Gale? Prim? Qualcun'altro? Cosa certa era che la vita di Katniss, dopo questi giochi, non sarebbe stata più la stessa.

Continuate a seguire la storia e, a proposito... all'inizio Katniss dice che non vuole vedere Prim morire nell'Arena per la seconda volta, ma lei nell'Arena non ci era mai andata... a cosa si riferiva, secondo voi?

Un saluto a tutti i lettori, alla prossima!

Kingdommarco

   
 
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