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Autore: jh_storm_    17/07/2012    1 recensioni
One-shot a metà tra favola e slice of life, non mi sembra che faccia tanto schifo... Leggete per credere (e recensite!).
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bene, è una settimana che ho voglia di scrivere una storia su quel maledetto robottino che mettono tutte le sere nella piscina del mio condominio. Finalmente ce l'ho fatta. spero che vi piaccia. Mi raccomando "super-recinsitate!"


E' estate e in quel condominio laggiù tutte le case sono intorno alla piscina. Ogni notte un piccolo robot viene lasciato dentro per pulire l'acqua.
Gessy, madre di tre figli, affacciata sul balcone guarda l'ora sull'orologio da polso:"Sono già le otto e Sara -sua figlia- non è ancora tornata"
Il robot passa in quel momento sotto la sua finestra.
"Se rientro adesso, continuo a litigare con mia moglie." E questo è Fred, anche lui appoggiato sul pezzo di ferro che è l'ostacolo tra lui e un volo di parecchi metri fino a terra, siccome abita al terzo piano.
E quello, strisciando sotto l'acqua della piscina viene raggiunto anche dallo sguardo di quest'uomo infelice.
Esattamente dalla parte opposta Chloe esce ora parlando al telefono con il suo ragazzo. hanno entrambi quindici anni. << No amore, venerdì non posso, ho promesso ai miei che andavo con loro a cena! >>. Il discorso va avanti così per un po', saltando di data in data, da impegno a impegno.
Quando il robot, dopo che li ha lasciati parlare a vanvera per un po' si decide ad arrivare anche da quella parte, la telefonata si conclude: << A sabato, allora! Non vedo l'ora! Ciao!>>
Ma qualcosa le turba i pensieri: "con chi deve andare venerdì?" E rientra in casa.
Alla scala 5 un bambino sta piangendo in camera sua, la finestra è aperta. Sua mamma sta preparando il suo latte e non può andare subito a consolarlo. Il biberon è nel microonde e il timer segna ancora venti secondi. Mezzo minuto dopo il bambino si gode la sua cena tra l braccia di sua madre, e il suo pianto è stato sostituito dalle dolci parole di una ninnananna che esce dalla bocca della sua protettrice.
Là in basso, nella fresca acqua serale passa or ora il piccolo automa. Gli mancano pochi metri per completare il primo giro.
Andrew, dieci anni, ha preso lezioni di pianoforte durante l'inverno, e ora, di tanto in tanto, suona una dolce melodia -la sua preferita- che, lui non lo sa, ma accende la felicità nel cuore della sua anziana vicina, il cui marito è morto da tre anni. Ecco, si mette a suonare proprio ora.
Il robot ha finalmente completato il primo giro, e apprestandosi a iniziare il secondo, sa già che anche quella notte i residenti di quel condominio avranno la loro storia da raccontare a lui che è fatto di ferro, plastica, bulloni e viti. E' sicuro che le ascolterà tutte.
  
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