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Autore: Kim_Pil_Suk    18/07/2012    3 recensioni
Tsubaki ama Black Star da sempre e Black Star la pensa in continuazione. I due ragazzi non hanno il coraggio di dichiararsi, lei troppo timida per farlo e lui troppo orgoglioso per ammettere i suoi sentimenti. Ma una strana febbre farà uscire la Tsubaki sensuale e estroversa. Cosa succede se mettiamo una ragazza a farsi la doccia ed esce senza avere dei vestiti in pieno autunno? Bhè, si prende la febbre! Black Star cercherà di curarla ma la febbre non accenna a diminuire. Poi ci si metteranno i compagni di classe che verranno a pranza senza trovare Tsubaki, che seminuda si sta sbaciucchiando con il nostro ragazzo. Ma dopo essere guarita, Tsubaki, che farà, deciderà di dichiararsi o starà zitta e lascerò che tutto scorri via? Bhè, sicuramente non se lo fa ripetere due volte. Ma la ragazza è troppo timida e escogita un modo per dichiararsi!
Genere: Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Black*Star/Tsubaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Sono il re del mondooo,
gli dei impallidiscono di fronte a mee!" qualcuno canticchia di là nella stanza da bagno, anzi canticchiare è dir poco, lui grida a squarcia gola.
Possibile che Black Star debba gridare anche sotto la doccia? E' sempre stato un po' esibizionista. Sto lavando i piatti della cena mentre lui si fa il bagno. Black Star esce dal bagno fischiettando tutto contento. "Ora puoi andare a farti la doccia, Tsubaki!" grida il ragazzo con l'asciugamano legato in vita.
"Grazie Black Star!" dico dopo aver finito di lavare i piatti. Black Star rimane a fare le flessioni e gli esercizi per la mosculatura.

Devo fare gli allenamenti ogni giorno. Tzubaki entra nel bagno. Riesco a vedere la sua ombra attraverso la porta. Lei è così bella, snella e delicata. La vedo togliersi il vestito, poi si slega i capelli, incredibilmente lunghi e apparentemente morbidi. La vedo: alta, pareva una dea! Sono qui seduto a pensare come fare qualcosa di carino per lei.

Mi alzo in piedi nella vasca. Ma appena lo faccio la porta si spalanca. "Aaahhhh!" grido in preda al terrore.
"Sshh, non gridare, sono io!" dice Black Star dietro di me. Sono ancora in piedi e gli do le spalle.
"Cosa c'è Black Star?" chiedo dolcemente al ragazzo. Lui arrossisce e abbassa lo sguardo.
"No, niente. Scusa per il disturbo." dice timidamente e leggermente deluso. Si gira e va verso la porta.
"No, aspetta, dimmi che c'è! Cosa ti turba?" chiedo calma al mio compagno.
"V-volevo solo... solo aiu-aiutarti a l-lavarti! T-tut-to q-qua!" dice timidamente e rosso in viso. Mi sembra una richiesta un po' sciocca, anzi, maleducata ma la sua espressione dolce mi fa cambiare idea.

Non mi aspetto una risposta positiva dopo che sono entrato in quel modo e le ho fatto una domanda indiscreta. Mi aspetto un grido oppure che mi lanci la roba dietro. Invece annuisce dolcemente e mi permette di lavarle la schiena. Sposta i capelli quanto basta per pulire la schiena. Sono rossissimo in viso mentre le strofino la schiena. La sua pelle è così morbida e candida. Mi sento sciocco per ciò che sto facendo. Con una grande spugna passo leggero sulla sua schiena, insaponandola come si deve. Per un attimo ho avuto la tentazione di toccare quel corpo con le mie mani ma poi mi sono dato uno schiaffo per ciò che avevo pensato. Appena ho finito silenziosamente esco dal bagno.

Sono ancora rossa dalla vergogna. Come ho potuto permettere a un maschio di farmi lavare? Ma lui non è un maschio qualunque per me. Provo una strana sensazione con lui. Mi sento al sicuro! Ancora sovrappensiero esco dalla vasca e cerco l'asciugamano, invano. Chi sa dove è finito l'asciugamano. Poi ricordo che non l'ho portato. Che imbarazzo! E adesso come faccio.

Sembra che Tsubaki ha bisogno di qualcosa. Mi alzo e voglio chiederle che succede. Ma non voglio che poi capiti come prima. Mi siedo a guardare la porta del bagno. Una figura alta e snella si muove a giro per la stanza, in cerca di qualcosa. Poi sento la sua voce dietro la porta. "Black Star, me lo porteresti un asciugamano?" mi chiede con voce leggermente tremolante ma sensuale. In realtà lei parla spesso così, soprattutto con me. Prendo l'asciugamano che era in camera. E apro la porta, forse troppo all'improvviso.

Mi spavento appena vedo Black Star entrare all'improvviso nel bagno con l'asciugamano. "Tsubaki, ecco a te l' asc....! Scusa, non volevo!" dice mettendo una mano davanti agli occhi.
"Stai tranquillo, passami l'asciugamano. Non serve che metti quelle mani davanti agli occhi!" dice calma.

E' vero, non serve a niente mettersi la mano davanti perchè i capelli coprono il suo corpo e impediscono di vedere. I capelli, lunghi sotto i fianchi, ricoprono il suo corpo come un vestito. Lei non rimane così a lungo, si mette l'asciugamano forse troppo corto e esce fuori. Pure io torno in salotto a fare gli addominali.  Lei va in camera nostra, poi torna. "Scusami Black Star, sai se c'è un'asciugamano in più?" mi chiede Tsubaki mentre faccio le addominali. Mi guarda dall'alto con uno sguardo pentito e tenero. Con una mano regge i capelli corvini in un pocchio alto e con l'altra tiene stretto l'asciugamano che cerca di slacciarsi. Quell'asciugamano è troppo piccolo: è corto sotto e sembrava una mini-gonna attillata, invece sopra non riesce a contenere il seno troppo grande che per un pezzo, di sopra, si intravede. La rende sexy e dolce allo stesso tempo: sexy per la posa, e il vestito, e dolce per la faccia che mi fa.
"No, mi dispiace, non credo ce ne siano!" rispondo io. Lei si allonta dicendo cose tipo << uffa, e adesso come faccio ad asciugarmi i capelli >> e << mi verrà un raffreddore!>> ma poi sembra essergli venuta un'idea.
"Ah, posso fare così!" lascia andare l'asciugamano e rimane nuda. Mi copro gli occhi, perchè non ha messo i capelli "Non posso mettere i capelli se no si magnerebbero e io li devo asciugare!" dice spiegando più a lei che a me ciò che fa. Con l'asciugamano che era caduto si asciuga il corpo e i capelli. Entra in camera e si affaccia alla porta e mi dice "Black Star, non ho più vestiti. Questa notte, siccome non ho un altro asciugamano come minimo, dovrai dormire in salotto!" dice chiudendo la porta. No! In salotto no, devo dormire di la. Fatemi dormire ovunque con Tsubaki ma non lontano da lei.

A me fa male non poter dormire con lui ma non ho veramente dei vestiti. Voglio dormire con Blac Star, sentire il suo respiro lento di quando dorme, anche sentirlo russare mi va bene. Ogni notte che passo insonne passo a pensarlo, voglio chiedergli di poter entrare nel suo futon e dormire assieme a lui. Voglio parlare, esprimere ciò che mi opprime da tanto. Abbracciarlo stretto al petto, sentire le sue mani calde sul mio corpo. Ma non credo che sia possibile. Non voglio essere rifiutata. Mi siedo per terra e mi asciugo i capelli il più possibile. La prima volta che ci siamo incontrati, quando io sono diventata la sua arma e lui il mio meister mi aveva detto che gli piacciono i miei capelli, gli piacciono perchè mi stanno bene, aveva detto. Da quel giorno non li ho più tagliati. Possibile che ci tenga così tanto a lui? Perchè non riesco a levarmelo dalla testa? Qualcosa dall'altra parte della porta mi distrae.

Sono dietro la porta della nostra camera. Non so che fare, non volevo che lei dorma di là, lontana da me. "Tsubaki, se mi fai entrare un attimo? Ti posso dare il mio asciugamano!" le dico. Non risponde, forse non le va bene questa idea. Pazienza, io c'ho provato. Mi giro e mi avvio verso il salotto per fare le flessioni.
"Black Star," mi fermo "Va bene! Entra pure." mi dice con calma. Entro piano, lei ha l'asciugamano addosso. Mi guarda in faccia, sembra triste, poi esce dalla stanza dicendo "Ti aspetto fuori!". La vedo chiudere la porta. Mi tolgo l'asciugamano e mi vesto, senza mettermi la maglia. Apro la porta, lei è seduta per terra, sembra pensierosa.
"Tieni, Tsubaki!" le dico dandole l'asciugamano. Lei lo prende e cerca di asciuugarsi i capelli. Non mi siedo e non faccio allenamento. "Tsubaki, tutto ok?" le chiedo. Annuisce lentamente.
"Io sono stanca, vado a dormire." mi dice alzandosi e andando verso la camera. Mi metto per terra seduto, penso e penso. Non riesco a capire come mai è così triste. Pensare non è mai stato il mio forte. Allora, ormai stanco, vado in camera. Lei sta gia dormendo. Le passo accanto.
"Come è bella quanto dorme!" penso guardandola. Mi infilo nel mio futon che è accanto al suo. Non mi addormento subito, voglio prima guardarla. Le guardo gli occhi, che belli, così grandi e blu. Le labbra, sembrano così morbide e calde. La tentazione di baciarla è forte, ma mi trattengo. Resto qualche minuto a fissarla. Non voglio perdermi nemmeno un attimo di lei, nemmeno un secondo. Forse era questo la causa di perchè dormo poco.

Non oso aprire gli occhi, ma sento il suo sguardo su di me. Lo sento così forte e penetrante. Mi sono accorta che spesso fa così, mi fissa per ore e ore poi dorme per cinque minuti per far finta di aver dormito tutta la notte. Ma ora sento che inizia ad addormentarsi. Quando finalmente sono sicura che sta dormendo apro gli occhi. Dorme profondamente me ha un'aria triste. La voglia di toccarlo è forte. Resisto e lo guardo. Possibile che sia così bello. Possibile che non si sia ancora accorto di me, dei miei sentimenti? Mi dispiace molto di tutto ciò, ma anche se se ne fosse accorto non credo sarebbe cambiato molto. Una fitta al cuore mi colpisce. E' doloroso, molto. Fa male sapere di non essere contraccambiati. Resto a fissarlo, bene ora il sonno se n'è andatoa farsi benedire. Ma poi qualcosa, un rumore, attira la mia attenzione. Black Star ha detto qualcosa. Mugugna e russa, poi ricomincia a parlare. "No. No! Ts-tsubaki torna qui!" dice lui nel sonno. Possibile che abbia detto il mio nome? No, forse me lo sono immaginata.

Dove sono? Sono davanti alla shibusen, non c'è nessuno davanti all'entrata. Poi vengo distratto da qualcuno che grida, in alto. Un puntino blu urlante sta lassu. Ma quello sono io. Qualcos'altro attrae la mia attenzione. Una ragazza sta applaudendo me. Tsubaki sorride e si complimenta con me, bhè, il me del sogno. Io scendo giù e parliamo. La scuola dietro di noi scompare. Quello era il nostro primo incontro. Però qualcosa cambia, invece di dire le stesse cose le rispondo male. Lei ci rimane male e indietreggia. Io, del mio sogno, scompaio come la nebbia, mentre lei corre via piangendo mentre dei petali rossi cadono dal cielo. Camelie. Possibile che io abbia fatto questo? No, quando ci siamo incontrati le ho parlato per bene. "No. No! Ts-tsubaki torna indietro!" le grido, ma lei non si ferma. Poi mi sveglio e capisco che era tutto un sogno.
"Black Star, stai bene?" mi chiede Tsubaki appena apro gli occhi. Mi ritrovo la sua faccia di fronte. I suoi lungi capelli mi sfiorano il petto. Una sensazione piacevole. Mi alzo a sedere.
"Sì, grazie, è tutto ok!" le rispondo per calmarla.
Lei mi sorride e dice "Bene, sono felice. Mi stavi facendo preoccupare." anche io le sorrido, poi continua e dice "Ma perchè hai detto il mio nome?" oh no! Ha sentito tutto. E adesso vuole spiegazioni. Non le rispondo, mi limito ad infilarmi sotto le coperte, quasi a nascondere tutta la faccia.

Che carino, è diventato tutto rosso. Mi piace quando mostra il Black Star dolce e gentile. Sorrido, probabilmente se ne accorge perchè abbassa le coperte in modo da mostrare la bocca e sorride divertito. Poi il sorriso si trasforma in un sorriso dolce e gentile. Arrossisco tantissimo, non me la sento di rimettermi a dormire. Così mi alzo "Vado a bere qualcosa!" dissi mentre uscivo dalla stanza. Non chiusi la porta, non ce n'era bisogno. Mi avviai verso la cucina con la mano sul cuore. Mi batteva forte nel petto, quasi a farmi male. Ero agitata, anche troppo.

Cosa è quel rossore sulla sua faccia. E' uscita dalla stanza con la mano sul cuore e il respiro lento. Arrossisco violentemente anche io. Mi sembrava così tenera e dolce. In realtà lo era sempre e con tutti. Mi giro e la osservo andare in cucina. Vedo i suoi piedi nudi camminare sul pavimento spoglio. La vedo scomparire dietro il muro con il suo asciugamano ancora addosso. Sento il rumore del frigo che si apre, poi un uno scroscio d'acqua sul vetro. L'ascolto mentre beve l'acqua. Poi la porta del frigo che si chiude e infine un tonfo, poi il silenzio. Mi alzo, quel rumore era preoccupante. Vado verso la cucina e la vedo per terra, distesa. La alzo e la guardo in faccia. "Tsubaki! Tsubaki, che hai?" le chiedo preoccupato. Poi mi viene un dubbio e le appoggio la mano sulla fronte. "Ma sei bollente! Non dovevi andare a giro senza vestiti!" le dico. Mi preoccupo. La alzo, le metto un braccio sotto le gambe e uno dietro la schiena e la porto in camera. La appoggio piano nel suo futon e le metto le coperte. Non riesco a non essere preoccupato per lei. Poi però vedo che apre gli occhi, lentamente.
"Black Star!" mi dice appena di accorge di me.

Black Star è di fronte a me. Mi scoppia la testa, mi pulsa. "Black Star, che è successo!" dico affannosamente.
"Non ti sforzare, stai sotto le coperte. Hai la febbre!" mi dice lui. Mi sembra molto preoccupato e in ansia. Mi mette una mano sulla fronte. "Hai la febbre altissima! Vado a prendere il termometro!" corre via di la. Torna dopo un paio di minuti con un termometro.
Mi misura la febbre "Ma io sto bene Black Star!" dico con il termometro in bocca. Cerco di alzarmi ma non ci riesco.
Poi prende il termometro e controlla la misura "Cavolo, la febbre è altissima! Hai 39 e mezzo! Vado a prendere dell'acqua e un panno! Tu stai sotto le coperte!" dice preoccupato. Poi si alza e esce fuori dalla stanza. Sta via per qualche minuto. Mi ha detto di stare coperta ma io ho caldo.

Vado in cucina, riempio una bacinella di acqua e ci infilo una pezza. Poi vado verso la camera e apro la porta. Lei è addormentata "Tsubaki, copriti, o prenderai freddo!" dico vedendo che non aveva le coperte. Mi avvicino ma mi accorgo che è mezza nuda. Sta appoggiata sul fianco sinistro e l'asciugamano si è sganciato, coprendola come una coperta. E' così bella in questo momento, mentre dorme beatamente. Poi farfuglia qualcosa, si gira a pancia all'aria e l'asciugamano cade, scoprendola del tutto. La guardo, è quasi nuda a parte per la biancheria intima che aveva addosso. Mi copro gli occhi appena posso. Le metto le coperte addosso. Ma mentre gliele sto mettendo lei farfuglia il mio nome poi si sveglia all'improvviso aprendo gli occhi. Si alza e allunga le braccia prendendomi per il collo. Adesso mi trovo per terra disteso accanto a lei, che mi tiene stretto al suo corpo. Le braccia attorno al collo, una gamba sopra le mie e la testa sul mio collo. Arrossisco "T-tsubaki, stai bene?" poi le mi risponde annuendo. "Lasciami, così puoi dormire con calma!" le dico dolcemente.
"Nooo!" si lamenta lei per poi continuare "Non voglio! Ho caldo!" dice lei ma riesco a liberarmi e a metterle le coperte. Poi le metto la pezza bagnata sulla fronte. "Ho caldo!" dice togliendosi le coperte "Dai Black Star, vieni a dormire qui con me!" mi dice. Sembra quasi ubriaca.
"No, e adesso dormi!" le dico calmo.
"Ma mi prometti che poi dormirai con me un giorno?" mi chiede mettendo il broncio.
Sbuffo "Ok, ma adesso riposa!" lei sorride e chiude gli occhi.
Un attimo prima di addormentarsi mi dice "Ora sì che sono felice!" poi si addormenta. Io resto sveglio ma girato di schiena.

Ho ancora il mal di testa. Sono rossa, non solo per la febbre, ma anche per ciò che inconsciamente avevo detto a Black Star in preda alla febbre. Mi vergogno tantissimo ma non l'ho fatta apposta, la febbre mi fa sempre dire ciò che provo o che desidero. Mi addormento per pochi minuti. Mi risveglio silenziosamente. Black Star è nel suo futon, mi dava le spalle. La voglia di abbracciarlo è fortissima, come ogni notte che lo vedo.

Sono sveglio, non la vedo in faccia, che peccato. Poi però sento un fruscio leggero, poi qualcuno avvicinarsi e qualcosa di morbido contro la mia schiena e delle braccia attorno al mio petto. "T-tsubaki, sei tu? Che cosa c'è?" chiedo timidamente.
"Niente, posso dormire nel letto assieme a te?" sto per risponderle ma mi interrompe dicendo "Aspetta. Ti prego non mi dire di no. Non ce la farei. E poi posso stare al calduccio!" mi dice. Allora io annuisco e mi giro per guardarla in faccia. Mi mette di nuovo le braccia attorno e poi sento il suo seno sul mio petto. Struscia le sue gambe contro le mie. La guardo, ha gli occhi chiusi ma sta sorridendo. Sembra che stia dormendo. "Black Star, tu mi vuoi bene?" mi dice mentre apre gli occhi. Io arrossisco e voglio girarmi ma lei mi stringe più forte accorgendosi del mio gesto. Poi però allenta la presa.
"Ah, ho capito!" dice triste, abbassando il capo e staccandosi da me. Ci rimango un po' male. Poi però la prendo e la stringo forte.
"S-sì, Tsubaki. C-certo che ti voglio bene!" dico arrossendo ancor di più. Lei alza il capo e mi sorride. Poi mi abbraccia e appoggia la testa contro il mio petto. Le accarezzo i morbidi capelli e sorrido. Se potessi toccare quei capelli all'infinito, se potesse rimanere attaccata a me per sempre...
"Grazie mille, Black Star. Anche io ti voglio bene!" quell'affermazione mi riempie di gioia. Sono felice. Lei si addormenta e dopo qualche minuto anche io mi oddormento.

Mi vergogno sempre di più. Sono qui, seminuda attaccata a Black Star come una cozza. Ma sono felice, perchè lui ha detto che mi vuole bene. E' così bello quando arrossisce, mi si stringe il cuore pensando che per lui sarò solo un'amica. Troppo affaticata dalla febbre mi addormento. Non sogno niente, troppo stanca per sognare, troppo felice per pensare.

Mi risveglio a pancia in su, non ho più le coperte. Sento un leggero peso sulla mia pancia. Apro gli occhi lentamente e fisso la ragazza che dorme con la testa sul mio petto. Dorme beatamente. Com'è bella. Non ha niente addosso, accidenti a lei se non guarisce. Mi alzo a sedere lentamente. Continuo fissarla, evitando di spostare lo sguardo dal suo viso per spostarlo verso altre parti del corpo. Le metto le mani sotto le gambe e dietro la schiena per alzarla ma lei mi precede e mi mette le mani attorno al collo immobilizzandomi. "Black Star, sei tu?" mi chiede aprendo lentamente gli occhi. "Oh, allora sei sveglio. Ma dove vuoi andare?" mi chiede dolcemente. Non riesco a resistere con quel faccino dolce.
"A scuola!" le spiego.
"Noo! Non andare, resta qui con me!" mi dice lamentosa la ragazza.
"Non posso." le dico.
"Uffa, allora non mi vuoi bene." mette il broncio.
"Ma certo che ti voglio bene, solo che se non ci vai tu ci devo andare io a scuola!" le spiego.
"Ok!" dice sorridendo la ragazza.
"Ti prometto che torno presto, basta che fai la brava e ti vesti mentre sono fuori, hai ancora la febbre!" le dico alzandomi. Lei si sdraia e le metto le coperte addosso. Esco di casa un po' titubante. Indugio sulla soglia, le lancio un ultimo sguardo, poi mi giro e chiudo la porta lentamente. Mi avvio verso la scuola. 

  
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