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Autore: SalazarSerpeverde    18/07/2012    8 recensioni
In un normalissimo liceo italiano arriva un ragazzo del primo anno, Claudio, non proprio nella norma. Adora poltrire, NON seguire i consigli, non studiare e raggiungere i massimi risultati con il minimo sforzo (ovviamente non riuscendoci).
La sua presenza sconvolgerà letteralmente e matematicamente la classe coinvolgendo Professori, Alunni e anche il suo Autore, che nonostante tenti di fargli sempre fare la cosa giusta, scoprirà che non sarà poi così facile.

SalazarSerpeverde
Dal Capitolo Primo:  ...Io mi chiamo Claudio Orlando Gennaro Luigi Igor Oronzo Nicola Emilio, ma per fare prima, tutti mi chiamano COGLIONE per via delle iniziali dei miei nomi...
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 39 - SPECIAL: Crazy, stupid Christmas
 
Io: “Che bello, domani è natale!”
Autore: “Già, eppure siamo in pieno Aprile, certo che il mio Autore è davvero idiota per fare questi Special così all’improvviso... e poi Natale si scrive con la lettera maiuscola asino. Ehi, chiamarti asino sarebbe un insulto per tutti gli asini, quindi... LARVA!”
Io: “Che pignolo. Comunque come fai a dire che ho scritto male la parola Natale? Tu non vedi mica le mie parole.”
Autore: “No, ovviamente non le vedo, però ti conosco troppo bene e so che non avresti potuto formulare una frase senza un errore, quindi...”
Io: “Uao che rompipalle. Ma i tuoi ti vogliono ancora bene?”
Autore: “Lasciamo perdere. *si sente solo* Tornando a prima, ho così fiducia in te che potrei scommettere 50 euro sul fatto che la prossima frase che dirai sarà una stronzata.”
Io: “Allora non dirò più stronzate, anzi, quando finirà questo Special, diventerò un bravo studente.”
Autore: “Ecco lo sapevo. Dammi 50 euro che hai perso.”
Io: “Accidenti. Bé, ne è valsa la pena.”
DOPO QUALCHE MINUTO
Io: “Tieni idiota.”
Autore: “Uao, finalmente posso pagare l’affitto del mio squallido monolocale per altri... 2 giorni. Ma mi spieghi dove hai preso ‘sti soldi. Di certo non hai vinto una gara di grammatica.”
Io: “Ovvio, li ho rubati dal portafogli di mia madre.”
Autore: “Capisco... e perché hai la forma di uno schiaffone sulla guancia e i testicoli che evidentemente ti fanno male perché ti agiti come un bambino dal dolore?”
Io: “Perché mia madre aveva la borsa sulle spalle quando ho messo le mani nella sua borsa e non so come abbia fatto a scoprirmi.”
Autore: “Già, questo resterà per sempre un mistero. E scommetto che le hai chiesto pure se c’è l’aveva nella borsa il portafogli.”
Io: “Noooo... si.”
Autore di Autore: “Ehiiiiii, già è tanto che mi sono rimesso a scrivere dopo l’Hardiskincidente, adesso fatemi il piacere di finire come si deve questo Special di natale.”
Autore: “Uff, e va bene. Però Natale si scrive con la lettera maiuscola.”
Autore di Autore: “Madò che palle. Claudio non ha tutti i torti quando parla di te.”
Autrice dell’Autore di Autore (Mia madre): “Tu non rompere e vai a letto che sono le 22:50.”
Autore di Autore: “Si, ma quando pubblicherò domani il capitolo sarà giorno e nessuno saprà niente... comunque tu non eri in ospedale?”
Mia madre (mi annoio di scrivere tutta quella papiella dell’autore): “Si, ma niente mi impedirà di richiamare sempre mio figlio. Sono queste le gioie dell’essere mamma.”
Mamma: “Si certo. Prova a dire queste cose con un figlio come il mio.”
 
Autore: “Bene, io vado avanti, mentre loro continuano a disprezzarmi.”
ORE 20:00 (vigilia di natale)
Autore: “Lettera maiuscola!”
Io: “Lascia stare almeno i titoli di presentazione pignolo!”
 
Mamma: “Bene, e adesso tutti con la testa chinata per la preghiera, e dopo possiamo mangiare.”
COSA HA CAPITO CLAUDIO
Io: “Bla bla bla bla bla bla POSSIAMO MANGIARE.”
Mamma: “Bene, la preghiera è finita, adesso mangia... CLAUDIO! TI SEI FOTTUTO TUTTO?”
Io: “Si.”
Mamma: “Ma come si? Era un cenone che avrebbe sfamato tutto il terzo mondo... e avremmo dovuto creare anche un quarto mondo e sfamare anche quello, visto che avanzava molta roba.”
Io: “Che ci posso fare.”
Pietro: “Sei più inutile di una formica malata di cancro alle zampette.”
Mamma: “WADDAFUCK...”
 
Autore di Autore: “Ehm, prima che ve lo chiedete... Pietro è il fratello maggiore di Claudio. Doveva comparire nel capitolo che avrei pubblicato mezzo secondo prima che si fracassasse il computer, perciò non lo conoscete. Ah, ed è anche il mio fratello nella vita reale. Non lo avete mai conosciuto perché frequenta una scuola dove fa continui tirocini di lavoro, quindi è sempre fuori casa. Adesso me ne vado perché sono già comparso due volte e l mia presenza non è gradita come un cactus in una tazza di latte.”
 
IL GIORNO SEGUENTE (ovvero NATALE, così evito di sbagliare.)
Io: “Che bello è Natale! ... ora torno a dormire.”
Autore: “Oddio che allegria. Dopotutto pure io, che mi aspetterò mai da uno come te. Dovrei abbandonarti come ha fatto il tuo Angelo Custode dodici anni fa.”
Io: “Cosa? Mi ha abbandonato? Io pensavo che fosse scappato perché avevo lasciato la sua gabbia aperta! CHE TRAUMA!”
Autore: “Guarda che non è mica un uccellino. Anzi, ripensandoci, il tuo Angelo Custode non si chiamava neppure Angelo, ma Nicola. Guarda tu che sfiga vivente che sei.”
Io:” Ok, basta parlare con te.”
Autore: “Perché?”
Io: “Perché Natale significa Regali, allegria e Regali. E stare con te non è allegria.”
Autore: “Ma io ho un regalo per te.”
Io:” Davvero? Che bell... cos’è questo foglio pieno di numeri che vanno dal cinque in giù?”
Autore: “La tua pagella di fine trimestre ovviamente.”
Io: “Bleacht, è Natale, non dovremmo parlare di scuola.”
Autore: “Già, ma tu non ne parli anche durante il periodo scolastico.”
Io: “Bah, meglio aprire altri regali spero più decenti.”
SOTTO L’ALBERO
Io: “AAAAAAAAAH, che bello, ora che ho defecato sul regalo di Pietro posso aprire gli altri regali. Questo qui è... ehi. Regalo da CLAUDIO per MAMMA. Ma io non le ho fatto nessun regalo (come al solito).”
Autore: “Non dovresti scartarlo.”
Io: “Ma chi se ne frega. Io lo apro. ... ehi, ma è una fotocopia della mi pagella di fine trimestre. Scommetto che l’hai messa tu li sotto.”
Autore: “Ovvio, tua madre deve sapere.”
Io: “Bene, gliela darò dopo che avrò scartato il suo regalo, così non potrà togliermelo perché per quando la vedrà, l’avrò già rotto.”
Autore: “E il brutto è che non scherza.”
Io: “Bene, e ora apriamo il regalo di Pietro. Oddio che schifo, mi ha regalato un quadro che raffigura un mostro spaventoso.”
Autore: “Ma quello è uno specchio.”
Io: “Oh, ma che bel faccino che ha questo mostro. Cucci cucci, vieni da papino.”
Autore: “Smettile, è inquietante.”
Io: “Bene, e adesso il regalo di mamma e papà.”
Autore: “Spero sia un biglietto di sola andata per le M.AL.DI.VE.”
OVVERO
Malati
o
ALtri disturbi
Venite
 
Io: “No, è un gioco di società.”
Autore: “Oddio no.”
Dio: “Non mettermi in mezzo.”
Autore: “Oh SEDIA no! Ricordo ancora l’ultima volta che hai giocato ad un gioco di società.”
FLASHBACK - CLAUDIO A 5 ANNI
Io: “Ahhhhhhhhhhh, che bello, sono un grande, beccatevi questo piccoli bastardini, guardate la mia magnificenza, sono fortissimo, non avete speranze, rassegnatevi idioti che non siete altro, beccatevi in faccia i vostri frullati di pesche perché siete solo idioti che non sanno giocare. Io sono il campione assoluto, non potete fare niente, sono fortissimo HAHAHAHA!”
Jessica (da piccola): “Claudio, il bigliettino ti ha solo detto di prelevare 50 LIRE dalla banca. Non mi sembra il caso di esaltarti tanto.”
Io: “Silenzio stupida femminuccia. Sei solo invidiosa. Che antipatica. Da grande non mi piacerai mai sicuramente.”
Mamma Pitagora: “Uao, quel bambino fa paura. Pensa se divento professoressa e me lo ritrovo in classe alle superiori.”
Mamma: “Claudio? Adesso basta giocare con bambini che non rivedrai più fino alle superiori e andiamo a fare le spese di Natale.”
Io: “Uffa che pizza!”
AL CENTRO COMMERCIALE
Pietro: “Ehi idiota, non puoi entrare.”
Io: “Perché?”
Mamma: “Se stai per dire che è vietato far entrare i cani, non è divertente.”
Pietro: “No, c’è proprio la sua foto con una X rossa sopra attaccata sulla porta d’ingresso. Mi sa che sono ancora arrabbiati per quella volta che hai fatto surf con due alberi di Natale ai piedi sulle scale mobili.”
FINE FLASHBACK (prima che vi scandalizzate)
Autore: “Oh, ne avessi azzeccata una a quell’epoca.”
Io: “Basta ora. Ho scartato i regali quindi ora posso pure andare a dormire fino al 7 Gennaio.”
Autore: “Già, peccato che questo è uno Special nel bel mezzo della storia, quindi domani sarà di nuovo Aprile e ti toccherà andare a scuola.”
Io: “Uffa che pizza! Ehi, ora sono cresciuto, quindi posso dire parolacce senza saltare la cena. UFFA CHE PALLE!”
Autore: “Ecco perché sembravi uno stuzzicadenti anoressico da piccolo.”
 
Io: “Bene, lo Special è finito, ora vado a godermi le ultime ore di sonno.”
Autore: “Oh bè, e io intanto metterò del veleno nella sua colazione di domani, quindi ciaoooooo.”
Prof. Pitagora: “COOOOOSSSSSAAAA? Un intero capitolo senza di me? Ma non si può fare!”
Io: “Ma vada a fanculo. Tecnicamente è Natale, nessuno parla delle professoresse... tranne Gianmarco che sicuramente avrà iniziato la storia della sua vita raccontando anche le sue imprese DETTAGLIATISSIME scolastiche. Mi chiedo se a cento anni avrà abbastanza aria nei polmoni per raccontare la sua vita.”
Prof. Pitagora: “Oh bé, adesso sono comparsa, quindi posso dormire in pace. VAI PITAGORA, VAI PITAGORA!”
Autore: “La preferivo Mamma.”
Io: “Io la preferirò solo fra qualche anno... quando sarà morta.”
Prof. Pitagora: “Ehi, anche se ballo come una scema e mi lodo da sola, non vuol dire che non ti senta.”
Io: “Ok, lo Special è diventato brutto da quando è comparsa lei, quindi ciao davvero e...”
BUON NATAAAAAAAAALE... con 5 mesi e 9 giorni di anticipo (e ora non fate i pignoli e non andate a controllare sul calendario del vostro fottuto computer)!

  
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