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Autore: ValerieJuliet    18/07/2012    1 recensioni
JongTae pairing!
La fresca visuale era offuscata dal vetro mal deterso.
Taemin si perse nel guardare il movimento vorticoso delle gambe dei bambini che saltellavano e ballavano nel giardino della clinica.
L’unica forma di “nutrimento” era la musica.
Si rifugiava nell’amplesso di note melodiose e complementari rassegnato all’idea di non poter provare la sensazione di emettere melodie proprie.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jonghyun, Taemin
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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[Ucronia]

 
“Dai Tae, vieni dalla mamma!”
Taemin era tenuto per le mani dal signor Lee mentre cercava di farlo camminare verso Yun, sua moglie.
“Bekoh, amore, Taemin non muove le gambe. Dobbiamo portarlo da un dottore.

 
La fresca visuale era offuscata dal vetro mal deterso.
Taemin si perse nel guardare il movimento vorticoso delle gambe dei bambini che saltellavano e ballavano nel giardino della clinica.
Ogni mese, i signori Lee mandavano in riabilitazione Taemin, sperando che un giorno avrebbe cominciato a camminare.
Le speranze si affievolivano ogni giorno di più, ma nel cuore Taemin sapeva che se ciò fosse successo Dio aveva un motivo per questo.
Sorrideva.
Era la sua arma contro la disperazione e la rassegnazione.
L’unica via d’uscita per non cadere nel desiderio di lasciare questo mondo per sempre.
Avrebbe voluto ballare, correre.
Guardava esasperatamente i programmi di danza e si innamorava dei movimenti che i ballerini compivano con gli arti.
Una dolce tristezza gli pervase l’anima.


I risultati delle analisi risultarono negative.
Qualcosa in Jonghyun non andava.
“Signora Kim, suo figlio ha una malformazione. E’ sprovvisto di corde vocali.”
Un pianto sommesso riempì lo studio e la signora Kim, carezzandosi piano il ventre, lasciò la camera rassegnandosi.
 
L’unica forma di “nutrimento” era la musica.
Si rifugiava nell’amplesso di note melodiose e complementari rassegnato all’idea di non poter provare la sensazione di emettere melodie proprie.
Bussò sonoramente alla porta della camera del suo ragazzo.
Taemin aveva imparato la lingua dei segni e Jonghyun aveva apprezzato quel gesto d’amore; Jonghyun lo portava ovunque il piccolo volesse facendogli provare l’ebrezza della corsa.
 
“Jongie, sei tu. Guardavo le persone normali al di là della finestra. Sono spensierati perché non manca nulla loro. Sono completi. Invece guardaci, siamo menomati!”
Taemin era bipolare e quando aveva le sue ‘crisi’ Jonghyun cercava di farlo ridere: la cosa che il piccolo sapeva fare meglio.
Jonghyun amava il suo sorriso.
Musicava le sue mute giornate riempendole di note visive.
“Amore mio, sono gli altri ad essere danneggiati. Non proveranno mai l’amore che io provo per te e tu provi per me. Tu sei il mio canto, io sono il tuo movimento. Ti amo.”
Jongie aveva gesticolato e Taemin aveva compreso la loro vera natura.
Erano stati privati di qualcosa per perfezionarsi vicendevolmente.
Le lacrime si mischiarono ai baci teneri ed affettuosi che i due amanti si scambiarono.
La consapevolezza di appartenersi reciprocamente aveva fatto breccia nei loro cuori.
   
 
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