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Autore: Marty_Winchester    18/07/2012    4 recensioni
Jessica è una donna forte e sicura, ma dentro di sè è segnata da un profondo e misterioso dolore. Non si affeziona a nessuno: "tutti, prima o poi, muoiono"
Un giorno incontra un uomo in un bar, dolce e affascinante, bevono e finisco a letto insieme. Successivamente scoprirà il suo nome: Dean.
L'amore può far soffrire, ma vivere senza affetto è come esser già morti
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Finalmente posso lasciare questa città, non sopportavo più l’umidità pungente e il cielo opaco. Ai miei colleghi ho raccontato che era solo un lavoro di passaggio e il capo non l’ha presa benissimo: sostiene che “molti frequentano il locale solo per le belle bariste come te”; dovrà farsene una ragione: il mio lavoro è più importante che rovinare fegati, rapporti sociali e vite.

Sono nella mia Volvo xc40, nella macchina risuona la canzone Euphoria: di solito mi basta la musica per non sentirmi sola, ma oggi ho nella mente un paio di occhi color smeraldo e un fisico perfetto. Scuoto il capo con forza, mi gira la testa per la velocità del movimento. Alzo il volume, a volte la musica deve essere più forte dei pensieri.

***

Dopo sette ore di macchina arrivo finalmente all’hotel in cui soggiornerò per non più di una settimana, se tutto andrà bene.
Sono stanca, ho i muscoli delle gambe indolenziti e mi fa male la testa. La mia stanza si trova al terzo piano e ovviamente l’ascensore è “momentaneamente fuori servizio”. Mi siedo sul primo gradino, la valigia pesante mi offre un appoggio per la testa. Non ho la forza di salire le scale da sola, figuriamoci portare su la valigia.

«Hai bisogno di una mano?»
Alzo di scatto la testa e trovo un ragazzo alto e imponente, anche se fossi in piedi mi sentire come un topo vicino a un elefante.

«La valigia pesa molto…»
Non finisco nemmeno la frase che il ragazzo ha già imboccato le scale, con il mio bagaglio appresso. Con molta fatica lo seguo, mi sento come se avessi cento chili da portare.

«Eccoci qui»

«Grazie mille! Non so cosa avrei fatto…»

«Nessun problema. Non vorrei sembrare indiscreto, ma stai bene? Sei pallida, hai il fiatone come dopo una maratona e sembri sul punto di avere una crisi di nervi»
Il suo interessa mi fa disegnare un sorriso sul volto; adesso che lo guardo attentamente riesco a cogliere la sua bellezza: è alto, muscoloso, occhi splendidi che trasmettono sicurezza, mani robuste. La perfezione, però, non esiste: il suo tallone d’Achille sono i capelli, tenuti troppo lunghi. Bugia: il tipo dell’altra sera è perfetto, ma sarà uno dei pochi sulla terra.

«è stato un lunghissimo viaggio…?»

«Sam, mi chiamo Sam»

«Grazie di avermi aiutato Sam. Adesso scusa, ho bisogno di una bella dormita»

Gli sorrido gentilmente e lui ricambia. Dopo due minuti già dormo profondamente, vestita e con le scarpe.

***

Certe volte vorrei essere ignorante; molti affermano troppo frettolosamente di voler sapere tutta la verità, ma la realtà delle cose è terribile. Se hai la conoscenza, sei preparato, ma non ti sentirai mai al sicuro.
Sbuffo, sposto i capelli dietro le orecchie e mi obbligo a mettere da parte le emozioni. Indugio un po’ sullo specchio, mi passo una mano sugli zigomi e sugli occhi, come per costatare di non aver qualcosa di rotto o di dolorante. Da piccola non ero bella e non sono così narcisista da definirmici adesso, però sono sincera da ammettere di essere magra, non senza fatica. Adoro i miei occhi scuri, i capelli lisci e un delicato naso a patata. Ho gli occhi di mia madre…

«Basta pensieri inutili, il lavoro non aspetta i miei comodi»
Indosso una maglietta larga, per tener nascosta la pistola, e un paio di pantaloni lunghi, per tener legati due coltelli – uno d’argento e uno di ferro- al polpaccio.

***

Cerco di respirare con calma, mentre sfreccio sulla superstrada. Sono già in allerta e in tensione, anche la musica mi crea fastidio. Continuo ad accelerare e poi mi faccio la ramanzina, dicendo che non devo correre troppo, ma è difficile se continui a pensare “un solo secondo può fare la differenza tra la vita e la morte”.

Ecco la fabbrica, quella in cui sono state trovate le ragazze completamente trasformate; non ho mai avuto a che fare con una simile creatura, una sorta di mutaforma al contrario: modifica il loro aspetto e le uccide, non ho scoperto altro.

Apro e richiudo la portiera con decisione, ma senza fare troppo rumore. Impugno le armi, le stringo così forte da lasciarmi i segni. All’interno è buio, sporco, puzzolente e l’aria è stagnante. In una mano tengo la torcia, nell’altra la pistola. Mi muovo rapida, con passo sicuro e occhi ben aperti. Uno scricchiolio spezza il silenzio. Qualcosa nel mio campo visivo si muove e i bastoncelli, situati nella retina, mi fanno reagire velocemente, ma non abbastanza tempestivamente. La torcia cade sul pavimento e si spegne, così come la mia coscienza.

***

Riprendo conoscenza in maniera improvvisa, mi ritrovo sdraiata su un tavolino, nuda e priva di qualsiasi arma.

«Che carina che sei stata a passare, non ho nemmeno dovuto faticare questa volta» Un essere dalle fattezze umane spunta nella stanza fortemente illuminata. «Sei carina, ma quando avrò finito, sarai perfetta»
Cerco di liberarmi, ma questo mostro mi ha legato per bene. Questo essere, che chiamerò "Son of a Bitch", si taglia il polso, inizia a parlare in una lingua che mi sembra latino antico e versa varie cose in un calice. Mette la mano dentro e mi rivolge uno sguardo sadico, inizio a tremare, ma non ho intenzione di chiedere pietà.

«Vedrai, poi mi ringrazierai»
Con la mano pulita mi tiene ferma la testa, con l’altra mi appoggia due dita sugli occhi.
Adesso inizio a urlare, il mio coraggio è sparito.
Dopo un tempo che mi sembra interminabile, toglie le mani dai miei occhi e inizia a strapparmi i capelli. Questa volta svengo quasi subito, per fortuna.

Quando apro gli occhi, rimango scioccata nel vedere i miei capelli al loro posto, perfetti e adesso ondulati, ma non potrò godermeli molto: tra poco sarò morta. Mi ha tagliato i polsi, non poteva uccidermi in fretta questo Son of a bitch?!

«Adesso sei perfetta»
Esclama la creatura, leccandosi le dita.

«Toglimi una curiosità, perché ti piace modificare le tue vittime prima di ucciderle? Voglio portarmi il segreto nella tomba»

«Semplicemente perché voglio siano belle per il mio capo»

«Da morte?»
Sta per rispondere, ma uno sparo e lui cade a terra. Vedo quattro occhi familiari: un paio sono del ragazzo perfetto, colui che mi ha regalo una notte favolosa, gli altri due appartengono al gentil’uomo che mi ha aiutato con la valigia.

«Stai tranquilla, è tutto apposto»
Dal suo tono di voce non sembra avermi riconosciuto, forse perché era ubriaco quando ci siamo visti la prima e unica volta.

«Hey sei tu, la ragazza di ieri»
Interloquisce Sam, arrossendo leggermente, forse perché sono senza vestiti. Io ormai sono abituata a farmi vedere seminuda: il lavoro da spogliarellista fa guadagnare soldi che mi servono.

«Adesso ti portiamo in ospedale… Sam muoviti, passami la tua maglietta»
Il ragazzo alto e robusto ubbidisce e riconosco il simbolo sul suo petto.

«Siete anche voi cacciatori? Come vi conoscete?»
Infilo l’indumento del ragazzo, stringendo i denti per il dolore ai polsi. La sua maglia mi fa da vestito, non è certo un capo di alta moda, ma almeno mi copre il giusto.

«Ci conosciamo perché siamo fratelli e si, siamo cacciatori»

«Fratelli» che coincidenza, penso «Come ti chiami?»

«Io sono Dean, lui lo conosci già a quanto ho capito»

«Tu non ti ricordi di me?»
Quello che deve essere il maggiore mi guarda un attimo e quando mi riconosce, strabuzza gli occhi.

«Ma certo! La ragazza vodka liscia. Per la cronaca, avevi ragione: bere acqua aiuta»
Finalmente sono libera di muovermi, ma rimango pietrificata nel vedere il pavimento vuoto.

«Abbiamo un problema»

«Cioè?»
Rispondono in coro i fratelli.

«Il corpo del mostro è sparito»




**angolo dell'autrice**
allora rieccomi qui, spero che l'ispirazione non scappi via! =D Scusate eventuali errori, mi fa molto male la testa >.< Non ho bevuto alcolici eheheh
Certe mie ff sono ferme da mesi e invece questa l'ho aggiornata 2 volte in un giorno ;)
non vi rompo ancora, vi mando solo un grande ringraziamento!
Abbraccio alla cupido!

   
 
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