Ciao, sono Miracle
questa è una delle prime storie che scrivo su efp, spero di non esser stata troppo scontata
o di aver fatto ORRORI grammaticali, in tal caso scusatemi.
Fatemi sapere cosa ne pensate, un bacio.
- M



Non avevo mai pensato al significato della parola ‘Amore’ prima di quel lontano pomeriggio D’Agosto,in cui la mia vita avrebbe preso una stranissima svolta,che l’avrebbe cambiata radicalmente. Avevo sempre vissuto a Londra fino a quel momento, con la mamma, il papà ci aveva lasciate quando ero in tenera età, per una donna più giovane e secondo i suoi gusti più bella della mamma. Lo sentivo solo due/tre volte l’anno per gli auguri di rito, dove mi augurava felicità e salute e io rispondevo seccata con un ‘Grazie Papà’ che stranamente lo rendeva felice, o per lo meno a me sembrava così, non ero mai stata il suo primo pensiero, ero sempre stata classificata come la figlia di una notte di divertimento e alcool consumata nel letto dei nonni e nella quale la mamma era rimasta incinta di me, a quel tempo diciassette anni fa tutto era diverso e loro si sposarono subito con un rito veloce. Il matrimonio durò otto mesi e lui se ne andò quando io ne avevo a malapena quattro, lasciando mia madre con una bimba da crescere da sola, aveva iniziato a lavorare e a portarmi con lei per non pagare spese aggiuntive di tate e badanti varie, tuttavia era una brava madre, di quelle che con poco ti regalano anche il mondo. Dieci anni dopo la mamma aveva conosciuto Billy, quello che ora era il suo attuale marito e mio padre, o per lo meno era l’unica figura che più gli si avvicinasse. Giocava a basket nella squadra del paese ed era bravo, almeno secondo il mio parere da negata nello sport e finalmente un’ importante manager l’aveva contattato per farlo giocare nella loro squadra fuori Londra e io chi ero per impedire tutto ciò? Avevano già fatto troppo per me, era ora di sacrificarmi per loro e iniziare a ringraziarli per come ero oggi. Preparai la valigia mettendovi dentro abiti e cose che credevo utili e mi accompagnarono a prendere l’aereo. << Asia >> Mi chiamò la mamma con voce tremante, mi voltai e incrociai quegli occhi verdi che mi avevano accompagnato fino ad oggi in ogni giorno. << Sei sicura amore? Cioè possiamo trovare un’altra soluzione >> Mi guardò implorante sul decidere da farsi, le sorrisi forzatamente << Non preoccuparti, starò bene >> Mi strinse in un abbraccio che mi tolse il respiro e che mi inebriò del suo dolce profumo . << Mi mancherai amore, tieni >> Si sciolse dal collo la collana con la sua iniziale e me la mise in mano chiudendo il mio pugno nel suo. << Ti amo amore, da morire >> aggiunse con voce mozzata alla fine prima di voltarsi e scoppiare in un pianto nervoso tra le braccia di Billy << se non ti troverai bene me lo dirai e io ti verrò a prendere >> Aggiunse per tranquillizzare la mamma << Lo prometto >> sfoderai uno dei miei sorrisi più convincenti<< Ciao, vi voglio bene >> fu l’ultima parola che dissi prima di prendere la valigia e incamminarmi verso l’imbarco, stringendo nell’altra mano il ciondolo della mamma, gli occhi bruciavano e i pensieri incominciarono a lottare l’uno con l’altro per prendere spazio nella mia testa.