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Autore: Kovu    19/07/2012    3 recensioni
"What if...?" ambientata nel finale della terza stagione che vede come protagonista Damon. Tratto dal capitolo:
“Non siamo amici.” Sbraitò osservando compiaciuto il sangue del suo nemico mortale sgorgare dal suo volto. “La nostra amicizia faceva parte del problema. È ciò che mi rendeva debole. Ecco perché il vero me ci ha messo così tanto ad emergere.” Abbassò leggermente il busto mentre Damon tentava di rialzarsi.
Il vampiro sperava di scorgere nello sguardo di Alaric dei segni, delle prove che ciò che stava dicendo era pari al falso, ma non ve ne trovò. Così, tenendo il busto sollevato, con i gomiti poggiati per terra, aspettò silenzioso che il tristo mietitore venisse a fargli visita. Non aveva più voglia di combattere.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alaric Saltzman, Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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                                   WITHIN THE SOLITUDE OF THE DARK
                                                  – WAITIN’ FOR YOU –


                                       
 
Betato da Bella_Kristen


Un mugolio di dolore fece sorridere il cacciatore, mentre sferrava vittorioso un gancio destro al vampiro che gli era di fronte.
Damon Salvatore era consapevole della sorte che gli spettava, infondo se lo era meritato.
E se non fosse successo per colpa di Klaus, allora sarebbe morto a causa del suo migliore amico.
Alaric aveva tutte le sue buone ragioni per ucciderlo, lui l’aveva fatto. Per ben due volte.
E lo stava per rifare una terza, se non ci fosse stato suo fratello a convincerlo di non commettere altre stupidaggini.
Eppure, se lo avesse ucciso, in quel momento Damon non si sarebbe trovato di fronte ad un pazzo cacciatore di vampiri immortale, colui che per un intero anno era stato il miglior compagno di bevute di sempre ed anche e soprattutto il suo migliore amico.
Decise che non avrebbe combattuto contro di lui, non sarebbe servito a nulla.
Alaric era molto più forte del maggiore dei Salvatore, Damon non aveva alcuna via di scampo.
E come se non bastasse, dopo avergli tirato altri calci facendolo finire per terra, il cacciatore decise di sferrare la sua arma migliore sputandogli in faccia delle parole che ferirono il vampiro più di ogni colpo che gli aveva assestato.
“Non siamo amici.” Sbraitò osservando compiaciuto il sangue del suo nemico mortale sgorgare dal suo volto. “La nostra amicizia faceva parte del problema. È ciò che mi rendeva debole. Ecco perché il vero me ci ha messo così tanto ad emergere.” Abbassò leggermente il busto mentre Damon tentava di rialzarsi.
Il vampiro sperava di scorgere nello sguardo di Alaric dei segni, delle prove che ciò che stava dicendo era pari al falso, ma non ve ne trovò. Così, tenendo il busto sollevato, con i gomiti poggiati per terra, aspettò silenzioso che il tristo mietitore venisse a fargli visita. Non aveva più voglia di combattere.
Non aveva alcuna motivazione per farlo. Nessuno avrebbe sentito la sua mancanza.
Aveva fatto del male a troppe persone e tali persone erano anche coloro a cui teneva di più.
A cominciare da suo fratello. Sapeva che se, per un qualsiasi assurdo motivo, sarebbe riuscito a rimanere in vita, avrebbe dovuto abbandonare Mystic Falls. Elena aveva fatto la sua scelta e ciò implicava la sua partenza dalla città che lo aveva ospitato tutt’altro che a braccia aperte.
Elena, sospirò pensando alle parole che gli aveva comunicato al telefono. Gli aveva confessato di provare qualcosa per lui ma successivamente aveva aggiunto che tale sentimento non aveva in alcun modo scalfito l’amore che provava per suo fratello Stefan.
Stefan è sempre stato la scelta migliore per lei, non avrei dovuto intromettermi nel loro rapporto, tentò di convincere se stesso che l’amore che provava per Elena non fosse paragonabile a quello che concepiva suo fratello per lei.
Forse, se ci fossimo conosciuti prima…, rimembrò la frase incompiuta che lo aveva fatto sorridere per qualche istante.
Se ci fossimo conosciuti prima cosa, Elena? Ti saresti innamorata di me?

Se solo quella sera non le avesse cancellato la memoria forse, in quel momento, si sarebbe trovato lui al posto di Stefan, avrebbe aspettato a braccia aperte il suo ritorno premurandosi che nessuno al mondo le facesse del male.
Forse sarebbe stato sempre e solo lui l’uomo della sua vita.
Forse Elena sarebbe riuscita a colmare il vuoto del suo cuore freddo, bisognoso di amore.
Forse, forse … si convinse che in quel momento, sul punto di morte, non doveva pensare ad un domani che ormai non poteva più avere.
Il presente però gli faceva schifo, l’amore faceva schifo.
E lui non poteva fare più nulla per convincere il mondo che fosse cambiato.
Gli ci erano voluti centocinquanta anni, due delusioni di amore ed una nuova e perduta amicizia per cambiare.
Elena, Alaric, Stefan e persino Caroline lo avevano cambiato. Gli avevano fatto capire il valore della vita, la stessa vita che in quel momento lo stava lasciando.
Un altro pugno da parte di Alaric lo fece accasciare nuovamente per terra. Le braccia aperte quasi a formare inconsciamente una croce. Perché lui in quel momento era in croce.
“Perché non combatti!?” sbraitò il cacciatore spazientito prendendolo per la gola. Damon annaspò sputando del sangue sul pavimento.
“Non  ha più senso combattere.” Ammise chiudendo gli occhi.
Era stanco. Aveva bisogno di riposarsi. Voleva trovare soddisfazione nei suoi sogni felici nei quali, la maggior parte delle volte, al suo fianco c’era Elena che straripava di amore per lui;
Nei quali suo fratello non lo odiava e supportava ogni sua decisione, anche la più folle, ed il suo migliore amico non era un cacciatore di vampiri assetato di sangue . Insomma, la sua vita era perfetta.
Peccato che lo era solo in sogno.
“Fai in fretta, sono stanco.” Stanco di lottare, stanco di sperare in un domani che non gli apparteneva, stanco di far soffrire gli altri, stanco di tutto.
E senza farselo ripetere due volte, Alaric conficcò il paletto nel cuore di Damon, nello stesso istante in cui anche lui, il cacciatore immortale, cominciò a perdere le forze.
Dopo alcuni istanti due vite salirono in cielo mentre una terza scalpitava per riemergere dal buio soffocante della morte.

Un cellulare prese a squillare insistentemente e, dopo vari tentativi, partì la segreteria telefonica.
“Damon, sono Elena. Non appena sentirai questo messaggio richiamami. È successo un casino.
Per farla in breve, Rebekah ha fatto sbandare la macchina di Matt mentre stavamo tornando a Mystic Falls. Matt sta bene, non si è fatto neppure un graffio,  mentre io … accidenti non so come dirtelo…io sono morta, oddio non propriamente, ma sono diventata … come te.
Io … ti volevo solamente ringraziare di cuore. Grazie per aver capito all’istante ciò che … si insomma io ... “ un sospiro “Oh al diavolo. Mi dispiace per averti fatto soffrire così tanto. Adesso ricordo tutto Damon.
In particolare, ricordo il nostro primo incontro e le parole che mi hai detto il giorno dello scontro con Elijah.
Tutti questi nuovi ricordi, inutile negarlo, mi hanno fatto riflettere e, se posso essere sincera, sono più confusa di prima. Ho bisogno di parlarti al più presto.
Ti aspetto a casa.

Spero che la shot vi sia piaciuta. Fatemi sapere cosa ne pensate, baci
kovu.
   
 
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