Titolo: Un cuore in un barattolo
Fandom: Sherlock BBC
Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Rating: Verde
Avvertimenti: Slice-of-life, fluff, commedia, sentimentale
Wordcount: 375
È una soluzione al trentasette percento di formaldeide, confezionata in un barattolo di diametro pari a dieci centimetri.
John fissa il barattolo accigliato, alzando appena gli occhi dalla superficie per scoccare uno sguardo sorpreso al compagno. Ha ancora qualche problema a guardare il regalo senza sentirsi leggermente perplesso; o totalmente disarmato.
«Sherlock, è un cuore».
Il Detective lo guarda evidentemente confuso, ritto e in piedi, come se fosse sull’attenti e aspettasse semplicemente quel genere di domanda tanto ovvia quanto stupida. Annuisce, e John non riesce a smettere di guardare il suo dono.
«È un cuore» continua. Agita il barattolo e questo emette un blop infastidito.
«Mi sono informato in merito – ribatte Sherlock, scocciato – sembra che la gente faccia questo genere di cose, per San Valentino» scrolla una mano e si lascia andare sul divano, mentre John ispeziona ancora l’organo. Lo tiene tra le mani come se potesse attaccarlo da un momento all’altro.
«Un cuore organo» Il dottore lo ignora. Nella voce cresce la sorpresa, e questo irrita leggermente Sherlock. Si era istruito, su quel genere di cose. Credeva andasse bene. Regalare un cuore, intendeva. Lo scopo della festa era quello, no?
«Un cuore in un barattolo» ricalca, e Sherlock alza un sopracciglio.
John abbassa e alza gli occhi, poi scoppia a ridere «Ti prego, dimmi che non è umano»
«No, anche se avrei preferito fosse tale»
John sta ancora ridendo, quando si siede accanto a lui. Il barattolo sobbalza e fa un altro blop e John ride, portando la testa all’indietro. «Lo metterò affianco al teschio, così gli farà compagnia»
«Perfetto» dice Sherlock, ed è un po’ offeso per quella reazione del tutto ridicola.
«Il cuore e il cranio. Suona quasi bene» si asciuga le lacrime, posando il regalo sul tavolino. «Grazie, Sherlock» aggiunge, nonostante non possa far a meno di osservare il cuore. «Credo che tu mi abbia appena messo addosso un dannato complesso di inferiorità. Ti avevo preso dei cioccolatini, ma non sembrano tanto più tanto appropriati»
Sherlock sorride sghembo, alzando gli occhi «Non è importante» alza le spalle, rivolgendo a John un’occhiata altrettanto storta. È troppo occupato ad osservare il suo regalo per accorgersene «Buon San Valentino, giusto?» e non è da Sherlock dirlo, così goffamente. John annuisce e pensa che, forse, starà davvero bene affianco a quel teschio vuoto.