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Autore: Andrewthelord    19/07/2012    1 recensioni
Agghiacciante cross-over tra il film “Fracchia la Belva Umana” e l’anime “Kaitou Saint Tail” (Lisa e Seya).
È arrivato in Giappone il più importante dipinto del novecento italiano, un Osvaldo Paniccia originale. Non solo Saint Tail (Seya), anche la Belva Umana (Paolo Villaggio) è sulle sue tracce. Riusciranno Asuka jr (Alan) e il Commissario Auricchio (Lino Banfi) ad impedire l’ennesimo furto? E Giandomenico Fracchia (Paolo Villaggio) verrà ancora utilizzato dal suo sosia per i suoi loschi piani?
Non si tratta, come potrebbe sembrare, di una fan fiction nonsense, ma di una vera e propria storia in cui i personaggi sono loro stessi e non delle caricature.
Sono ben graditi i commenti, anche brevi!
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Saint Tail

In una cittadina giapponese completamente cattolica, in una scuola media cattolica, gestita da preti e suore, ragazzi e ragazze studiano per diventare grandi uomini. E nonostante tutti siano felici, e nessuno fumi, si droghi o dubiti ad alta voce della moralità delle figure più care alle religioni monoteistiche, si tratta dell’anime più censurato e rimescolato della storia dell’umanità.

C'è il figlio del giornalista, Sergio, (Sawatari in originale), biondo, effeminato e latin lover, che raccatta informazioni e scoop vari e li manda ai giornali, ignorando il suo futuro di fame e miseria in qualità di giornalista pubblicista.

C’è Rina, (Rina anche in originale), figlia di una poliziotta ed ormai del mestiere, bionda come una svedese nonostante sia nipponica al cento per cento. C’è anche un immenso campionario di piccoli professionisti: il piccolo chimico, il piccolo dinamitardo, la piccola suora.  Una novizia particolare: la più giovane suora dai tempi di Santa Teresa di Lisieux, di mattina si veste da scolaretta e di pomeriggio se ne gira per la chiesetta del mega-istituto cattolico ad ascoltare confidenze. Abbiamo però anche la piccola maga ed il piccolo commissario.

La protagonista è Meimi (che, per una combinazione di droghe pesanti tipiche di metà anni ’90 è divenuta in italiano Lisa) è, un po' curiosa, come me, e come te. No, seriamente, che diamine vuole dire? La curiosità è insita nella natura umana, un po’ di curiosità in una ragazzina di 14 anni dovrebbe essere un qualcosa di così determinante per entrare in una sigla di un minuto e mezzo? Boh.

Comunque Meimi/Lisa è la figlia del più grande mago giapponese, un hippie completamente strafatto che deve averne fumata talmente tanta negli anni ’60 da sentirne gli effetti a più di sei lustri di distanza. Vive in uno stato di perenne estasi amorosa con sua moglie, una vecchia ladra in stile Eva Kant riportata sulla retta via dalle ingenti quantità di fumo passivo.

Meimi è fortunata, in quanto eredita dai genitori solo le caratteristiche positive di entrambi e non quell’insana passione per le sostanze stupefacenti. Unendo l’atleticità sorprendente della madre con la genialità copperfieldiana del padre, è Nadia Comaneci mescolata con Arsenio Lupin. Sfrutta la sua cleptomania a fin di bene. Seira la suorina, infatti, la convince a diventare una ladra seriale per recuperare il maltolto a tutti i derelitti che fanno la fila di fronte alla cappella del megaistituto cattolico.

Cambia look e diventa, quando serve, Saint Tail (in italiano Seya), e lo fa con un camuffamento che farebbe impazzire i più bravi fisionomisti e autori d’identikit dell’FBI: si raccoglie i lunghi capelli castano chiari in una coda di cavallo. Geniale.

Il modus operandi di Saint Tail è sempre lo stesso. Ad una famiglia povera è stato rubato un Canaletto da un ricco critico d’arte senza scrupoli? Meimi va dalla sua amica suora, pregano sette ore inginocchiate sui ceci e poi si precipita a recuperare il capolavoro sottratto, per riportarlo, ovviamente, ai soliti disgraziati derubati. Ma data la natura esibizionista della ragazza in questione, i furti avvengono con trucchi giganti, effetti speciali e giochi di prestigio da far impallidire Las Vegas: il tutto sotto gli occhi degli agenti, allertati da Alan (Asuka Jr.), che prima di ogni colpo riceve da Saint Tail un avvertimento.

Perché, sì, c’è anche Asuka. Un caso umano di 14 anni, figlio del commissario di polizia e futuro detective, compagno di classe di Meimi e suo oggetto amoroso. E qui, scatta doverosa una puntualizzazione. Ora, può passare benissimo che in Giappone i giornali si sognino di avvalersi stabilmente della collaborazione di un ragazzino di 14 anni. Possiamo accettare il fatto che qualche ordine religioso senza scrupoli accetti come novizia una sbarbatella di 14 anni facendosi beffe di ogni regolamento canonico. Posso contemplare una ladra 14enne in virtù di capacità magiche e atletiche fuori del comune. Ma di fronte a un ragazzino di 14 anni, delegato dal sindaco a gestire le indagini per la cattura di una pericolosa criminale, con il potere di comandare uomini della polizia tre o quattro volte più anziani di lui, ogni sospensione dell’incredulità va a farsi friggere.

Nonostante tutto questo, resta uno dei miei anime preferiti.

 

   
 
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