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Autore: Jack Le Fleur    19/07/2012    1 recensioni
Non è meraviglioso il colore aranciato che la lampada getta sulla stanza?
Mi ricorda i colori del tramonto, ma non dà quel senso di tristezza che porta il calar del sole, non finché non vai oltre la luce e scorgi i ricordi.
Ha un che di vecchio, quasi… nostalgico, il vedere ammassati tutti quegli oggetti a lato della scrivania, ma non un vecchio brutto, solo un vecchio un po’ triste.
[piccolissimo accenno di usuk]
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non è meraviglioso il colore aranciato che la lampada getta sulla stanza?
Mi ricorda i colori del tramonto, ma non dà quel senso di tristezza che porta il calar del sole, non finché non vai oltre la luce e scorgi i ricordi.
Ha un che di vecchio, quasi… nostalgico, il vedere ammassati tutti quegli oggetti a lato della scrivania, ma non un vecchio brutto, solo un vecchio un po’ triste.
Triste, già.
Che sentimento buffo la tristezza: così fredda, eppure così permissiva.
Si potrebbe quasi definire dolce, come fosse neve.
Non ha forse ispirato le migliori canzoni, quelle che contano davvero?
La troppa felicità risulta scialba, la troppa tristezza non esiste.
Non si arriva mai in fondo al baratro: si trova un appiglio o si muore durante la caduta.
Io… io non so se ho trovato un appiglio, non l’ho mai capito e, forse, non lo capirò mai.
E la polvere su quegli oggetti a lato della scrivania non fa sembrare tutto più malinconico?
Ricordi vecchi quanto il tempo, rimasti lì per non essere dimenticati.
Una foto, un soldatino, simboli di quello che è stato e mai più sarà.
È triste doverti lasciare, ma è ora di spegnere la luce.
Perché questa lettera non ti arrivi mai,
a colui che mi ha reso felice nella tristezza, calmo nella rabbia e che, nonostante mi abbia prima rubato e poi squarciato il cuore, continuo ad amare, Alfred.
Arthur Kirkland.
 
 
Onestamente non era previsto che fosse Inghilterra a scrivere questa lettera, non era previsto nemmeno che fosse una sorta di lettera.
Tuttavia, essendo stata ispirata da una foto di Arty, mi sembrava quanto meno giusto che fosse lui a parlare.
Voi non avete mai notato quanto sia malinconica ma al tempo stesso calda la luce della lampada mentre illumina una scrivania di legno? Dà un senso di calma, ma al tempo stesso sembra la scena di un film, quando colui a cui appartengono gli oggetti su quella scrivania diventa vecchio e rivive i ricordi della sua giovinezza. Quei ricordi sono lì da sempre e sono coperti di polvere, ma non per questo non sono importanti, anzi, forse sono i più importanti. E quella foto mi ha fatto venire in mente i pomeriggi passati alla scrivania, sotto quella luce aranciata, a riflettere.
Spero che sia stata di vostro gradimento e che mi facciate sapere cosa ne pensate.
Oh mio Dio! Questo angolo è troppo serio! E, diamine, è lungo più della storia!
Datemi qualche consiglio (mi sento un inetta per averlo chiesto così poche volte) e fatemi sapere se sono rimasta IC (suppongo di no, arty è molto più tsundere forse.)
Purtorppo non so come si mettono le foto. Se qualcuno di voi mi dicesse come si fa forse riuscirei a mettere quella bellissima foto.
See you.

  
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