Crazy Relationships Between Death Note Characters
Pierrot The Clown
Light Yagami aprì la porta della stanza X e vi guardò
all’interno. C’era parecchia gente che conosceva. I più vicini erano L,
stranamente in piedi ma sempre gobbo, che stava firmando un autografo a Matsuda,
e Aizawa intento a leggere un libretto acquistato a
rate.
Appena
varcò la soglia, quei tre si voltarono a fissarlo. Aizawa lo scrutò con
rimprovero, L con indifferenza. Matsuda invece perse tutto il suo buon umore e
fulmineo estrasse la pistola e cominciò a sparare, avanzando a passi lunghi e
veloci, con lo sguardo assatanato e con la bava alla bocca.
Light,
colpito e emettendo un urlo da castrato, fece una piroetta oscena a mezz’aria e
cadde in una pozza d’acqua sparsa in mezzo al corridoio.
Una pozza
d’acqua piovana, in mezzo al corriodoio.
Sì.
“AAAAAH! IO
TI AMMAZZO! TI AMMAZZO BASTARDO TI AMMAZZO!”
“MATSUDA!”
BANG!
(Inquadratura
esterna che dà sul cielo azzurro)
“NOOOOOO!”
fece L mettendosi le mani al volto e facendo la stessa faccia dell’Urlo di Munch.
“Hai rotto
una finestra!” disse, indicando il foro del proiettile su di essa.
“E no
cazzo! Un’altra finestra no!” disse Aizawa mettendo via la sua copia de “Come
diventare un L” e avvicinandosi a Matsuda che nella foga della sua furia
omicida era inciampato nella gamba di un banco, fallendo l’ultimo colpo.
Il vecchio
Matsuda respirava affannosamente e ad occhi chiusi, ma teneva ancora la pistola
ben stretta in pugno. Aizawa gliela strappò di mano e gli fece un coppino che fece SCHIAFF
.
“Totò Matsuda! Quante volte ti ho
detto che quando vuoi uccidere una persona non devi inciampare!? Dai, che figura
ci fa la polizia giapponese?
“E ha rotto la finestra”, fece notare
di nuovo L.
“E hai
rotto anche un’altra finestra! Possibile che quando spari l’ultimo colpo becchi
sempre là?” indicò la finestra.
Matsuda era
ancora in iperventilazione e non accennava a rispondere.
“E poi possibile
che TUTTE - e dico TUTTE - le mattine, quando entra Light, devi fare tutta ‘sta
scenata? È già la quinta volta questa settimana! Sporchi il pavimento di acqua,
perché Light - è risaputo - quando sta per morire vuole fare il figo bagnato e
per questo cade in una pozza d’acqua, sporchi il pavimento di sangue perché
chiaramente non è che gli tiri i pallini gialli della Condor, e TUTTE le volte
trovi una scusa per non finirlo! Capisco che questa è l’unica scena dell’intero
Anime in cui non fai la figura del deficiente totale, ma cazzo! Dopo un po’
stanca!” Aizawa, sempre continuando ad imprecare per
i motivi sopraccitati, sollevò Matsuda e lo mise al suo posto. Intanto, della
serie non frega niente a nessuno, Light si era alzato e stava goffamente
fuggendo, aprendo una porta scorrevole rossa comparsa magicamente nel muro del
corridoio.
“E hai
rotto una finestra”, ripeté L, sempre con lo stesso tono.
“Oh, te hai
rotto il cazzo con ‘sta finestra, eh!” disse Aizawa, avvicinandosi a Elle Lawliet Ryuga Hydeki
Ryuzaki Echinehapiùnemetta,
in arte L, per dargli una spinta.
L’ex
detective più bravo del mondo,
(Sì fangirls elline! Ho detto che L
non è il detective più bravo del mondo perché se l'è fatto mettere in culo -
letteralmente - da Light! È Near il più bravo del mondo! AHAHAHAH)
si morse le
unghie ed emise un gesto di stizza, come un gatto a cui si è irsuto il pelo.
“Ahhh,
Aizawa adesso c’è il 50% che tu sia Kira…” disse.
“Ohhh, svegliaaaa! L guarda che lo
sa anche sua madre che Light è Kira!”
“COSA?"
“Light è Kira!” ripeté Aizawa.
L allora si
ricoprì di luce rossa (non blu, rossa!), i suoi occhi divennero come quelli di
Light quando si faceva quegli ENORMI segoni mentali su quando sarebbe divenuto
il padrone del mondo…
Invece è
morto come un cane, povero Light!
… e disse
in pieno Kira Style:
“LO SAPEVO!
LO SAPEVO! LO SAPEVO!”
(canti
gregoriani in sottofondo, musica d’organo)
“Light è
Kira! L’ho detto, l’ho detto, finalmente!”
“Ehm sì, ma
ti ripeto che…”
“Aizawa!”
L, in barba alla natura del suo personaggio e alle sue manie, afferrò
appassionatamente Aizawa per la camicia, toccandogli il pacco.
“Aizawa io SO!”
“O santa
madonnina degli L! Ryuzaki, la storia è già finita! E
tu sei morto! Non hai scoperto che Light era Kira!” disse Aizawa, provando a
distaccarsi dal rachitico.
“Ma io…”
TOC!TOC!
Qualcuno
bussò alla porta, già aperta tra l’altro. L lasciò andare Aizawa e insieme
guardarono la persona sulla soglia.
Era Light
il quale, benché avesse ben cinque pallottole incastrate nel corpo, era tutto
sommato tranquillo e solo lievemente scoglionato in viso.
“Ehm… no,
niente, è che siccome sto morendo e come al solito dovrei tentare la fuga
attraverso la porta scorrevole dello Yellow Box mentre voi badate ai fatti
vostri, mi chiedevo se…”
“Light, ma
a noi non ce ne potrebbe fregar di meno!” disse Aizawa, professionale come al
solito.
Light
rimase un attimo spiazzato, ma poi tornò sicuro di sé. Perdiana, si era
ritrovato in situazioni molto più difficili e per cavarsela aveva sempre avuto
o un’intuizione pazzesca o un gran botta di culo.
A quel
giro, tentò per la botta di culo.
“Ho capito,
ma sono la star di Death Note, almeno quando muoio io dovreste dimostrare un
minimo di interesse, no? Cazzo le fangirls di L hanno
continuato a seguire la storia solo per vedere quando sarei morto!”
“Figlio di
puttana, hai ammazzato L!” disse un fangirl che
passava di lì fra i banchi, senza un apparente motivo logico razionale,
tirandogli un pupazzetto di L.
“Ahia! Ma
sei scema!?” si lamentò Light massaggiandosi la testa.
“Oh frena frena, carino! Cosa hai detto? Chi è la star di Death
Note?” era stato Matsuda a parlare, che quel giorno si sentiva in vena di
litigare con il figlio di Soichiro Yagami. Matsuda lo afferrò per la camicia e
lo appese al muro.
“È L la
star di Death Note, coglione!” disse in preda a rabbiose lacrime.
“Grande
Matsuda!” (coro di fangirls elline)
Ormai si
era capito che anche Matsuda, come tutti i personaggi del Manga…
(Eh, tutti!
Esagerato! E Mogi?E quello che sembra un viscido serpente unto?)
E va bene,
come alcuni personaggi principali di Death Note…
(Oh, così
va meglio)
aveva
un’abilità speciale.
Messaggio
Pubblicitario:
Dalla
Collezione di Carte Collezionabili Death Note:
Totò
Matsuda: Lv 7 Punti Energia 40, serie limitata.
Abilità
speciale:
Quando
Matsuda vede un Light Yagami versione Kira, Matsuda entra in modalità Berserker e sarà invincibile, intoccabile e immortale,
anche dal Death Note, per un turno. Al termine del suddetto turno la carta Totò
Matsuda torna normale. Questo effetto può essere utilizzato solo una volta per
serie televisiva. Non valgono le repliche.
“Hai
capito, bastardo?”
“MATSUDA!”
gridò Aizawa.
“Eh?! Sono
qui, cazzo urli?”
“Vieni”
Aizawa lo afferrò di nuovo e gli mollò un altro coppino
che fece anch'esso SCHIAFF
“Ahio!”
“Facciamo
qualcosa che permetta a Light di fuggire senza che noi possiamo fermarlo!”
“Va bene.”
“Okay, ma
‘sta cosa deve essere plausibile. Cioè, non è che noi ci voltiamo e Light
scappa, no?” Aizawa guardò Light in cerca di approvazione.
Il figlio
di Soichiro stava cercando di cavarsi un proiettile da una spalla, con dubbi
risultati, ma annuì lo stesso.
“Perciò
noi…”
“Vi ricordo
che però è andata proprio così…”
Tutti e
quattro si voltarono verso il punto da cui era sopraggiunta quella innaturale,
fastidiosa e superficiale vocetta.
A parlare
era stato Near, il quale era emerso dal suo banco, in ultima fila. Near portava
il pigiama anche a scuola e si era scelto l’ultimo banco dell’ultima fila
perché così poteva vedere bene la lavagna senza disturbare gli altri, data la
sua innaturale altezza.
“Proprio
così…” cominciò a riassumere la scenetta usando i suoi odiosi pupazzetti,
arrivando a cacciarci addirittura altri quindici personaggi, nonostante avesse
a disposizione solamente le canoniche dieci dita.
Fangirl
nearina: “Ma Near può! Lui è il più intelligente!”
Fangirls
elline, melline e altre:
“Taci, zoccola!”
“Voi vi
siete messi a giocare ad 1, 2, 3 stella! E Light è arrivato a toccare la porta,
perché voi siete una massa di deficienti! Solo che poi lui ha continuato a
giocare! È andato avanti a correre. Gli era presa bene, non sentiva più nessuno
contare e si sarà detto: Mo’ sta a vedere che divento campione del mondo di 1,
2, 3 Stella! Poi però si è ricordato che era l’ultima puntata e che doveva
morire, così si aveva l’happy ending e tutti
contenti!”
Near
guardò Aizawa, Matsuda, L e Light, con i suoi bianchi occhioni e con la solita
faccia da culo ghignante.
“Allora?
Sono andati così i fatti, giusto? Sono bravo vero?”
Ci fu un
attimo di silenzio, poi Aizawa parlò con voce delusa, ma composta.
“E tu
saresti il detective più intelligente del mondo?” chiese scotendo la testa. “Ma
quanto siamo ridotti male, gente?”
“Ha
parlato Mr. Belli Capelli”, disse piano Near.
“Che hai
detto, nano?”
“Ho detto
che hai i capelli belli”, rispose Near.
Aizawa,
sorpreso, se li toccò come se stesse girando uno spot per la Garnier e, sorridendo come un finto divo, si avvicinò al
bambino in bianco. Nessuno gli aveva mai fatto un complimento sul suo nuovo
taglio. Tutti lo avevano preso per il culo tutti quegli anni perché si era
tagliato i riccioli Afro.
“Eh no, Aizawa coi capelli corti e la
barbetta non se po’ vedè!”
(che
poi ancora dovete spiegarmi com’è possibile che un giapponese possa avere i
capelli ricci, visto che nel loro DNA il gene dei capelli ricci è assente! Ah,
dalla regia mi dicono che si tratta di un’opera dove uno studente modello trova
un quaderno della morte e inizia a uccidere random
tutti quelli che gli stanno sul cazzo, ergo di cosa ci stiamo stupendo,
allora?)
I fan del
resto sostenevano che fosse molto più figo con la sua riccioluta chioma, perché
era stato il suo taglio originale e perché nella sigla d’apertura, con il
fucile e gl’occhialoni e appunto i capelli Afro, faceva davvero la sua porca
figura. Però li aveva tagliati. Il perché non lo sapeva nemmeno lui. Si cresce
e si cambia. A volte devi accettare che un amico…
(Non è Scrubs,
idiota!)
"Ah, chiedo scusa per la digressione."
“Ti
piacciono davvero?” chiese Aizawa arrossendo e con lo stesso tono che le
autrici di yaoi attribuirebbero ad un verginello che sta per farlo per la prima volta con il figaccione di turno, il tutto poi fregandosene
completamente dei rischi quali AIDS et similia, brave, brave! C’ha ragione il Papa!
(Luke la storia!)
“Eh? Ah, sì, dunque stavo scrivendo…”
I due
erano viso a viso: Aizawa in piedi che si massaggiava i ritti capelli corti.
Near, appallottolato su sé stesso seduto sul banco, che lo guardava di rimando.
“Sì”,
mormorò dolcemente.
Aizawa
arrossì e poi, timidamente, posò una mano sulla soffice testolina di Near.
Nate,
pucciosissimo, chiuse gli occhi e cominciò a fare le fusa.
“Ohhhhhh…”, mormorò Matsuda,
pensando già a che Yaoi avrebbe scritto quando
sarebbe tornato a casa.
“È così… è
così…”, provò a dire Aizawa.
“È così… FOTTUTAMENTE MORBIDOSO!” urlò afferrando
Near, raggomitolandolo fra le sue braccia come fosse un pallone e stringendolo
con tanta forza che per poco non gli fece partire un sonoro peto.
“Ehi, Matsuda! Al volo!!!” gridò Aizawa lanciandogli addosso Near,
proprio come fosse una palla.
Matsuda
agì di scatto e con un ottimo bagher spedì la palla a
L.
L lanciò
Near verso Light il quale, dimenticandosi di essere moribondo e con una spalla
totalmente fuori uso, rilanciò verso Aizawa che rispedì il fagotto verso L.
“Ehi
ragazzi, giochiamo alla patata bollente?” propose Aizawa.
“No, no, a
schiaccia sette, a schiaccia sette!” impose Light che ci aveva preso gusto.
“Sette!”
urlò Aizawa schiacciando verso Matsuda
che però l'evitò all'ultimo. Near si schiantò sulla
cattedra, battendo la tempia su uno spigolo. Cominciò a perdere sangue, bianco
anche quello, a quantità industriale.
“Oh
NOOOOO! Aizawa ha bucato il pallone!” disse L saltellando sulle punte.
“Oh mio
Dio, hanno ucciso Near!” disse Matsuda.
“Brutti
Bastardi!” completò Aizawa.
Attimo di
tristezza.
“Vabbeh,
ora che ci siamo tolti dalle scatole il nano scassa cazzo…”
disse Light dopo qualche secondo, ma fu un altro individuo ad interromperlo.
Egli
indossava un giaccone nero, un completo nero, con un orrida cravatta nera.
Anche i capelli erano neri, lunghi, e pure gli occhiali erano neri. Anche gli
occhi erano neri. Era tutto nero.
Ma chi è?
Chi non è? È un uccello? (No) È una testa di uccello? (forse sì) è uno che ha
molta fantasia nel vestire? (alegria, alegria)
No! è…
Teru Mikami! Teru Mikami! Teru Mikami!
“ELIMINATO!”
“Eh? Che
dice?”
“Si dice
ELIMINATO! Non tolto di mezzo! ELIMINATO! Non: è
morto, è stato ucciso, è andato nel regno delle ombre, è andato a prendere un
caffè con Dio! Si
dice ELIMINATOOOOOO!” codesto individuo,
nell'atto di urlare al vento le sue convinzioni, si era accasciato a terra, con
gli occhi dilatati, una vena sospetta che pulsava imperterrita sul collo, la
mandibola che vibrava incessante e una pioggia di saliva omicida che gli
sgorgava dalla bocca.
“AAAH!
ELIMINATO!” ripeté, per poi lasciarsi cadere di spalle e fissare le luci al
neon.
“Non ci
posso credere! Questo è più pazzo di Light e anche più sfigato di Matsuda!”
disse Aizawa schiaffandosi un sonoro auto frontino che fece SCHIAFF (più aperto di SCHIAFF coppino). “Ma perché gli
autori sono stati così crudeli?”
“Ma chi è
questo individuo?” chiese Light, fissandolo con disprezzo, pur sapendo benissimo
in realtà chi fosse.
Egli,
sentendo il suo Maestro pronunciare tali parole con tanta benevolenza, si
ricompose immediatamente, aggiustandosi l’occhiale e il capello, ancora integro
grazie a cinque sedute consecutive di piastra a 200°.
“Ehm… sono
Teru Mikami.”
“Eh?” fece
Aizawa
“Chiiiiiiiiiiii?” si aggiunse in coro L.
Quell’essere
non si scoraggiò e ripeté: “Teru Mikami.”
“Teru Mika… cheee?” domandò di nuovo
Aizawa.
“Te-Teru Mikami.”
“Cos’è?
Una presa per il culo?” chiese minaccioso Light.
“No…”, rispose l’uomo, preoccupato.
“No, coso,
aspetta. Come hai detto che ti chiami?” Aizawa scandì
queste ultime parole come se si stesse rivolgendo ad un deficiente a tutti gli
effetti.
E forse
non aveva tutti i torti.
Perché in
fondo come lo chiami uno che è Pubblico Minestero, ha
i soldi, è opinionista tv, potrebbe avere tutte le donne del mondo,
(vabbeh non
tutte, ma comunque una gran percentuale)
“69 %!”
“Sta zitto, L!”
ha un
appartamento in centro e ha pure il fisico perché fa palestra due volte a
settimana, ma butta tutto nel cesso per
seguire Light Yagami? No, dico! Light Yagami! Come fai ad idolatrare uno che
nella versione Mediaset si chiamerebbe Luce Oicorfonosoi?
Uno che ha per le mani una gran figa come la Misa-Misa
e successivamente la Takada e che non ci fa nulla? NULLA!
“PIERO
IL PALIACCIO TORNA A SCRIVERE! SMETTI DI SFOGARE LA TUA FRUSTRAZIONE SESSUALE
SUI POVERI LETTORI!”
“Eh?
Ah, okay… certo che però neanche Mikami Teru è un gran nome…”
Tornando alla storia:
Quell’uomo dai capelli neri e lunghi
disse, con tono teso a convincere chi lo stava ascoltando:
“Teru Mikami.”
“Mikami Teru?” chiese Aizawa, in
conferma.
“Teru Mikami.”
“Tu mi Mika il Teru?”
“Io ti Mika il Miru
e poi Te Mika.”
“No, aspetta, tu Miki
il Miru Te Mika?”
“Io Ti Teru il Mika e Te Mika il Merumetika”
“Tu Merumetiki
il Mika Te e mi Miki il Teru?”
“Mekamikami
il Teru e poi io Te Miko il Mika!”
“Ah sì? Ma io ti Miko
il Teru, Mika Te Mekamikamo!”
“OOOOOOOH!!!”
Aizawa e Mikami Teru interruppero
quel loro profondo dialogo e si voltarono verso Matsuda che stava indicando la
porta con dito tremante.
“Sta scappando!”
“Aspetta! Light!” disse Aizawa,
incominciando a correre per raggiungerlo, pur sapendo però che per motivi di
patos televisivo, non ce l’avrebbe mai fatta. I due agenti stavano per
raggiungere la porta, quando Light ricomparve tutto trafelato.
“Eh? Che c’è ancora?” chiese.
Matsuda lo vide, fu per saltargli
addosso, ma poi si ricordò che sulla carta della Collezione Carte Death Note
c’era scritto che poteva usare solamente una volta la sua abilità speciale e si
limitò a scuotere la testa.
“Ma allora sei un idiota!” disse
Aizawa.
“Ce ne avete messo di tempo a
capirlo!” disse L dalle retrovie.
“Tu sta' zitto, che c’hai messo
venticinque puntate per capire che Light era Kira!”
“Io c’ero arrivato subito è solo che
non avevo le prove…”
Fangirl ellina:
non aveva le prove! Altrimenti gliel’avrebbe messo nel culo almeno cento volte
a quell’idiota!
Fanboy neutrale: ma voi state sempre
a parlare di Yaoi?
“E poi L non è Uke?”
si chiese Aizawa ad alta voce, per tutti.
“Uke ci
sarà tua sorella!” disse L.
“Ma L, in tutte le Yaoi che ho letto sei sempre tu quello che arrossisce come
un verginello quando Light si avvicina…” rivelò
Matsuda, rendendosi conto solo due secondi dopo di aver detto una cazzata. Un
record per lui. Di solito ci impiegava qualche minuto.
Tutti lo guardarono male.
“Matsuda… tu… leggi le Yaoi?” chiese indignato Aizawa.
“Ehm… ecco non è che proprio le
leggo… è che…”
“AHAHAHAHA! Frocio! Frocio!” cominciò
a cantilenare Lind L Taylor, dal nulla.
“E tu chi cazzo sei?” domandarono in
coro Aizawa, L, Light, Mikami Teru e Matsuda, felice che qualcuno avesse subito
rimpiazzato la sua figura di cacca con un’altra.
“Come chi sono io? Io sono Liiiiiiiind Eeeeellllle Taylorrrrr!” disse con orgoglio, indicando la targhetta
posta sul banco.
“E sì, c’ha ragione…” disse L,
esaminando questa.
“Comunque… di cosa stavamo parlando?”
si domandò Aizawa, rivolgendo sguardi interrogativi un po’ ovunque. “Uhm?
Allora? Qualcuno? Coraggio, domanda da centomila yen! Avete ancora la
telefonata a casa!”
“Io chiedo la telefonata a casa!”
disse Matsuda, alzando la mano con fare disperato.
“Aiuto concesso! Chi vuol chiamare?”
disse Aizawa affermativo.
Matsuda si guardò intorno, poi
estrasse il cellulare e chiamò Light Yagami, addebitandogli pure la chiamata.
La Light’s
Theme risuonò nella stanza, e Light estrasse il cellulare.
'Matsuda'.
E
adesso che cazzo vuole, questo?
“Pronto?”
“Pronto, signora mi sente?” parlò Aizawa, mentre Matsuda metteva il
viva voce e faceva cenno con la mano ad L e a Mikami Teru di sopprimere le risate.
“Non sono una signora!” rispose
indignato Light.
“Le piace quella canzone, vuole
dedicarla a qualcuno?”
“Eh?”
“Chupaaa!”
Tutti scoppiarono a ridere, tranne Near che era morto,
fangirls nearine:
“Nooo! Piero il Paliaccio sei un figlio di puttana!”
e Light che si chiedeva chi si
potesse celare dietro quella telefonata scherzo.
“Signorino Yagami, lei è in diretta a
Chi Vuol Essere Milionario!”
“Davvero?” gli occhi di Light si
illuminarono come se gli avessero detto che L, Near, Mello, Watari,
Aizawa e tutti quelli che insomma dovevano morire secondo il suo piano, erano
appunto morti.
“No!” rispose Aizawa, scatenando
un’altra ilarità generale.
“Come? Non sono in diretta?”
“Lasciamo stare. Comunque, il nostro
simpatico concorrente Beppe Matsuda ha chiesto l’aiuto della Telefonata a Casa
e ha deciso di chiamare lei! Glielo passo!”
“Ehi, Light, come butta vecchio mio?”
esordì Matsuda, prendendo in mano il cellulare da Aizawa e parlando ad esso,
nonostante Light fosse a due metri di distanza da lui.
Ma Light non lo stava ascoltando:
Stava rivivendo uno di quei lunghi
flashback che gli autori inseriscono alla cazzo di cane nell’anime per spiegare
come un avvenimento che sembra assurdo in realtà sia perfettamente logico,
fornendo spiegazioni anche dettagliate la maggior parte delle volte, e
spingendo dunque i lettori a fare un lungo e stupito: “Ohhhhhh!
Che meraviglia! Che meraviglia!”
Light stava ripensando a quando anni
prima suo padre aveva partecipato al Milionario e, arrivato alla domanda da
centomila yen, gli aveva telefonato per sapere la risposta alla domanda: Chi è
Kira?:
A)
Light Yagami
B)
Il Secondo L
C)
Yagami Light
D)
Stocazzo
Aveva provato a guardare subito su
Internet, ma l’ADSL glielo aveva messo nel culo ed era saltata. C’era rimasta
l’Enciclopedia, ma a quel punto mancavano solo dieci secondi e non avrebbe mai
fatto in tempo.
“La risposta, papà, è D”, scazzò.
“L?”
“D!”
“B? L?”
“L è B, ma la risposta è D!”
“Ah, grazie figliuolo, sei il miglior
figlio che un padre…”
“Sì, sì, ciao, eh!” Light era tornato
a guardarsi il suo porno.
Soichiro
Yagami aveva chiaramente sbagliato e per
l’inchiappettata presa era stato colto da infarto nel bel mezzo della diretta.
Era cascato dal seggiolino di metallo, gridando platealmente: “WHYYYYYYYYY?” ed
era schiattato.
In qualche modo, Light Yagami era
stato in grado di uccidere suo padre anche senza Death Note, e impegnandosi al
minimo. Notevole.
Ora però il ricordo di quel quieto
uomo baffuto e con la ricrescita grigia, tornava a perseguitarlo e tutto per
via di Matsuda.
Non poteva permetterlo.
Ci fu un sonoro BANG, ma era solo la
pistola di Matsuda che cadendo a terra per negligenza del suo proprietario,
aveva lasciato partire un colpo uccidendo Matt, che non c’entrava una sega ed
era uscito solo per comprare le sigarette.
Sentendo lo sparo, Light si alterò
leggermente:
“IDIOTA! MATSUDA MA LO SAI A CHI HAI
CHIAMATO? SEI UN PAZZO!” sbottò, agitandosi come un forsennato e ricordandosi
finalmente di essere ferito a morte.
Matsuda si mise in ginocchio e gli
puntò contro una pistola fatta di indice, medio e pollice alzato.
“Perché? Perché me lo chiedi? E gli
aiuti che ci starebbero a fare per te? Dimmelo Light!”
Light molleggiandosi atleticamente
sulle ginocchia chiese di rimando:
“Gli aiuti? AHAH (risata debole, da
pronunciare in modo poco convinto) Intendi il 50 e 50 e l’aiuto del pubblico,
quelli che avrebbe dovuto usare mio padre Soichiro Yagami? AHAH (vedi sopra)…
Hai ragione, Matsuda. Alla fine i concorrenti onesti come mio padre ci
rimettono sempre, e a te sta bene un quiz che lo permette?! Ma non capisci?
Sono loro che dovevi chiamare – indicò Aizawa e L – non me! CHIAMAAA”
Matsuda, cominciando a piangere senza
un ben noto motivo, rafforzò la presa sulla pistola (che non aveva).
“Sei stato TU a far sbagliare tuo
padre! E adesso parli di lui come di un povero illuso?!”
Attimo di suspence
- Light ripensa a tutta la sua vita e conclude che, in fondo, è un fottutissimo
figlio di puttana. Fece per premere il tasto che avrebbe interrotto la
telefonata, ma una voce lontana e fioca lo fece tentennare sul più bello.
“IL PULSANTE ROSSO!” urlò Aizawa.
“AAAAAAAAAAAAAAAAH!” Matsuda sparò.
BANG! BANG! BANG!
Light, di nuovo piroettando
oscenamente, fece volar via il cellulare che cadde vicino a L.
L lo prese e lo intascò, per poi
gioire silenziosamente vedendo il suo unico, caro, vero, inimitabile,
trascendente, immanente, onnisciente, immortale (no, questo no, ma vabbeh ci sta bene), egregio, magnifico, trascendentale,
pazzo, megalomane, egocentrico, affetto da disturbo narcisistico della
personalità, amico morire dissanguato.
“Eccellente.” mormorò, toccandosi
ritmicamente i polpastrelli delle dita.
Nel frattempo, Matsuda stava per
infrangere il contratto con la società distributrice del Gioco di Carte
Collezionabili Death Note, attivando un’altra volta la sua abilità speciale.
“IO TI AMMAZZO! TI AMMAZZO BASTARDO
TI…”
“MATSUDA L’ABBIAMO FATTA PRIMA QUESTA
SCENA!!!” gridò Aizawa, trattenendolo, anzi, slogandogli una spalla.
“Eh?”
“Sì. Poco fa.”
“È
finita?”
Ci fu un momento di silenzio,
probabilmente a chi spettava parlare si era scordato la propria battuta.
“È finita?” domandò di nuovo ad alta
voce Matsuda, guardandosi intorno.
“A chi tocca?” bisbigliò ad Aizawa.
“Beh, veramente questa battuta non
dovevi dirla tu, ma Lester. Però purtroppo la Produzione ha avuto un problema
di budget e non ce lo siamo potuti permettere. Inoltre, Near è morto e non può
rispondere… quindi…”
“Quindi?”
“Boh!”
Ci pensò il Mikami Teru a far
proseguire la scena. Con dignitoso silenzio pensò bene di schiattare
infilzandosi una Biro all’addome.
“AAAAAAAAAAAAH! Si dice ELIMINATO!
ELIMINATOOOO!”
Il vecchio Teru
ci lasciò le penne (un’estimabile collezione), ma chi se importa?
“Questo sta poco bene,” constatò Aizawa.
“Secondo me era uno del Moige o della 4Kids inviato a snaturare il doppiaggio della
serie”, disse intelligentemente Matsuda.
L e Aizawa lo guardarono malissimo e
poi guardarono malissimo anche l’autore.
“Autore! La parola intelligente e i
suoi derivati e Matsuda non possono stare nella stessa frase!” disse L.
“Tu
cazzo vuoi? Sei morto! Sei ancora qui a rompere, ma buttati và!”
L capì che, arrivato a quel punto
della sua vita, doveva fare qualcosa per cui essere ricordato. Basta risolvere
semplici casi che manco l'FBI e la CIA, basta col partecipare alla Prova del
Cuoco. Doveva fare qualcosa di memorabile.
Decise allora di sperimentare la
consistenza del vetro della finestra.
L’impatto fu notevole, pirotecnico,
oserei dire odontoiatrico (che non ha senso in questa frase, ma fa scena). Fu
così che l’essere più intelligente del mondo morì come un pirla, schiantandosi
al suolo, mentre intanto l’autore, nelle veci del suo adorato Light, sorrideva
sornione.
“Fuori un altro!” disse Aizawa.
“Eh sì, si vede che siamo alla fine.”
aggiunse Matsuda.
I due si voltarono e videro che Light
si era alzato dalla pozza d’acqua ed era fuggito. Probabilmente era andato a
fare un corsetta. Così, giusto per tenersi in forma.
“Sembra che siamo rimasti soli, caro Aizawa.”
“No, c’è ancora Liiiiiiiiind
Eeeeeeeeeeeeelllllllllllllllllle Taylorrrrrrrrrr!”
fece Aizawa.
“Ah, è vero!”
Il primo falso L li guardò con aria
beffarda, poi si gonfiò di orgoglio paterno ed iniziò la sua solita
presentazione:
“Io sono Liiiiiiiiiiiind….”
I due agenti si guardarono prima un
po' complici, poi un po’ scoglionati. Estrassero le pistole nel medesimo
istante e spararono.
BANG! BANG!
“Ciao Lind,
è stato bello conoscerti.” disse Aizawa.
“Ci mancherai.” concluse Matsuda,
stiracchiandosi.
“Uhm… bene. Che facciamo, Matsuda?”
“Caffè?”
“Uhm… va bene. Paghi tu?”
“No, facciamo segnare tutto a nome di
L.”
“Okay, qual è il suo vero nome?”
“Ehm… Boh…”
“Sei sempre il solito idiota, proprio
come quella massa di asessuati di L, Light, Mello e Near!”
“Ah sì? E un’idiota avrebbe
sostituito cinque pagine del quaderno falso, per poi rimpiazzare l’altro
quaderno falso con un altro ancora più falso, comprato al mercato, mentre
intanto Light sapeva che Near sapeva che lui sapeva che lui sospettava che in
fondo il quaderno che aveva il Mikami Teru era falso, mentre in realtà era
vero, ma che poi era falso perché Near ha fatto una supercazzola
al volo e alla fine è spuntato fuori che quello vero lo aveva lui e che Light
in fondo era un fottuto coglione?”
Aizawa ci pensò su.
“No.”
“Ecco, appunto, proprio no”, convenne
Matsuda.
Aizawa gli mollò un coppino fortissimo che fece SCARACHIAFF.
“Idiota.”
E i due omini uscirono dall’aula X.
Fine