Anime & Manga > Soul Eater
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Autore: IllyElric    19/07/2012    6 recensioni
...sento la tua essenza, ma manca la tua anima, manchi tu...
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri | Coppie: Soul/Maka
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Credevo che essere Soul Eater Evans fosse una cosa davvero cool, il mio stile, il mio modo di fare, il mio modo di pensare, di parlare, tutto molto figo, solo adesso mi rendo conto di essermi sbagliato: essere Soul Eater Evans significa essere egoista, egocentrico, vanitoso, irresponsabile, nullafacente, avaro, il potere era quello che volevo, che desideravo, che bramavo con tutto me stesso, ma dopo essere diventato una Death Shythe tutto il potere che avevo ottenuto non mi bastava, volevo altro potere, ne volevo ancora e ancora fino alla nausea, ma si sà, volere significa anche perdere, credevo di avere poco e poi ho perso tanto; la troppa ambizione al potere mi ha accecato, non ho visto più nulla, e sotto i miei occhi ormai vitrei e vuoti tu sei sparita, sei andata via senza che io me ne accorgessi, ragione per cui ora mi ritrovo in un bar a bere e ubriacarmi come tutte le notti per poi ritrovarmi il giorno seguente con una ragazza diversa nel letto. Ti ho cercata negli occhi di ognuna di loro, ti ho cercata in quella che una volta era la nostra casa ed ora è solo mia, ti ho cercata ovunque ma non ti ho trovata, ti ho cercata anche nei miei sogni e non c’eri. Se solo tu potessi vedere come mi sono ridotto, cosa sono diventato senza di te, a cosa serve un’arma se non viene impugnata da qualcuno? Già, perché è questo quello che sono, sono solo un’arma, un ammasso di ferro e acciaio che prende forma umana ma che non ha sentimenti, che non ha un cuore; mio padre sarebbe fiero di vedere suo figlio che finalmente ha capito cosa significhi la parola “potere”, ma non riuscirebbe a capire che il figlio ha anche subito le conseguenze di questa stupida parola. Cosa sono ora? Chi sono? Per chi conto davvero? Probabilmente per nessuno. 99 uova di kishin e l’anima di una strega per ottenere cosa?! Io non so nemmeno se un’anima ce l’ho ancora, se ce l’avessi sarebbe ripugnante e rivoltante, da gettar via in poche parole; eppure mi piaceva sentire le nostre anime a contatto, le nostre anime che come due corpi si incrociavano e si univano, ricordo le nostre battaglie insieme, quando abbiamo fallito con la cattura di una strega e ci siamo ritrovati con le anime azzerate perché avevo mangiato quella di Blair, le risate con Black*Star e il suo “essere superiore ad un dio”, Kid che un dio lo era a tutti gli effetti ma aveva ben altri interessi come la sua maledettissima simmetria, poi ricordo quando abbiamo imparato a volare, una faticaccia assoluta, avevamo due concezioni totalmente diverse di “ali”. Purtroppo però, ricordo perfettamente come fosse ieri anche quel maledettissimo giorno:
la porta di casa che sbatte, passi pesanti e veloci verso la mia camera, la porta che viene aperta con rabbia.
-Allora?! Non hai niente da dirmi?!-
Lacrime.
-Cosa vuoi che ti dica.-
Indifferenza.
-Perché l’hai fatto!!-
-Fatto cosa?-
-Credevo fossimo una squadra io e te, credevo fossimo weapon e meister.-
-E lo siamo.-
-Non più Soul!! Aldilà del rapporto scolastico che c’è o meglio, c’era tra di noi, anche l’amicizia che c’era hai distrutto!!-
-Ma che diamine ti prende? Vuoi calmarti?!-
-No che non mi calmo Soul! Dopo tutto quello che ho fatto per te è così che mi ripaghi?! Accettando una missione dal Sommo Shinigami raccomandandolo però di escludermi da essa?! Che razza di comportamento è questo!!-
-Voglio solo diventare più forte, e da solo ci riuscirò sicuramente.-
-C-che cosa?! Vuoi diventare più forte? Soul oramai sei una Death Shythe, la forza che hai acquisito non ti basta?!-
-No Maka, ho bisogno di più forza, voglio essere invincibile, come Black*Star!-
-Sei solo un idiota se la pensi così. Soul, non so davvero cosa dirti, anzi si, ti dirò un’ultima cosa, dopodiché me ne andrò…-
-Maka, aspetta, posso…-
-Sei una pessima arima Soul, un pessimo compagno e un pessimo amico, vorrei non averti mai conosciuto!!-
Un cuore squarciato.
Urla, chiavi sbattute a terra, di nuovo la porta che sbatte violentemente, poi il silenzio più totale…

… il silenzio più rumoroso che potesse esserci, assordante, fastidioso, odioso, anche suonando il piano non va via, un silenzio che mi perseguita da due anni. Perdonami Maka se non sono stato l’arma che hai sempre desiderato, perdonami se non sono stato un ottimo compagno, perdonami se non sono stato un buon amico per te.
-Un altro bicchiere grazie.-
-Così giovane e già così disperato? Ragazzo, non so cosa ti sia successo ma sono due anni che ordini sempre lo stesso cocktail e passi qui quasi tutte le serate.-
John, il barista, il mio “consolatore” notturno, come mi consola? Portandomi da bere.
-Lascia perdere John, la mia vita è tutta un fallimento.-
-Ma hai appena 18 anni!-
-E sono anche troppi per i miei gusti.-
-Non ti capisco proprio, eccoti il drink, e che sia l’ultimo per stasera, lo offre la casa.-
-Grazie di esistere John.-
Finisco di bere e pago noncurante del resto, sento il vecchio barista sussurrare qualcosa tipo “Povero scemo!” ma non ci bado più di tanto, come non bado più di tanto a Blair che da mezzora si sta strusciando sul mio braccio; da quando Maka è andata via Blair si sbizzarrisce come meglio può, mi salta addosso e mi sta sempre attaccata come una cozza senza più aver paura dei terribili Maka-chop che ci beccavamo o per lo meno, mi beccavo perennemente in testa.
-Blair vuole giocare con Soul!-
-Soul invece no, quindi sparisci.-
-Soul oggi è cattivo!-
-Soul oggi è stanco, in realtà lo è da tanto, troppo tempo, e smettiamola di parlare in terza persona, è così poco cool. Ti saluto Blair.-
Da due mesi l’ho liquidata da casa, non la sopportavo proprio più.
Rientro a casa con un forte mal di testa (come d’abitudine), e manca sempre quella metà di me, manca il profumo di muffin al cioccolato che proviene dalla cucina seguito dal tuo sorriso, manca la tua risata cristallina, mancano i tuoi dolci occhi e i tuoi buffi codini da bambina, manca un tuo messaggio, una tua telefonata, manca il tuo profumo dolce, ma io lo sento ancora, riapro gli armadi della tua camera da quel giorno rimasta intatta e lo sento ancora anche se non c’è, sento la tua essenza, ma manca la tua anima, manchi tu.
Essere Soul Eater Evans non è per niente cool, essere Soul Eater Evans vuol dire portarsi sulle spalle il peso del rimpianto, del rimorso, e imparare a convivere con il dolore e con la consapevolezza di essere stati degli emeriti imbecilli; accidenti, questa non ci voleva, se non fossi in casa direi che sta piovendo, una pioggia che però bagna solo il mio viso, una pioggia che lascia i segni, che taglia come una lama, che brucia come le fiamme.
E mi vergogno di quel che sono.
  
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