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Autore: brunettegirl27    19/07/2012    2 recensioni
una vecchia fan fiction che scrissi 3 anni fa, si basa sulla visione del promo della puntata 4x04. la storia comprende i personaggi originali più l'introduzione di un personaggio femminile.
Genere: Horror, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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Ero sdraiata a pancia in alto, su un letto di un orribile motel, il “blue moon motel” nome alquanto strano, chissà perché lo avevano battezzato con quel nome, mi chiesi, non aveva nulla di blu, i muri erano grigiastri, e per quanto riguardava la parte della luna, forse quei piccoli buchi nelle pareti potevano ricordare i crateri.  Sommersa dalla noia, mi ritrovai a rigirarmi  il pugnale nelle mani, quando la mia attenzione fu attratta da un movimento, da un ombra sul muro, mi alzai improvvisamente e vidi qualcosa che camminare, i miei riflessi furono i primi a reagire e lanciai immediatamente il pugnale …
Nello stesso istante, sentii un cigolio di una porta che era poco distante da dove era atterrato il pugnale, mi girai ed un uomo stava uscendo dal bagno con indosso solamente l’asciugamano, “hai preso addirittura un insetto” disse lui con il suo solito sorriso “bella mira!”, mi avvicinai al muro per estrarre l’arma, mentre quello che rimaneva del ragno, un po’ troppo grande per la sua specie, veniva spinto dalla forza di gravità per terra, mi girai verso l’individuo appena uscito dalla doccia “Dean” dissi, guardandolo direttamente negli occhi “chi ti dice che miravo all’insetto?!”, feci un mezzo sorriso e mi diressi nuovamente verso il letto, lasciando Dean con un espressione alla “stai scherzando vero?”. Il nostro botta-risposta giornaliero fu interrotto, “Su voi due basta” disse un altro uomo poco più distante, mentre sollevava la testa da qualche libro sparso sulla scrivania, “è ora di andare Dean”. Sbuffai, e alzai gli occhi al cielo, era il turno di Dean e Sam ad impersonare gli agenti dell’FBI, per cercare di capire qualcosa di più nel caso che stavamo seguendo, naturalmente non potevamo andare in tre perché sarebbe stato un po’ troppo sospettoso, guardai i ragazzi uscire dalla stanza, con un sorriso un po’ troppo irritante sul viso di Dean, e mi buttai sul letto cercando di dormire un po’. Il mio sonno fu interrotto da un rumore, pensai che fossero tornati Dean e Sam, ma quando guardai verso i loro letti non vidi nulla, mi girai e scorsi una sagoma nera davanti il letto, scattai verso l’interruttore della luce e afferrai il fucile a fianco del mio letto. Con la luce, riuscii a vederlo meglio, stava mangiando qualcosa che ad un primo sguardo non capii, ma non ebbi il tempo di pensare ed iniziai a sparare contro la figura. Il fucile caricato a sale, lo ferì, tanto che buttò a terra ciò che stava rimuginando tra i denti e scappò via. Quando ripresi fiato, ancora con il fucile ben saldo tra le mie mani, mi avvicinai al resto, di quello che sembrava la cena di quella cosa, e lo girai con la canna del fucile, appena realizzai cos’era mi venne un conato di vomito, era una testa, umana, o almeno ciò che ne rimaneva, piena di morsi, sangue, qualche capello biondo e gli occhi ancora spalancati dal dolore. Camminai velocemente indietro lontano dalla testa fino a quando le mie gambe non toccarono il letto, e mi sedetti per terra, senza togliere gli occhi da quella cosa, come per tenerla sotto controllo, ancora in stato di shock.
Dopo, quello che sembrava un eternità, la porta si aprì ed entrarono Sam e Dean “facciamo le ore piccole eh?”esordì Dean ironicamente. Non lo sentii nemmeno, non riuscivo a togliere lo sguardo da quella cosa. “ti hanno mangiato la…” disse Dean stupito nel non avere una mia risposta, prima di interrompersi vedendo ciò che stavo fissando, “che diavolo …” dissero entrambi in coro, Dean si accovacciò davanti a me, mi prese il viso, spostando il mio sguardo da quella testa ai suoi occhi, “Ale. Cosa è successo?” mi chiese scuotendomi leggermente. Riuscii ad allontanarmi dal vortice di orrore che si stava formando nella mia testa e raccontai ai ragazzi quello che era successo in quelle mura, Dean mi si avvicinò “stai tremando” mi sussurrò, mentre mi metteva attorno alle spalle il suo giubbotto, lo guardai mentre lo faceva e gli dissi “quello era un uomo, un uomo” ripetei, ancora incredula, “come fai ad essere così sicura?” mi domandò Sam, allora gli spiegai nuovamente la storia delle pallottole a sale, che non l’avevano fatto sparire, no, lo avevano solo ferito, come farebbero con un semplice essere umano. Se umano si poteva poi definire.  Sam dopo essersi liberato della testa, cercò di tranquillizzarmi, mentre Dean si recò verso la porta “io devo uscire, o qualcuna rimarrà molto delusa” disse sottolineando l’avverbio, io stavo per togliermi il giubbotto, prima di essere fermata da Dean “tienilo pure, stanotte userò solo il mio innegabile fascino” disse sorridendo, prima di lasciare la stanza.
  
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