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Autore: Novizia_Ood    20/07/2012    3 recensioni
Ok, la notte porta consiglio? Beh, anche ispirazione!
Lo so che ho ancora gli ultimi capitoli della fanfiction vecchia da finire, ma ho avuto questo lampo e ho dovuto buttar giù!
Spero che vi piaccia! Si ambienta ovviamente dopo la fine del secondo film e prima del film The Avengers! (:
Avviso: E' solo una One-Shot! (Purtroppo!)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Virginia 'Pepper' Potts
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Due ore di ... PAUSA!


“No Governatore, le ho già detto che sono sicura che il Signor Stark non vorrà cedere nessuna delle sue armature nonostante stia lavorando a nuovi prototipi di Armature Mark..”

Pepper Potts, seduta dietro la scrivania del suo studio, tentava disperatamente di dissuadere chiunque avanzasse proposte di quel genere.

“..Ho capito ma le ho già detto che mi dispiace, purtroppo non sono io a detenere la proprietà su quelle armature e dicendole che non le cederà, parlo a nome del Signor Stark.”

Tentò più volte di concludere quella telefonata, ma senza nessun risultato, almeno fino a quel momento. Il Governatore, probabilmente sfinito dai continui rifiuti della Signorina Potts, decise di concludere la telefonata.

“Buona giornata a lei!”

Salutò la donna prima di riagganciare velocemente. Poggiò i gomiti sulla scrivania e unì le mani, era già stanca ad inizio mattinata, lasciò andare la testa tra le mani. D’un tratto la porta dello studio si aprì e lei fu costretta a rimettersi a sedere composta. Un Tony in giacca e Jeans entrò nella stanza, con in mano un mazzo di fiori e con il più bel sorriso che Pepper gli avesse mai visto in volto. Si avvicinò a lei solo dopo aver richiuso la porta alle sue spalle.

“Buon giorno!” salutò con un sussurro una volta che arrivò vicino alla donna, le porse i fiori e le poggiò un leggero bacio sulla guancia. “Questi sono sicuramente per le Signorina Potts!” Il viso di lei si illuminò di un bellissimo sorriso, uno di quelli che avevano fatto sciogliere il cuore di Tony in passato.

“Dunque..” fece una pausa per annusarli “..questa volta niente fragole, eh?” domandò retoricamente, lui decise di stare al suo gioco, avvolgendole le braccia intorno ai fianchi.

“Avevo qualcosa da farmi perdonare Signorina Potts?” Chiese con un messo sorriso, poi si abbassò a baciarle lentamente il collo, lei rise provando ad allontanarlo.

“No questa volta no! Ma probabilmente tra meno di dieci minuti si!” rispose tra le risate, la barba di lui sulla pelle la solleticava e lei al solletico, proprio non riusciva a resistere.

“Oh avanti Pepper, sono stato più tosto bravo in questi due mesi!” rispose tornando a guardarla negli occhi, lei fece una smorfia imitando un’espressione di chi pensa a lungo ma non è pienamente convinto, si staccò da lui avviandosi di nuovo alla scrivania cercando un vaso e rimettendo al proprio posto alcune carte.

“Diciamo di si!” disse in fine, dopo aver riposto in ordine dei fascicoli che doveva ancora firmare. Lui si avvicinò e l’abbracciò da dietro, posandole il mento sulla spalla, inebriandosi così del suo meraviglioso profumo.

“Diciamo? Cos’ho fatto che non andava?” domandò con tono pacato, il suo profumo lo teneva a bada e tranquillo, lei si rigirò tra le sue braccia fino a ritrovarlo di nuovo di fronte, gli posò le due mani sul petto.

“Partiamo da quella serata insieme a quelle due simpaticissime giornaliste che provavano a portarti a letto?” domandò alzando lo sguardo sul viso di lui, non c’era nessuna traccia di accusa nella sua voce, le piaceva solo fare la finta gelosa, sapeva che anche a Tony piaceva molto.

“Quelle due? Ma se non ricordo nemmeno come si chiamano! E poi ci terrei a puntualizzare che era l’anniversario della Expo, non è colpa mia se tra mille e più invitati quelle seguivano me!” Provò a trovarsi una scusa valida, nonostante sapesse perfettamente che da due mesi a quella parte la sua testa e il suo cuore erano tutti e due per la donna che stava stringendo in quel momento.

“E invece quella ballerina brasiliana venuta per il lancio delle nuove armi delle Stark Industries?” continuò lei aggiustandogli il colletto della giacca accuratamente, senza guardarlo negli occhi.

“Confesso che ha provato ad avvicinarmi in più… modi!” finì una volta trovata la parole giusta, ma proprio a quell’affermazione Pepper parve accendersi un po’ di più di gelosia, alzò la testa ed incrociò gli occhi con quelli di lui.

“Definisci modi…” continuò incrociando le braccia al petto come una bambina alla quale era stato appena fatto un dispetto.

“Beh vedi..” decise di cogliere la palla al balzo, anche se la gelosia della donna era completamente infondata, almeno ora che aveva smesso di essere un Playboy, lo divertiva sempre un mondo vederla gelosa, il suo viso si dipingeva di un rosa più acceso.

“Anzi!” esclamò all’improvviso lei tornando di un colorito normale “Non dirmi nulla!” aggiunse in fretta posandogli un dito sulle labbra a poca distanza dal suo viso. “Altrimenti sarei costretta anche io a rivelarti cos’è successo con Harrold” finì con un sorriso malizioso, si grattò la fronte come confusa e poi girò la scrivania per prendere il telefono.

“H-Harrold?” domandò lui spaesato, in un secondo la situazione si era ribaltata, ma Tony pareva infastidito comunque, che fosse uno scherzo oppure no, non sopportava nemmeno il pensiero della sua Pepper con qualcun altro. “Chi è Harrold?” insistette appoggiandosi con entrambe le mani sul tavolo.

“Vanessa?” fece segno all’uomo di tacere per un attimo “Scusa, potresti portarmi un vaso pieno d’acqua? Devo sistemare un mazzo di fiori!” detto questo staccò il collegamento e ricevette come risposta un “si”

“Dunque?”

“Dunque cosa?” come se non sapesse a cosa si stesse riferendo Tony.

“Chi è Harrold!” insistette sedendosi dall’altro lato della scrivania senza smettere di guardarlo.

“E’ sempre uno dei tuoi clienti, nonché colui che detiene il 5% delle quote delle Stark Indistries!” Prima che lui potesse parlare però, bussarono alla porta, era la segretaria dell’ufficio che entrò dopo aver atteso risposta dal suo capo, le porse il vaso e poi tornò al suo lavoro. Pepper si alzò dalla sedia e sistemò accuratamente i fiori nel vaso pieno di acqua, Tony si alzò anche lui seguendola con lo sguardo nei suoi movimenti e quando ebbe finito le prese una mano.

“Beh puoi dire.. a questo Harrold..” continuò tirandola per la mano a sé.  “..che tu sei proprietà di Stark?” domandò portandosi le braccia di lei dietro il collo per farsi abbracciare. “ E che nessun altro può averti, se non io?” iniziò dandole dei dolci baci sulla guancia. “Che nessuno può provarci con la mia Signorina Potts, se non io?” iniziò a scendere e baciarle il collo lentamente sperando di convincerla.

“Tu non hai mai detto alle tue amichette che sei di mia proprietà! Perché dovrei farlo io Tony?” domandò con ovvietà staccandosi per guardarlo negli occhi. Poteva provare a fare la sostenuta e la preziosa quanto voleva, ma lui le leggeva negli occhi quanto si stesse divertendo in quel momento a farlo ingelosire.

“Perché se no, io cara Signorina Potts, la ammazzo con queste mie mani da Iron Man!” rispose puntandole contro il palmo della mano, come se al centro ci fosse il propulsore pronto a sparare, lei rise spostandosi la mano dell’uomo dal viso, ma lui l’attaccò con l’arma più letale che possedeva: il solletico. In pochi minuti, Pepper si accasciò tra le sue braccia tra le risate.

“Tony smettila sono a lavoro!” esclamò lei con il poco fiato che le rimaneva, ma lui non smise e la lasciò scivolare per terra sulla moquette pulita, dietro la scrivania.

“Non se ne parla!” disse prima di mettersi sopra di lei a baciarla con passione, la prese talmente di sorpresa che non poté nemmeno lontanamente pensare di allontanarlo, anzi, come lui pensò di sbottonarle la giacchetta del tailleur, lei procedette sbottonandogli i bottoni della camicia e a toglierla da dentro i pantaloni. Dopo qualche minuto però, si staccò.

“Sono a lavoro!” ripeté con un sorriso lasciando andare la testa all’indietro.

“No problem!” esclamò lui prima di alzarsi in ginocchio fino alla scrivania, prese il telefono in mano e cliccò il numero che collegava lo studio alla segretaria. “Pronto? Vanessa, giusto? Bene! Non  far entrare nessuno, ripeto, NESSUNO, nello studio della Signorina Potts nelle prossime due ore, ha una riunione molto impegnativa e purtroppo tempo le prenderà parecchio tempo, abbiamo da discutere un paio di … punti importanti! Addieu!” esclamò prima di attaccare, Pepper intanto, ancora stesa rideva.

“Tu sei pazzo!” esclamò lei mentre vide anche i pannelli della grande vetrata dietro di loro oscurarsi, sarebbe risultato troppo sconveniente vederli dietro una scrivania a fare l’amore alla lune del sole davanti proprio ai grandi finestroni.

“Di te sicuramente!” aggiunse prima di concedersi completamente a lei. Nonostante lui fosse ormai un playboy rinomato, il suo cuore apparteneva a lei e nulla lo avrebbe distratto da quella bellezza così perfetta, era innamorato, per la prima volta Tony Stark lo era e per quanto volesse negare che quella era una storia seria, doveva ammettere a se stesso, che da quando si era unito con Pepper, si sentiva una cosa sola con lei e non avrebbe mai potuto guardare allo stesso modo tutte le altre.
Virginia, dal canto suo, non aveva mai immaginato un finale così perfetto per una favola che non credeva nemmeno possibile da realizzare. Ma nello stesso tempo erano lì, dietro quella scrivania, su quel pavimento, a prendersi e a darsi come non avevano mai fatto prima d’ora.

Spero che anche questa One-Shot sia piaciuta!
Un bacione! :*

  
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