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Autore: ValerieJuliet    20/07/2012    1 recensioni
TaeKey pairing!
Sapeva di non essere omosessuale.
Lui era normale.
Semplicemente si era trovato nel luogo sbagliato con la persona sbagliata.
Tutto qui, così semplice.
Ma dopo quella notte, qualcosa dentro di lui aveva cominciato a muoversi.
Si era innamorato.
Di un uomo.
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Key, Taemin
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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[I gotta go my own way]


Le braccia distese lungo i fianchi.
Incapace di rinnegare la propria religione, guardava colui che aveva amato con aria colpevole.
Provava affetto per un uomo e continuava a farlo.
Ma qualcosa era andata storta.
Era consapevole dell’errore che stava commettendo.
Voleva pulirsi da quel vizio che l’aveva macchiato.
 
“I gotta say what’s on my mind.
Something about us
Doesn’t seem right this days
Life keeps getting in the way.
Whenever we try somehow the plain
Is always rearranged.
It’s so hard to say
But I gotta do what’s best for me.
You’ll be okay.”
 
Sapeva di non essere omosessuale.
Lui era normale.
Semplicemente si era trovato nel luogo sbagliato con la persona sbagliata.
Tutto qui, così semplice.
Ma dopo quella notte, qualcosa dentro di lui aveva cominciato a muoversi.
Si era innamorato.
Di un uomo.
In questo mondo, in quel momento le loro anime non potevano incontrarsi, erano uguali e diverse allo stesso tempo.
Connubio sbagliato.
Forse in un'altra vita avrebbero potuto amarsi.
Ma non in questa.
 
“Don’t wanna leave it all behind
But I get my hopes up
And I watch them fall everytime
Another colour turns to grey
And it’s just too hard to watch it all
Slowly fade away.
I’m leaving today
‘couse I’ve gotta do what’s best for me.”
 
Quando cercava di riavvicinarsi alla sua strada, tutto cominciava a trasudare incolore.
La realtà diventava grigia.
Tutti i ricordi, tutti i progetti fatti insieme scomparivano lasciando spazio al grigiore dell’esistenza umana.
Perché io?, si domandava invano.
 
Taemin guardava il pavimento.
Non avrebbe avuto il coraggio di incontrare gli occhi penetranti del suo amore.
No, non ce l’avrebbe fatta.
Ma cosa c’era di più importante di un Dio che giudica?
Dio perdona, è caritatevole, misericordioso.
Ma era Taemin a non perdonarsi questa sua devianza mentale, questa sua malattia.
Era malato con una sola possibile cura da seguire.
Scappare lontano, fare nuove e giuste conoscenze, innamorarsi di una donna, avere dei figli, morire con la dignità di uomo ancora intatta.
 
“What about us?
What about everything we’ve been through?”
 
Kibum aveva già smesso di ascoltare le taglienti parole del ragazzo di fronte a lui e lo interruppe.
Lo conosceva da qualche mese, ma gli era entrato dentro.
Aveva scavato nella parte più cupa del suo cuore.
Aveva lasciato che una luce squarciasse il buio plumbeo delle sue iridi.
Si era lasciato amare.
Ed era così che lui lo stava ripagando.
Denigrando la loro situazione di differenti.
Ne avevano passate tante insieme, momenti indimenticabili che occupavano la memoria.
 
“I gotta leave but I miss you.”
 
Taemin stringeva i pugni lasciando che le unghie perforassero l’epidermide.
Taemin non se ne importò.
 
“I’ll miss you.”
 
Kibum era caduto sulle ginocchia e il brecciolino lese profondamente la cute.
Kibum non se ne importò.
 
“I just don’t belong here,
I hope you understand.”
 
I visi contemporaneamente si alzarono permettendo agli specchi dell’anima di concatenarsi.
Immediatamente riempirono la distanza che li teneva lontani.
Decisero di completare quell’incastro imperfetto diventando un unico corpo.
Ancora una volta Taemin peccò, ma decise di essere peccatore per l’eternità.
Avrebbero bruciato nelle fiamme dell’Inferno, ma sarebbero rimasti insieme.
   
 
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