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Autore: Deb    20/07/2012    2 recensioni
“Nolan, distenditi e non rompere”. Affermò Emily togliendosi per un attimo gli occhiali da sole. “E poi spiegami ancora come hai fatto a convincermi”.
Nolan rise e si sedette nel lettino accanto.
“Perché hai bisogno di svagarti, Ems”.

{Emily/Nolan}
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emily Thorne, Nolan Ross
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Grazie

“Ombrellone check, sdraio check, asciugamano...”, stava stilando una lista, felice come una pasqua e con gli occhi che gli brillavano.
Lei, invece, si chiedeva perché dovesse esserlo. Cosa c'era di così eclatante? Erano soltanto al mare.
“Nolan, distenditi e non rompere”. Affermò Emily togliendosi per un attimo gli occhiali da sole. “E poi spiegami ancora come hai fatto a convincermi”.
Nolan rise e si sedette nel lettino accanto.
“Perché hai bisogno di svagarti, Ems”.
“Abbiamo la spiaggia sotto le nostre case e tu mi porti in un'isola sperduta”.
“Gli Hamptons sono ormai storia vecchia. Si sta meglio qui, e poi quest'isola l'ho appena acquistata”.
Emily sgranò gli occhi, “cosa hai fatto tu?”.
“L'isola è mia”, rispose come se fosse la cosa più naturale del mondo, “inoltre, avevi bisogno di andartene da quel posto, almeno per un po’. Ed oggi l'isola è tutta per te. Non c'è nessun altro, rilassati”.
“Hai comprato un'isola?”, chiese nuovamente la donna decisamente scioccata per quella rivelazione.
“Guarda che se volessi ne potresti comprare una pure tu, i soldi ce l’hai”. Replicò alzando le spalle.
Emily decise che non fosse necessario proseguire con quella discussione, sapeva quanto Nolan fosse ricco, ma non credeva davvero che avrebbe mai acquistato un'isola. Non era certo Johnny Depp, lui.

“Nolan?”, parlò Emily dopo almeno un'ora di silenzio. Aveva cominciato a godersi il silenzio e la brezza che c'era su quella spiaggia, dimenticandosi addirittura di chi avesse o non avesse attorno.
Doveva concederglielo, si stava davvero rilassando e lei, ovviamente, non credeva che sarebbe stato mai possibile. Soprattutto in quel giorno preciso. Sicuramente, mentre lei si rilassava al sole, Jack ed Amanda stavano pronunciando i voti di vita eterna.
“Dimmi”. Nolan si stava spalmando la protezione solare e, quando Emily si voltò a guardarlo, non poté riuscire a trattenere una risata.
“Che c’è?”, chiese sorpreso, di certo non era consuetudine vederla ridere così di gusto.
“Ti sei visto? Sei... sei completamente bianco! Sei ridicolo!”, rispose tra un riso e un altro.
“È da un'ora che sto sotto al sole, Ems, se non voglio diventare rosso come un peperone devo riempirmi di crema. Ho poca melanina, io. Al contrario di una persona qui presente”. Spiegò sdraiandosi nuovamente sul lettino.
Emily sogghignò, “sulla schiena?”, lo prese in giro.
“È scomodo, e lo so che se ti chiedessi di spalmarmela mi manderesti a quel paese, Ems, quindi non te lo domando neppure”.
“Dai, voltati”.
Nolan aprì gli occhi di scatto. “Che?”
Emily aveva già una noce di crema sul palmo della mano.
“Voltati. Non vorrei prendermi la colpa se poi diventi un peperone”.
“No, davvero? Stai male? No, perché, fino a prova contraria, a te non importa nulla di me, o sbaglio?”. Sul viso di Nolan, però, si formò un sorriso sincero. Lui lo sapeva che il menefreghismo della complice era soltanto una facciata, ma non poteva far altro se non stare al suo gioco.
Emily sbuffò, “allora? Ti volti o no?”.
Il biondo sogghignò, “come vuoi”. Disse prima di mettersi a pancia in sotto.
La giovane Thorne si sedette in un angolo dello sdraio e, delicatamente, cominciò a spalmare il prodotto sulla schiena di Nolan.
“Non ti dispiace aver perso il matrimonio?”, domandò d'un tratto la ragazza.
“Perché dovrebbe? Tu hai più bisogno di me di lui”. Rispose sincero.
“Non ho bisogno di te”. Aggiunse prontamente lei, sempre all'erta a non far trasparire le proprie debolezze.
“Sei umana, te lo ricordi ancora, vero?”.
Nolan, d'altra parte, non poteva dimenticarsi il giorno in cui ricevette la chiamata della sua Ems, in lacrime. Lei aveva bisogno di lui, ed anche se Jack era suo amico, non poteva abbandonare Emily. Lei sarebbe stata al di sopra di tutto e di tutti, persino della sua società.
A quell’affermazione, Emily rimase in silenzio. Sapeva di essere umana e che forse, ogni tanto, avrebbe fatto bene ad esternare i propri sentimenti, ma non riusciva a fidarsi completamente. Nemmeno con Nolan che più in un'occasione le aveva fatto capire quanto ci tenesse a lei, e non soltanto per via di suo padre che aveva creduto in lui. Lei sapeva quanto Nolan le volesse bene e in un momento di bisogno era riuscita a fare affidamento su di lui, ma si era anche ripromessa che non sarebbe accaduto una seconda volta.
Il padre, nei suoi diari, l'aveva scritto chiaro e tondo: aveva dato fiducia troppo facilmente alle persone sbagliate. Emily non poteva commettere lo stesso errore.
“Fatto”. Pronunciò alzandosi e dirigendosi verso il bagno asciuga.
Adorava sentire la sensazione dell'acqua fresca su di sé. Mosse una gamba e poi l'altra. Le serviva proprio un bagno e l'acqua era cristallina.
Doveva confessare che quello era davvero un bel posto, sembrava un paradiso.

Emily teneva stretto attorno a sé l'asciugamano, il sole stava tramontando e si era alzato il vento.
“Un penny per i tuoi pensieri”.
Nolan la riscosse dallo stato di rilassamento che stava raggiungendo. L’aveva lasciata sola per più di due ore.
“Dove eri andato?”, domandò sinceramente curiosa.
“Mi stavo guardando intorno”, lui si sedette al suo fianco, “è bello il tramonto, eh?!”.
Emily annuì.
L'aveva portata su quell'isola per farla rilassare, per non farle pensare a nulla, soprattutto a lui: Jack. E ci era anche riuscito.
Nolan le era stato vicino e gliene era grata, davvero.
“Tra un paio d'ore ci vengono a prendere, spero ti sia divertita… e scusami se ti ho rapita”. Rise delle sue ultime parole, “volevo che staccassi un po', te lo meriti, Ems”.
“Non fare tanto l’adulatore, Nolan, tanto sei e rimarrai sempre un rompiscatole”. Ribadì, alzandosi in piedi e scrollandosi di dosso la sabbia.
Il biondo ridacchiò.
“Come vuoi tu”, l'assecondò negando con la testa. Non sarebbe mai cambiata, ma lo sapeva che in fondo gli voleva bene anche se cercava di non darlo a vedere.
Emily, d'altro canto, stava volteggiando tra la sabbia. Non sembrava stesse danzando, ma era strano il suo modo di muoversi.
Nolan si alzò in piedi e sorrise nel vedere ciò che Ems stava facendo. Per la prima volta nella propria vita, Emily, come un'adolescente, scrisse “Grazie, Nolan” sulla sabbia.

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Storia partecipante alla Conchiglia Challange indetta dal sito fanworld.it con il prompt: Scrivi una storia che cominci con Ombrellone e finisca con Sabbia.
Io, davvero, adoro da morire Nolan ed Emily. Sono così carini! *___* Non smetterei mai di scrivere su di loro. Soprattutto sulla dolcezza di Nolan nei confronti di Ems, perché zitto zitto quatto quatto la protegge sempre e comunque. ♥
Come fa Ems a non capire la bontà di Nolan? Su, Emily, mettiti con lui ç_ç
Spero vi sia piaciuta! :D
Storia betata da Ili91, grazie :D
Baci
Deb
   
 
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