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Autore: NiallsUnicorn    20/07/2012    16 recensioni
Per la prima volta nella mia vita ho paura, paura della persona che potrei diventare se uscissi viva da questa arena. Cosa ne rimarrebbe della ragazzina cresciuta nel distretto sette che, oltre ad essere stata allenata per gli hunger games, aveva anche degli amici?
Diventerei una brutale assassina incapace di provare emozioni? Oppure tenterei di affogare il senso di vuoto lasciato dall'omicidio nell'alcool o nella morfamina, come il mentore perennemente ubriaco del distretto dodici o quelli del sei, che si reggono in piedi a stento? Sinceramente delle due opzioni preferisco la prima. Credo sia meglio non provare niente, piuttosto che morire dilaniati dal dolore.
[fanfiction sull'avventura di Johanna Mason nell'arena]
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Johanna Mason
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo uno,

 

Sotto la media.
 

Sono seduta sul grande divano di pelle rossa, mentre aspetto con Drake, i nostri mentori Susan e Jonathan, gli stilisti e l'intero staff dei preparatori, che il presentatore dei giochi Cesar Flikerman annunci in diretta nazionale i punteggi che ci sono stati assegnati durante le sessioni private.
Ovviamente mentre ero osservata dagli strateghi, non solo ho continuato a fingermi un'idiota dimostrando di non saper fare nemmeno un nodo, ma mi sono anche tagliata intenzionalmente con un coltello da lancio, facendo apparire un espressione di pena e sconforto sulle facce dei pochi spettatori.
Ne ho parlato con Jonathan, il mio mentore, e abbiamo deciso anche il comportamento da seguire mentre sarò nell'arena:non lasceremo niente al caso.
Ridacchio per una battuta a dir poco penosa fatta da uno dei miei frivoli stilisti, quando Drake mi zittisce con rabbia perché Cesar ha iniziato a parlare.
Sbuffo e mi volto verso lo schermo del televisore, fingendo disinteresse.
-Benvenuti signore e signori, alla sessantaseiesima edizione degli Hunger Games! Quest'anno abbiamo dei veri e propri talenti in gara, ma credo potrete farvi un'idea migliore delle capacità dei nostri tributi leggendo i punteggi da uno a dodici che gli strateghi hanno assegnato loro. Iniziamo dal distretto uno!
Quest'anno il presentatore ha optato per un orrendo colore rosa evidenziatore, e devo dire che vedere un uomo con un rossetto e i capelli tinti di quel colore... Beh, non é un bello spettacolo.
Sullo schermo appaiono, uno dopo l'altro, i volti dei favoriti inframezzati dai tributi del distretto tre, che hanno ricevuto punteggi piuttosto scarsi.
I gemelli del distretto quattro e i loro "amici", invece, ottengono tutti dei punteggi alti, e persino la tredicenne del distretto uno è riuscita ad avere un otto.
Gli altri, come quasi ogni anno, si mantengono sulla media del cinque, finché non compare il volto di Drake, il quale ottiene un dieci. Il ragazzo alza un braccio in segno di vittoria, mentre tutti i presenti (me compresa) si congratulano con lui.
Poi viene il mio turno. Dopo il disastro che ho combinato il quattro che troneggia vicino al mio nome è più che giustificato, quindi mi limito ad alzare le spalle.
-Gloria al distretto sette!Certo che non avresti potuto fare di peggio, dice con un misto superiorità e sarcasmo Drake.
Razza di idiota.
-Oh, si che avrei potuto. Non vedi?Rispondo con voce stridula indicando il volto di "palla di lardo", che si é aggiudicato un tre.
Lui alza gli occhi al cielo per nulla divertito e incrocia le braccia, mentre io ridacchio sotto lo sguardo preoccupato del mio mentore.
-Oh, lei è quella brava ad usare la spada! Dico ingenuamente rompendo il silenzio di tomba che è sceso sul gruppo dopo che Lauren ha ottenuto un undici, eguagliando Edward, il tributo del distretto uno che era stato il migliore fino a quel momento.
-Direi che è più che brava.Ribatte Susan rivolta a nessuno in particolare, ma sicuramente non a me, e Jonathan annuisce vagamente preoccupato.
Lei non mi parla mai perché, non essendo a conoscenza della mia strategia, crede che io sia pazza, ed è una di quelle persone che non sprecano parole con gente come me. É altezzosa ed egocentrica, quindi direi che lei e il suo protetto formano una coppia perfetta.
Drake intanto sta praticamente affondando le unghie nella pelle del divano con rabbia.
-Cosa c'è, ti dà fastidio che sia più brava di te? Domando scioccamente mentre gli ultimi tributi appaiono sullo schermo.
È ovvio che sia così. E io non posso far altro che esserne felice.
Lui mi guarda nuovamente con rabbia e io alzo i palmi "spaventata", come per proteggermi. La donna che ha estratto il mio nome dalla boccia di vetro, una certa Lux, decide di interenire per riportare la calma.
-Non costringetemi a farvi rapporto, si impone con voce dura.
-Suvvia, è solo un po' di sana competizione,la liquida Susan difendendo il suo protetto. Jonathan invece non dice niente, ma riserva uno sguardo glaciale al cretino.
Non appoggia totalmente il mio piano e nutre delle ostilità nei miei confronti (e devo dire che la cosa è reciproca), ma sembra decisamente intenzionato a farmi vincere.
Più che altro è preoccupato perché con il mio comportamento sto facendo fuggire via a gambe levate ogni eventuale sponsor, ma sono fermamente convinta che saranno costretti a ricredersi.
Drake sbuffa come un toro e, mentre mi alzo per tornare nella mia stanza, mi urta in malo modo con una spalla. Mi afferra con un braccio e poco prima che ricada sul divano  e si avvicina al mio orecchio, stando attento a non farsi sentire da nessun'altro.
-Se non ti uccidi cadendo su una mina ancora attiva sarò io a farti fuori, stanne certa.
Annuisco fingendomi terrorizza, ma quando lascia la stanza seguito da Susan e il resto dei presenti, sbollisco la rabbia strappando in due parti uno dei meravigliosi cuscini che decorano il divano, e decido che gliela farò pagare.
 
 
 
Il giorno seguente passo ore ed ore chiusa in un salottino con Jonathan, per prepararmi all'intervista.
-Devi aspettarti delle domande riguardo il tuo punteggio, dice con scarso interesse facendosi scorrere tra le dita una lunghissima lista di possibili domande.
Io annuisco freddamente. -Avendo avuto uno dei punteggi più bassi me lo chiederanno di sicuro, rispondo facendomi scorrere le dita tra i capelli. Ogni anno mia madre mi costringe a farli crescere per darmi un'aria ancora più innocente e smarrita alla mietitura, quella di una ragazzina con la testa incassata tra le spalle che si nasconde dietro i lunghi capelli corvini.
Ma ho deciso che stasera, subito dopo l'intervista, chiederò ai preparatori di accorciarli con un taglio maschile, così non dovrò preoccuparmi di rimanere impigliata da qualche parte o di perdere tempo a rifare una stupida treccia.
-Cos'hai in mente di rispondere?Chiede alzando lo sguardo su di me.
Scrollo le spalle. -La verità, più o meno. Che mi sono tagliata con un coltello perché ero troppo tesa o qualcosa del genere.
-Non gli riuscirà troppo difficile crederlo,risponde alzandosi. Quando sarai davanti alle telecamere... Cerca di suscitare pena nel pubblico, lascia pure che ti diano per spacciata.
-Direi che fare pena ultimamente é la cosa che mi riesce meglio, sussurro con disprezzo guardando il pavimento.
L'espressione del mio giovane mentore si addolcisce, mentre appoggia paterno le mani sulle mie spalle.
-Stammi a sentire. Tu devi sopravvivere, va bene? So che odi la persona che fingi di essere, ma devo dire che mi sto convincendo della possibile riuscita di questo piano.
Lo guardo negli occhi scuri come i miei e annuisco convinta, seguendolo fuori dalla stanza.
-Stai attenta ai favoriti e alla ragazza del distretto dieci, dice a bassa voce mentre raggiungiamo gli altri per il pranzo.
-E Drake?Domando inclinando la testa di lato.
Lui agita una mano con noncuranza. -È un'idiota, se ti vedesse con un'ascia in mano è probabile che soffocherebbe dalle risate e si getterebbe a terra morto stecchito.
Sorrido e mi preparo ad affrontare ciò che rimane del mio ultimo giorno prima di entrare nell'arena.
 
 
-Sei davvero per-fet-ta! Squittisce la mia stilista, mentre mi trattengo dallo sferrarle un calcio.
Mio dio, sembro un albero.
La stampa del vestito ricorda la trama di un tronco, ed è aderente fino ai piedi, dove si allarga per simulare delle radici, o qualcosa di simile. Le mie braccia sono quasi completamente coperte da bracciali dorati a forma di rampicanti che, pur essendo graziosi, credo mi stiano bloccando la circolazione del sangue, data la colorazione rossastra tendente al viola che stanno assumendo le mie braccia. Probabilmente è colpa dei muscoli sviluppati, che ogni volta dobbiamo accuratamente celare per non destare sospetti; alla stilista facciamo credere che io voglia nasconderli perché mi sembrano troppo mascolini, o qualcosa del genere. I capelli, come durante la cerimonia di apertura, sono sollevati in una complicata pettinatura "abbellita" da foglie vere, che a quanto pare hanno la sola funzione di farmi prudere la testa.
-Hai fatto proprio un bel lavoro, mento guardando la mia stilista e fingendo di commuovermi.
Obbiettivamente? Questa donna è ancora più stupida di me.
L'ho capito al primo sguardo, ancora prima che mi ricoprisse di foglie e rametti per di farmi salire sul carro del distretto sette. Che idea idiota! Anni e anni passati a vestire noi tributi da alberi, senza accorgersi che nessuno tra il pubblico sembra gradire la vista di due ragazzi seminudi travestiti da selvaggi.
La stilista scoppia in un pianto isterico, interrotto da molti singhiozzi, mentre si fa aria con le mani. Alzo gli occhi al cielo infastidita, mentre noto che tutto il suo eccessivo trucco sta iniziando a sciogliersi e a colare lungo le guance.
-Su, non fare così... Non è detto che morirò,dico tentando di consolarla, mentre i suoi singhiozzi aumentano.
Se c'è una cosa che odio degli abitanti di Capital City è questo: prima ci mandano tra le braccia della morte con entusiasmo, ma poi, nel caso muoia qualche beniamino del pubblico, piangono come dei disperati.
Come se non sapessero che sarà il più scaltro a trionfare, non il più bello, e nemmeno il più forte.
Finalmente sulla porta appare Jonathan che mi guarda con aria interrogativa, e io lo raggiungo quasi correndo dopo aver dato un'ultima pacca sulla spalla a quella che ormai si sta trasformando in una fontana.
-Problemi con Ondine?Domanda ridendo della mia espressione contrariata mentre attraversiamo il corridoio per raggiungere Drake e Susan.
-Ah, si chiama Ondine? Che razza di nome. Sollevo leggermente il vestito, per evitare di inciampare nelle mie "radici".
-Non l'hai mai chiamata per nome? Dice incredulo continuando a ridere.
-No. Nella mia mente la chiamo idiota, davanti a lei... Beh, insiste per essere chiamata "tesoro", rispondo sconsolata mentre uno sciocco sorriso torna sulle mie labbra non appena vedo Susan e il suo protetto venire verso di noi.
Drake indossa un completo con la stessa fantasia del mio vestito, con una camicia verde muschio fin troppo scollata. A quanto pare il suo obbiettivo è esattamente l'opposto del mio, perché da quando siamo filmati dalle telecamere non ha perso occasione per mettersi in mostra.
-Pensi che cadrai rovinosamente a terra, come quel cretino del distretto dodici durante l'edizione della memoria?Domanda con aria di superiorità cercando di mettermi in imbarazzo.
-Non lo sai che quel cretino riuscì a sopravvivere battendo ben quarantasette tributi? Rispondo ridendo e aggiustandomi le pieghe del vestito, sovrappensiero.
Susan appoggia una mano sulla spalla di Drake, forse per evitare che mi aggredisca.
-È ora,annuncia dopo aver dato una rapida occhiata all'orologio appeso al muro.
Jonathan mi spinge delicatamente dentro l'ascensore, mentre nella mia mente si fa strada un pensiero che riesce a mettermi in agitazione.
È arrivato il momento di ingannare l'intera Panem.
 
 
 
My space:
In another life, UOUOUOUOUOO (?)
sono riuscita a postare il capitolo da sola, fatemi una statua (?)
Ok, no :')
Bbene, sono a dir poco entusiasta del "successo" del prologo, così ho deciso di postare il primo capitolo adxyuhibyefuhitwaf.
Oora, scusatemi se è un po' noioso cwc però vi comunico che la nostra Johanna e gli altri tributi entreranno nell'arena nel capitolo tre *u*
Non voglio fare una cosa troppo lunga perché poi rischio di annoiarvi, e poi perché contro Johanna non c'è gara. #fuckyeah (?)
Baasta.
Ah, vorrei ringraziare @Thewomannutella, perché non solo mi aiuta a postare i capitoli dato che io sono un'impedita e che il mio eee pad è maffo (?), ma anche perché senza di lei non mi sarei mai iscritta a efp e non avrei mai iniziato a scrivere #tantoloove ♥
E un grazie speciale alle otto persone che seguono la storia, alle tre che la preferiscono e a quell’unica personcina (?) che la ricorda :’)
Vi adoro ksadvgjsdhgvlaksdgvm (?)
Beene, io mi dissolvo e.e
Fatemi sapere cosa ne pensate, per favooore *ç* (?)
Pace, amore e felici Hunger Games (?)
Bascii, medusa c: 

   
 
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