20/07/2012
8 recensioniGuardava fuori dal finestrino, pensando a quale sarebbe potuta essere la prossima sfida.
Immersa nei suoi pensieri, non si accorse di una caliente figura latina che le si avvicinava.
Quella figura comprese di non essere stato notato, allora decise di restare lì, silenzioso, ad osservarla attentamente.
Per la prima volta si accorse –anzi, per la prima volta ammise- di quanto fosse bella, lei. Di quanto fossero belli i suoi occhi color cenere, di quanto fossero belli i suoi lineamenti e le sue curve asiatiche.
Era la prima ragazza a non essere attratta da lui, la prima ragazza capace di non amare il suo fare da latin-lover, la prima ragazza che riusciva a tenergli testa. La prima ragazza di cui gli importava qualcosa.
Il silenzio faceva da padrone, e ad Alejandro piaceva tanto restare lì con lei, ad osservarla e non sentire alcuna lamentela. Ma ovviamente, quel bel momento finì in fretta, e il silenzio venne rotto da una voce gelida ed elegante al tempo stesso.
« Per quanto tempo hai intenzione di continuare a guardarmi? »
Lui sorrise non dando alcuna risposta, e lei se ne accorse vedendo il suo viso riflesso sul vetro del finestrino.
« Perché non te ne torni in prima classe? Oppure perché non vai a fare il cascamuerto con Courtney? »
« E’ meglio stare qui a fissarti, mi amor. »
Heather si limitò a roteare gli occhi, pensando che fossero inutili quelle frasi sdolcinate con lei.
I minuti passavano. Nessuno proferiva parola, nessuno si alzava né si muoveva di un centimetro. Perfino i loro respiri sembravano essere cessati.
Fu Alejandro a decidere di rompere quella situazione imbarazzante che si era creata, con una domanda non molto consona.
« Heather… hai mai amato qualcuno? »
Lei spalancò gli occhi, girandosi finalmente verso lui.
« Amare? Amare non è scritto nel mio vocabolario. Non capisco cosa ci trovi la gente ad amare persone altrui. »
« E se qualcuno ti amasse? Se qualcuno volesse restare con te per il resto della vita, tu ricambieresti? »
Heather sbuffò, infastidita da quella specie di intervista.
« Certo che no, io non ho bisogno di nessuno. Vivo meglio da sola, tutti viviamo meglio da soli. »
« Quindi se ci fosse una fila di ragazzi per te, tu rifiuteresti tutti? »
« Sì, probabile. » sussurrò. Alejandro giurò di vedere un piccolo sorriso formarsi sul volto dell’asiatica per due nanosecondi, finchè la sua bocca non pronunciò ulteriori parole. « E tu? Tu staresti in fila per me? »
Il messicano si sorprese di quella domanda. Anzi, si sorprese che provenisse da lei.
Si limitò però a rispondere con un bisbigliato “certo”, per poi alzarsi da quella specie di poltrona malandata.
Lei lo seguì con gli occhi mentre lui, passo dopo passo, si dirigeva alla porta da cui era entrato per andare in prima classe.
Mise la mano sul pomello della porta, e prima di aprirla si fermò per un momento.
« Io sono in fila. »
E detto questo se ne andò, lasciando una Heather alquanto meravigliata e stranamente felice che scuoteva il capo, pensando che lui non sarebbe mai cambiato e che, forse, lo spazio per qualcuno nel suo cuore poteva anche esserci.
Angolo dell'Autrice.
Bò, che dire?
Io ho una long in corso e mi metto a scrivere one-shot! *viene sparata dai lettori della long*
Allora, per chi legge la long e per chi ha letto codesta storiella, il capitolo arriverà tra un po' di giorni, visto che ho scritto a malapena 20 righi. :3 *viene sparata ancora*
Per chi ha letto questo, vi prego in una recensione, corta o lunga che sia, buona o critica!
Comunque, volevo aggiungere 'one-shot' alle note, ma non l'ho trovata. °-°
Alla prossima,
Alex.