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Autore: Ed and Mos    04/02/2007    1 recensioni
"Assolutamente imperdibile", Casalinghe oggi ieri domani.
"La prova che la realtà può superare l'immaginazione", Sports and Muffins.
"Niente del genere dai tempi di Dylan Dog", L'Oracolo di Delfi.
"Il genere introspettivo e il giallo ridisegnati", Anthology of Ornithology .
"Ed_Ward e Mosaico i nuovi Batman e Robin", Lo Scrutatore Oscuro.
Genere: Generale, Parodia, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La fine di Assassino


O voi che nei meandri del Racconto amate addentrarvi, io vi invoco. Ascoltate.
Sensibilizzate le tube di Eustachio, o voi frequentatori di storie.
Titillate l’epifisi, sollecitate la cerebral spugna.
Che voi siate freddi teorici, tiepidi intenditori, monolitici intellettuali, comuni cavernicoli, ebbene, poco importa. Dovete soltanto aprire le orecchie e lasciare che il racconto sdruccioli nelle vostre teste. Facile.
Ecco. Avvertite le corde della lira tendersi? Le falangi snaccherano vogliose di produrre, e il tempo mi è nemico. Non so precisamente per qual motivo, ma sento che è così.
Deh.
Dunque preparatevi: questa è la storia di un'era oramai essiccata sotto il sole dei millenni, di una miriade di popoli meravigliosi ora estinti, di una terra segnata dalle cicatrici di una guerra sanguinosa tra Luce e Tenebra.


Tutto cominciò quando, un bel giorno, il Losco Signore Dell’Oscurità E In Generale Di Tutto Ciò Che Può Essere Definito Eticamente Discutibile, stregone straordinariamente potente e malvagio, temuto in ogni landa del vasto reame di Putpurrì, grandissimo intenditore e amatore di vini, scoprì che era morto Assassino.
Era questi un piccolo orsacchiotto di pezza rimasto al fianco del Losco Signore da quando il Losco Signore non era ancora il Losco Signore, ovverosia più o meno per seicento anni. In effetti, non essendo mai stato lavato, l’orsacchiotto cominciava un po’ a puzzare, ma il suo proprietario non ci faceva affatto caso, e certo nessuno avrebbe mai avuto l’ardire di farlo notare.
Credetemi: non il più ricercato artefatto, non il più devastante incantesimo, forse, udite bene, forse neanche il più introvabile vino, nessuna di queste cose valeva quanto il tenero Assassino agli occhi del temuto stregone.
Ebbene, il Losco Signore Dell’Oscurità E In Generale Di Tutto Ciò Che Può Essere Definito Eticamente Discutibile stava pianificando nella sua impenetrabile fortezza- precisamente nella sala del Tetro Consiglio -il furto di un rarissimo nettare vinificato in bianco, custodito gelosamente nella collezione privata del reggente di una terra vicina; lavorava tutto solo da ore ormai, le malvagie palpebre si erano fatte pesanti, le mani inique stanche per il frenetico scarabocchiare. Così, alzatosi dal Divano del Male, stiracchiatosi e raccolto il Bastone Dell’Eterno Dolore E Della Lasagna, mosse verso la sua cameretta, figurandosi già nella corrotta mente il ristorante contatto col lercio e sintetico pelo di Assassino.
Percorse i lunghi corridoi invasi dalle urla di milioni di spiriti, godendo di quella delirante sinfonia, e prese a canticchiare, stando al tempo con l’accompagnamento. Il risultato era a tratti così soddisfacente che più di una volta si fermò, alzando il volume della cantilena e battendo il tempo col bastone.
Comunque, arrivò infine al pesante portone della cameretta. Disattivati antifurto e sortilegi difensivi vari, entrò.
E lo sgomento fu grande.
Una sedia era rovesciata. Il letto sfatto. Centinaia di pergamene di incantesimi ridotte in minuscoli frammenti. Molti indumenti del guardaroba (alcuni compromettenti) sparsi disordinatamente per terra. Un cavallo dormiva in piedi al centro della stanza, e il perché di questo proprio non so spiegarvelo.
Gli occhi del Losco Signore presero letteralmente fuoco, i suoi denti digrignati produssero il suono di mille lame incrociate in battaglia, la faccia si contorse in una smorfia che lo sfigurò a tal punto, ma a tal punto, che tutti gli specchi nel raggio di un chilometro implosero contemporaneamente, preferendo la morte al rischio di dover riflettere un volto così orribile.

CHI? CHI HA OSATO?! PER COLPA DI CHI, CHII, CHIII, CHI?!?”

Le parole tuonarono come il ruggito di un vulcano impazzito, squassando l’intera fortezza. Il campione delle tenebre stava per proferire un’altra, disumana invocazione, quando subitaneamente si bloccò. Poiché da nessuna parte egli scorgeva l’amato Assassino.

Per la prima volta dopo secoli, la paura si impadronì dell’arido cuore del Losco Signore Dell’Oscurità E In Generale Di Tutto Ciò Che Può Essere Definito Eticamente Discutibile. Prese subito a cercare freneticamente: setacciò, delirante, ogni anfratto, rovesciò ogni cassetto più o meno segreto, sturò tutti i sanitari del bagno; e fu proprio dal water che emerse, non esattamente pulito, un biglietto tanto semplice quanto agghiacciante “Ho assassinato il tuo orsacchiotto” firmato “Il re di Mimnernia”. Ciò che accadde dopo è indescrivibile.

Vi basti sapere che dell’impenetrabile fortezza, dopo il piccolo sfogo del Losco Signore, non rimase che la portineria, e che la parola “Assassino” riecheggiò per molte leghe nelle orecchie e nei cuori di ogni creatura vivente; questo fatto in particolare indusse non poche persone colpevoli di un omicidio irrisolto a costituirsi.
Presto avrebbe soffiato vento di bufera.

Ora, permettetemi una precisazione: per molto tempo si è creduto che il responsabile dell’efferato assassinio dell’orsacchiotto fosse stato davvero Rodorigo Terzo detto Cuor di Armadillo, l’allora re della fiorente terra di Mimnernia. Tuttavia, la realtà è ben diversa e manoscritti rinvenuti recentemente forniscono prove inoppugnabili; trattasi di un carteggio tra Maurizio il Delirante e Gongolo il Mietitore, i due generali-demoni del Losco Signore Dell’Oscurità E In Generale Di Tutto Ciò Che Può Essere Definito Eticamente Discutibile: in tale scambio epistolare, molto chiaramente i due diabolici condottieri progettano la tragica fine di Assassino.
Da tempo infatti il loro signore pensava solamente a due cose: giocare col suo compagnotto di pezza e procurarsi vini pregiati. Il Sommo Esercito Demoniaco faceva invero la muffa, e loro, poveri generali, erano veramente sottopagati; Gongolo e Maurizio pensarono quindi bene di scatenare un sano conflitto contro le forze del Bene, e per farlo ricorsero a questa piccola beffa ai danni del Losco Signore. Il rischio era grande, ma il gioco valeva la candela.
E in effetti ebbero successo: il Sommo Esercito Demoniaco sarebbe tornato a marciare molto presto.

Deh, perdonate! Quasi dimenticavo: a quanto pare, la scelta di Mimnernia fu frutto di un’estrazione tra tutti i reami del continente. In fin dei conti, non faceva molta differenza.
  
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