BELIEVE, LOVE.
1° Capitolo.
 

 
 
Nessuno poteva accorgersi che quelle erano lacrime e non gocce di pioggia, infondo quel temporale improvviso era stata una benedizione .
Il rumore delle piccole onde che si infrangevano sulle mie gambe e la sabbia gelata sotto le mie dita insieme alla pioggia che scendeva fitta sulla città, riuscivano a calmarmi. Avrei voluto urlare, ma ero ormai lontana dalla città dove il rumore delle macchine di gente normale che  viveva la sua vita e scorrazzava da una parte all’altra di Manhattan, avrebbe attutito il suono, qui invece su questa spiaggia a est della metropoli nessun rumore assordante riusciva a passare, a parte quello dei gufi e delle creature della notte,appollaiati nel folto del bosco li vicino, urlare avrebbe fatto solo spaventare quei piccoli animali che stavano semplicemente canterellando al vento.
Questo posto maledettamente bello, ma anche maledettamente pieno di ricordi di lui, era l’unico luogo in cui riuscissi a sentirmi a casa.
 
Quanto tempo era passato? Otto anni credo, si otto anni… né avevo solo sette la prima volta che ci venni, con quella persona che ora non ci sarebbe tornata mai più. Quel giorno esattamente il primo giorno di primavera, non so per quale motivo ero furiosa, ero sdraiata sul mio letto, con la faccia immersa nel cuscino e le lacrime che bagnavano il copriletto che la signora Learly aveva appena rimesso, quando sentii due tocchi leggeri sulla porta di legno e l’inconfondibile scricchiolio dei cardini arrugginiti che si aprivano.
-Preparati a sentire la signora Learly che inizia ad urlare, sai che odia le cose bagnate.- Quella affermazione detta con quella voce così dolce e leggera mi fece sorridere, così pian piano mi alzai e mi misi con le gambe incrociate sopra il letto. Come al solito mi ritrovai a fissare quegli occhi verdi contornati di grigio -Ti sfido a dirmi una cosa che lei non odia- risposi, fu così che iniziammo a ridere tutti e due.
-Ti voglio portare da una parte, ma sarà un po’ pericoloso e faticoso-
-Basta che mi porti via da qui.-
Così lui mi aiutò a preparare un piccolo borsone con sacchi a pelo e alcune merendine e sgattaiolammo fuori dalla scala antincendio. Come ora anche quel giorno stava piovendo, la pioggia puzzava di smog, camminammo fino alla stazione e prendemmo l’autobus numero 3, dopo 10 minuti c’era la nostra fermata, appena scesa non riuscivo a localizzare dove fossimo.
-Baya Roja- mi disse lui, sicuramente aveva capito che ero disorientata. -Una volta mi ci ha portato mio padre, vieni non aver paura-
Camminammo per altri 10 minuti seguendo una stradina fatta di terra che attraversava un fitto bosco, avevo freddo e stavo cominciando a stancarmi, infondo ero solo una bambina di 7 anni, quando ci ritrovammo davanti una piccola spiaggia, di sabbia dorata con dei piccoli sassi arenati che formavano una specie di caverna, rimasi letteralmente a bocca aperta.
-Bello vero?-
-E’ meraviglioso, cos’è questo posto?-
-Una spiaggia abbandonata non ci viene mai nessuno, potrà essere il nostro piccolo luogo segreto non credi?-
-Si, ma ora dovremmo tornare a casa, ho paura che ci possano sgridare, siamo scappati-
Lui aveva solo dieci anni ma né dimostrava di più,  per come parlava, per come riusciva a calmarmi.
-Ti fidi di me Katniss?-
-Si Gale.-
 
 

Fine 1° Capitolo

 
  
*Non sono una brava scrittrice, quindi spero di non avervi annoiato, sarei felicissima di ricevere delle vostre recensioni, naturalmente al primo capitolo è difficile capire come andrà la storia.
Volevo dire che per i nomi si mi sono ispirata a HungerGames (Amo quella saga *-*) ma non centra nulla con quella storia ho preso spunto solo per i nomi e un po’ per i caratteri dei personaggi.
Un bacio a tutti.
Francy ****°