Dopo il primo panel, in cui aveva dovuto tradurre di fronte ad un pubblico piuttosto numeroso, i nervi di Lisa riuscirono a sciogliersi un po’. I cinque attori erano più che altro cinque ragazzi simpatici, ironici e sempre pronti a divertirsi, per cui non si sentiva particolarmente in soggezione.

Ian non mancava occasione di far urlare il pubblico, per la maggior parte femminile, con strane allusioni ed ammiccamenti vari. Joseph tentava di sovrastarlo ma evidentemente le donne presenti avevano fatto la loro scelta. 

Eppure gli occhi di lei non perdevano un solo movimento del bell’inglese. Doveva sforzarsi parecchio per tenere la concentrazione su quello che si stava dicendo. Aveva bisogno di tutta la sua forza di volontà per restare agganciata alla realtà. O avrebbe perso il suo lavoro, questo era sicuro.

Ben presto si trovarono tutti per una breve pausa, nella sala ristoro dello staff. 

Lisa, ormai in sintonia con i suoi “protetti” non faceva altro che spettegolare con Candice e Kat. Ian, non appena riusciva a ritagliarsi qualche minuto, veniva fagocitato dalla questione Fondazione e se ne stava al telefono, tutto concentrato. 

“Cos’è questa storia della fondazione?” aveva chiesto finalmente lei a Candice, incapace di trattenere oltre la curiosità.

“Un associazione noprofit per la salvaguardia dell’ambiente e delle specie in via d’estinzione, principalmente…” le aveva risposto la bionda, con un moto d’orgoglio.

Lisa rimase colpita. Scrutò da lontano quel ragazzo con i capelli color liquirizia e gli occhi di ghiaccio. Le sopracciglia inarcate e l’espressione assorta mentre ascoltava il suo interlocutore.

“E’ ammirevole da parte sua…”

“Già, ha davvero un cuore d’oro il nostro Som…”

La voce che la pugnalò al petto, poteva appartenere ad una sola persona. S’insinuò dentro lei, scivolando nei luoghi più reconditi. 

“E’ inutile che usi quel tono – scherzò Kat – sei solo tremendamente invidioso…”

Lisa guardò Joseph e decise che no, lui non aveva niente d’invidiare a nessuno. Proprio niente. 

Stupidamente il suo cuore prese a battere furioso quando si accorse degli occhi di lui, puntati pericolosamente su di sé. Si alzò con forse troppa stizza, odiando se stessa e le sue emozioni che l'avrebbero senz'altro mandata in malora e proseguì dritto verso il tavolo della frutta. Analizzava con attenzione ogni piegolina della tovaglia a quadri e contava una ad una le venature presenti sulla buccia della mela che aveva appena preso in mano. 

“Potrei pensare che ti stia innamorando…” 

La voce. QUELLA voce. Le perforò un orecchio. Non lo aveva sentito arrivare, figuriamoci se poteva essere pronta a quella calda melodia che le stava sciogliendo le membra!

E quella frase? Il suo viso cambiò tonalità e passò da rosa antico, come quello delle bambole di porcellana, a cremisi. Quel rosso acceso tipico solo del sangue. Quello stesso che l’era arrivato al cervello.

Cosa diavolo aveva voluto dire?

“Deve affascinarti proprio tanto quella mela, intendo…”

Si guardò senza capacità cognitiva nella mano. La mela girava tra le sue dita, incapaci di rilassarsi. 

Percepì le labbra di lui arcuarsi in un accenno di sorriso. Era dolce. Divertito. Sardonico. Incomprensibile. 

“Se stasera non devi fare da baby sitter potremmo vederci al bar dell’albergo per un drink, Principessa…” le sussurrò proprio mentre sperava che avesse deciso di lasciarla sola.

La saliva le si fermò in gola e cercò di trattenere un colpo di tosse. In un momento di lucidità, mandò giù ciò che le ostruiva il passaggio d’aria e si voltò a guardarlo, seppur sapesse che fosse uno sbaglio madornale. 

“..magari senza mela…” finì lui, prendendole il frutto dalla mano e poggiandolo sul tavolo, dopo averci giocato a sua volta.

In un attimo Lisa pregò di essere libera quella sera. E se non lo fosse stata, si sarebbe liberata a modo suo. 

“…se sarà possibile, volentieri…”

Si trovò a rispondergli, senza sapere come.

Joseph le sorrise. Fu uno di quei sorrisi che si vedono solo nei sogni. Quelli che una spera di ricevere almeno una volta nella vita. 

Voltandosi per andarsene, casualmente, le loro mani si sfiorarono. Quella sera, Lisa se lo sentiva, avrebbe cambiato tutta la sua vita. 

Ok, sto esagerando! *-*
ma questo capitoletto mi piace un sacco e ho voluto lasciarvelo come regalino di buon week end! 
Ringrazio Chara per avermi dato l'ispirazione a scrivere di Joseph. Questa è per te. 
Grazie anche a chi ha già messo nei seguiti questa mia schifezza.
Buon Week End! :)

F.E.