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Autore: Hika Uchiha    21/07/2012    5 recensioni
One-Shot su Gohan e Goten.
“Per ora, posso abbracciare te?” Chiese Goten e Gohan, non se lo fece ripetere ben due volte. Goten strinse il fratello, per lui infondo, era anche un padre. Presente, dolce e beh, divertente. “Ti voglio bene fratellone.” Gohan sorrise, Goten ce l’aveva fatta, aveva fatto sorridere il suo bel fratellone.
Genere: Commedia, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gohan, Goten
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Beh, salve. Per vostra sfortuna, l'angolo autrice da oggi in poi starà in alto, muahahah. Spero solo che questa piccolissima One-Shot sia di vostro gradimento. Credo di aver fatto una grande cavolata ma beh, provare non nuoce, no? Vi lascio alla storia. Ciao!

 

Quando sei triste, fratellone, guarda le stelle!

“Che fai, fratellone?” Chiese il piccolo Son a Gohan, che fissava il cielo sdraiato sulla fresca erba.
“Mi stavo allenando, ma visto che sono esausto, preferisco guardare il cielo.” Rispose Gohan, fingendo un sorriso.
“Sei tanto triste, vero?” Domandò il bambino, facendo centro. Il mio fratellone deve sorridere, ed io ci riuscirò! Pensò tra sé Goten, progettando le giuste parole per far sorridere per un minuto anche il suo caro fratello.
“Mi manca papà, ecco qua.” Sospirò, perdendosi nel celeste chiaro del cielo. C’era il sole, batteva forte su di loro. Gohan, da piccolo, quando si sentiva triste o quando gli mancava qualcuno, guardava il cielo. Questa volta ne aveva davvero bisogno, quel contatto luminoso con gli occhi, forse, l’avrebbe spedito dal papà, anche solo con il cuore.
“Sai, quando sei triste guarda le stelle!” Esclamò allegro Goten, inginocchiandosi alla destra di Gohan. Gohan alzò un sopracciglio, non capiva il perché di quelle parole. Goten lo faceva per aiutarlo, Gohan ne aveva bisogno.
“E se è mattina?” Chiese lui, incrociando le gambe, fissando il fratello.
“Guarda il sole, quella palla gialla nasconde tanto. Mamma mi ha sempre consigliato questo!”
“Sì, e se non c’è il sole…ma la pioggia?” Goten sbuffò, troppe domande, ma Gohan era curioso di sapere fino a quanto la mente birichina del suo fratellino poteva arrivare.
“Mmm, piangi. Essa ti farà compagnia, non credi? Fratellone, capisco tutto ciò che provi…io però non ho mai nemmeno conosciuto papà, tu sei fortunato. Non so cosa darei per vederlo, davvero!” Goten d’un tratto divenne triste: sapeva bene che non avrebbe mai visto il padre, sapeva bene anche però, che non doveva perdere la speranza.
“Lo vedrai, te lo prometto. Mai dire mai, no?” Gohan gli accarezzò una guancia, Goten invece, corrucciò la fronte.
“Non è vero, papà non c’è più.” Disse triste il piccolo, cacciando una piccola lacrima.
“Tu, non devi…piangere.” Gohan con un dito gli asciugò quella lacrimuccia che scendeva lenta per la guancia del piccolo di sei anni. “Te lo prometto, papà tornerà e lo abbraccerai!” Quelle parole, anche se poche, convinsero Goten a sperare e ad incrociare le dita. Si fidava cecamente del fratello, sapeva che non l’avrebbe mai deluso, qualunque cosa fosse successa.
“Per ora, posso abbracciare te?” Chiese Goten e Gohan, non se lo fece ripetere ben due volte. Goten strinse il fratello, per lui infondo, era anche un padre. Presente, dolce e beh, divertente. “Ti voglio bene fratellone.” Gohan sorrise, Goten ce l’aveva fatta, aveva fatto sorridere il suo bel fratellone.

   
 
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