E' una calda mattina di fine Luglio ed io non volendo trascorrere l'ennesima giornata sotto l'ombrellone ascoltando le lamentele e le demenzialità di mio fratello, prendo la saggia decisione di rimanere in casa, godendomi tutto il relax che la giornata ha da offrirmi, ascoltando musica fino alla nausea e vedendo magari qualche film in tv. Si promette un giornata all'insegna della pacchia più totale, cosa potrei chiedere di più dalla vita? Dopo le solite raccomandazioni di mia madre e le ammonizioni di mio padre che continua a ripetermi di mettere sotto carica il cellulare, anche se é carico, posso affermare di essere rimasta sola in casa. Da un punto di vista sociale, posso definirmi una cavia peruviana amante della solitudine. Non avendo la minima idea di come intrattenere il mio tempo a disposizione, svogliatamente mi dirigo in camera di mio fratello, dotata di un grande televisore, che mi terrà in compagnia per tutta la mattinata, ne sono più che certa. Telecomando in mano e testa sul cuscino: che la festa abbia inizio!

Facendo zapping da un canale all'altro, decido di soffermarmi su uno in particolare, scegliendo così di vedere un programma di cucina, ma che di fame mi fa venire ben poca voglia. La noia mi sta assalendo, ma non ritorno sulla mia decisione. Poi all'improvviso un suono: il citofono. Sono già rimasta a casa da sola e questa situzione l'ho già vissuta quindi non mi preoccupo più di tanto e faccio finta di niente. Poi inizio a fare le mie congetture mentali e rapidamente giungo alla conclusione che non può essere il postino nè la ditta di pulizia della scale. Immersa nei miei pensieri vengo riportata sulla Terra da un ennesimo suono proveniente dal citofono. Ogni cinque minuti la situazione si ripete ed io mi sento un po' la protagonista di un film horror ma di certo non sono così stupida da aprire la porta di casa al mio killer, ho una vita da vivere io!!

Ignorando ancora una volta quel fastidioso bussare, continuo a guardare la tv.

Cinque, dieci, quindici minuti e questo zotico senza niente da fare continua a bussare. Non nego che inizio ad avere un po' paura, insomma, chi persona sana mentalmente andrebbe in giro a bussare ai citofoni delle persone?? Cercando di mantenere la calma e compongo il numero di mia madre, che non tarda a rispondere.

- Dimmi, cosa è successo? -

- Mamma c'è uno che bussa da più di un'ora al citofono ed io non so chi è. - rispondo io cercando di trattenermi dal dirle "No sai, ti chiamo perchè ho incendiato la casa"

Mentre ascolto la voce di mia madre che pronuncia il fatidico "Resta in linea a appena lo rifà dimmelo", comprendo che attorno a lei si sono appena radunati mio padre e mio fratello. Le loro voci mi giungono chiare e riesco a sentire mio fratello che dice - Il maniaco,il maniaco!!!! - e mio padre che continua a ripetere come se stesse supplicando qualcuno - O' citofon, o' citofn, o' citofn. -

La situazione di esilarante ha ben poco ma lotto mentalmente per resistere all'istinto di scoppiare in una risata. Mia madre intanto continua a torturarsi con l'ansia, facendola venire anche a me.

- Ma cosa fa? - dice lei.

- Mamma te l'ho detto bussa di continuo. -

- Cosa è stato quel rumore? -

- Mamma non era un rumore, era la porta che si chiudeva. -

Dopo più di dieci minuti di silenzio decidiamo di chiudere la chiamata.

Poi dopo pochi secondi il citofono continua a parlare ed io seccata più che mai alzo la cornetta e rispondo - Non so chi maniaco mentale tu sia ma lasciami in pace, fatti una vita o chiamo la polizia, ho una pala in mano!!! -

- Scusami, ma ero solo venuta a controllare che fosse tutto a posto. - dice la voce di mia zia alquanto dispiaciuta.

Ennesima figuraccia appena compiuta, quante me ne restano????