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Autore: _BlueHeart    22/07/2012    2 recensioni
La storia parte dalla fine della 5° stagione. Blair racconta la sua vita che sembra essersi sgretolata. Impaurita e spaesata, ricade negli errori del passato incapace di andare avanti. Riuscirà a rialzarsi?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass, Quasi tutti, Serena Van Der Woodsen | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nel futuro
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Non sono ancora abituata a questo sito, e non so come capire se la storia piace XD 
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensiate ^_^
Vi dico alcune cose che nel primo capitolo ho dimenticato.. 
Allora questa storia è ispirata a Gossip Girl , ma i personaggi ovviamente subiscono la mia influenza. 
Il titolo della storia come avete visto è il titolo di una canzone 'A new day has come' e ogni capitolo inizierà con una frase di questa canzone, spero solo che riesca a far rientrare le dinamiche della storia in questa canzone, nel caso non dovessi riuscirci, forse ripeterò la strofa del ritornello uuahuah. 
Ok basta con le chiacchiere vi lascio al secondo capitolo, sperando che vi possa piacere:)

 
I  was waiting for so long.
for a miracle to come

Ho aspettato a lungo
Che avvenisse un miracolo
 
Le persone continuano a ripetermi che sono giovane , che devo pensare ad andare avanti che la mia vita si riaggiusterà con il passare del tempo, lasciando fare alla natura il suo corso. Io non ci credo, non ci ho mai creduto!
La mia vita non è mai stata semplice e se non avessi messo tutta me stessa per ottenere qualcosa di certo non sarebbe accaduto perché la vita va così!
Erano giorni ormai che non riuscivo a capacitarmi del precipitare della mia vita, sembrava cadere in un burrone tanto profondo e così buio da non permettermi di vedere la luce. Già la luce, non mi piace il buio, adoro la luce, ma proprio non riesco a vederla.
Mi sento come soppressa dall’oscurità che per una strana ragione vuole a tutti i costi annientarmi.
Respiro a fondo dopo aver controllato per l’ennesima volta ‘Gossip Girl’.
Riporta notizie su Dan, Nate, Lily, Chuck… già Chuck, sembra essere ad un evento nella 54° strada… sospiro , di Serena non c’è traccia.
Nessuno sa niente di lei nemmeno Lily, che fine hai fatto amica mia? E se le fosse successo qualcosa?
Un respiro viene bloccato da un grosso gomitolo alla gola.
Mi distendo sul letto con gli occhi gonfi e rossi, di chi ha appena smesso di piangere. Non credo di aver mai pianto così tanto. E’ che adesso realmente mi sembra di essere sola, di aver perso tutte le persone che amo, di ritrovarmi in uno stato di totale agonia.
‘Signorina Blair, c’è una persona che vorrebbe vederla’.
La voce di Dorota mi distoglie dai miei pensieri, ma non ho la forza di muovermi e ancora nella stessa posizione le rispondo indifferente ‘Non ho voglia di vedere nessuno Dorota’
‘Signorina Blair, cerchi di fare uno sforzo è una persona che le vuole bene’ scossi il capo e mi alzai di scatto ‘le persone che mi volevano bene sono andate tutte via, Dorota…sono sola’ le risposi con tono altezzoso come soltanto io sapevo fare fingendomi nuovamente sicura di me . Abbassai il capo ‘Non sei sola Blair’ quelle parole e la sua voce mi fecero sorridere inconsapevolmente, la riconobbi subito senza aver bisogno di guardarla, riconoscerei la sua voce fra milioni. ‘Chi non muore si rivede…’ parlavo con la voce strozzata dalle lacrime che faticavo a tenere dentro.
Sentii il rumore dei suoi tacchi avvicinarsi sempre più. ‘B, lo so che ce l’hai con me, non volevo sparire, ho dovuto’… scossi la testa sorridendo amaramente ‘sembra una scena già vista!’ Si abbassò sulle ginocchia prendendo le mie mani, non le sottrassi, anche se volevo continuare a stare sulle mie, mi faceva terribilmente piacere averla qui . ‘Io lo so che sono sempre imperdonabile, ma ti prego guardami sono sempre io…’ alzai lo sguardo consapevole che di li a poco mi sarei sciolta. La guardai era sempre bellissima, occhi profondi, capelli setosi, fisico mozzafiato, eleganza e buon gusto nel vestire.
Si rialzò trascinandomi con lei, il suo sguardo su di me era addolorato. Mi guardava quasi ossessivamente nella speranza che proferissi parola. ‘Cos’hai B? Il problema è Chuck? Ho letto Gossip Girl, non so quanto ciò che ho letto sia vero… parlami ti prego.’
Con gli occhi che ardevano fortemente , presi coraggio e gli dissi le due cose che probabilmente meno si aspettava ‘Mio padre…è in coma S, ed io sono di nuovo bulimica!’
Spalancò gli occhi e come le mie, le sue lacrime cominciarono a venir fuori .
Mi tirò per un braccio e mi strinse come soltanto lei sapeva fare.
La sentivo piangere sulla mia spalla, come io facevo sulla sua. ‘Mi dispiace B, io … mi sento così stupida’ .
Lasciai l’orgoglio alle spalle, come difficilmente facevo e ricambiai l’abbraccio.
Passammo la giornata nel mio letto e gli raccontai tutto, ne avevo davvero bisogno.
‘Improvvisamente mi sono vista la terra sgretolarsi sotto i piedi… era tutto svanito, la mia vita è stravolta S. Io non so come andare avanti. ’ Mi teneva stretta a se quasi potessi scapparle, con la testa appoggiata sulla sua pancia mi sentivo al sicuro, finalmente consapevole che almeno il nostro rapporto era qualcosa di ancora esistente.
‘Come mai non sei in Francia?’ Tremavo forte, ritornando a pensare allo stato dolente di mio padre. ‘Mia madre mi ha dato la notizia per telefono mentre ero a Montecarlo con Chuck, sono partita per la Francia a sua insaputa, scappando come una ladra. Arrivata a Parigi ho passato il tempo all’ospedale senza avere risposte a quel punto, mi hanno consigliato di tornare qui almeno per chiarire con Chuck… l’ho fatto, ma lui non sembra più fidarsi di me … sono veramente a pezzi!’
Mi scompiglio i capelli, sfregando le gambe sul lenzuolo dal nervoso.
‘Domani andiamo in Francia … ne hai bisogno.’ Afferma dolcemente, mi sollevo sui gomiti ‘Avevo proprio bisogno di te… grazie,S’.
Mi diede un bacio sui capelli e poi si allontanò scomparendo dietro la porta della sua camera.
Sorrisi debolmente e mi alzai anch’io… stavo per scendere in cucina, ma mi bloccai al ricordo della sera precedente, volevo essere forte.
Chiamai Dorota e le chiesi di prepararmi un bagno caldo. Mi alzai i capelli con delle forcine da chignon, entrai in bagno, avevo un aspetto orribile. Mi sciacquai il viso numerose volte cercando di schiarire inutilmente gli occhi. Mi privai degl’ultimi indumenti e mi lasciai scivolare nell’acqua calda e profumata. Ci rimasi per un bel po’ di tempo, fin quando Serena bussò al bagno. ‘B, ho fatto preparare da Dorota il thè con dei biscotti, lo prendiamo insieme?’ Sorrisi, Serena difficilmente mangiava carboidrati! ‘Entra pure in camera mia sono quasi pronta’ uscii dalla vasca da bagno e mi avvolsi in un accappatoio, mi asciugai velocemente sciolsi i capelli e indossai il mio pigiama di seta.
‘Ehy…’ pronunciai uscendo dal bagno. Serena mi fece senno di andarmi a sedere sul letto con lei ‘tieni B, ti farà bene’ mi disse porgendomi una tazza di thè caldo.
‘Sai avevo avuto paura di aver perso anche te… dove sei stata? Perché non rispondevi alle chiamate?’ Strinse gli occhi premendo le labbra le une contro le altre ‘Non… c’è… ho perso il telefono’ feci una smorfia poco convinta ‘e… è una storia troppo lunga, ora devi pensare a te, alla tua vita, a tuo padre.’ Annuii.
Finito il thè, Serena mi diede la buona notte e andò nella sua camera… mi distesi sotto le lenzuola e cominciai a ripensare , torturandomi ancora.
Chi non crede nei miracoli, non è un realista. Percorsi con le dita quel ricamo sul cuscino, era una frase della Hepburn, ma stranamente non riuscivo a condividere adesso.
Ci speravo tanto in un miracolo, ma non riuscivo a crederci. Non ora, non adesso che mio padre era in fin di vita e per di più sentivo tutti così distanti. Ma chissà forse Serena, era lo spiraglio di luce che porta con se l’avvento di un miracolo. Lasciai il mio cuore sussultare e feci, ciò che avevo evitato di fare per tutta la serata, andare in cucina. Feci per alzarmi, ma Serena nuovamente mi ‘salvò’ . ‘Ehy, B…’ pronunciò sulla soglia della porta ‘e se per questa sera dormissi con te?’ scossi la testa, non era da noi essere così smielate, ma questa era una serata differente… la mia amica sembrava aver capito come mi sentissi e stava male come me. Le sorrisi e le feci segno di venirsi a stendere accanto a me. Lei lo fece lasciandosi scivolare sotto le lenzuola. Ci guardammo e per un attimo ci sembrò di essere tornate bambine. Era da sempre nostra abitudine organizzare pigiama party, invitando le tirapiedi e facendole fare gare assurde. E quando era ora di dormire ci stringevamo sotto le coperte lasciando le altre a dormire sul pavimento con i sacchi a pelo, e guai a loro se si azzardavano a salire. Era il nostro territorio, il nostro modo di vederci unite e invincibili.
‘ Come prima…’ disse soltanto questo abbassando gli occhi e prendendomi una mano poggiata sul cuscino. ‘Prima era più semplice… nonostante tutto’ replicai debolmente ‘prima eravamo ragazzine, B…ma pensa al lato positivo, anni dopo siamo ancora qui’
Sorrisi , lei chiuse gli occhi ed io dopo un po’ riuscii ad addormentarmi.


xoxo Raffy240
  
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