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Autore: _myhappyending    22/07/2012    0 recensioni
Otto anni dopo, Blaine e Kurt stanno insieme e hanno preso una decisione che gli cambierà la vita.
Sebastian è sempre in mezzo, ma stavolta il suo obiettivo non è distruggere la coppia, anzi, solo lui può aiutarla.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Santana/Sebastian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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chapter two.

Lo diverte quasi, quello sguardo perso e impaurito di Kurt, che è in ansia per il loro turno dal consulente. Blaine ha sul volto quell’aria spensierata di sempre, anche se in cuor suo sa che sarà difficile convincere la dottoressa all’adozione.
Ci ha pensato molto, e ha deciso che niente e nessuno l’avrebbe smosso da quella decisione.
Avvicina una mano a quella di Kurt, che è seduto affianco a lui con l’aria di un malato terminale e osserva con fare inorridito il piccolo orologio a cucù appeso al muro.
-E io che pensavo fossi in ansia per la seduta- Ridacchia Blaine, stringendogli la mano.
-Lo sono. Il fatto che io stia guardando quell’orribile coso appeso al muro è solo un diversivo per non scappare urlando- Sospira, e butta un occhio verso la segretaria, bionda, con i capelli raccolti e l’espressione occupata. –Quanto ci mette?- Domanda, martellando col dito sulle nocche di Blaine.
-Tra poco, Kurt, tra poco- Gli risponde il fidanzato, e poi affonda di più nella sedia scura.
Aveva chiamato tutte agenzie di adozioni, e quando avevano sentito che i nomi dei genitori erano entrambi maschili, avevano chiuso lasciandolo con l’amaro in bocca. Ma Blaine non aveva lasciato perdere, anzi, aveva insistito.
E infatti, eccoli, seduti sulle sedie scomode di un’agenzia di adozioni, appena fuori Lima.
Dalla porticina bianca che nascondeva la dottoressa Jackson, esce una coppia sorridente, che si tiene per mano.
-Signor Anderson?- domanda la segretaria, sporgendosi per osservare bene i presenti in sala.
Blaine si alza, e Kurt lo afferra dalla giacca. –N-non posso- balbetta, guardando con sguardo terrificato la porta.
-Avanti, amore. Mi ami?- il tono di voce di Blaine è caldo e vellutato, come al solito.
-Sì che ti amo-
-Allora alzati e andiamo incontro al nostro futuro, insieme..- Blaine continua a dargli fiducia e convince Kurt ad alzarsi e seguirlo.
Blaine sorride alla segretaria, e lei li invita cortesemente dentro, richiudendo la porta.
Blaine e Kurt si ritrovano in uno studio enorme, con una scrivania al centro, una grande libreria e dei divanetti in pelle nera.
Dietro la scrivania, vi è una donna coi capelli rosso fuoco, ondulati, che sorride cordialmente.
La prima cosa che Kurt nota è che non è tinta, sia dal colorito candido della pelle, che da quello verde smeraldo degli occhi, e infine da quello naturalmente ripreso dai capelli delle sopracciglia.
Molto tranquillizzato da quei particolari, Kurt si avvicina e le porge la mano. –Salve, Kurt Hummel- si presenta, per poi sedersi.
-Blaine Anderson- interviene il bruno, e poi imita il suo fidanzato.
-Violet Jackson, piacere. Bene, voi siete qui perché volete un bambino, ed io sono qui perché voglio darvelo, ma prima dovrete partecipare ad una serie di incontri in cui..-
-Aspetta, vuole psicanalizzarci?- la interrompe Kurt, alzando un sopracciglio.
-E’ il mio lavoro. Devo verificare la solidità della coppia, insomma, non siete nemmeno sposati, signor Hummel- dice lei, con un tono non molto autoritario, ma tranquillo e amichevole. –E’ ovvio, non posso affidare un bambino nelle mani della prima coppia che mi trovo davanti-
-E’ perché siamo gay, vero?- la accusa, guardando Blaine per ricevere il suo appoggio. Blaine però non fa una piega e prende la mano di Kurt, per incitarlo a smetterla.
-Mi sta accusando di qualcosa, signor Hummel?- a quel punto, la voce della consulente cambia, e si fa più seria. –E’ la routine, si applica a tutte le coppie che si sottopongono ai test per l’adozione. Per caso pensava di venire qui e.. non so, trovare un bambino pronto in una culla? Non funziona proprio così- conclude, e chiude con forza l’agenda.
-Dottoressa, lo scusi, è davvero molto agitato- si intromette Blaine, fulminando con lo sguardo il fidanzato. –Ci hanno rifiutato la seduta in molti a causa del nostro orientamento sessuale e per questo partiamo un po’ prevenuti; in ogni caso saremo pronti a sottoporci a qualsiasi tipo di test e analisi per garantirvi la solidità della nostra coppia. Ci amiamo, davvero tantissimo… Stiamo insieme da ormai otto anni e non riusciamo a stare separati. Litighiamo, sì, ma sempre per cose futili. L’avvento di un bambino porterebbe così tanta gioia nelle nostre vite… Vogliamo legarle per sempre, al più presto, se non in Ohio, anche fuori- conclude. Kurt lo guarda, e nota che sta facendo quello sguardo. Lo sguardo da cucciolo impaurito, quando fa sfarfallare le sue lunghe e folte ciglia.
La dottoressa sospira e annuisce, ancora un po’ irritata dal tono di Kurt di poco prima. –Bene, allora vi segno un appuntamento. C’è qualche problema, per caso?- Domanda, punzecchiando Kurt con lo sguardo. Il ragazzo annuisce, sentendosi un po’ in imbarazzo e ferito nell’orgoglio da Blaine. –Perfetto, per dopo domani, va bene?- e apre l’agenda, prendendo una penna.
-Certo, non abbiamo impegni- sorride contento Blaine, stringendo forte la mano di Kurt, che ride forzatamente.
-Perfetto, allora a dopo domani- la dottoressa segna sull’agenda il loro nome e poi la richiude, alzandosi per  stringere la mano ai due.
   
 
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