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Autore: Ciajka    22/07/2012    2 recensioni
Dal diario di John Watson,Grifondoro.
Le sue giornate alla scuola di magia risulteranno essere più avventurose e interessanti dopo la conoscenza di Sherlock Holmes, Serpeverde.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Panico.
Questa è stata la prima parola che mi è balzata in mente quando mi sono riversato nei corridoi di Hogwarts.
Gli studenti, soprattutto quelli più giovani, erano come impazziti: si urtavano a vicenda, gridando, in modo scappare verso i piani più alti, per mettersi in salvo. Gli insegnanti, seguiti da alcuni studenti più maturi, cercavano invece di andare contro corrente, armati di bacchetta.
Spiai da una finestra quello che stava accadendo all’esterno.
I miei occhi videro una dozzina di animali imbizzarriti spingere con forza i portoni d’entrata, con l’indubbia intenzione di penetrare nel castello. 
Quegli esseri emettevano dei versi raccapriccianti, che mi facevano accapponare la pelle.
“Cosa diavolo…” mi lasciai sfuggire a quella visione.
“Moriarty ci saluta dall’oltretomba.” fu il commento di Sherlock, che si trovava appena a qualche centimetro dal mio orecchio.
“Non dire cazzate!” sussultai “Cosa centra adesso Moriarty! Stiamo per essere attaccati da questi… cosi… e tu pensi che sia colpa di quel pazzo?”
“Non sono cosi, John. Sono zombi. Animali zombificati, per essere precisi, come quello che avevamo sconfitto ancora qualche mese fa. Non ti ricordi che Moriarty aveva detto che stava facendo degli esperimenti, o qualcosa di simile, con loro?”
“Si, ok Sherlock! OK! Ma ormai lui è morto, e questi.. zombi non sono sicuramente sotto il suo controllo!” gli risposi con tono.
“Esattamente.”
Detto questo cominciò a correre, diretto verso l’entrata della scuola.
“Aspetta!” gli urlai dietro “Come esattamente? Cosa intendi dire?!”
“Come fai a non capirlo! Moriarty faceva degli esperimenti con gli animali della Foresta Proibita, li svuotava della loro anima, rendendoli così suoi schiavi.. Oppure prendeva i cadaveri e, grazie alla magia oscura, li faceva risorgere.. Beh, in sostanza adesso loro non hanno nessun padrone che li manovra, si sono ritrovati improvvisamente da soli, e hanno avuto la bella idea di attaccare Hogwarts!” mi rispose mitragliando ogni parola. 
“Cos.. Perché Hogwarts?” domandai, quando ebbi assimilato quello che aveva detto.
“Perché anche gli zombi mangiano!” gridò “ E qui è pieno zeppo del loro cibo preferito!”
“Ho paura a chiederti qual è..” mormorai, mentre scendevamo a gran velocità le scale.
“Sangue umano.” rispose Sebastian, che, fino a quel momento, non mi ero neanche accorto che ci stava seguendo.
“L’avrei scommesso..” sospirai.
“Jim dava loro da mangiare il sangue dei suoi seguaci.” incominciò a spiegare Sebastian “Ogni mese dovevamo donare parte del nostro sangue. In questo modo avevamo la sua protezione.”
Io lo guardai a bocca spalancata: “Stai scherzando vero?”
“Mai stato così serio.” rispose cupamente, lanciandomi un’occhiataccia.
“Sai come sconfiggerli?” gli chiese Sherlock.
“No.” ci squadrò “Gli unici che sono riusciti ad ucciderne uno siete stati voi.”
“Oh meraviglioso!” commentai sarcastico. 
“Quindi l’incantesimo da usare è Ardemonio. Qualunque altro è inutile.” Sherlock tirò fuori la bacchetta “Prepariamoci allo scontro, non penso che il portone d’entrata durerà a lungo.”
Ci mancava ancora un piano da scendere, ma riuscimmo a distinguere con precisione il rumore del portone che precipitava a terra con un tonfo.
Gli zombi erano entrati.
 
“John, raggiungi gli altri e informali dell’incantesimo che bisogna usare!” mi disse Sherlock, subito dopo.
“Gli altri?” 
“Si, gli altri studenti che sono andati a nascondersi! E gli insegnanti che vogliono difendere i piani superiori! Bisogna informarli che l’unico incantesimo efficace è Ardemonio!”
“Ma.. Non voglio che tu vada incontro a quei mostri da solo!” gli urlai.
“Non sono solo, John! Sono con… “guardò l’altro ragazzo socchiudendo gli occhi.
“Sebastian.” completò la frese questo.
“Esatto, con lui.
“Ha il braccio ingessato! Come può aiutarti con gli incantesimi?!” cercai di convincerlo “Mi spiace, ma vengo con te!”
“In verità sono ambidestro.” disse con calma Sebastian.
“Hai sentito, John? Mi aiuterà lui con gli zombi, tu intanto va a informare gli altri!” continuò Sherlock, scaldandosi un poco.
“Eh, no! Mi sentirei un codardo! E..”
“John, per favore.” 
Rimasi pietrificato. Sherlock mi stava guardando con una pietà infinita, le sue labbra tremavano leggermente e, con una lentezza molto fuori luogo per quel momento, mi prese il polso.
“Per favore” ripeté scandendo bene ogni parola “Vai ad informare gli altri.”
Un ululato spaventoso ruppe il contatto visivo che si era inevitabilmente instaurato tra noi due.
“O-ok..” sussurrai sconfitto “Ma appena posso ritornerò ad aiutarvi.”
“Bene.” mi disse mollando la presa.
“Non farti ammazzare, Sherlock.” 
“Neppur..”
“ABBIAMO FINITO?!” ci interruppe impaziente Sebastian “Ci sono degli zombi che vogliono farci il culo e voi vi perdete con queste moine da fidanzatini!? Cazzo, muovetevi!”
Spalancai la bocca per replicare, ma lasciai subito perdere. Sia Sebastian che Sherlock avevano cominciato a correre verso l’entrata e mi lasciarono presto solo.
“Informare gli altri.. tzk!” sbiascicai, mentre mi dirigevo ai piani superiori.
 
Appena fui arrivato al terzo piano vidi molti studenti e qualche insegnante che osservavano l’esterno dalle finestre. 
Li raggiunsi e gridai loro: “Dovete usare Ardemoniooooo!” 
Molti mi guardarono malissimo, i rimanenti, invece, avevano un espressione terrorizzata in volto. 
“Cioè..” iniziai, in modo più civile“se quegli zombi vi raggiungeranno dovete usare l’incantesimo Ardemonio. È l’unico che funziona.”
“Va bene, se arrivano sapremo come attaccarli.” mi ringraziò l’insegnante di astronomia.
 
Continuai a correre, alla ricerca di qualcuno da informare, finché vidi una porta stranamente socchiusa. 
Appena entrai mi ritrovai una serie di bacchette che puntavano minacciose contro di me. 
Alzai le braccia in segno di resa, gridando “Non sono un nemico!”
Al mio urlo, le bacchette si abbassarono lentamente.
“Cosa vuoi?” mi chiese uno studente, nascosto dietro un banco.
“Volevo informarvi che l’unico incantesimo da usare è Ardemonio!” dissi, alzando gli occhi al soffitto: ormai mi ero stancato di dire continuamente questa frase.
“Oh, bene..” mormorò qualcuno “però speriamo che non entrano qui lo stesso.”
 
 Continuai la mia ricerca, entrando in ogni aula, in modo da non saltare nessuno.
Arrivai fino alla Sala dei Trofei, cercai di entrare, ma la porta era bloccata.
 “Strano.” pensai “normalmente non viene mai chiusa a chiave.”
La aprii con un Alohomora e avanzai. 
Era tutto silenzioso, sembrava non esserci anima viva.. Finché sentii uno sfruscio dietro ad un armatura.
Presi tutto il mio coraggio e mi avvicinai, con la bacchetta stretta tra le mie dita.
Ma l’abbassai subito, vedendo che dietro all’armatura c’era solo uno studente rannicchiato, in preda al panico.
“Su, dai.” cercai di tranquillizzarlo “Non sono qui per farti del male. Volevo solo… Hey! Ma tu sei il prefetto di Corvonero!”
Davanti a me avevo proprio Greg Lestrade, che cercava di farsi piccolo piccolo.
“ssssssh!” sibilò lui “Qualcuno potrebbe sentirci!”
“Ma! Cosa ci fai qui!? Dovresti essere in prima fila a combattere quegli zombi!” gli urlai, ignorando quello che aveva detto.
“Non è compito mio..” mormorò.
“Ma cos- Non ti facevo così fifone! Ma se sei stato tu a salvare quel ragazzo dal ratto zombi ancora mesi fa!” lo rimproverai.
Lestrade alzò gli occhi al cielo “Quella era tutta un’altra storia.. Mi trovavo li, il ragazzo era in pericolo e ho cercato di salvarlo. Adesso… ci stanno attaccando in massa! E non sono sicuro che se ne trovo un altro davanti sarò ancora così fortunato da rimanere vivo!”
Sbuffai. 
“Senti..”mi venne un colpo di genio “.. se proprio non vuoi combatterli.. Beh, potresti fare quello che sto facendo io.”
“Cioè?” mi chiese.
“Andare in giro e dire che incantesimo usare.” lo guardai speranzoso “Almeno non farai brutta figura.. Rinchiudersi in una stanza sperando che tutto passi.. Io mi vergognerei.”
Lestrade chiuse gli occhi, probabilmente per riflettere meglio cosa scegliere di fare.
“E poi, se per caso qualche zombi entrasse qui, hai poche possibilità di ammazzarlo da solo.”
“Oh..” mormorò lui “Va bene… insomma devo solo andare in giro a dire che bisogna usare..”
“Ardemonio.”
“Ardemonio.” ripeté Greg “e basta?”
“Si, esatto.”
“Va bene. Lo farò.” sospirò “Vieni con me?”
“No… Penso che andrò ad aiutare gli altri a fermare quei cosi.”
 
Lasciai così il prefetto, e mi fiondai verso l’entrata. 
Dovevo ritrovare Sherlock. 
Sperai con tutta l’anima che non gli fosse accaduto nulla. 
 
Più mi avvicinavo all’entrata più le urla e i versi aumentavano proporzionalmente. La prima difesa stava facendo un ottimo lavoro. O almeno così speravo…
Mancavano solo una dozzina di scalini per raggiungere il piano terra quando un tasso mi si scaraventò contro da chissà dove.
Si era ancorato al mio mantello e mi mostrò i suoi denti affilati, pronti a mordere.
Io lo colpii con uno schiantesimo, in modo da staccarmelo di dosso. L’essere finì a terra, ma si lanciò nuovamente verso di me, pronto ad affondare i suoi denti nella mia carne. 
Lanciai tempestivamente l’incantesimo Ardemonio, proprio quando si trovava a pochi centimetri dalla mia gamba.
Un alone verdastro circondò il tasso, che si mise ad urlare in modo osceno.
 Ma l’incantesimo non era abbastanza potente! L’animale si contorceva con visibile dolore, ma non si scioglieva come il ratto che avevamo affrontato quella volta!
Stavo per mollare tutto, quando sentii una voce familiare gridare “Ardemonio!” per aiutarmi.
Il tasso zombificato iniziò così a liquefarsi, tramutandosi a poco a poco in una pozza maleodorante.
“Hai già finito di fare il giro della scuola?” mi domandò sarcastico Sherlock, asciugandosi un rivolo di sudore che gli colava dalla fronte.
“Ho rifilato il compito a Lestrade.” gli risposi sinceramente “Voglio aiutarti sul serio, non nascondendomi dal pericolo.”
Sherlock sbuffò qualcosa come risposta, anche se non afferrai le sue parole.
“Hey Sherlock!” sentii gridare Sebastian, che si trovava a qualche metro più avanti, “Dove cavolo ti sei cacciato?! Ne stanno arrivando altri!”
Con lui c’era anche l’insegnante di incantesimi, che ansimava dalla fatica.
Devono aver lottato come disgraziati mentre io me ne andavo in giro per i corridoi della scuola..
“Non ci voleva!” urlò Sherlock “Ma quanti ne ha fatti!?”
“Ha avuto a sua disposizione cinque anni..” cominciò Sebastian “Non sono certamente pochi..”
Non aveva ancora finito di parlare che una coppia di cervi sbucò dal corridoio laterale e iniziò a galoppare furiosamente verso di noi.
“Porca…” iniziò Sebastian, preso alla sprovvista. 
L’insegnante lanciò l’incantesimo, colpendo uno dei due enormi cervi, il quale sembrò non curarsi affatto della fattura.
“Cosa?! Perché non funziona?” gridai, in falsetto.
Sebastian non aspettò un secondo di più e aiutò il professore, attaccando il suo cervo, mentre Sherlock si concentrò sull’altro. 
Colpito da due incantesimi, il primo cervo si arrestò, grugnante, il secondo cervo, invece, continuò a galoppare verso di noi, come se l’incantesimo non ci fosse neanche.
“Ardemonio!” urlai, al cervo che si stava avvicinando sempre di più.
Come il primo cervo, ora anche il secondo si era arrestato. Ma nessuno dei due aveva intenzione di morire tanto facilmente.
Ci serviva almeno una terza persona! E non potevamo certamente resistere all’infinito!
“Ardemonio!” sentii una voce femminile lanciare l’incantesimo che colpì il cervo di Sebastian e del professore.
Molly Hooper era proprio di fianco a noi, stringeva con tutte e due le mani la propria bacchetta,  con il viso concentrato in una smorfia. 
Lentamente il cervo cominciò a sciogliersi, liberando nell’aria un tanfo disgustoso.
Purtroppo, infastidito da quella puzza,  misi un piede indietro e, non so come, inciampai. Il mio incantesimo si arrestò e il nostro cervo fu di nuovo libero di agire.
“Oh no!!!” gridai, rimettendomi immediatamente in piedi.
Il cervo, su tutte le furie, fece un verso spaventoso prima di iniziare a caricare.
“Scappate!!” ci gridò Sebastian, dalla sua postazione. 
Sherlock e io seguimmo il suo consiglio senza proferir parola. Cominciammo a correre a perdifiato, salendo lo scalone principale senza voltarci indietro.
L’essere imbizzarrito ci inseguì per tutto il corridoio del primo piano. Ormai il mio fiato non ce la faceva più, e incominciai a rallentare.
“John!! Non fermarti adesso!!” mi ordinò Sherlock.
“Non ce la faccio..” 
Mi prese così per mano e mi trascinò dentro un’aula, che si trovava alla nostra destra.
Appena fummo dentro sigillò con un incantesimo la porta, proprio un secondo prima che i corni dell’animale si impiantarono nel legno massiccio.
Osservammo la porta davanti a noi, che si dimenava all’impazzata. 
“Non pensavo di morire così..” osservai “Ucciso da un cervo.. Mi prenderanno in giro fino allo sfinimento quando andrò in paradiso.”
Sherlock abbozzò un sorriso “Almeno non hai passato una vita monotona.”
“Si, ma avrei preferito morire nel mio letto lo stesso.”
“Circondato dai nipoti, immagino.” sogghignò  “Noioso!”
“Già, maledettamente noioso!” sorrisi, anche non riuscivo a capire cosa c’era di tanto divertente in questo “Almeno potevo farmi ammazzare da qualche mago malvagio, oppure da un drago! Un drago mi sarebbe andato benissimo! Non da un fottutissimo cervo già morto!”
“Oh certo!” cominciò a ridacchiare Sherlock “La prossima volta dì a Moriarty di creare un drago zombi invece di questi animaletti di bosco!”
“Penso proprio di si!” risi “La prossima volta che lo vedo, lo sgriderò per bene!”
La porta cominciava a cedere, sarebbe durata solo per qualche secondo, al massimo un minuto intero.
“Prepariamoci.” disse Sherlock puntando davanti a sé la bacchetta “Non mi farò sconfiggere senza aver lottato fino all’ultimo.”
Lo imitai e, respirando profondamente, aspettai che la porta cedesse.
 
“Ardemonio!” urlammo contemporaneamente Sherlock e io, quando il cervo riuscì a scaraventare la porta a terra.
L’animale zombificato incominciò a lamentarsi, dimenando gli zoccoli per il dolore. 
Ma non era sufficiente.
Appena uno di noi due mollerà la presa, l’essere sarà di nuovo in grado di attaccarci, e allora per noi sarà la fine.
Strinsi i denti e vidi tutta la mia vita passarmi davanti agli occhi.
Devo dire che la mia esistenza non è stata particolarmente interessante.. Almeno fino a quando non ho incontrato Sherlock Holmes. 
Lui mi ha cambiato la vita. E io gli sono molto grato. 
Forse sarebbe stato carino dirgli quanto è stato importante per me, prima di morire..
Ma non l’ho fatto, anche perché, tecnicamente, non siamo affatto morti.
Un’altra bacchetta, proveniente dal corridoio,ci stava aiutando. Non riuscivamo a vedere il suo possessore, però sentivamo la potenza dell’incantesimo crescere.
Finalmente lo zombi cominciò a sciogliersi, chiusi gli occhi e aspettai che tutto finisse.
Dovevo ancora riaprirli che sentii Sherlock parlare: “Di tutte le persone che potevano aiutarci, proprio tu?!”
Aprii gli occhi di scatto.
“Oh, Sherlock, non farti tanti problemi. Saresti morto, se non fosse stato per me.”
“Avrei preferito morire, Mycroft!” sbiascicò il mio amico.
“Smettila Sherlock!” lo ammonì suo fratello “Questa avversità è così puerile! Perfino quando ti salvo la vita devi essere così acido?”
“Basta così, ragazzi!” li interruppi “Grazie dell’aiuto Mycroft.” aggiunsi al nostro salvatore.
Sherlock sbuffò contrariato: “Io non ti ringrazierò mai.”
“Sherlock!!” lo sgridai.
“Non fa niente..” sospirò il più grande degli Holmes “Tanto ci sono abituato..”
“Siete impossibili…” mormorai, per poi dire ad alta voce: “Sentite, adesso che facciamo, rimaniamo qua a guardarci o andiamo ad ammazzare qualche altro zombi?”
“Forse è meglio che tu rimani qui al sicuro.” mi disse Sherlock, tentennando un poco.
“Cosa? Eh, no!” gli puntai contro un dito “Già prima, con la scusa di andare in giro ad informare la scuola, non mi hai reso partecipe all’azione! Adesso non mi dirai che devo nascondermi di nuovo come un codardo!”
“Senti, John..” cominciò lui, mentre Mycroft ci guardava con occhi curiosi “..è pericoloso. Potresti farti male..”
“Oh no no no! Sei tu che hai la tendenza di farti male quando non ci sono io!” ribattei “Mi spiace ma vengo con te, in qualunque caso!”
“Gnnn..“ grugnì il mio amico “Cristo, è proprio un Grifondoro..”
“Ti ho sentito!” lo ammonii “Serpeverde dei miei stivali!”
“Il coraggio prima di tutto!” apostrofò quel testardo di Sherlock, di rimando.
“Interessante.” ci interruppe Mycroft “Questa è la prima volta che qualcuno tiene testa a mio fratello.. Ed è anche la prima volta che Sherlock si preoccupa per questo qualcuno!” gli lanciò un’occhiata maliziosa “A cosa diamo questo colpo di scena?”
“Fatti gli affari tuoi Mycroft!” lo sgridò Sherlock.
“La mamma sarebbe veramente conten..” iniziò il ragazzo di Corvonero.
“Adesso andiamo giù e ammazziamo tutti quei dannati zombi del cavolo!” infuriò Sherlock “Così la smettete tutti di aprire quella dannatissima bocca inutilmente!”
Detto questo avanzò a grandi passi verso il corridoio, diretto nuovamente verso l’entrata della scuola.
Mycroft ed io ci scambiammo un’occhiata divertita, per poi seguirlo in silenzio.
 
Quando raggiungemmo l’entrata. la trovammo piena zeppa di corpi animaleschi ammassati alla rinfusa. Perfino il preside e i maghi del Ministero erano presenti.
“Li abbiamo ammazzati tutti!” ci urlò Sebastian, che nel frattempo ci aveva raggiunto.
“Finalmente!” gridai soddisfatto “Sembravano non finire mai!”
“Qualunque cosa fossero, erano sotto l’influsso di qualche stregoneria.” si intromise un mago piuttosto anziano “In vita mia non ho mai visto qualcosa di simile!”
“Chiunque è responsabile di questa cosa verrà punito!” informò il preside, piuttosto adirato  “E che non creda di passarla liscia! Ha messo in pericolo ogni singolo studente ed insegnante di questa scuola!”
“Sarà difficile punirlo, professore.” disse piuttosto tranquillamente Sherlock.
“E perché mai?” tuonò l’anziano signore.
“Perché è morto.” rispose Sherlock con lo stesso tono di prima “Sarà d’accordo con me che è piuttosto difficile punire un morto.”
“Morto?” il preside aveva abbandonato la sua precedente sicurezza “E tu come lo sai?”
“Si tratta di Jim Moriarty. Io e il mio amico John Watson stavamo indagando su di lui da parecchio tempo, finchè la notte scorsa non è successo l’incidente.”
“Facile incolpare un morto, signorino.” aggiunse l’anziano mago del Ministero.
“Eppure è così!” dissi con vigore “Jim Moriraty aveva creato questa armata di animali zombificati in modo da amplificare il suo potere! Così poteva controllare mezza scuola per i suoi loschi fini!”
“Se veramente controllava mezza scuola…” disse pensoso il preside “ questo vuol dire che molti studenti sapevano della sua esistenza.”
“Esatto! Provate a chiedere in giro!” proposi “Adesso che non c’è più nessun pericolo, i suoi collaboratori non dovrebbero avere problemi ad ammettere la sua esistenza!”
“Lo farò.” ci disse il professore “Ma pregate vivamente per voi che non sia una bugia.”
 
Dopo l’accaduto molti studenti ammisero di conoscere Jim Moriarty e la sua armata di animali non-morti.
Il preside e i vari componenti del Ministero rimasero piuttosto interdetti da questa scoperta. 
Si resero presto conto, invece, che io e Sherlock non eravamo affatto coinvolti, anzi, tutto quello che abbiamo fatto era per mettere in luce i piani di quello studente malvagio. 
“Io e i membri del Ministero” ci disse il preside, dopo aver scambiato una lunga chiacchierata con quei vecchi maghi “in vista del vostro ottimo lavoro di difesa per le mura del Castello e della vostra iniziativa di indagine, riteniamo di non considerarvi colpevoli per la morte dello studente Jim Moriarty. Quindi la sospensione è stata ritirata.”
Mi sentivo rinascere: avrei voluto correre e gridare di gioia!
“Però” aggiunse il professore, facendomi ripiombare di nuovo a terra “Bisogna tenere conto che gli studenti Sherlock Holmes e John Watson hanno infranto le seguenti regole basilari, tra cui: uscire dai dormitori durante il coprifuoco, duellare senza permesso, rovinare il giardino e il nostro secolare Platano Picchiatore e non comunicare agli insegnanti e al sottoscritto informazioni importanti, se non vitali, per il giusto proseguimento della vita scolastica.” il preside prese un bel respiro, poi terminò “Per questo gli studenti Sherlock Holmes e John Watson, delle rispettive Case di Serpeverde e Grifondoro, dovranno perdere 350 Punti Casa a testa.” 
 
“Ci è andata bene!” sorrise Sherlock appena riuscimmo a svignarcela.
“Oh, certo..” deglutii piano “Adesso i nostri compagni di Casa ci vorranno linciare..”
“Un piccolo effetto collaterale.”
“Minuscolo..” sospirai.
 
Effettivamente, appena entrai nel salotto di Grifondoro, fui accolto da fischi e da occhiate malevole. Ma l’atmosfera cambiò molto presto. 
“Ok, per un momento ti abbiamo odiato, John” mi disse Harvey “E quando dico odiato, intendiamo proprio odiato. Ma alla fine siamo felici che tu sia di nuovo con noi!”
“Ma si! Tanto la Coppa delle Case non è la cosa più importante!” sorrise Pulsifer.
“Grazie!” sorrisi di rimando.
“E poi abbiamo già vinto la Coppa l’anno scorso! Anche se perdiamo un anno non c’è nulla di male!” continuò Pulsifer.
“Hey, secondo i miei calcoli la coppa dovrebbe vincerla Tassorosso..” meditò Stevie “Cavolo! È da decenni che non vince!”
“Allora se lo meritano!” non riuscimmo a trattenere le risate.
 
Manca poco meno di un mese per la fine della scuola, ma le lezioni sono state temporaneamente sospese. Infatti alcune aule sono inagibili per colpa di quei zombi. 
Comunque non  dovrebbero passare molti giorni prima che le lezioni ricomincino normalmente.
Inoltre quest’anno dovrò svolgere l’esame per i G.U.F.O., quindi devo mettermi sotto a studiare. 
Strano che non ci abbia mai pensato.. Probabilmente avevo altro per la testa.
  
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