Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: Rein94    22/07/2012    0 recensioni
Raccolta che si basa sullo SPOILER secondo il quale alla fine della stagione uno dei sei personaggi principali morirà; ogni capitolo tratterà la morte di uno di loro e i suoi ultimi pensieri.
01# Scott McCall; L’odore di Allison lo circondava e lo avvolgeva e lui avrebbe solo voluto riuscire a respirare in modo più regolare, così da poter inspirare profondamente e catturare quel profumo così familiare che già gli mancava mentre il suo olfatto si indeboliva.
02# Allison Argent; Ed eccola lì, lei che pensava di potersi difendere solo perché sapeva tenere in mano arco e frecce, immobile a terra a fissare gli occhi gialli di quella creatura sopra di lei, occhi identici a quelli di Scott ma che non potevano essere i suoi, perché gli occhi di Scott non erano mai stati così vuoti.
03# Stiles Stilinski; Le parole per lui erano fondamentali, perché riempivano il posto a tavola di sua madre quelle poche sere in cui lui e suo padre riuscivano a mangiare insieme e distoglievano la sua mente da lei in quei momenti in cui sentiva che gli attacchi di panico avrebbero potuto ricominciare e lui avrebbe solo voluto affondare e affondare e affondare e non riemergere mai più.
04# Derek Hale; Si sentiva febbricitante ed era abbastanza sicuro che la sua mente non riuscisse a percepire la realtà in modo lucido e concreto. Era l’unico modo in cui riusciva a spiegarsi come Laura potesse essere davanti a lui in quel momento, visto e considerato che sua sorella era morta da un pezzo. Laura gli mancava più di tutti nella famiglia; lei sapeva sempre tutto, sapeva sempre cosa fare. E aveva avuto ragione fin dall’inizio su Kate.
{Spoiler per la seconda stagione di Teen Wolf.}
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

If I die young

I'm not scared of dying,

And I don't really care. 

If it's peace you find in dying,

Well then let the time be near.

If it's peace you find in dying,

And if dying time is here,

Just bundle up my coffin

 'Cause it's cold way down there.

(And When I Die – Blood, Sweat and Tears)

03# Stiles Stilinski

Stiles rideva. Non era una di quelle risate che coinvolgono tutto il corpo e ti fanno piegare sulla pancia e venire le lacrime agli occhi, perché anche per un tipo come lui ridere in quel modo con un buco sanguinante che si gli allargava sull’addome sarebbe stato veramente da Svitato con la ‘S’ maiuscola. Era più una di quelle mezze risate che compaiono agli angoli della bocca e che proprio non riesci a trattenere, anche se magari la situazione non è esattamente delle più appropriate. E ok, magari sarebbe stato più conveniente cercare un modo per non morire dissanguato invece che perdere tempo a ridere, ma proprio non riusciva a fare a meno di trovare l’intera faccenda esilarante. Senza contare che l’idea della morte non lo spaventava particolarmente; se hai sedici anni, sei umano e te ne vai in giro con un branco di lupi mannari non può non esserti mai venuta in mente la possibilità concreta di morire. E poi seriamente, cosa avrebbe dovuto fare? Modestia a parte, si era sempre considerato un tipo piuttosto sveglio (quantomeno non dormiva in piedi come Scott) ed era chiaro come il sole che a meno che Derek non l’avesse trasformato subito sarebbe morto nel giro di poco tempo. E anche se l’Alfa fosse stato lì in quel momento, restava comunque il fatto che Stiles si rifiutava categoricamente di essere trasformato. Dopotutto – pensò mentre si appoggiava al muro dell’edificio di fronte a lui e si portava una mano alla bocca per tossire sangue – non si trovava in una situazione così diversa dal solito. Aveva il respiro irregolare e il dolore fisico era talmente forte da farlo impazzire, ma era ancora lo stesso Stiles di sempre che non riusciva a tenere la bocca chiusa per più di venti secondi, anche se anche se in quel momento stava vomitando sangue invece che parole. Le parole per lui erano fondamentali, perché riempivano il posto a tavola di sua madre quelle poche sere in cui lui e suo padre riuscivano a mangiare insieme e distoglievano la sua mente da lei in quei momenti in cui sentiva che gli attacchi di panico avrebbero potuto ricominciare e lui avrebbe solo voluto affondare e affondare e affondare e non riemergere mai più.

Il Kanima intanto se n’era andato – evidentemente era stato soddisfatto di quel regalino che gli aveva lasciato trapassandogli il busto da parte a parte – e Stiles non intendeva certo essere scortese o altro, ma sperava proprio che Scott e gli altri dessero a Jackson una bella lezione, perché se la meritava proprio. Aveva fatto tante storie per ottenere quell’ordine restrittivo, e alla fine era lui che gli era piombato addosso.

Si sedette a terra, con la schiena appoggiata al muro e si asciugò bruscamente la lacrima traditrice che gli era scesa sulla guancia, inspirando ed espirando profondamente come per calmarsi. Ok, forse aveva mentito. Forse un po’ di paura ce l’aveva. Forse non voleva ancora morire. È solo che avrebbe voluto più tempo, solo un po’ di tempo in più per aiutare suo padre a riempire i buchi lasciati da sua madre e poter baciare Lydia e almeno una volta, anche solo una, giocare da titolare in una partita di lacrosse. Voleva che Scott passasse l’anno senza essere bocciato e che tutto si sistemasse fra lui e la famiglia di Allison – perché ammettiamolo, una suocera come la signora Argent era meglio averla dalla propria parte – e finalmente pronunciare LA battuta, quella che avrebbe fatto ridere Derek togliendogli dalla faccia quella specie di espressione corrucciata che c’era sempre stampata sopra.

Ma non aveva più tempo, non aveva più tempo e tutto si annebbiava e Stiles si rese conto fra i respiri affannosi che in realtà non aveva capito niente in quelle volte in cui si era chiesto se sarebbe stato poi tanto orribile morire e soffocare il dolore e andare dovunque si fosse andata a cacciare sua madre per ricordarle che gli aveva promesso una torta al cioccolato da davvero troppo tempo e lei gli aveva insegnato che le promesse vanno mantenute. Non aveva capito niente perché era ovvio che sarebbe stato orribile, e lui avrebbe sopportato il dolore più terribile se avesse potuto vivere solo un giorno in più, parlare per un giorno in più, e convincere suo padre a fargli cambiare definitivamente e legalmente il nome perché a che razza di genitori insensibili sarebbe mai potuto venire in mente di chiamare il loro figlio con quel nome assurdo?

Sentiva che il suo intero corpo andava a fuoco e chiuse gli occhi. Non voleva accorgersene, non voleva accorgersi del momento esatto in cui sarebbe morto. Era una cosa stupida e infantile e insensata e Stiles aveva abbastanza buon senso da capire che ignorare il problema non l’avrebbe automaticamente fatto sparire, ma ehi; stava morendo. Aveva diritto di ingannarsi un’ultima volta.

Si costrinse a tenere gli occhi chiusi mentre soffocava i respiri affannosi e il dolore e aspettava in silenzio che la morte lo prendesse, si concesse di pensare “Spero davvero che quella dannata torta al cioccolato ne valga la pena”.

FINE.

 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: Rein94