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Autore: puffoletta    06/02/2007    10 recensioni
Come dice il titolo, è l'ultima notte tra Spike e Buffy, nell'ultimo episodio. Fic scritta per raccontare ciò che Joss Whedon aveva reso implicito!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Buffy Anne Summers, William Spike
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                            UN’ ULTIMA NOTTE D’AMORE

 

Non poteva esserci una notte più opprimente: la notte prima della battaglia, la notte che sarebbe potuta essere per molti l’ultima, l’ultima notte che Buffy avrebbe vissuto da cacciatrice.

Lei se lo sentiva nelle ossa: qualcosa il giorno successivo sarebbe cambiato, lei non sarebbe stata più l’unica, ma una ragazza normale.

La paura di non farcela, di morire era scomparsa, per fare spazio ad una nuova, inspiegabile speranza: la speranza di vita. Una vita che Buffy non aveva mai saputo maneggiare, né apprezzare, a volte. Ora tutto era cambiato; sentiva dentro di sé, una nuova Buffy, pronta ad uscire, appena tutto sarebbe finito.

Buffy se ne stava seduta da sola sui gradini di casa sua, incapace di dormire, mentre tutti gli altri là dentro stavano cercando di passare il tempo…lei non ci riusciva: troppo stanca per ragionare sull’indomani, troppo sconvolta dagli ultimi avvenimenti.

Sentiva freddo lì fuori: la gelida, insolita brezza le pungeva il viso, facendole lacrimare gli occhi, ma non aveva voglia di rientrare e stare con gli altri.

“isolamento delle Cacciatrici!” pensò immediatamente Buffy, ma poi si rese conto che almeno trenta Cacciatrici stavano lì dentro… il motivo era un altro, e lo capì solo dopo che una seconda ondata di vento le aggredì il volto.. non era abituata al calore, perché solo con Riley lo aveva ricevuto.. lei amava il freddo, lo amava da quando l’aveva avvolta stringendola a sé, e lei si era sentita al sicuro… lei amava Spike.

 

Spike se ne stava seduto in cantina ad osservare immobile lo scintillante gioiello.

“sono un campione” si ripeteva per la milionesima volta.

Non riusciva ancora a crederci… forse poteva essere veramente perdonato per i crimini commessi in passato, forse poteva essere veramente una persona buona, essere una creatura quasi umana…  e tutto questo l’aveva fatto per lei, l’unica persona che contasse per lui,  quella per cui avrebbe fatto tutto… e ormai lei aveva fiducia in lui, gli aveva perdonato tutto. Lo capiva dal modo in cui lo aveva guardato nelle ultime settimane, gli aveva parlato,e dal modo in cui gli aveva chiesto di abbracciarla… la notte più bella della sua vita… e forse una delle ultime.

Sapeva che stava per morire, l’aveva saputo sin dal primo momento che aveva visto il gioiello, anche se Angel non l’aveva riconosciuto.

Forse l’età l’aveva veramente reso smemorato… non aveva riconosciuto il gioiello che un tempo avevano visto a Londra, nel 1882… dall’altra parte della vetrina di uno squallido negozietto che vendeva cose di poco valore; era stato proprio Angelus a parlargliene… un antico medaglione che avrebbe purificato un vampiro con l’anima… uccidendolo.

A quel tempo non gli avevano dato molta importanza, ma ora la cosa era basilare per la sopravvivenza di tutti.

Spike era consapevole di ciò che stava per intraprendere, era pronto a sacrificarsi per la donna che amava.  Affrontava la cosa con serenità, senza paura o disperazione.

Era quasi contento di morire, sapere che Buffy avrebbe condotto una vita normale con un uomo normale, senza fuggire dalla luce.

E poi era sempre meglio morire purificato che impalettato da una delle tante potenziali che sarebbero state risvegliate!

Troppe volte era scappato dalla morte, la sua ora era giunta da un pezzo…

Come tutte le persone che stanno per morire, anche Spike si lasciò trascinare nel viale dei ricordi: sua madre, Cecily, Drusilla, e… Buffy.

Dio, quanto l’amava…. In quei tempi pensava che molto probabilmente l’aveva amata sin dalla prima volta che l’aveva vista, mentre ballava al Bronze con il “Carpentiere” .

L’aveva amata quando si erano picchiati da nemici mortali e quando irrompeva nella sua cripta per informazioni, l’aveva amata quando piangeva per Riley, oppure quando diceva che non l’avrebbe mai avuta… “Si, Cacciatrice, avevi proprio ragione quando dicevi che mai e poi mai saresti stata mia!”  Pensò Spike sorridendo e ripensando al periodo post-mortem di Buffy…

E come dice il detto parli del diavolo e spuntano le corna, in quel momento la giovane arrivò in cantina… solo che in questo caso si trattava di un angelo… In quei magnifici occhi verdi si specchiava una bellezza incompatibile con il mostro quale Spike era… I lucenti capelli biondi erano simbolo di una luce che Spike non poteva ammirare… E quel volto angelico completava la splendida visione.

Spike si alzò di scatto, continuandola a fissare… Lei si avvicinò sempre si più, arrivando a sussurrargli timidamente nell’orecchio:-ciao.- Buffy si ritrasse per osservare la reazione di lui; Spike sorrise e ricambiò il saluto sfiorandole i lunghi capelli.

Dopo pochi secondi di silenziosa intesa Spike le disse:- Hai paura?-

-No.- Disse lei, per una volta senza mentire – ce la faremo tutti.-

Al sentire quelle parole Spike sentì un groppo alla gola… “mi dispiace, Buffy… non sarà così”

-E potremo finalmente stare insieme.-

Spike si sentiva malissimo sentendo quella sua voce armoniosa sussurrare parole di speranza… una speranza impossibile.

Tentò di nascondere il suo dolore con un mezzo sorriso, ma i suoi occhi lasciavano traspirare i veri sentimenti.

Buffy lo squadrò piegando leggermente la testa, poi gli chiese:- Che succede?-

Gli occhi di Spike si velarono di tristezza, ma non poteva rivelare a Buffy la verità… l’avrebbe fatta soffrire, e avrebbe cercato di far cambiare idea a Spike; così si limitò a scuotere il capo con non curanza.

Cercando di sembrare il meno turbato possibile, Spike si accasciò sul letto e assunse il tono più sereno che potesse avere in quel momento:- Cosa succede lì sopra?-

-Ehm…- rispose lei -pigiama party. Non siamo gli unici a non riuscire a dormire. Andrew, Giles e Amanda stanno giocando a D&D… vogliamo unirci a loro?-

Spike la guardò alzando il sopracciglio e le sorrise ironico

Buffy sorrise a sua volta e si sedette accanto a lui:- Sono proprio ridotta male, eh?-

-Non potresti cadere più in basso…- scherzò il vampiro.

-C’è di peggio… Andrew ha trovato il mio costume di Cappuccetto Rosso.-

-Hai un costume di Cappuccetto Rosso?- Spike rise, immaginando la già piccola Buffy in un costume così “spaventoso”… decisamente adorabile.

La ragazza continuò:- Credevo che fosse andato perduto dopo la mia morte.-

Spike non disse nulla, ma il suo volto si irrigidì all’immagine che era rimasta per tanto tempo nei suoi pensieri, quel corpo  freddo e senza vita.

Anche Buffy si fece seria:- 147 giorni…-

Spike la guardò con tenerezza… “147 giorni orribili, love”

-Sembra passata un’ eternità…-   Spike le dava assolutamente ragione e replicò amareggiato:- Quanto vorrei…  che potessi dimenticare… che non dovessi portare i segni… di quello che ti ho fatto.-

-Perché?-

-Desidero che tu abbia il ricordo di me come il vampiro masochista che si è innamorato di te, non il vampiro che ti ha fatto soffrire in quel modo.-

Buffy, colpita da quelle parole disse:- fa parte della nostra storia.-

Spike ribatté tristemente , ricordando le esatte parole della cacciatrice:- Noi non abbiamo una storia.- 

Lei lo guardò colpita e confusa:- Che intendi dire?-

-Niente. Solo che… non sono la persona adatta per stare con te…-

Buffy, impermalita, si alzò e con ripicca tese la mano verso il vampiro, che le chiese:- Cosa?-

-Il gioiello. Dammelo.-

-e perché mai?-

-Se non sei la persona adatta a me….-

Spike, che non aveva la minima intenzione di ridarglielo lo strinse ancora di più, nella tasca dei pantaloni e le disse:- Un regalo è un regalo…-

Ma Buffy sapeva come rispondere:- Si, ma io lo volevo dare alla persona giusta… ma dato che non sei tu… potrei darlo a Angel…-

Spike restò colpito dalla crudeltà e dall’effetto che la frase avevano sortito su di lui…. Il cuore, sebbene fermo da anni, rischiava di esplodere dal dolore… ma non fece altro che tirare fuori il “gingillo” e tirarlo sul pavimento.

Privo del coraggio necessario per guardare negli occhi di lei continuò a fissare l’oggetto come ipnotizzato, e con una grande tristezza nell’anima.uanto vorreiQ

Buffy era molto colpita dall’atteggiamento di Spike… così abbattuto, così triste… nulla a che vedere con lo Spike che la stuzzicava in continuazione.

Cercò di incrociare il suo sguardo, ma Spike si ostinava a non staccare gli occhi dal pavimento.

Buffy raccolse il ciondolo osservandolo per pochi secondi e sentì dentro di sé qualcosa che le diceva che quell’oggetto apparteneva a Spike, e a nessun altro.

Lei scherzava quando gli aveva detto di Angel, ma sembrava che Spike l’avesse presa sul serio

-Spike….- disse lei in un bisbiglio, senza sapere cosa dire.

E a continuare fu lui:- Buffy… per favore… vorrei stare da solo…-

-No- disse lei di impulso :- il gioiello è tuo.-

Tese di nuovo la mano per ridarglielo, ma lui non lo prese, e continuò a evitare il suo sguardo.

Buffy, capendo che le scuse non sarebbero bastate, chinò tristemente il capo e posò il ciondolo sul cuscino; poi fece per andarsene, sperando che ancora una volta lui l’avrebbe fermata.

Ma così non fu, e mentre stava per salire le scale si girò per l’ultima volta  e gli disse:- Tu sei l’unica persona con cui voglio stare.-

Spike, colpito, alzò lo sguardo e incontrò di nuovo quello di Buffy… si alzò con un movimento meccanico e si avvicinò alla Cacciatrice, mentre lei faceva lo stesso.

Quando furono a pochi centimetri di distanza l’uno dall’altra, si fermarono e rimasero a guardarsi negli occhi.

Fu lui a interrompere il silenzio dicendole semplicemente:- Grazie.-

 E mentre lui le sussurrava quella semplice parola, Buffy sapeva già cosa fare: mise le mani sul freddo collo di Spike e avvicinò le sue labbra a quelle del vampiro.

Ma Spike ritrasse la testa e le chiese:-Cosa fai?- Quello per lui era un sogno che coltivava da quando era tornato, ed era proprio così che se lo immaginava…. Ma non era certo che fosse veramente quello che Buffy desiderava.

La guardò negli occhi e vide una sicurezza che gli fece quasi paura.

Buffy gli ripeté:- Tu sei l’unica persona con cui voglio stare.- E prima che lui potesse fare qualcosa, lo stava baciando.

Un bacio dolce e appassionato allo stesso tempo, pieno di amore e calore.

Nessuno dei due osava dividersi dall’altro,  e perciò rimasero in quella posizione per molti, bellissimi, indimenticabili minuti.

Infine fu Spike a staccarsi, non perché non fosse contento, ma per osservare meglio la reazione di Buffy.

Era quasi certo che specchiandosi in quei occhi avrebbe visto la paura, o la certezza di aver fatto uno sbaglio, e invece Buffy era solamente innamorata e soprattutto felice, tanto, tanto felice.

Ormai sicuro di ciò che la giovane provasse, Spike la baciò di nuovo.

Le sfiorò delicatamente i capelli e  poi la sua mano cominciò a scendere, fino ad arrivare a toccare quella di Buffy.

Lei, sentendo quel tocco gelido, non poté fare a meno di stringere le sue dita tra quelle del vampiro.

E lentamente i due iniziarono ad avvicinarsi al letto, sempre di più , finché non furono a pochi centimetri da esso; allora insieme si accasciarono tra le coperte…

 

 

 

 

 

“E’ stato bellissimo, amore” Sussurrò Buffy al suo amante, che dormiva profondamente.

“ti amo”.

Buffy e Spike erano ancora in cantina, con i vestiti sparpagliati intorno al letto… Lei, svegliatasi da poco, stava ancora contemplando la notte passata, e l’idea che ce ne sarebbero state molte altre.

“sarà tutto diverso d’ora in poi…”

Ed era vero: mai più doversi nascondere dagli altri, vergognarsi,  e disprezzarsi per quello che faceva. Spike ormai aveva un’anima e questo aveva cambiato tutto il loro rapporto, aveva cambiato ciò che provava per lui.

Si sentiva bene con sé stessa e con il mondo, felice di stare in quella cantina con lui.

Rimase per un po’ accoccolata tra le sue braccia, godendo dell’odore della sua pelle che le penetrava le narici, e poi si alzò, si infilò maglia e pantaloni e iniziò a camminare per la stanza, pensando allo svolgimento della giornata… la battaglia.

Non aveva paura, per la prima volta, non temeva di morire… forse dipendeva dal fatto che di lì a poche ore non sarebbe stata più l’unica Cacciatrice. Oppure dal fatto che stava finalmente con la persona che amava dopo tanto tempo.

Mentre decine di pensieri si affollavano nella sua mente Buffy notò sulla piccola cassettiera addossata al muro un piccolo squadernino nero e accanto ad esso una penna…

Curiosa,  lo aprì e ne lesse un contenuto… capì, in parte da esso e in parte dalla dettagliata descrizione  anche troppo lusinghiera di Buffy che si trattava di una specie di diario di Spike. Conteneva riflessioni e cronache su quegli ultimi giorni, in cui, evidentemente troppo lunatico per stare con gli altri, il vampiro si rifugiava in cantina avendo molto tempo per pensare.

Buffy osservò accuratamente la scrittura del vampiro: era allo stesso tempo disordinata ed elegante, tipico dei manoscritti dei poeti, come ricordò Buffy con un sorriso; in alcuni punti le lettere erano fluide e scorrevoli, agevolmente distribuite sulla pagina, mentre in altri erano tremolanti ed insicure, come se egli fosse stato indeciso su cosa scrivere.

Buffy rimase per un po’ ad ammirare quella piacevole scrittura, poi le venne in mente un’idea….

Strappò dal quaderno un foglio, prese la penna e, appoggiatasi alla cassettiera, iniziò a scrivere, prendendo ispirazione dai suoi sentimenti e pensieri su quell’ultima notte.

“Spike…. Mentre scrivo questa lettera ti sto guardando dormire profondamente nella cantina di casa mia… abbiamo fatto l’amore, ed è la cosa più bella che mi sia mai capitata.

Non parlo solo di sta notte, ma di te, di tutto ciò che sei stato per me.

Sei stata l’unica persona che non mi abbia mai voltato le spalle, l’unica persona che abbia avuto sempre fiducia in me, e l’unica che mi abbia fatto andare avanti. Non devi vergognarti di quello che hai fatto, ma essere orgoglioso di avermi fatto vivere di nuovo. So a cosa starai pensando… -Non sono io ad averti riportata in vita, ma Willow… - No Spike: Willow mi ha riportata in vita, ma solo tu sei stato in grado di capirmi, di ascoltarmi…di farmi felice. sebbene l’abbia fatto a modo tuo, mi hai reso felice; non eri tu ad essere sbagliato, ero io a non essere pronta. Ma ora lo sono. Ti amo, e voglio stare solo con te.

Non chiedermi come, ma so che sopravvivremo entrambi alla battaglia, e allora potremo finalmente stare insieme, ed essere felici. Non dovremo più nasconderci, come hai detto tu una volta “Niente più cripta per due, recintata da paletti bianchi”.

Dopo la battaglia, conoscendoti, sarai in fondo al pulman, dove troverai questa lettera… la leggerai e poco dopo arriverò io.. ci guarderemo negli occhi e ci baceremo silenziosamente,mentre tutti gli altri saranno fuori a guardare sorridenti il campo di battaglia…

Siamo pronti ad amarci a vicenda…e lo potremo fare per l’eternità….

Ce la faremo… ti amo…

Buffy”

Buffy ripose il foglio nella tasca, e si diresse verso le scale, per poi uscire e appoggiare sull’ultimo sedile del pulman quella lettera scritta col cuore…che non sarebbe stata mai letta.

fine

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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