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Autore: MartyDesrosiers    06/02/2007    0 recensioni
Questa storia è nata da una sera di noia totale! è la 2° che scrivo ed è sui Simple Plan e in particolare su Dave. I Hope you like it! Bye bye
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- "Ti ho detto che non ci vengo!" esclamo a Nicole. Un nostro amico, Jay, da una festa per il suo compleanno a casa sua stasera. Io e Nicole abbiamo già preso il regalo solo che io non ci voglio andare perchè conosciamo solo Jay e i suoi amici saranno tutti più grandi. E invece di aspettare con ansia le 21 siamo in camera mia, io a dire che non voglio andarci e Nicole a pregarmi per andarci. Lei è sempre stata mia amica, ci conosciamo da quando siamo nate e da allora chi ci divide più!
- "Eddai fallo per me... magari troviamo anche qualche ragazzo carino!" propone lei.
- "Nicole sei la solita!" inizio sbuffando. La guardo e sorrido leggermente "E va bene ci vengo!" dico sorridendo. Lei mi viene ad abbracciare ridendo.
- "Grazie grazie grazie!" afferma.
- "Ok calma miss allegria che mi metto? Di solito fa un freddo cane invece è la prima volta che quì a Montreal in estate faccia caldo no?" chiedo.
- "Già... ascolta io mi son portata una mini jeans e le ballerine con sopra una canotta celeste e una felpa leggera blu sopra..."
- "Io la gonna non me la metto neanche se mi pagano!" affermo sicura.
- "No non puoi farmi questo... allora fammi compagnia con qualcosa di corto!"
- "Si che dici, me ne vengo in mutande?" domando ridendo.
- "Buona idea!" scherza lei. "Dai dimmi cos'hai di corto!" conclude sedendosi vicino a me.
- "Sono una ragazza che ascolta punk e l'unica cosa che uso di corto sono pantaloncini da sopra il ginocchio" Lei mi sorride a tremila denti.
- "Perfetti! come ce li hai?" mi chiede.
- "Esci un attimo fuori dalla stanza così mi vesto e vedi come sto ok?"
- "Certo!" esclama lei. La mando fuori e mi chiudo nella stanza. Apro l'armadio e metto Frozen di Madonna nello stereo. Prendo i pantaloncini scozzesi rossi con la catenella e li metto sul letto. Mi tolgo i pinocchietti neri e mi infilo i pantaloncini. Mi riavvicino all'armadio e mi metto una maglietta smanicata con un teschio viola al centro. Mi infilo la giacchetta nera sbatto un pò la testa per movimentare i capelli. Metto degli stivali texani beige con la punta tonda e un teschio nero al centro sul davanti. Annuisco a tempo con la canzone e mi dirigo verso la porta. Apro e Nicole rimane a bocca aperta...
- "Allora come sto?" chiedo.
- "Mamma mia stai benissimo maschiaccio!" è uno dei mille soprannomi che Nicole mi da.
- "Mi diresti che sto da dio anche se sembro l'omino della michelin!" rido. Lei mi sorride.
- "Non è vero... sta volta stai davvero bene!"
- "Sei pronta così mi pettino i capelli?"
- "Si aspetta che ora mi vesto io poi ci facciamo i capelli e il trucco!" dice entrando in camera e trascinandomi con lei.
- "Io non mi trucco tranne la matita agli occhi e il lucido... mi da troppo fastidio!" esclamo sedendomi sul letto.
- "Ma stai bene lo stesso tu..." dice rassegnandosi lei. Si veste e poi si guarda allo specchio. "Come sto secondo te?" mi chiede.
- "Sei bellissima!" esclamo sorridendole.
- "Bene" inizia rallegrandosi "Andiamo in bagno?" Anniusco e ci fiondiamo in bagno. Io a destra e lei a sinistra. Dalla mia parte la piastra e dalla sua il ferro arriccia capelli. Mi passo i capelli con al piastra fino a quando non sono liscissimi e poi ci scambiamo: lei si fa la frangia liscia con la piastra e io mi giro le punte facendole ricce. Stacchiamo le spine dei rispettivi attrezzi e andiamo in camera mia a metterci i cappotti...
- "Che giubbotto ti sei portata?" domando.
- "Quello di jeans tu che metti?"
- "Io mi metto il cappottino nero che arriva alle cosce... sai quello con la cinta bassa" dico annuendo.
- "Che figo!!" esclama lei. Ci infiliamo i rispettivi cappotti e prendiamo le borsette: la mia bianca con un sacco di ciondoli con teschietti e gruppi che amo come i The Used, la sua rosa con un cuore. Usciamo da casa mia salutando mia madre. Prendo la mia auto e ci dirigiamo velocemente verso casa di Jay con la radio che ci passa un Dj che parla. Arriviamo e esco dalla macchina chiudendola a chiave.
- "Ci siamo... suono io tanto lo so che tu non suoneresti mai!" dico suonando il campanello. Nicole mi sorride. Apre un ragazzo che non conosciamo e ci sorride.
- "Ciao ragazze siete per la festa di Jay?" ci chiede. Noi annuiamo. "Allora prego venite" conclude. Nicole entra per prima e poi entro io. "Ciao bella!" esclama lui.
- "Imbecille taci!" esclamo io camminando. Ci saranno almeno cento persone, prendo per mano Nicole e la porto in giardino pensando che lì ci sia meno gente. Arriviamo e la mia speranza svanisce, è pieno di gente anche lì. "Nicole io me ne vado!"
- "Maddai vieni..." dice portandomi da Jay. Appena ci vede ci abbraccia entrambe.
- "Ciao Jay auguri!" dico dandogli il regalo.
- "Grazie ragazze!" esclama lui. Io e Nicole andiamo ad appendere i cappottini e ci buttiamo in quella folla impazzita a ballare. Mettono qualche canzone dei Green Day mentre tutti ballano una di Madonna. Il ritmo cambia e si balla su Fighter di Christina Aguilera per poi finire con una degli Used. Mi allontano andando verso il tavolo delle bevande e patatine. Mi avvicino e metto un pò di birra nel bicchiere. La prendo e mi appoggio al muretto sopra vedendo tutte quelle teste che si muovono a tempo con la musica, le braccia che si agitano a seconda del movimento delle spalle, visi che sorridono, altri che hanno bevuto un pò troppo e altri presi dal ballo. Mi si avvicina un pò di gente per prendere da bere. Gironzolano intorno a me cinque ragazzi...
- "Guarda questa!" dice a bassa voce uno di questi avvicinandosi a me. Mi sembra il solito cretino, alto con occhi tra il verde e il nocciola, capelli biondi tinti, vestito da skater, mille punti a suo favore, e andamento del tipo "sono troppo figo!". Si siede accanto a me e i suoi amici vanno via. Bevo un sorso di birra e non gli parlo. "Ciao..." inizia lui. Giro la testa verso di lui e sorrido.
- "Ciao" rispondo.
- "Che ci fai quì?" mi chiede prendendomi il bicchiere e bevendo un sorso di birra.
- "Sono un'amica di Jay e suppongo che lo sia anche tu visto che sei quì..." gli dico tutto d'un fiato.
- "Già lo sono..." comincia sorridendo. Lo guardo mentre abbassa la testa.
- "Io sono Martine!" esclamo. Gli tendo la mano ma non ottengo la sua mano.
- "David" esordisce. Che stupida che sono stata! Annuisco e abbasso la testa. "Dai cretina!" dice facendomi sorridere "Ti va di ballare?" conclude tendendomi la mano. Incrocio le mani e guardo per terra.
- "No" dico a bassa voce. Lui sorride e poi mi prende le braccia e me le scrocia prendendomi per mano.
- "Dai stronza un ballo solo!" esclama. Alzo un sopracciglio e tolgo le mani dalle sue incrociandole di nuovo. Lui squote la testa e alza le spalle. "Ok come vuoi... ciao!" fa avviandosi. Ma guarda che imbecille, penso. Mi prendo un altro bicchiere e metto un pò di coca cola. Faccio un respiro profondo e bevo un sorso. Nicole mi si avvicina ballando e smettendo per sedersi accanto a me.
- "Hey chi è quel tipo che ti è venuto vicino!?" mi dice mettendomi un braccio attorno al collo.
- "Mi ha chiamato stronza!" esclamo incazzata.
- "E tu che hai fatto?"
- "Ho alzato un sopracciglio e se n'è andato..." sbuffo.
- "Mannaggia a te!" dice ridendo. "Io vado a ballare se vuoi mi trovi lì a scatenarmi!" conclude andandosene con un bicchiere in mano. Squoto la testa e sorrido. Viene di nuovo quel cretino di David, prende un bicchiere di birra e si siede vicino a me. Rimaniamo zitti per qualche minuto e poi mi guarda...
- "Sei più calma ora?" mi chiede.
- "Prima lo ero, ma tu neanche mi conosci e mi hai insultato..." rispondo tenendo il bicchiere tra le mani.
- "Mi dispiace non sono stato gentile" si giustifica. Mi viene da ridere per come l'ha detto, sembrava sinceramente dispiaciuto.
- "Non preoccuparti..." lo rassicuro.
- "Dimmi un pò di te... ti avrò vista quì e li un paio di volte!" dice girandosi verso di me.
- "Ehm... cosa posso dirti?!... Ho 18 anni, ho diversi hobby come suonare alcuni strumenti, ascoltare la musica, andare sullo skate, pattinare, già adoro pattinare lo pratico da quando avevo sei anni" concludo con un sorriso. "Invece tu che mi di dici di te?" gli domando.
- "Ho 19 anni, suono un pò di strumenti, vado sullo skate e... beh sono un pò idiota per quello che ho fatto!" ride piano.
- "Già l'avevo notato..." dico a bassa voce. Chino al testa e sorrido. "Hey?" gli chiedo, lui alza la testa.
- "Si?"
- "Ti va di ballare?" domando ridendo. Lui annuisce e mi prende per mano portandomi tra tutta quella gente. Andiamo al centro della folla e iniziamo a ballare. Passa un pò di tempo e ci disperdiamo, non lo riesco più a vedere ed esco anche io da quella folla impazzita. Mi faccio un giro e mi avvicino a dei gruppetti... "Scusate avete visto un ragazzo biondino?... Si chiama David."
- "No ci dispiace!" mi rispondono tutti quelli che incontro. Arrivo vicino all'entrata di casa e lo vedo con una bottiglietta di birra in mano. Ha la faccia un pò stralunata, sembra ubriaco. Mi dirigo frettolosamente verso di lui. Appena arrivata mi chino per vedere il viso.
- "Hay ciao!" mi dice stonando. Sì è ubriaco.
- "Machè sei matto? Quante cacchio di bottiglie ti sei scolato?!" affermo togliendoli la quinta bottiglia di birra dalle mani. Gli prendo le mani e lo faccio alzare, non si regge in piedi e si appoggia a me mettendomi un braccio intorno al collo. "Andiamo a prendere un pò d'aria..." gli dico.
- "Ce la faccio sto bene... io... io sto bene!" dice gesticolando.
- "Tu non stai bene!" esclamo prendendo il cellulare. Chiamo Nicole.
- "Marti?" dice lei.
- "Si vedi che il ragazzo di prima si è ubriacato... lo porto a prendere un pò d'aria per cui se non mi vedi..."
- "Ok..." dice con aria dispiaciuta.
- "Ciao.."
- "Ciao bella!" esclama. Lo porto in casa facendomi spazio tra altra gente che balla mentre cammina piano e si sorregge a me con tutte e due le braccia.
- "Dove andiamo?" dico a bassa voce.
- "Sul terrazzo!" esclama lui urlando. La gente ci guarda un pò.
- "Dio senti che puzza d'acool!" inizio facendogli salire le scale "Scusateci" concludo a bassa voce. Arrivo vicino la porta del terrazzo e la apro. Andiamo fuori e lo faccio sedere facendolo appoggiare al muretto.
- "Non mi sento tanto bene..." dice a bassa voce.
- "E ci credo..." mi chino e mi siedo accanto a lui alzando un ginocchio. Mi guarda con aria tenera come per giustificarsi della grande stronzata che ha fatto e mi mette un braccio intorno al collo e uno sul ginocchio che ho alzato. "Perchè l'hai fatto? Perchè hai bevuto?" gli domando.
- "Mi sono venute in mente alcune cose che sono successe, negative ovviamente, e... ho trovato un pò di forza nell'alcool, è la prima volta che bevo un questa maniera" mi risponde. Appoggia la testa sulla mia spalla e respira profondamente.
- "Non pensarci più... vedi come ti sei ridotto?" inizio scopigliandoli i capelli. Sento che sorride e poi alza la testa verso di me.
- "Non sai i motivi per cui l'ho fatto ecco perchè..." si giustifica.
- "Lo so, a volte è difficile ma fatti forza..." dico abbracciandolo lateralmente. Lui mi abbraccia e versa qualche lacrima. Guardo l'orario: sono le 24.Ci stacchiamo.
- "Oddio..." inizia mettendosi una mano sullo stomaco.
- "Che hai?" chiedo alzandomi col busto.
- "Mi viene da vomitare..." afferma piegandosi. Mi alzo e lo faccio alzare. Lo porto nel bagno mentre continua ad accusare dolore allo stomaco.
- "Dai prova così ti liberi lo stomaco..." dico piegandomi. Lui si piega e mi prende la mano, la stringe forte.
- "Mamma mia che dolore" dice a bassa voce. Mi stringe la mano più forte e vomita tutto. Prendo un bicchiere di plastica dal mobiletto dei colluttori e lo riempio d'acqua. Finisce di vomitare e, chiudendo la tazza, si siede su di essa. Gli lascio la mano e riempio il bicchiere di acqua.
- "Sciaquati la bocca..." propongo. Lui prende il bicchiere e fa quallo che gli ho detto. Appena finisce si risiede chinandosi sui gomiti. "Ti senti meglio?" gli domando.
- "Si sto meglio" dice annuendo. Sorrido e mi piego appoggiandomi con le braccia incrociate sulle sue gambe "Martine.." inizia alzando gli occhi verso di me. "Grazie di avermi aiutato"
- "Figurati..." gli rispondo. Mi prende le mani e mi fa alzare."Mi prometti che non berrai più così?" Lui gira un pò gli occhi e sbuffa rumorosamente.
- "Si te lo prometto..." afferma a bassa voce. Gli sorrido e mi da un bacio sulla guancia. Guardo l'orologio e salto per la visione. "Che c'è?" mi chiede preoccupato.
- "Oddio è tardissimo... è l'una e mezzo!" dico andando su e giù per il bagno.
- "Hey calmati!" esclama alzandosi e fermandomi. Mi guarda negli occhi e sorride. "Mi accompagni che non ho l'auto?"
- "Che fai approfitti?" gli domando ridendo, lui alza le spalle "E va bene muoviti!" Scendiamo e trovo Nicole anche lei ubriaca...
- "Martine mi accompagni a casa?" mi domanda barcollando.
- "Nicole cazzo anche tu!!" dico prendendola per un braccio. Usciamo da quella casa e ci dirigiamo verso la mia auto con Nicole che si sorregge a me e urla come una pazza.
- "Martine mi viene da vomitare..." dice Nicole.
- "Anche questo mancava!" dico mantenendola. Dave ride. "Si Dave ridi a sto cazzo tu! Anzichè aiutarmi..." affermo ridendo.
- "Martine sto per vomitare!" urla Nicole. Prendo dal cappotto le chiavi dell'auto e le lancio a Dave.
- "Dave è quella nera... metti in moto e avvicinati" Dave annuisce.
- "Perchè non posso salire così in auto?" mi chiede Nicole barcollando.
- "Sei matta? La mia auto nuova! Se me la sporcassi di vomito ti ucciderei!" dico a Nicole. Dave ci sente e ride. Mi giro verso di lui e gli alzo piano un dito medio sorridendo. Faccio avvicinare Nicole ad un cespuglio e ci pieghiamo entrambe. "Dai Nicole!" affermo. Le tiro i capelli e lei vomita "Oh mamma Nicole ma che hai bevuto letame?" domando quando finisce. Ci alziamo e Dave è in auto dietro di noi. Dave passa al posto del passeggero, porto Nicole dietro e le chiudo la portiera e infine mi siedo al posto del conducente mettendo in moto. "Dio che serata!" esclamo. Entrambi ridono. "Si si ridete che la mamma ha fatto gli gnocchi! Intanto vi ho fatto liberare a tutti e due!"
- "Grazie Marti.." dice Nicole.
- "Figurati..." le sorrido. "Dave dov'è che abiti?" gli chiedo.
- "Ehm vicino il centro commerciale... quello tutto blu" afferma.
- "Bene Nicole abita più distante..." dico svoltando a destra. Aumento velocità e accompagno Nicole fino al portone. "Beh ciao bellezza... domani ti chiamo così mi dici come stai ok?" lei annuisce "Non dire nulla ai tuoi!" esclamo correndo verso l'auto. Entro e Dave ha messo All That I've Got degli Used a tutto volume. "Hey abbassa!" lui ride e abbassa il volume. Accellero fermandomi al semaforo. "Maledetta a me che mi son messa queste scarpe..." dico mettendo una mano sul volante e una tra i capelli.
- "Perchè? Sono belli... quel teschio è..." mi chiede lui.
- "Perchè hanno un pò di tacco e ho corso e ballato per tutta la serata..." affermo sorridendo.
- "Martine ti va se ci scambiamo i numeri di telefono?" mi domanda.
- "Certo tieni il cellulare... memorizza il tuo e fatti uno squillo così hai anche il mio..." rispondo dandogli il cellulare. Fa come gli ho suggerito e appoggia il cellulare vicino il portaoggetti.
- "Fermati abito quì..." mi dice.
- "Ok... Allora ci sentiamo..."
- "Già..." mi da un bacio sulla guancia ed esce dall'auto. Corre verso casa sua e prima di chiudere la porta mi saluta di nuovo con la mano. Gli sorrido e saluto a mia volta. Mi dirigo verso casa mia facendomi un giro per le vie del centro. Quest'anno ho preso il diploma e per regalo i miei mi hanno preso quest'auto. Esco dalla macchina prendendo il cellulare e vado verso la porta di casa. Entro e la chiudo alle mie spalle. Salgo le scale e vado in camera mia. Mi metto il pigiama e mi metto a letto. Mi viene in mente David. Chissà se anche lui è a dormire, se è ancora sveglio come me o è intento a pensare. Domani mattina vado a farmi un giro, penso. Non riesco a dormire allora scendo a farmi una camomilla per poi salire di nuovo in stanza e addormentarmi con We Are della Jhonson che esce dalle casse della villa vicina...
  
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