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Autore: Ayumi Yoshida    23/07/2012    5 recensioni
“Crilin era lì accanto, ancora osava dormire con lei, ed ucciderlo sarebbe stato tremendamente facile e silenzioso, ma non avrebbe potuto vedere i suoi occhi supplicarla per l’ultima volta.”
Spaccato di una convivenza complicata. ( Crilin/C-18 )
Prima classificata al contest "[Dragon Ball] - Ad ogni coppia il suo rating."
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 18, Crilin, Muten | Coppie: 18/Crilin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nome autore: Ayumi Yoshida
Titolo della storia:
Mancanze e parole non dette
Personaggi:
C-18, Crilin, maestro Muten
Rating: giallo
Genere:
introspettivo, sentimentale
Avvertimenti:
oneshot
Introduzione: “
Crilin era lì accanto, ancora osava dormire con lei, ed ucciderlo sarebbe stato tremendamente facile e silenzioso, ma non avrebbe potuto vedere i suoi occhi supplicarla per l’ultima volta.” Spaccato di una convivenza complicata.
Note dell’autore: dopo la fic ^^

 

 

Mancanze e parole non dette

 

Era accaduto tutto per caso.
Crilin era volato via dall’isola per andare a trovare Gohan, lo faceva spesso da quando il ragazzino era rimasto soltanto con sua madre, e l’aveva lasciata sola con il maestro Muten.
C-18 non lo conosceva da molto, era poco che viveva con Crilin, ma quel vecchietto non le piaceva per niente. Sin dalla prima volta che l’aveva incontrato le aveva guardato prima il petto e poi il viso e l’aveva scaraventato via con un pugno, senza neppure pensare che avrebbe dovuto essere sua ospite da quel momento in poi.
Crilin sapeva benissimo che lei poteva cavarsela da sola, ma ogni volta che doveva andare via per qualche motivo continuava a ripeterle, con aria preoccupata, di fare attenzione con il vecchio e gli lanciava occhiate non molto convinte, mentre lui giurava e spregiudicava che non avrebbe fatto niente.
Naturalmente succedeva sempre che le facesse qualche proposta indecente e che lei lo stendesse per terra con un pugno, perciò da qualche tempo, quando erano costretti a starsene da soli, se ne stavano uno in un angolo e una nell’altro della casa senza neppure guardarsi più di tanto. Quel giorno, però, il maestro Muten gli si era avvicinato più del previsto.
Aveva bevuto qualche bicchiere di troppo, si vedeva dal viso arrossato e dai suoi passi barcollanti, ma questo non ammorbidì la ragazza, che gli sibilò di andarsene o che l’avrebbe ammazzato. Il vecchio, però, continuò ad avanzare verso di lei, blaterando qualcosa su Crilin: 18, allora, tese le orecchie e si preparò all’attacco.
“Peccato che -hic- peccato che Lunch se ne sia –hic- andata via! Lei era –hic!- davvero –hic- davvero ottima per Crilin!” balbettò il maestro Muten guardandola con gli occhi spiritati, come se avesse visto un fantasma. “Lei era davvero-”
“Cosa stai dicendo?” lo interruppe la ragazza in tono perentorio “Chi diavolo è questa Lunch, e cosa c’entra Crilin?”
Di fronte al suo sguardo allarmato, il vecchio scoppiò a ridere sguaiatamente. Brillo com’era, non riusciva ad avere paura di lei.
“Come sarebbe a dire ‘chi è’?” esclamò, incredulo “Lunch è –hic- è la ragazza più –hic- più tettona che io abbia mai…! –hic- Viveva con noi! L’aveva portata qui Crilin!” aggiunse poi come se l’avesse ricordato all’improvviso “Crilin è sempre stato –hic- innamorato di lei…“
Sparisci!” esclamò la ragazza, furibonda, dandogli un pugno così potente da scaraventarlo di fianco al tavolino che era dall’altro lato della stanza. Si afferrò le mani che pulsavano per non distruggere nulla, perché avrebbe voluto prendere a pugni ogni singolo oggetto di quella stanza. Chi diavolo era quella Lunch e perché veniva fuori così all’improvviso? Cosa c’entrava un’altra ragazza con Crilin, perché quel vecchiaccio aveva detto che il ragazzo era innamorato di lei? Si sentiva terribilmente nervosa e arrabbiata.
Muten le lanciò un ultimo sguardo divertito e collassò per terra con un tonfo, lasciandola sola con la sua collera. Nella sua mente avevano sempre avuto posto morte e sangue, mai qualche sentimento per un altro essere umano: era stato Crilin a farle scoprire che aveva ancora un lato diverso, che provava ancora emozioni che non fossero odio e rabbia, Crilin l’aveva cambiata dicendole parole che nessun altro le aveva mai detto.
Sapere che lui le aveva dette anche a qualcun'altra, sapere che aveva amato altre donne oltre a lei e che non le aveva detto nulla in proposito in qualche modo la infastidiva: aveva sempre pensato a lui come un piccolo essere ingenuo da proteggere, troppo debole in confronto a lei per poterlo chiamare uomo, ma che aveva cominciato a considerare come tale per quello che aveva avuto il coraggio di fare. In quel momento, invece, le sembrava più una spia, un traditore dal volto e dai modi gentili. Provò la voglia di strozzarlo, ma si trattenne indugiando nella penombra della luce solare che stava diventando più scura. La casa era silenziosa come un cimitero e C-18 sentì immediatamente la porta scattare: Crilin era rientrato. Lo accolse con più freddezza del solito, ma lui non sembrò farci caso, troppo preso dalla sua espressione aggressiva, che si spiegò soltanto quando vide il maestro Muten steso per terra con un livido nel mezzo della fronte.
“Cavolo, ci ha provato di nuovo?” esclamò dispiaciuto, lanciandogli uno sguardo frettoloso “Mi dispiace davvero tanto, io-”
La ragazza emise un verso irritato senza neppure aprire la bocca e gli rivolse un’ultima occhiata furiosa, poi si avviò su per le scale: non voleva più vederlo.
 
Mentre respirava piano con il viso schiacciato contro il cuscino, sdraiata sul letto, sentì dei passi leggerissimi che le si avvicinavano, poi, con cautela, Crilin le si distese accanto: credeva che lei stesse dormendo e non voleva svegliarla. Non appena la sua mano le sfiorò piano una spalla, 18 sentì la rabbia risvegliarsi dentro di sé: ascoltò come un toro pronto ad attaccare i respiri di Crilin farsi man mano più lenti finché non si fu addormentato, trattenendosi a stento.  Crilin era lì accanto, ancora osava dormire con lei, ed ucciderlo sarebbe stato tremendamente facile e silenzioso, ma non avrebbe potuto vedere i suoi occhi supplicarla per l’ultima volta.
Certo, aveva sbagliato a fidarsi di lui, ma anche lui aveva fatto lo stesso con lei: alla fine era pur sempre un androide con un preciso scopo distruttivo. Poteva ucciderlo quando ne avesse avuto voglia. Continuò a meditare vendetta tutta la notte, con una strana delusione che le strisciava nel petto: anche i suoi pensieri quella notte, in modo così raro, raffiguravano lui, l’unica persona che aveva, che stava vicino a quella Lunch, che le sfiorava la mano, che avvicinava le labbra alle sue…
Furente, si mise seduta di scatto e lo spinse giù dal letto con tutta la forza che aveva, avendo cura di calpestarlo mentre usciva dalla stanza per scendere le scale a passo di marcia.
Crilin, risvegliatosi di scatto, si ritrovò per terra con la testa dolorante e si guardò intorno, smarrito. Non appena vide che la porta della loro camera era aperta, cominciando ad immaginare cose che non avrebbe voluto, si precipitò al di fuori della casa, dove C-18, le braccia piegate in segno di battaglia, di fronte a lui, lo fissò con la sua espressione più cattiva.
“Non cercare di fermarmi o ti ammazzo!” gli gridò stendendo un braccio verso di lui. Crilin si immobilizzò, spaventato ed incredulo. Vivevano insieme ormai da qualche tempo, ma non riusciva ancora a capire come comportarsi con lei.
“Che-che cosa vuoi fare?!” balbettò. Lei rise senza allegria, in modo terribilmente minaccioso.
“Se mi fermi, faccio saltare in aria tutto! Lo sai che sono un androide, no? Posso farlo!”
Il ragazzo sentì improvvisamente ogni forza scivolargli via: gli tremavano le gambe. Con passo malfermo, le si avvicinò di qualche metro: lei indietreggiò, finendo nell’acqua, senza però abbassare il braccio che gli aveva puntato contro.
“Non ti avvicinare.” esclamò, leggermente allarmata perché lui non accennava a fermarsi “Se ti avvicini, faccio saltare tutto in aria. Credevi che tutta quella recita davanti al drago e ai tuoi compari mi avesse convinta? Non ti muovere. Resta fermo qui. Ucciderò prima quella Lunch, poi mi occuperò di te!”
A quelle parole, Crilin, si fermò: ormai li separava meno di un metro. La fissò, sorpreso perché non riusciva a capire la logica che univa quelle parole e, superando il panico, le chiese: “Cosa c’entra adesso Lunch e come fai a conoscerla? Sono secoli che non la vediamo!”
C-18 gli rivolse uno sguardo pungente.
“Non mentire! Il vecchiaccio mi ha detto tutto!” gli urlò con tutto l’odio che provava in quel momento. Caricò tutta l’energia possibile nel palmo della mano e la rilasciò con violenza contro di lui, che riuscì a scansarsi soltanto per alcuni millimetri. Ansimante, Crilin la vide sollevarsi in aria e tentare di volare via approfittando dell’effetto sorpresa del suo attacco, ma, non appena se ne rese conto, sfrecciò verso di lei a velocità da capogiro per non permetterglielo, altrimenti non l’avrebbe mai più trovata. Le afferrò il polso con tutta la forza che aveva e la costrinse a guardarlo.
“Lasciami o ti uccido!” esclamò la ragazza in tono minaccioso, cercando di scappare.
“Fallo!” la rimbeccò lui con tutto il coraggio che aveva. “Fallo! Se te ne vai, non saprei cosa fare!”
Era terribilmente serio, soltanto uno strano rossore gli colorava le guance. Sorpresa dalla sua reazione, C-18 smise di dimenarsi e gli rivolse uno sguardo pieno di rabbia e accuse, che lui non riuscì a capire a fondo: sapere cosa le passasse per la testa era terribilmente difficile.
“Puoi dirmi cosa è successo? Cosa ti ha detto il maestro Muten?” le chiese cercando di nascondere l’agitazione che lo stava animando. Non voleva che lei cominciasse a comportarsi di nuovo come una macchina, perché quando lo faceva non riusciva più a riconoscerla e aveva paura da morire. Lei lo fissò, sprezzante, e non gli rispose, al contrario esclamò: “Quello che mi hai detto la prima volta che eravamo da soli l’hai detto a qualcun’altra?”
Crilin arrossì, ripensando a quelle parole tremendamente soppesate, imbarazzanti e melense che le aveva detto, dopo averla cercata a lungo, in un luogo che non avrebbe mai immaginato per spiegarle quanto lei, che non aveva mai pensato a qualcosa che non fosse sangue o distruzione, significasse per lui, e ribatté sommessamente: “Certo che no! Perché avrei dovuto? Non-“
“Non osare dirlo mai più a nessuno.” gli ordinò la ragazza, non senza tradire una certa agitazione nella voce “Se lo fai, ti ammazzo.”
Si liberò della sua stretta facilmente, soltanto spostando bruscamente il braccio, e si diresse verso la casa con noncuranza, camminando lentamente, come se non fosse accaduto nulla. Crilin la guardò da lontano, sbigottito, incapace di pensare a qualunque cosa. Poi, in un momento, il suo cervello cominciò a lavorare febbrilmente: Lunch, lui, quelle parole, il maestro Muten…
Sorrise tra sé, felice ed incredulo, perché finalmente riusciva a capire che dietro all’atteggiamento distaccato di C-18 si nascondeva davvero quello che lui aveva sperato per tutto quel tempo, in cui aveva ottenuto soltanto sguardi freddi e parole smorzate. Lanciò uno sguardo all’ingresso della casa, ansioso di non farcela, ma notò che la ragazza non era ancora rientrata. Raccolse tutto il coraggio che aveva ed esclamò con le mani attorno alla bocca, pieno di imbarazzo: “Ti…” e le disse tutte quelle parole che non avrebbe detto mai a nessun’altra.
 







 
Note dell’autore:
 
Quella che avete letto era la mia prima fic su questo pairing che mi piace molto, ma che, per un motivo o per un altro, non ero mai riuscita a trattare. Ancora non riesco a credere che si sia classificata prima ad un contest. XD
L’idea per questa storia mi ha fulminata mentre rileggevo i primi volumetti del manga, in cui è presente anche Lunch e si nota chiaramente che Crilin ne è attratto. Così mi sono chiesta: cosa ne penserebbe C-18? ^^
E’ stato piuttosto difficile caratterizzare l’androide, soprattutto perché nella serie la si vede soltanto calma oppure nervosa, ma comunque molto fredda. Ho mantenuto, quindi, questa caratteristica cercando di sviluppare gli altri sentimenti che possono averla animata. Spero che risulti verosimile. Ho voluto insistere sul fatto che continui a nominare senza sosta Crilin, perché, a mio parere,  lui è molto importante per lei: l’ha accettata per come era e ha saputo superare le loro diversità per trovare finalmente la tanto agognata compagna a cui è interessato sin dall’inizio della serie, anche se certamente all’inizio la convivenza deve essere stata difficile. ^^
Il titolo della fic si riferisce, oltre alle parole appunto “non dette”, anche a quelle “mancanze” tra i due personaggi, di dialogo e di chiarimenti, causate vuoi dall’imbarazzo, vuoi dalle difficoltà della convivenza, che li ha divisi fino alla fine della fic.
Ringrazio particolarmente la giudicia Federika21 per la sua pazienza, cordialità e precisione nello svolgere il suo incarico e mi congratulo vivissimamente con le mie due compagne di contest KitsuneDemon e Veronika Redbird. Ragazze, le vostre fic sono meravigliose! <3
Mi farebbe davvero molto piacere ricevere un parere, perché, quando mi avventuro in nuovi “territori”, sono sempre incerta. Spero vogliate farmi sapere se questa fic vi ha lasciato qualcosa. ^^

Alla prossima, allora!

Ayumi


Giudizio del contest: PRIMO POSTO: Mancanze e parole non dette di Ayumi Yoshida.

GRADIMENTO PERSONALE: 9/10
È la primissima volta che leggo una ff con questa coppia. Se di VegetaXBulma ne ho lette parecchie e di GokuXChichi qualcuna, questa coppia, che mi piace tanto, l’avevo praticamente ignorata. Quando al contest ti è capitata questa e hai deciso di tenerla ero felicissima e soprattutto curiosa di scoprire cosa ne sarebbe uscito fuori. Ammetto che su di loro le idee non mancano, soprattutto se si è abili nello scrivere dei Missing Moments. La tua idea è davvero carina, parli proprio dell’inizio della loro relazione, quando ancora, appunto, ci sono parole non dette. Mi ha fatto ridere la parte con il maestro Muten, che non si smentisce mai, tantomeno con le fidanzate del povero Crilin xD. La reazione di 18 è quella tipica di una donna che inizia a provare qualcosa e che, rodendo di gelosia, non vuole sapere nulla sul passato sentimentale del suo uomo. Credo che a lei questo lato del carattere le stia a pennello. La parte finale, con Crilin e 18 mi ha preso davvero tanto, mi sono piaciute sia la reazione di lei, sia quella di lui. E, inoltre, si ritrova bene il significato del titolo. Sinceramente credo che questa storia possa avere un seguito, e io ci avrei visto bene qualche riga in più. Sì, sono una lettrice curiosa e accanita xD. Giusto quest’appunto, ma per il resto la storia è davvero bella e direi che sono più che sopravvissuta alla sua lettura.


CORRETTEZZA GRAMMATICALE: 8.5/10
Purtroppo ho dovuto togliere qualche punto e te ne spiego il motivo.
Nelle prime righe, per due volte, parlando di 18 usi gli invece di le; sarebbe corretto in quanto stiamo parlando di una donna. Stai più attenta perché questo è un errore abbastanza grave, anche se capita a chiunque di confondersi xD, me per prima. Quindi magari rileggendolo con più attenzione, o usando il revisore di Word, sono sicura che ti accorgerai di questi errori.
Ci sono, poi, alcuni dialoghi in cui manca o è scorretta la punteggiatura. In un caso manca il punto dopo le virgolette e in un’altra metti due puntini di sospensione e poi un punto esclamativo.
In questa frase: […]Raccolse tutto il coraggio che aveva e esclamò[…], se avessi usato ed la lettura sarebbe stata più scorrevole.
In finale ti ho tolto solo un punto e mezzo perché, a parte il primo errore, gli altri sono errori di poco conto, piuttosto piccoli suggerimenti/accorgimenti che potrai tenere a mente quando scriverai una nuova storia.


CARATTERIZZAZIONE DEI PERSONAGGI: 10/10
Punteggio assolutamente pieno. Ti giuro, mentre leggevo mi sembrava di vedere una puntata dell’anime. Sono proprio loro! Muten, il solito perditempo che, nonostante la non più giovane età, continua a sbavare dietro a tutte le ragazze, soprattutto a quelle che porta in casa il povero Crilin. Anche quest’ultimo l’ho trovato caratterizzato benissimo, innamorato fin dal primo momento di 18, non riesce a fare a meno di lei, e non vuole che lei se ne vada dalla casa in cui vivono. Per 18, devo darti ragione, credo sia un dei personaggi più difficili su cui scrivere, ma ho apprezzato che tu abbia mantenuto questa coppia e sia riuscita a scrivere su di loro. Anche lei comunque è assolutamente IC, fredda e distaccata il tanto giusto e manifesta i sentimenti, che sta iniziando a provare, a modo suo. Meno male che Crilin riesce a capirla xD. Credo che la parte più difficile sia stata proprio l’ultima e voglio dirti che secondo me l’hai scritta davvero bene, mantenendo le giuste caratteristiche dei personaggi.


STILE E LESSICO: 10/10
Il tuo stile mi è piaciuto davvero tanto, è semplice, ma allo stesso tempo riesce ad arrivare dritto al punto e a raccontare la storia come si deve, facendoci amare i personaggi e le situazioni che hai creato. Il racconto è breve, ma molto appassionante.
Anche il tuo lessico non ha una pecca, usi un buon linguaggio, in cui non ci sono delle ripetizioni e dove, anche la punteggiatura, è ben curata.
Per questi motivi il punteggio pieno è tutto tuo xD.

TOTALE: 37.5/40


   
 
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