Salve meravigliosi lettori ^^
Eccomi con un nuovo progetto, in realtà è
qualcosa di estremamente particolare che mi frullava nella mente da un po’ e
che oggi ho deciso di mettere su carta.
Ogni volta che riascolto A Beautiful Lie, naturalmente intendo tutto il CD,
non riesco a fare a meno di emozionarmi in modo del tutto singolare perché
capisco che ogni singolo verso rivela un pizzico dell’anima di colui che li ha
scritti in un momento estremamente particolare della sua vita.
Ora, vorrei che prendeste con le pinze quello
che sto per dirvi perché si tratta di un pensiero del tutto personale che
potrebbe rivelarsi anche completamente sbagliato ma è ciò che provo quando
ascolto quelle canzoni.
Temo che Jared sia stato segnato indelebilmente
dalla perdita dell’amore della sua vita, o di quello che lui almeno considerava
tale, non sto qui a farvi il nome della persona in questione perché so già che
avete tutti capito a chi mi riferisco, e che ci abbia reso tutti partecipi di
quel dolore che probabilmente ancora si porta dietro anche se in minima parte.
È incredibile quante sfumature di pensieri e
sensazioni possa trasmettere una singola canzone.
Ho voluto riportare in modo del tutto personale
quel giorno in cui lei lo ha lasciato solo e cosa debba aver provato lasciando
che fossero le sue stesse parole ad ispirarmi.
Non so se possa piacervi o meno ma era doveroso
premettere da dove nasce questa OS ^^
Grazie per l’attenzione e buona lettura a tutti
:)
Rò
Ps se posso darvi un consiglio, ascoltatela con una qualsiasi
delle canzoni dal CD A beautiful Lie
e poi, sempre se vi va, fatemi sapere quale avete scelto ^^
E’ buio.
Dentro e fuori.
Perché fa male… brucia come fuoco la
consapevolezza di aver fallito nell’unica cosa che davvero contava nella mia
assurda vita… e vorrei consumarmi lentamente solo per
non sentire più il dolore.
Fisso il vuoto spalancato davanti a me e considero l’idea di gettarmici per mai più riemergere, sembra sempre più
semplice, arrendersi e lasciare che la vita ci scorri tra le mani come sabbia
lasciandoci solo piccoli granelli di ricordi che ritornano di tanto in tanto… stralci di una vita che mi rifiuto di aver vissuto…
Può un cuore solo contenere tutto questo dolore?
Sono terrorizzato che da un momento all’altro non resterà più
nulla di me… nulla in cui possa riconoscermi davvero.
Mi
specchio nei suoi occhi chiari come il cielo d’estate desiderando avere solo un
pizzico della sua energia vitale. Raffiche di vento ci investono in pieno
facendo volteggiare i suoi capelli biondi che spesso e volentieri le coprono il
bel viso sorridente.
Lei mi
riempie la vita, non riesco ad immaginare nessun altro che possa avere lo
stesso ascendente che ha lei su di me… non riesco ad
immaginare nessun’altra al mio fianco in un futuro vicino o lontano.
“C’era
qualcosa che volevi dirmi?” le note cristalline della sua voce mi attraversano
invadendomi del più dolce dei tormenti.
“Perché
non mi spieghi cosa siamo?” la domanda mi sorge da sola alle labbra e le fa
assumere un’adorabile espressione perplessa e curiosa allo stesso tempo.
“Un uomo
e una donna in riva al mare Jared” sorride e fa una giravolta su stessa quasi a
mostrarmi l’ovvietà della sua risposta, non riesco a evitare di sorridere a mia
volta prima di costringerla ad uno spaventoso quanto necessario momento di
serietà.
“E’
corretto ma non è quello che volevo sentirmi dire” prendo le sue mani tra le
mie e me le porto alle labbra respirando il profumo dolce della sua pelle.
“Aspetta,
Jared, io… non so se sono pronta” deglutisce a vuoto
e si fa inquieta guardandosi intorno come se cercasse l’aiuto di qualcuno,
qualcuno dietro cui rifugiarsi dato che le sue difese sembrano non bastare, non
ora.
“Ho paura
di essermi innamorato di te” le mie parole la investono senza preavviso
riempiendola di sensazioni che non mi è dato conoscere e che le fanno inumidire
gli occhi e fissare lo sguardo nel vuoto.
“Come
puoi? Tu… tu sei così… semplicemente… perfetto… io
finirei solo col rovinare tutto…”
“Sh” la zittisco posando il dito indice sulle sue labbra e
stringendola con un braccio “niente paura”
“Jared io…”
“Guardami… non cambierà mai nulla,mai…”
le rubo un bacio al quale lei oppone un minimo di resistenza che non convince
nessuno dei due e il mio cuore batte a mille col rischio di scoppiare di gioia.
Stringo gli occhi scacciando le stolte immagini che invadono
la mia mente.
Porto il pugno al petto dove prima del vuoto dimorava un cuore
pieno di sentimenti che tu hai strappato, stuprato, sedotto e abbandonato in
brandelli.
Mi sforzo di ritenermi fortunato ma in fin dei conti non ci riesco… tutto quello che volevo eri tu…
ma tu non ti accontenti nemmeno di te stessa ed io l’ho capito solo troppo
tardi per salvarmi.
Ti ho dato la mia anima, goccia dopo goccia, e tu l’hai
risucchiata senza clemenza ignorandomi tutte le volte in cui sapevi di farmi male… un male indescrivibile.. un male che fa male anche
ora alla mia completa insensibilità… un male a cui
mai mi abituerò… per ciò che resta della mia vita.
La pioggia bagna il vetro della finestra che diventa opaco
sotto il mio respiro caldo, non distinguo le case né gli alberi, sento solo il
gelo contro la mia fronte e spero che basti a spegnere il mal di testa… in realtà nulla basterebbe davvero a spegnere il
ricordo di te.
Perché nonostante tutto resti la perfezione che ho da sempre
inseguito e quasi afferrato, nonostante tutto resti l’unico amore che valga la
pena di essere amato.
“Con
quale coraggio dici di amarmi?? Come puoi anche solo essere convinto di amarmi
sul serio???” le sue urla invadono l’appartamento, cerco in qualche modo di
contenerle ma è impossibile.
“Piccola,
stammi a sentire!”
“Fuori da
questa casa Jared! ORA!”
“Non mi
stai lasciando spiegare!” urlo a mia volta guadagnandomi un’occhiataccia che mi
gela lungo la spina dorsale e per un attimo infinito mi fa esitare.
“Un tour
americano con la tua stupida e inutile band, lontano da me, lontano dalla donna
che dici di amare e di voler sposare un giorno!!! Cosa c’è da spiegare Jared,
cosa???” si siede sul divano affondando il viso nelle mani aperte ed io
deglutisco a vuoto sentendomi meno di niente.
“Io ti
voglio con me, non posso vivere senza di te, non voglio vivere senza di te”
abbasso la voce sperando di riuscire a calmare anche lei “vieni con me amore
mio, non c’è alcun bisogno di separarci” faccio un passo verso di lei ma non ho
nemmeno il tempo di sfiorarla che si è già del tutto allontanata.
“Credi
che io non abbia una vita e una carriera?? Credi che io possa permettermi di
perder tempo dietro ai tuoi sciocchi sogni??
Che cosa ti passa in quella bella testa bionda?? Dopo quattro anni siamo
ancora a questo punto?? Solo dopo quattro anni scopro che sei un bastardo
egoista buono solo a pensare a te stesso?? Dio, Jared! Sparisci dalla mia
vista, ORA!”
“Amore…”
“E
smettila di chiamarmi amore! Io non sono il tuo amore” si porta una mano sulle
labbra fissando gli occhi fuori dalla finestra nel sole caldo di primavera e
tremando di una rabbia che francamente non capisco e che mi mette direttamente
a confronto con i miei insopportabili limiti.
Sospiro
ed esco di casa portandomi dietro un carico di angoscia che non sono sicuro di
riuscire a sopportare.
E ancora mi domando se invece ce l’avessi con te stessa.
Se il cuore ti scoppiasse in petto perché sapevi già da allora
di aver giocato sporco, di essere stata la spietata carnefice di tutto ciò che
avevo di buono.
Sbatto le palpebre e metto a fuoco il presente che è fatto di
solitudine amara, pioggia cristallina e stanza buia dentro cui riversare la mia
incredulità e il mio inutile oppormi ad una dolorosa e inevitabile
trasformazione.
Non sarò più me stesso per il resto della vita e non so quanto
mi mancherò, so solo che vorrei annullarmi per mettere a tacere i sensi, vorrei
osservarmi dall’esterno per non dover affrontare direttamente tutti i giorni
che verranno in cui sarò solo, lontano da te che riempivi il mio mondo.
Un lampo illumina il cielo notturno per una frazione di
secondo e mi sembra quasi di scorgere il tuo viso che mi osserva pentito
bagnato dalla pioggia di fine estate, sobbalzo all’idea che persino ora,
nonostante tutto, correrei da te e mi lascerei cullare dalle tue braccia perdonando
anche l’imperdonabile.
Se solo tornassi davvero.
Ma ciò che resta è solo il mio stesso riflesso che mi scopre,
velo dopo velo, dalla debole protezione della mia bugia, la mia bellissima
bugia.
Alla quale non posso fare a meno di credere.
“Jared
stai bene?” alzo gli occhi verso Shannon e gli sorrido sperando che la mia
inquietudine non traspaia troppo.
“Sì”
sospiro “Qualche… problema…
ma sarebbe assurdo non averne dopo quattro anni” lo guardo negli occhi
aspettandomi un’approvazione che non arriva.
“Sai
benissimo che sono la persona meno adatta a darti consigli. L’unica cosa che mi
piace davvero di lei è che riesce a farti star bene, ma quando vedo quello
sguardo comincio a ricredermi anche da questo punto di vista” lo interrompo
prima che posso riscaldarsi troppo e alzo gli occhi al cielo.
“Per
favore, potresti evitare di essere sempre così sincero?” scuote la testa e
fissa lo sguardo sugli spartiti davanti a noi come a voler chiudere il discorso
“lei non ha tutti i torti Shan”
“Una
persona che non crede in te e nei tuoi sogni ma dice di amarti non è
esattamente ciò che ci si aspetta da una fidanzata Jared!”
“La
verità è che non siamo dei bambini” pronuncio le parole che lei stessa non fa
altro che ripetermi “dobbiamo scegliere le nostre priorità”
“D’accordo!”
sbotta mio fratello sbattendo le mani sul tavolo con un po’ troppa forza “sai
che ti dico? Fa la tua scelta! Sposati, chiuditi in una bella villa, recita in
qualche film e dimentica il resto dei tuoi sogni! Me ne strafotto
di sfondare nel mondo della musica, non è un problema per me, farò altro!
Quello che mi interessa davvero è sapere che stai seguendo il tuo fottuto
cuore! Non ti lamentare quando capirai di aver fatto la scelta sbagliata”
accuso le sue parole come fossero colpi fisici estremamente dolorosi.
“Ricordami
di non trovarmi mai una donna, per favore!” aggiunge poi uscendo dalla stanza e
lasciandomi da solo a riflettere.
Sì, ci
riprovo a riflettere anche se in realtà ho già deciso.
Forse la cosa che mi fa più male è che non ritornerei sui miei
passi neanche se potessi.
Tutt’ora la mia scelta resta la stessa.
È triste scoprire come nella vita ci sarà sempre qualcosa a
farti più male di quanto credevi di poterne sopportare.
Lo sguardo mi cade su quell’unica testimonianza del nostro
amore che comincio a credere non possa essere definito tale, la verità è che
probabilmente l’amore non esiste, non nel senso in cui lo intendono la maggior
parte degli esseri umani, anche se in quella foto tu sorridi e gli occhi ti si
illuminano di infinito, anche se il mio sguardo ti parla di noi, del nostro
futuro, del nostro sempre, anche se non riesco a fare a meno di chiedermi in
che modo tutto questo sia finito.
Ti accarezzo delicatamente come se ti avessi qui davanti a me
e quanto lo vorrei non sarei in grado di spiegarlo nemmeno se avessi mille anni
per provarci.
Un tuono rimbomba nel cielo attraversando la stanza vuota in
cui mi trovo e vi nascondo un singhiozzo per evitare che mi ferisca ascoltarlo.
“Che cosa
ci fai qui?” fisso gli occhi nei suoi e sorrido sperando di non essere respinto
“non ho intenzione di discutere ancora Jared”
“Non sono
qui per questo” metto in chiaro e mi guardo intorno “avanti piccola,
smettiamola di farci del male, io non esisto senza di te, mi sento incompleto
quando non ci sei” lei si morde un labbro e mantiene le distanze passandosi una
mano tra i capelli.
“Jared io…” comincia percorrendo la stanza a grandi passi “… penso
che dovremmo parlarne”
“Prima
ascolta cosa ho da dirti” mi siedo sul divano e la invito a fare lo stesso, non
mi lascio bloccare dal suo rifiuto e sorrido guardandola intensamente solo per
trovarla ancora una volta così incredibilmente bella “Hai ragione tu, su tutto,
bisogna avere delle priorità nella propria vita, a prescindere dai sogni che
sono sempre così incerti e… sono così poche le cose
di cui sono sicuro ma ce n’è una che suppongo rimarrà per sempre il mio punto fisso… tu” sorrido incapace di contenere i sentimenti, ancora
mi domando come sia possibile innamorarsi ogni giorno di più della stessa
persona che ti è rimasta accanto per anni, dopo che hai conosciuto ogni suo
singolo difetto e hai imparato che è ciò che la rende perfetta “Ti amo e voglio
passare il resto del mio tempo con te, non ho bisogno d’altro, non ho mai avuto
bisogno d’altro e scusami se l’ho capito così tardi e ci ho messo ancora di più
per dirtelo ma…” frugo nella tasca dei pantaloni
finché non trovo ciò che cerco, apro il cofanetto mentre il brillante
dell’anello riflette un raggio di luce che colpisce la sua espressione
incredula “vuoi sposarmi?” le pongo la fatidica domanda col cuore in gola
aspettando una sua reazione che fatica ad arrivare, immagino il suo stupore, la
sua perplessità, il suo cuore che va a mille e l’impossibilità di riuscire a
spiegarsi un così radicale cambiamento di rotta, in realtà è ciò che ho sempre
voluto.
Il
sorriso comincia a morirmi lentamente sulle labbra risucchiato dal suo fin
troppo prolungato silenzio.
“Amore…” provo a richiamarla ma lei si passa di nuovo le
mani nei capelli e mi da le spalle per un secondo infinito, quando ritorna a
guardarmi i suoi occhi sono gelidi e congelano la mia anima insieme a tutti i
sentimenti.
“Jared… ti avevo detto che avremo dovuto parlarne” comincia
ma io davvero non capisco.
“Devi
solo darmi una risposta”
“La
risposta è no Jared, né ora, né mai, né in un’altra via!” il cofanetto mi cade
dalle mani toccando il pavimento con un orrendo suono metallico che increspa i
bordi del mio cuore “io non ti amo più”
Dio solo
sa perché ora comincio a domandarmi se mi ha mai amato sul serio.
“Cosa?” è
l’unica cosa sensata che riesco a pronunciare prima che il nodo alla gola mi
blocchi il respiro.
“Mi dispiace… è così che stanno le cose, per favore comportati
da adulto”
Comportarmi
da adulto? Quattro anni… quattro anni di bugie?
“Non mi
guardare in quel modo! Io non sono pronta va bene?? Possibile che debba darti
anche delle spiegazioni? Non posso legarmi a nessuno in questo momento tanto
meno a te! Siamo così diversi che finiremmo solo per farci del male, credimi se
ti dico addio ora è solo per il nostro bene!”
Il nostro
bene… il mio bene credevo dipendesse solo da lei… il cuore mi si spezza lentamente e dolorasemente
e capisco di aver sempre avuto ragione.
“Jared… io… penso che tu ora debba
andartene” non me lo lascio ripetere due volte, anche se mi sento meno di nulla
quando raggiungo la porta di ingresso che per me significa uscire dalla sua
vita, una pallida imitazione del me stesso che è entrato, un’ombra deformata
dell’uomo che sono stato fino a pochi attimi fa.
“Jared
aspetta!” mi volto di scatto aspettandomi di vederla cadere tra le mie braccia,
aspettando che mi riveli che si tratta solo di uno stupido scherzo di cattivo
gusto “Questo è tuo” è tutto quello che dice invece porgendomi il cofanetto con
l’anello, lo afferro sfiorandole la mano per l’ultima volta, quando le do le
spalle il mio mondo cade a pezzi dietro di me.
Qualcosa mi solletica il viso e solo quando cerco di eliminare
il fastidio mi accorgo che si tratta di lacrime, scendono copiose e
incontrastate a bagnare quell’ultimo stralcio di noi, sbiadendo e cancellando
pian piano il tuo viso, vorrei che ti cancellassero anche dal mio cuore ma so che
nemmeno tutte le lacrime del mondo potrebbero bastare per questo.
La foto mi scivola dalle mani posandosi a terra, delicata,
trasportata dall’aria calma della stanza buia e vuota a dispetto della tempesta
che impazza fuori e dentro di me.
Porto le mani tra i capelli stringendoli e strappandoli e urlo
tutto il mio dolore cadendo in ginocchio.
Vieni, distruggimi!
Guardami, mi stai uccidendo!
Mi stai uccidendo… mi stai uccidendo…
È difficile sentire il calore delle mani di Shannon sulle mie
spalle piegate dal dolore, è difficile anche capire cosa sta succedendo quando
mi aiuta a rimettermi in piedi posandomi un foglio bianco tra le mani e una
penna, riconosco solo la preoccupazione nei suoi occhi e il tentativo di
aiutarmi nell’unico modo che conosce e che non faccia ancora più male ad
entrambi.
Quando resto di nuovo da solo con il rumore costante della
pioggia che sbatte contro i vetri come colonna sonora dei miei pensieri capisco
che la tua immagine sta per invadere ancora una volta la mia mente, capisco che
sto per soccombere ancora una volta ai miei stessi sentimenti, osservo il
foglio bianco sul quale riversare qualsiasi cosa sia troppo grande per essere
contenuta dal mio corpo straziato e tremante.
Respiro a fondo e semplicemente comincio a scrivere.
Does it
feel like we've never been alive?
Does it
seem like it's only just begun?