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Autore: Heisonogio    24/07/2012    0 recensioni
Questa è una semplice di storia, di quelle che può vivere chiunque, di quelle comuni, di quelle reali, di quelle di tutti i giorni. Ma è anche una storia ricca di colpi di scena, avventure e soprattutto ricca di emozioni e sentimenti. Se volete entrare nella vita di Valentina, una ragazza solare dai capelli rossi: di conoscere i suoi più piccoli momenti di vita e i suoi amori da sedicenne, non vi resta che leggere questa storia.
Niente, io spero tanto che vi piaccia!
Un abbraccio forte
Giò :3
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“Valentina svegliati! Sono già le dieci e se non ti alzi adesso non vieni al mare con noi.” Era mia madre, la solita. Lei, papà e Sara, mia sorella, erano già pronti per andare in spiaggia e io ancora dormivo. Non ne volevo sapere di alzarmi, soprattutto non prima di aver concluso al meglio il sogno che stavo facendo… ma proprio in quel momento ecco di nuovo le urla. “Va bene, adesso ti butto giù io!” Era mia sorella, quanto la odiavo quando faceva così! In un attimo, mi buttò giù dal letto tirandomi così forte le braccia che gridai tantissimo. A volte mi chiedevo come lei, una ragazza magra e delicata di 13 anni potesse essere così forte! Aveva tre anni in meno di me, visto che io ne avevo 16. La vedevo sempre piccola, non so il perché, forse perché aveva ancora quel viso dolce e innocente da bambina. “Sara, lo sai che appena mi sarò alzata ti darò un pugno molto forte in faccia, vero?” “Lo so lo so, per questo io incomincio a salire in macchina!” Bene, in fretta e furia corsi in cucina a bere il mio solito latte con cioccolato e due biscotti contati. Molto velocemente, visto che i miei genitori mi stavano urlando di sbrigarmi. Andai veloce in bagno, mi lavai bene la faccia e i denti e mi cambiai per scendere al mare. Scelsi il mio nuovo costume, preso giusto tre giorni prima da Tezenis! Era così carino: verde mela a triangolo con dei fiocchetti neri! Poi indossai dei pantaloncini gialli e una canotta celeste e rossa, infine le mie solite infradito blu. D’altronde stavo andando al mare ed era estate, potevo permettermi di osare un po’ con i colori, cosa che nelle altre stagioni facevo raramente. Corsi in macchina con i miei e Sara che mi sgridavano nuovamente per il ritardo e andai al mare. Faceva un caldo assurdo! Ero appena arrivata in spiaggia (che d’altronde era bellissima, la mia preferita). Si chiamava “La spiaggia degli innamorati”, nome che trovavo un po’ ridicolo ma vabbè Dopo che papà piantò bene l’ombrellone e mamma si mise la crema solare mi tolsi in fretta i vestiti e mi buttai in acqua, cosa che facevo sempre da appena arrivata in spiaggia, ormai era un’abitudine. Feci una coda alta ai miei capelli rossi (tinti, naturalmente) che non avevo intenzione di bagnare, visto che li avevo lavati e piastrati proprio la sera prima e non c’era cosa alla quale tenevo di più che non fossero i miei adorati capelli. Ormai mi arrivavano sino a sotto il seno ed erano sempre in ordine, lunghi e liscissimi. L’acqua era gelida, come sempre d’altronde, quindi non riuscivo a immergermi. Non c’era molta gente in spiaggia quella mattina. Ma ad un tratto sentii una risata e notai un ragazzo a circa pochi metri da me di spalle che rideva insieme a un altro davanti a lui. Che bella, quella risata. Comunque non ci feci poi tanto caso e andai più in fondo. Mi stavo per immergere almeno sino alle spalle, quando qualcosa o qualcuno mi fece gridare dalla rabbia. Mi avevano appena schizzata, sì anche i capelli! Appena mi girai mi venne spontaneo gridare: “Chi cazz..?” pensando subito che fosse stata Sara. Invece, mi trovai davanti a un bellissimo ragazzo alto e muscoloso (al tanto giusto!) abbronzato e.. Oddio stavo per svenire. Aveva due occhi grandi e neri, come non li avevo mai visti. I capelli castano chiaro con la cresta leggermente bagnata. Sì, era stupendo. Appena si accorse di quello che mi aveva fatto rise e riconobbi subito la risata che avevo sentito poco prima, notando anche il suo sorriso perfetto. Possibile che non avesse un difetto? Comunque mi fece innervosire, cosa cavolo rideva a fare? Mi aveva appena schizzata e fatta arrabbiare. Non si capiva dalla mia faccia? No aspetta, forse la mia faccia rossa dalla rabbia ora era arrossita per qualcos’altro.. Già. “Cosa ridi?” dissi arrabbiata. “Bè non è la fine del mondo, scusami!” E rise, di nuovo, facendomi sciogliere. “La fine del mondo? Forse per te no ma io ai miei capelli ci tengo, sai!” Solo dopo mi resi conto della cazzata che avevo appena detto, ma lasciamo perdere, era così bello che.. “Mi dispiace sai. Comunque io sono Stefano, piacere.” E sorrise. Io ancora innervosita ma più tranquilla risposi: “Valentina, piacere mio.” Subito dopo sentii la voce del suo amico che avevo visto prima con lui che gridava: “Stee cazzo esci che è tardi! Dobbiamo tornare!” Quanto avrei voluto soffocarlo quello là, ma d’altronde era una situazione imbarazzante e mi aveva più o meno salvato. Non avrei fatto altro che fare figure di merda con quel ragazzo stupendo vicino. “Bè a quanto pare devo andare. Ciao piccola” E mi sorrise nuovamente, ma questa volta con più affetto, quasi come un ‘ci vediamo presto’ oppure come un ‘sei bellissima’. Ma dai, mi stavo facendo i miei soliti film mentali. Però mi aveva appena chiamato “Piccola”: cosa che mi aveva lasciato a bocca aperta. (Hei la confidenza?) Ma appena disse quella parola, sì, mi sentii volare. Ero sana? Comunque l’unica cosa che riuscii a tirare fuori dalle mie labbra fu un: “Ciao” piuttosto sottile e timido. Ma lui non ci fece caso e uscii fuori dall’acqua. Lo osservavo andare via come ammaliata. Aveva anche delle bellissime spalle e una schiena favolosa. Ok, basta. Ero ancora arrabbiata con lui per ciò che mi aveva fatto, ma… Come poteva esistere un essere umano così dannatamente perfetto?
  
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