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Autore: Vampiresroads    24/07/2012    7 recensioni
Il tempo divora almeno quanto il cancro, ma riuscirà a divorare ogni singolo ricordo di un momento felice?
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ho tempo per perdere tempo. La vita è breve e il tempo scorre via come…come…come… non so come cosa! Come niente. Ecco. Non c’è niente che sia più distruttivo del tempo. Ti mangia piano piano senza che tu possa fare qualcosa.
La crudeltà! Potessi, l’avrei già rinchiuso, quel maledetto tempo. Invece no, è ancora intorno a ronzare e come una zanzara ci succhierà tutto quello che abbiamo, finché non rimarremo polvere, e ancora continuerà a distruggerci. Assurdo.
Vorrei poterlo maneggiare come un elastico, ma come strappa via la mia ultima assurda e inutile tinta, portandosi via i miei ultimi ciuffi di capelli, così strapperà via le mie membra.
-Gerard, puoi venire un secondo?- Raymond mi chiama dall’altra stanza, rubo il bastone colorato dal termosifone e lo raggiungo.
-Un secondo che sia un secondo!-
-Sta' tranquillo! Ho trovato queste foto, sono abbastanza sconcertanti, non credi? Quanti anni avremmo avuto? Una trentina? Era tutto così cupo e tenebroso.- sospirò ricordando quel triste momento della nostra carriera.
-Guarda, qui era cinque anni dopo, quando decisi di fare quell’assurda tinta rossa- Qui mi lasciai sfuggire una risata – Ti ricordi? È stato il periodo più bello. Tutte le fans che si tingevano per assomigliarti. Eri un idolo per loro-
Sorrisi, come dimenticarlo? –Tu eri un idolo per me, lo sei tutt’ora. Ma non abbiamo tempo per riprendere i ricordi-
Lo stridolio dell’anziana porta ci avvertì della presenza di una terza persona.
Non mi girai, la schiena impediva qualsiasi movimento frenetico e decisi di aspettare l’introduzione di una voce per indovinare chi fosse.
Lo scrocchiare di anziane ossa accompagnò il rumore del altrettanto vecchio divano avvolto da un peso rilevante.
-Allora, riguardate i vecchi ricordi?-
La voce di Mikey era pesante e frustrata. Non volevo rivederle, un paio di lacrime e uno sguardo contorto aggiunsero rughe al mio viso già pieno.
-Qua avevamo compiuto i quarant’anni- aggiunsi io guardando la penultima foto. Io in mezzo a Frank e Ray, mentre Mikey stava col suo sguardo serio dietro Frank sorridente. Erano opposti.
L’ultima foto. L’ultima foto dell’album e l’ultima foto dei My Chemical Romance in assoluto.
Frank mostrava già i sintomi della malattia. Lo sguardo invecchiato, la sua giovinezza rubata, i nostri sorrisi costretti dalle telecamere, il suo perenne sembrare sereno.
Trentasette anni fa, all’età di quarantadue anni, il cancro ruba definitivamente Frank Iero da noi, da me. Dalla vita.
Sciogliemmo il gruppo, non ne volli più sapere, feci in modo di far sparire il pezzo “Cancer” dalla faccia della terra.
La mia voce smise di cantare e il mio cuore smise di provare qualcosa.
Non tentai il suicidio, so che sarebbe stata una doppia morte per Frank, così continuai a vivere in casa,solo, senza scambiare parola per venti, lunghissimi anni.
Lyn-Z impazzì per tentare di farmi ragionare, finché non scappò e finì nel New Jersey ad allevare mucche. O almeno così dice Ray.
Probabilmente è un modo per consolarmi, per distrarmi dal fatto che ero solo, ma era tutto così tenebroso ed irreale che inizia a credere davvero di  non farcela.
Mio padre iniziò a ricoprirmi di sensi di colpa, come se avessi deciso io di far morire quel ragazzo.
Quel ragazzo che per così tante persone al mondo era molto più di un ragazzo. Di un uomo. Di un’anima.
Forse aveva un sorriso troppo perfetto per sopravvivere, un carattere troppo infantile per reggere le accuse del mondo, era disumanamente splendido, Dio lo voleva al suo fianco perché gli somigliava troppo?
-Il tempo passa, non possiamo perdere tempo a ricordare inutili persone che sono in un mondo meglio del nostro!- Continuavo a ripetere a Ray e Mikey, che mi fissavano con ironia e tristezza. L’ironia nel vedermi dire parole in cui nessuno credeva, tristezza nella vecchiaia, che nessuno di noi riusciva ad affrontare. Che eravamo in tre ed eravamo soli.
-Sai, caro Gerard…- intervenne Mikey. –Noi ti conosciamo da troppo tempo, e come il tempo mangia i nostri ricordi banali, rinforza i pensieri e i ricordi principali.- Fece una lunga pausa, le rughe sembravano scomparire e lasciar vita a un Mikey svuotato d’anni, un fratello nuovo. -Non sono pentito di quello che abbiamo fatto, abbiamo sempre dato il meglio, abbiamo detto quello che dovevamo dire, abbiamo superato ogni momento, grazie al tempo.- Annuii disinteressato. Non sono cose nuove per me. –Possiamo fare ancora così tanto.- continuò. -Perché abbiamo avuto il simbolo di milioni di ragazzi, abbiamo avuto l’eroe delle sconfitte, il coraggio della neve, il …- Si bloccò socchiudendo gli occhi. –Hai avuto l’occasione di diventare la scoperta, l’innovazione, la perfezione.- -Non lo sono più!- Interruppi con uno scatto di rabbia che mi provocò un dolore atroce alla schiena. -Non lo siamo più! Basta fratello, tutto questo è prima che il cancro ci mangiasse l’ultima possibilità di restare nella mente di qualcuno. Quello era decenni fa! Ora nessuno sa chi sono i My Chemical Romance. Nessuno. Tantomeno io.-

  
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