“Non ho nemmeno una penna. è il primo giorno nella nuova scuola e non ho portato con me neanche una penna, mamma.” la ragazza seduta in una delle panchine nel cortile della scuola, annuì al telefono e sospirò. “Va bene” continuò poi “Faccio un giro in città con Alex dopo scuola e ora vado, la lezione di chimica sta per iniziare, ciao mamma.” chiuse il telefono senza dare il tempo alla mamma di rispondere, prese lo zaino da terra e si precipitò in classe.

Dentro l’aula, Scott, ignorando completamente le domande di Stiles, ascoltò la telefonata della ragazza sperimentando per la prima volta il suo nuovo potere da licantropo e quando il professore presentò alla classe Allison e lei si sedette dietro di lui, si voltò verso di lei sorridendole e le passò una penna senza dire nulla.

La voce di Stiles continuava ad essere lontana nella mente di Scott anche una volta usciti dalla classe. Davanti agli armadietti, Scott aveva occhi solo per Allison, che poco lontano parlava con Lydia e Jackson.

“Scott!” Stiles richiamò l’attenzione del migliore amico dandogli una pacca sulla spalla e guardandolo con faccia sorpresa  “licantropi, cadaveri a metà nel bosco, Dereck Hale... Amico, so che lei è più interessante e anche più bella, ma queste sono cose piuttosto importanti.” disse lanciando un’occhiata verso Allison e gli altri. Scott sospirò e distolse lo sguardo dalla ragazza, quando lei si voltò verso di lui. Guardò l’amico e chiuse l’armadietto. “Hai ragione. E probabilmente non ho nessuna chance con lei, credo abbia già un ragazzo”.  

Mentre Stiles e Scott si aggiornavano su ciò che avevano scoperto, una ragazza con gli stessi capelli scuri e ricci e gli stessi lineamenti del viso di Allison, passò affianco a loro: la ragazza notò Isaac, un loro amico e compagno di squadra di lacrosse che aveva l’armadietto affianco a quello di Scott, sorrise timidamente ed abbassò il viso. Raggiunse Allison e si appoggiò all’armadietto, salutando Lydia e Jackson e sorridendo ad entrambi. “Jackson, Lydia, lei è Alex, mia sorella.” disse accennando un sorriso. La prese per un braccio e la tirò affianco a sè “Ci sarò alla festa di venerdì, se posso portare anche lei”. La coppia annuì e Lydia parlò “Sicuro! Ci sarà più o meno tutta la gente che valga la pena conoscere in questa scuola, dovete esserci!”. Jackson strinse Lydia e le diede un bacio sulla guancia “Abbiamo l’allenamente ora, venite a vederci?”. Prima che Allison potesse rifiutare e dire ai due che aveva intenzione di andare a fare un giro in città con la sorella, Lydia rispose per entrambe e disse che non avrebbe accettato un no. Alex guardò sua sorella e cercò di non ridere “Vai pure, usciremo un’altra volta! Ho un paio di cose da fare, tanto..”. Alex buttò i libri che portava a mano dentro il suo armadietto, ne prese altri e si allontanò subito dopo.

Scott osservò la scena ed ascoltò i discorsi del gruppo e sorrise a Stiles "È sua sorella! Alex è sua sorella, non è il suo fidanzato!" disse subito dopo all'amico. Stiles alzò gli occhi al cielo e scrollò la testa. “Ricordati gli allenamenti tra mezz’ora!” disse allontanandosi.

Alex non aveva nulla da fare in realtà, ma non aveva proprio voglia di essere trascinata agli allenamenti dai nuovi amici di sua sorella, perciò aveva preso i suoi libri con l’intenzione di uscire fuori, sedersi sotto un albero e starsene un po’ per i fatti suoi a leggere e magari studiare qualcosa. Attraversò l’intero corridoio e svoltò a destra per uscire dall’ingresso principale, ma prima di uscire dall’edificio qualcosa attirò la sua attenzione. Esitò per un momento, pensando a cosa dovesse fare, ma decise in fretta. Si infilò in un corridoio laterale, più stretto di quello principale e rimase a guardare il ragazzo che aveva notato prima vicino agli armadietti da lontano. Era seduto a terra,  con le spalle contro il muro e le mani tra i ricci e probabilmente non aveva notato la presenza della ragazza.

Alex si avvicinò e si sedette a terra, affianco a lui, appoggiandosi al muro. Nello stesso momento il ragazzo alzò il viso e restò a fissarla in silenzio, mentre lei si sedeva.  Rimasero entrambi in silenzio per un po’, poi Alex lo guardò per un attimo e gli sorrise ”Va tutto bene?” chiese con il tono più gentile e dolce che aveva. Il ragazzo in risposta annuì e ricambiò il sorriso. “Ok..” Alex distolse lo sguardo e fissò il muro dal lato opposto del corridoio. Non conosceva affatto il ragazzo che sedeva vicino a lei, ma sin dal primo sguardo che si erano scambiati nel corridoio aveva notato i suoi occhi e ne era rimasta affascinata. La ragazza aveva capito che non le avevo detto la verità e che non andava tutto bene, ma non lo conosceva e non si aspettava che lui gli dicesse la verità.

“Farò tardi agli allenamenti.” disse il ragazzo, mentre si alzava. Tese la mano ad Alex e la aiutò a rialzarsi.

“Sei nella squadra di lacrosse?” lui annuì e in risposta Alex gli sorrise. “Allora dovresti andare..”

Il ragazzo fece per allontanarsi, ma esitò un momento. Tornò indietro e guardò la prima  ragazza che si era accorta che c’era qualcosa che non andava ed aveva provato a stargli vicino, pur non conoscendolo. Voleva ringraziarla per questo, ma non sapeva bene cosa dire e quindi non lo fece  “io sono Isaac”.

“Alex! Sta per Alexandra, ma puoi chiamarmi Alex, nessuno usa il mio nome per intero” si affrettò a rispondergli la ragazza. Isaac sorrise e mentre si allontava, si voltò a sorriderle “Ci vediamo in giro, allora.. Alexandra!”

Pochi minuti dopo, Alex si infilò tra la gente sugli spalti del campo in cui si tenevano gli allenamenti e raggiunse Allison..  “Hei.. non avevi da fare tu?” le chiese la sorella, mentre prendeva posto affianco a lei.

Alex scrollò le spalle e la guardò “Non proprio.  Ho cambiato idea, non può farmi male un pomeriggio senza studio. E inoltre siamo nuove e stare qui può aiutarci a fare nuove amicizie magari!” Allison sorrise ed annuì. Alex le circondò le spalle con un braccio e rivolse lo sguardo verso il campo: sul campo Isaac vide Alex sugli spalti e si fermò a guardarla per un attimo. Incrociò il suo sguardò e lei lo salutò con la mano, lui ricambiò ed iniziò a correre, mentre Alex seguì con lo sguardo il numero 14 per tutto l’allenamento.