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Autore: IrisDeBlanche    25/07/2012    0 recensioni
Dovrei iniziare dicendo che questa è la mia prima fanfiction ma ciò potrebbe farvi desistere dal leggerla quindi ignorate quanto detto finora. La storia da me presentata potrebbe essere considerata come la tipica trama di un episodio di Merlin (naturalmente a livelli molto più bassi). Nella storia che vi presento ho cercato, e spero di esservi riuscita, a mettere in evidenza lo sviluppo che c'è stato nei vari personaggi e quindi di evidenziarne il loro particolare punto di vista, per quanto è stato possibile. Beh, cos' altro aggiungere : buona lettura a tutti.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Merlino, Morgana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 1.
<< Merlin >> .
<< Merlin >>
Ma Merlin finse di non aver sentito e si girò verso l'altro lato del suo austero ma sempre amato letto.
<< Merlin >>
<<  Solo altri 5 minuti >> mugugnò da sotto le coperte.
<<  MERLIN !! !>>.
L'ugola di Arthur aveva espresso la sentenza : muoviti o la gogna.
<< Meglio alzarsi >> pensò il povero servo; ma le parole non fecero in tempo ad arrivare alla bocca che avvertì una secchiata d'acqua gelida scendergli lungo tutto il corpo.
<< Disturbo forse ? >> chiese ironicamente Arthur, fortemente irritato.
<< Mmm >> biascicò Merlin.
<< Sai Merlin, stamattina aspettavo che il mio servo venisse a prepararmi la colazione e a passarmi gli stivali. Ma, a quanto vedo, facevo prima a mandarlo a chiamare... >> fece Arthur.
<< Beh, mi sembra che alla fine, però, gli hai trovati gli stivali  >> rispose il servo fradicio.
<< Fuori dal letto : ORA !!! >> gli urlò contro Arthur irritato.
 
Ogni giorno era sempre la stessa storia : la gogna o le secchiate. E per cosa ? Il destino ? Forse il drago si sbagliava. Sicuramente lui era speciale : aveva la magia, ma come poteva mai questa speciale distinzione significare essere umiliato ogni giorno, lavorare come un mulo e salvare tutti i giorni la vita a uno, senza neanche un "grazie" in cambio ? Dubbio, incertezza e paura, tanta paura, di cosa lo aspettasse. Eppure quella fase era finita. Aveva da tempo accettato cosa significasse lavorare per Arthur, e cosa (ovvero niente) ne potesse avere in ritorno. Ma c'era un punto d'arrivo, e questo era Avalon. E l'unico modo affinchè ciò potesse compiersi era che lui aiutasse Arthur a diventare un buon re,anzi, il miglior re che Camelot avesse mai visto . Tuttavia ognitanto, come anche in quella mattinata, la tentazione di servirgli ratto per pranzo o allacciargli male la sella, si faceva sentire.
 
<< Ore piccole anche stanotte ? >> chiese Gaius, medico di corte e, in un certo senso, affidatario di Merlin, con un'espressione tra l'ironica e la comprensiva.
<<  Ho dovuto pulire 15 paia di stivali, l'attrezzatura per la caccia, 10 giacche e la sua armatura.>> iniziò a rispondere il ragazzo << E non potevo neanche usare la magia, oh no, perchè c'erano le guardie che passavano ogni minuto. Poi, naturalmente, torno qui e devo adoperarmi per fare in modo di salvarlo la prossima che qualcuno tenta di ucciderlo, cosa non molto difficile dato che la sua arroganza è nota in tutto il regno e tutto il regno, o quasi, c'è l'ha morte col padre che se sapesse la mia vera natura non esiterebbe a farmi ardere pubblicamente. Ma lui pensa che io sia uno sciocco, e quindi niente, neanche un misero grazie e... >>
<< MERLIN. MUOVITI. >>. Le grida di Arthur, provenienti dal corridoio, inondarono la stanza.
<< Penso che non avrai tempo oggi di fare colazione >>  gli sorrise Gaius.
E con aria affranta Merlin andò a cambiarsi.
 
Stavano girando per la foresta ormai da 3 ore, o 5 o forse 6. Non avrebbe saputo dirlo. Ma una cosa era certa : Merlin odiava terribilmente la caccia. Non sapeva se fosse perchè ciò permetteva ad Arthur di porlo maggiormente al pubblico ludibrio o per il modo in cui il principino si pavoneggiava ogni volta che prendeva un coniglio. Ecco, proprio come questa volta.
<<  Vedi Merlin, è tutta questione di destrezza e agilità  >>  lo canzonò Arthur.
<< Non sapevo ci volessero tutte queste abilità per prendere un coniglio appena svezzato >> gli rispose furbescamente il servo.
<< Merlin...>> iniziò il cavaliere.
<< ... sta zitto. Sì, lo so >> continuò Merlin con voce bassa ma vittoriosa.
Passo dopo passo si addentrarono nei meandri della foresta. Un continuo ripetersi di alberi dai tronchi alti e sottili come scheletri. Merlin non potette evitare di sussultare.
<< Non avrai mica paura di due alberi ? >> gli sorrise Gwaine.
<< Non degli alberi, ma di chi potrebbe nascondersi dietro. >>
Non avanzarono di un altro mezzo miglio che iniziò a piovere. " Non c'è che dire. Caccia. Pioggia. Caccia e pioggia : la giornata ideale " pensò Merlin. E man mano che il tempo avanzava, la pioggia batteva sulla terra più forte.
<< Ormai è impossibile continuare a cacciare e siamo troppo lontani dal castello per tornare a corte >> annunciò Arthur << Troveremo riparo in una caverna per questa notte >>.
Non ci volle molto che i cavalieri rintracciarono una grande e asciutta spelonca dove ristorarsi.  Iniziarono a scendere da cavallo e Merlino stava per prepararsi per la notte quando in quel buio soffuso, nella grotta,sentì risuonare una voce nella sue testa "Emrys".
  
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