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Autore: Klarolineisfantastic    26/07/2012    5 recensioni
Questa storia è interamente Klaroline.
Lo ambientata dopo la 3 x11. Caroline si sente di dover dire grazie a colui che gli aveva salvato la vita.
Da lì comincia la nostra storia.
''La lasciai andare senza fare niente. Il mio maledettissimo orgoglio da assassino.
Vidi i suoi boccoli biondi ondeggiarsi come onde in un mare di emozioni e di passione.
Poi si girò di nuovo verso di me per pochi secondi che mi bastarono per capire che quei occhi erano la mia sola ancora di salvezza da quest’oscurità logorante. ''
Un pezzo del primo capitolo.
Spero vi abbia incuriosito.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                                                                                   '' I look you eyes and i see my smile'' 




Quell'uomo che a detta di tutti era così orribile con me non lo era stato.
E' vero lo aveva fatto solo perche voleva l'appoggio di mia madre o c’era qualcosa di diverso  in lui?
Gli avrei almeno dovuto dire grazie.
Oggi sarei andata da lui e glielo avrei detto.
Avrei detto grazie ad un uomo che doveva dirlo  a me se non lo avevo sbattuto fuori di casa quella notte?
Forse avrei dovuto dirglielo  anche per il  braccialetto.
Me lo toccai.
Lo avevo indossato.
Ogni volta che lo guardavo ci ritraevo tutto ma non doveva essere così.
Lui non è e non sarà mai qualcuno o qualcosa di buono.
Ma io lo ero e dovevo dirgli grazie.
Mi alzai dal letto posando la scatolina del bracciale su un comodino.
Presi una maglia senza bretelle ornata da dei brillantini sul petto e dei Jeans normali e li misi.
Poi  mi diressi verso la mia macchina e la misi in moto.
Stavo davvero facendo la cosa giusta?
Non lo sapevo ma dovevo farlo.

POV KLAUS.
Stavo disegnando il suo volto per l’ennesima volta quella notte.
Ricordavo ancora la frenesia che c’era nel morso che mi aveva dato.
Ricordavo l’eccitazione del sangue che ti scolava nelle vene e freneticamente entrava nella bocca della vampira.
Volevo solo l’appoggio dello sceriffo.
Nient’altro. Ma ormai non ne ero  sicuro neanche io.
Quella ragazza mi sorprendeva sempre.
Ricordo che la prima volta che l’ho vista è quando ho dato il sangue della doppleganger a Tyler.
Lei era lì ed era tenuta da mia sorella.
In quel momento non c’avevo fatto caso di quanto fosse  bella.
Avevo solo notato quel suo agire per aiutare la persona che così tanto amava e che io avevo trasformato in un piccolo servo.
L’avevo fatta soffrire e ieri lo si leggeva nei suoi occhi.
Il suo amore l’aveva uccisa per colpa mia.
Era solo mia la colpa.
Il desiderio di non morire di visitare quel mondo di cui gli avevo parlato. Le sensazione che avevo provato non avevano niente in confronto a quello che lei stava provando.
Ma lei doveva vedere. Vedere il mondo che l’aspettava e che l’avrebbe sorpresa.

POV CAROLINE.
Parcheggiai davanti a villa Mikelson.
Battei le mani sul volante.
-Caroline tranquilla è solo un ibrido che può ucciderti niente di che.- Risi nervosamente dicendo queste parole a voce alta.
Poi uscii dalla macchina e presi la borsa chiudendomi quella portiera alle spalle.
Mi trovai davanti una villa , grande , troppo grande e troppo  bella. Dietro si situava una distesa di alberi e prati pieni di fiori che spuntavano dai cespugli altrettanto belli.
Il sole gli ricadeva addosso quasi come se quelli fossero le cose più belle della natura.
Salii le scale.
Poi bussai alla porta.
Mi ritrovai Rebekah.
Benissimo Caroline.
-Cosa vuoi?- Disse guardandomi negli occhi e sorridendo vanitosamente.
-Parlare con tuo fratello- Dissi sicura.
-Cos’è un piano per ucciderlo e mandano la sgualdrina a dissuaderlo?-
-Beh allora dovrebbero mandare te- Gli dissi ridendo.
Che maledettissimo sbaglio. Era un’originaria.
Mi prese il collo e me lo sbatte al muro.
-Cos’hai detto sgualdrina?-
Non so come e non so quando riuscii a respingerla addosso ad un tavolo.
-Potrei ucciderti anche nella mia peggiore giornata.-
Salii le scale all’indietro.
Impaurita.
Volevo solo dire grazie a suo fratello.
Mi prese di nuovo e mi sbatte contro la porta di una stanza.
Sicuramente la sua  poi caddi impaurita addosso ad una scrivania.
-Allora Caroline , paura?-
-No , non ho paura di te- Dissi prendendo una gamba della scrivania e cercando di colpirla.
Niente. Ma  in fondo era un’originaria che mi aspettavo?  Mi spinse contro il muro.
Poi corsi verso le scale e mi imbattei contro qualcuno.
-Dove corri , sweetheart?- Disse sussurrando una voce così famigliare.
-K-klaus- Balbettai.
-Dove vai Caroline?- Disse Rebekah eccitata  dalla voglia di uccidermi.
Non so da dove mi uscirono le parole che pronunciai ma le dissi e basta.
-Da nessuna parte se prima non me la paghi. -
E presa dalla frenesia e dal mostro che era dentro di me la presi e la scaraventai al muro.
Mi tolsi il sangue che stava cadendo dalle labbra  con la giacca di pelle.
-Me la pagherai sgualdrina.-
Prese un paletto e mi arrivo davanti.
Cercai di opporre resistenza ma mi scaraventò per terra e si mise sopra  di me.
-Muori.- Mi disse.
Ma Klaus la prese divertito e la scaraventò al muro.
-NIK!- Urlò in preda alla furia.
-Dovresti calmare un po’ gli animi- Le disse ridendo.
Poi mi prese e ci ritrovammo in camera sua.
-Cosa vuoi , sweetheart?- Disse cercando di nascondere qualcosa nella scrivania.
-Volevo dirti grazie.-

POV KLAUS
Quella ragazza che tanto mi odiava mi aveva detto grazie.
Perché?
Non lo sapevo ma ridevo divertito alla scena di prima.
-Che ti ridi?- Mi disse infastidita. –E’ gia tanto che sono venuta a chiederti grazie-  Disse.
-La scena di prima. Sai che sei la prima ad affrontare così mia sorella?- Risi.
-Potevo farcela se tu non mi avessi presa.- Disse sbuffando.
-Si sweetheart l’importante è crederci.- Dissi ridendo.
-Vabbene me ne vado.-  Mi disse e si diresse verso la porta.
Ma la raggiunsi e le presi la mano.
-No aspetta.-
-Che c’è ora?-
Mi guardò negli occhi e mi persi letteralmente in quello sguardo così semplice e puro e così confortevole.
-Che dovevi dirmi?-
-Volevo solo dirti grazie-
Poi si lasciò dalla mia presa e se ne andò.
La lasciai andare senza fare niente. Il mio maledettissimo orgoglio da assassino.
Vidi i suoi boccoli biondi ondeggiarsi come onde in un mare di emozioni e di passione.
Poi si girò di nuovo verso di me per pochi secondi che mi bastarono per capire che quei occhi erano la mia sola ancora di salvezza da quest’oscurità logorante.


POV CAROLINE.
Andai a casa e trovai un messaggio di Elena sul cellulare.
‘’Ehy io e bon ceniamo al grill vuoi venire?’’
Una cena tra amiche?
Mi sarebbe stata veramente d’aiuto.
In fondo loro mi avevano sempre ascoltata ma questa volta non avrei dovuto dirgli niente.
Andai allo specchio e vidi un graffio sulla mia pelle.
Ero una vampira e se ne sarebbe andato subito.
Quindi decisi di non pensarci e di mandare un messaggio ad Elena.
‘’Si ele. Alle 19.00 al grill.’’
Poi  mi misi sul letto e presa dalla stanchezza di quel match contro l’originaria mi addormentai estasiata.


POV KLAUS
Entrai nel mio studio quando vidi qualcuno che guardava i disegni sulla mia scrivania.
-Che ci fai qui , Bekah?- Gli dissi sorseggiando un bicchiere di wisky.
-Cosa provi per lei , Nik?- Disse prendendo un disegno schifata.
Non gli risposi e le presi il disegno di mano.
-Credo sia meglio che tu te ne vada- La guardai.
-Ti lascio ai tuoi disegni romantici- Rise e poi prese il foglio che tenevo in mano e lo buttò nel camino.
-Vattene Bekah.-
-Ciao Nik-
La guardai infuriato e finalmente uscii dal mio studio.
Poi uscii anche io deciso a farmi una doccia.
Salii le scale e mi imbattei in qualcosa che brillava.
Mi chinai e lo vidi.
Il bracciale.
Lo aveva perso mentre combatteva con Bekah.
Quindi lo aveva indossato.
Un sorriso spuntò sulla mia faccia.
Mi rialzai e andai in bagno .
Posai il bracciale sul lavandino e entrai nella doccia.
Ricordai quando avevo deciso di portarglielo.
‘’-Sai io adoro i compleanni- Le toccai il braccialetto regalato da Tyler.
   -Tu non avrai mille anni o giù di lì?- Cerco di ridere ma non c’è la faceva. Sia per il morso sia per il fatto di stare a parlare con me.
Decisi che ne gliene avrei portato un altro.
Forse più bello.
Le raccontai del mondo. Di quello che poteva avere dalla vita, quello che poteva fare e  le sensazioni che poteva provare e riprovare.
Ci ero riuscito. Le avevo fatto capire tutto. Il senso di rimanere in vita anche se non si è più legati alle sgradevoli convenzioni umane.
Poi la presi e si nutri del mio sangue infine cadde in un sonno profondo.
Rimasi lì a guardarla per un po’ e poi scomparsi deciso a ritornare.’’

 


****


POV CAROLINE
Mi ero svegliata erano le 18.00 fra un’ora dovrei stare al grill.
Mi stiracchiai sul letto e andai in bagno aprii l’acqua e lasciai riempire la vasca decisa a farmi un bagno caldo.
Quando vidi che fu estremamente piena la chiusi.
Mentre mi toglievo i vestiti qualcuno aveva bussato.
Così presi l’accappatoio e scesi le scale.
Avevo già capito che si trattasse di un uomo.
Poi arrivata alla porta lo scrutai meglio.
Aprii la porta.
-Rebekah vuole ancora uccidermi e sei venuto a fargli da messaggero?- Dissi mantenendo un tono serio.
-Non credo si trattano così gli ospiti , Caroline.- Poi mi scrutò vedendo l’accappatoio rosa. –Non credo che ci si presenti neanche così- Rise.
-Stavo per farmi un bagno.- Dissi infastidita dalle sue battutine. Non era mica Damon.
-Allora , sweetheart vuoi farmi entrare?- Disse ridendo.
-Perché dovrei?-
-Perché devo restituirti una cosa in tuo possesso.-
Mi mostrò il bracciale.
-Puoi tenertelo.- Dissi .
-Non sembra così visto che lo hai indossato stamattina-
-Non sembra ma è.-
-Bene allora.- Mi disse con un tono infuriato e non sapevo perché. – Ciao , Caroline- Poi sparì.
-Ma sì che se ne vada pure al diavolo- Dissi salendo le scale infuriata.
Però quel braccialetto sarebbe stata l’unica cosa che mi avrebbe ricordato lui umano.. No non era umano e non lo sarebbe mai stato.
Mi misi nella vasca e chiusi gli occhi.


POV KLAUS.
Perché mi ero infuriato così tanto?
 Mi domandai bevendo un bicchiere di bourbon al grill.
Poi sentii un odore di sangue che avrei riconosciuto tra mille.
Il sangue della petrova.
Vidi Elena e Bonnie attraversare le porte del grill ma non mi videro.
Bensì si sedettero ai tavolini comodamente come se fossero due normali ragazze con problemi comuni.
Quali i ragazzi,  gli esami e altro.
Mi rigirai chiedendo un altro bicchiere di bourbon.
Avrei potuto portarmi via la doppleganger ma niente non avevo forze.
Forse per il bourbon o forse perché qualcuna mi aveva colpito dentro per una volta , per la prima volta.
Poi sentii un odore di vaniglia travolgente e mi girai.
La vidi entrare sorridendo.
Vorrei tanto che quel sorriso lo avessi con me, Caroline.
I riccioli biondi le ricadevano in una coda alta.
Gli occhi azzurri si muovevano allegramente. 
Si sedette con le ragazze e decisi di andare lì.
Facendo finta di essere interessato solo alla piccola Gilbert.
Mi sedetti al tavolo con loro.
-Ciao piccola Gilbert- Dissi ridendo.
-Cosa vuoi Klaus?- Disse  impaurita dal mio tono.
-Io? Niente. Apparte il tuo sangue – Risi.
Caroline si era alzata prima che io arrivassi a prendere qualcosa da mangiare.
Ora stava tornando indietro e fissava il vassoio ridendo.
-Ehy ho trovato il tuo piatto preferito Elena.- Poi mi guardò e il vassoio le cadette dalle mani.
-Non pensavo di fare quest’effetto , Caroline.- La guardai negli occhi incatenandoli e ci riuscii.
Era come se ci fossimo solo noi a guardarci non ci importava delle occhiate di quelle due.
Ci importava di non perdere il contatto con gli occhi.
Gli occhi così pallidi e puri.

POV CAROLINE.
Distolsi lo sguardo perché  dentro di me , una piccola parte , mi spingeva a fare qualcosa che non avrei voluto fare neanche fra un milione di anni. Baciarlo.
-Cosa vuoi Klaus?- Dissi sedendomi non curante del vassoio caduto.
- Non so , qualche bourbon , wisky , sangue di doppleganger.- Rise e guardò Elena.
-Vattene.-
-Sai Elena sono molto stanco oggi credo che rimanderò a domani. Sempre se non dovessi fare qualche visita notturna- Mi guardò e io abbassai lo sguardo imbarazzata.
-E’ stato un piacere vedervi.- Disse alzandosi e camminando verso l’uscita.
-Visite notturne , Caroline?- Diceva Elena stupita.
-Mi ha salvato la vita ieri. Quando Tyler mi ha morso. Si riferiva a quello.- Dissi frettolosamente.
Poi presi il cellulare e feci finta di leggere un messaggio.
-Scusate devo andare a casa. Mia madre.-
-Okay care , non ti preoccupare.- Disse Elena sorridendo.
Sorrisi a tutte e due e uscii dal grill.
Dove vidi che si stava addentrando nella foresta.
Con la mia velocità gli andai davanti bensì fosse a chilometri di distanza.
-Visite notturne?- Dissi infastidita.
Lui mi sorrise e poi mi sorpassò non curando di rispondere.
-Rispondimi-
Si girò all’improvviso.
-Sai Caroline? Durante la mia lunga esistenza e sai che non è un modo di dire. Ho potuto osservare il comportamento  di ragazze . Se non c’è stata nessuna visita notturna in passato vuol dire che è questa la visita notturna.-
-Aspetta tu hai detto così per invogliarmi a seguirti?- Dissi alzando le mani al cielo.
-In un certo senso sì mia dolce Caroline.-
-Innanzitutto giusto per essere chiari. Non sono tua e non sono dolce. -
-Va bene sweetheart.- Disse ridendomi beffardo.
-Allora mi segui o no?-
Mi guardai intorno non conoscevo quella foresta e mi ci ero persa.
-Ormai sì. Non so dove andare.-
-Piccola bellezza sperduta.- Disse ridendo.
-Perché mi stai portando qui?-
-Passeggiata.-
-Si certo in una foresta , in piena notte , con un ibrido di mille anni.-
-Hai capito allora.- Disse ridendo ancora una volta.
Poi ci ritrovammo  un  fiumiciattolo davanti.
-Ciao , ciao sweetheart.- Mi disse sparendo.
-COSA? Seriously?- Urlai alla foresta.
Non sapevo dove andare o cosa fare quindi mi sedetti per terra giocando con l’acqua.
 Quando qualcuno mi abbracciò da dietro.
-Klaus se questo è uno scherzo non è divertente.-
-Hai detto Klaus?- Disse una voce così famigliare.
Mi girai.
TYLER.
Spaventata indietreggiai.
-Ho implorato Klaus di portarti qui perché volevo dirti una cosa, Caroline-
Mi disse guardandomi negli occhi.
-Sto facendo come mi hai detto tu. Cercherò di sfuggire al soggiogamento e ritornerò da te.-
Mi baciò la fronte.
-Ti amo-
Poi sentii qualcosa che mi  fece sobbalzare dal dolore.
-Tyler- Urlai e poi l’oscurità si impadronì del mio corpo.
Pensavo solo ad una cosa.
Klaus mi aveva aiutata.
Perché si comportava così?
Poi anche i miei sensi sparirono e non riuscii più a pensare.

POV KLAUS.
L’avevo portata a casa mia.
Sarebbe stata la mia sicurezza contro i suoi cari amici.
Per una volta avevo visto il suo volto felice.
Le posai il braccialetto sul comodino mi misi sulla porta e prima di andarmene la guardai.
Sembrava una bambina fragile e contenta di aver ritrovato finalmente il suo amore.
-Goodnight, sweetheart.-
Poi uscii dalla stanza che richiudeva quella bellezza  e sorrisi anch’io.
  
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