Goku e Pan si stavano allenando. Avrebbe voluto che fosse suo padre Gohan a farlo, ma lui era molto occupato con il lavoro. La piccola si divertiva davvero tanto. Pareva che per lei fosse tutto un gioco. Per fortuna si era resa conto che la sua forza non era normale, e che poteva usarla solo con certe persone. Con nonno Goku, papà Gohan e zio Goten, poteva sfogarsi come voleva, senza rischiare di fare del male a nessuno.
Nonno Goku era l'unico che era sempre disponibile a combattere con lei. Nonno Satan trovava sempre qualche scusa e così la madre Videl era stata costretta a dirle che lui era uno di quelli 'normali', non un sayan, o un mezzosayan come lei. Nonna Chichi sgridava sempre nonno Goku. Perché non lavorava e non faceva nulla in casa. Perché pensava sempre ad allenarsi.
Però lei era contenta, aveva nonno tutto per se, spesso per giornate intere. Ogni tanto le pareva che il suo sguardo si perdesse nel vuoto, come impegnato a osservare qualcosa che non c'era. Poi però tornava sempre al suo sorriso infantile.
"Allora piccola" disse un giorno Goku "sono sicuro che sarai tu a vincere il torneo Tenkaichi. Nessuno di noi sayan potrebbe fare sul serio con te," sorrise all'aria offesa di Pan " neppure Vegeta, a lui importa solo confrontarsi con me, e i terrestri sono troppo deboli per te. Tu sei molto più forte di quello che ero io alla tua età. Perciò dovrai stare molto più attenta del solito. Dovrai vincere senza fare del male a nessuno. Anche se incontrerai gente che fa apposta a provocarti, e ti prende in giro solo perché sei una bambina." Accarezzò la testa della sua adorata nipotina. Se non fosse stato preso dalla smania di combattere e di migliorarsi, poteva definirsi un uomo felice e realizzato. Aveva una moglie che lo amava, due figli che lo adoravano, una meravigliosa nipote e un sacco di amici che credevano in lui. E nella vita era riuscito a fare ciò che voleva.
Ma non gli bastava, mai.
Avrebbe votuto superare, ma chi... ma cosa...
Era il guerriero più forte dell'universo, non c'era nessuno che lo potesse equivalere. Sapeva che Majimbù, quello cattivo, si era reincarnato. Sperava di incontrarlo al prossimo torneo, almeno avrebbe fatto un combattimento interessante.
Se Chichi avesse saputo che quelli erano i suoi pensieri, lo avrebbe sgridato di sicuro. Stava ben attento a non rivelarle nulla.
Pan mise il muso. Nonno Goku si era distratto ancora. Chissà che gli passava per la testa.
-Che faccio?- pensò la piccola, -lo faccio tornare in se con le buone o con le cattive?-
Visto che lo stato catatonico del nonno continuava, decise per le cattive. Fece uno scatto improvviso, gli si gettò addosso con tutta la forza che aveva in quel corpicino e  diede un bel calcione alla bocca dello stomaco di Goku. Il sayan si piegò in due, soprattutto per la sorpresa.
Restò piegato in due e non disse nulla. La piccola, si precipitò preoccupata verso il nonno che appena la ebbe vicino scattò e le fece un versaccio. Pan saltò a sua volta indietro per la paura. Gli occhi le si riempirono di lacrime. Aveva davvero temuto per il suo nonnino. Poi gli si gettò fra le braccia e cominciò a singhiozzare.
"Scu... scusami, non piangere, era solo uno scherzo. Devo ammettere che sei sempre più forte. Mi hai preso di sorpresa, davvero, e sei riuscita a farmi male." si complimentò con la piccola mezzosayan. "E ti prometto che per oggi penserò solo a te." disse prendendola in braccio e facendola volare in aria.
"Promesse da marinaio." esclamò la piccola, in una perfetta imitazione di nonna Chichi.
"La mia piccola! Sono orgoglioso di te." L'abbracciò. Era questo che rendeva realmente immortali.  Finchè i suoi figli e i suoi nipoti avrebbero avuto figli e via di seguito, non sarebbe morto mai.