Clarisse lasciò Silena sotto il Pugno di Zeus, il capo chino e lo sguardo fisso sul terreno. Non voleva vedere l'amica piangere. Solo dopo avrebbe trovato la forza di consolarla, ma non ora. Non era ancora pronta. Era tutta colpa di Crono, se lei era in quello stato. Charlie era morto, rallentando i nemici, ed era stato un atto eroico, certo, ma anche avventato. Solo dopo aver pianto parte delle sue lacrime, Silena decise di alzarsi. E mentre le lacrime sgorgavano dagli occhi meravigliosi della figlia di Afrodite, ella camminava verso la sua casa. Le sue sorelle e i suoi fratelli erano ancora nella Sala Grande, per sua fortuna. Silena raggiunse il suo letto, portando una mano tremante sotto il cuscino. Sotto il comodo poggiatesta, Silena aveva nascosto una graziosa scatolina. La prese con la mano tremante e la porta al viso, mentre usciva dalla sua casa per andare sulla spiaggia. Aprì la scatolina solamente quando i piedi toccarono l'acqua fresca, risvegliandole un po' i sensi. La sensazione durò poco, visto che la foto dentro alla scatola aveva già fatto crollare Silena. Una sola foto che ritraeva il suo amato Charlie. Le ginocchia perfette della figlia della dea dell'amore crollano nell'acqua marina ed altre lacrime fuoriuscirono dagli occhi pieni di tristezza. Una seconda sensazione ed emozione si frappose alla tristezza: il senso di colpa. Era solo colpa sua se Charlie era morto, solo colpa sua. “Vivi Silena, vivi” mormorò una voce alla sua testa, la stessa voce del ragazzo di cui si era innamorata. Voce ormai scomparsa, nascosta nell'Ade. La ragazza abbassò nuovamente lo sguardo, cercando di non piangere ancora una volta. Notò subito qualcosa, un qualcosa che galleggiava sulle onde: una foto. Quando la prese, si accorse subito che era di Charlie. Istintivamente la girò e incrociò subito la frase che il suo ragazzo aveva scritto in fretta e furia, ma che esprimeva tutta il suo amore. La scritta diceva: “Silena, grazie per quest'anno magnifico. Non ti rammaricare, io... io sapevo tutto. So che non è colpa tua”. Il cuore della figlia dell'amore perse un battito, leggendo le due parole sottostanti. Scritte con una calligrafia quasi impossibile da decifrare, c'era scritto un bel “Ti amo”. Silena, quella notte, si strinse al petto la foto e rispose al suo amore, cercando di far sentire la sua voce anche agli Inferi.
Alla fine, giunse la Battaglia Finale. Aveva convinto i figli di Ares – aveva finto di convincere, loro avevano già deciso – a partecipare alla battaglia. Ma ora era lì, sdraiata per terra. Il viso di Clarisse, pieno di dolore e tristezza, vicino al suo. Stava succedendo tutto così in fretta, la sua vita stava scivolando via. Gli occhi di Silena erano aperti sul mondo degli semidei ma guardavano in un altro posto, in un altro mondo. «Charlie... vedo Charlie» mormorò la ragazza, infine. Poi, con naturalezza chiuse gli occhi. E mentre Clarisse partiva all'attacco, l'anima della sua migliore amica raggiungeva il suo amato. Sorridendo.
Edit 13\06\2013
Di comune accordo con la mia mente, ho deciso di riscrivere ogni singola storia in cui non avevo dato il mio cento per cento. Tra queste, questa. Non ho bisogno di dire altro, tranne che la morte di questi due personaggi mi ha letteralmente ucciso il cuore.
Grazie alle persone che hanno recensito e letto, grazie mille.
Summer.
26/07/2012
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