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Autore: Blacklu    26/07/2012    3 recensioni
Ehm, salve. Sono nuovo del fandom e sincerament eho un po' di paura a pubblicare la fiction. Spero che sia di vostro gradimento.
Dal testo:
Entrambi i ragazzi uscirono da sotto il tavolo e si sentì di nuovo una porta sbattere.
- Era quella del bagno, è qui vicino! -
- Oh mio Dio! Prendi i coltelli! -
Genere: Comico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonpomeriggio, sono le 15:50 passate e ovviamente, io scrivo al buio, in camera mia con un’afa della miseria.
Tralasciando le mie stranezze, vi auguro una buona lettura.
Ci vediamo a fondo pagina! :)

(Una storia realmente accaduta a moi )

 
 

Prendi i Coltelli!



La classica notte buia e tempestosa; il classico vicinato tranquillo… ma quella sera; quella sera rimarrà per sempre nella storia. Quella sera, due ragazzi rischiavano la morte.


23:34 circa.

Dopo una tranquilla uscita serale con gli amici, Luke e Yari tornarono a casa del primo, esausti.
Ridevano; come due giovani innocenti ignari di quel che sarebbe successo tra qualche minuto.
La loro allegria si sarebbe trasformata presto in terrore.
I genitori di Luke erano fuori a cena con altri parenti, difatti avvertirono i ragazzi che sarebbero tornati a orari improponibili, perciò consigliarono loro di andare a letto comunque presto.

-O mio Dio, se Giulia non avesse messo i tacchi, a quest'ora non saremmo qui a ridere come dei matti - disse Luke, sdraiato sul divano a ridere come se gli avessero fatto annusare una capsula intera di gas esilarante.
Avrebbe dovuto guardare per terra. Si sarebbe risparmiata un ginocchio no!? - disse Yari, migliore amico di Luke.
- Oddio, che ridere! - disse Luke cercando di frenare le risate
- Che facciamo, guardiamo un film? - propose Yari, ospite per la notte.
- Mh, no - rispose Luke, - ho voglia di tisana; che ne pensi? -
- Ottimo! Ce l'hai ai frutti di bosco? - domandò Yari con l'acquolina in bocca.
- Dovrei, andiamo in cucina. - finì Luke.

I biondini andarono in cucina per preparare la tisana ai frutti di bosco.
Luke prese lo zucchero e i filtri, che emanavano un aroma delizioso, intanto Yari mise a bollire l'acqua a fuoco alto.
Una volta pronta, Luke mise i filtri che fecero arrossire l'acqua rendendola dello stesso colore del sangue.
Prese con cautela la maniglia della padellina contenente la tisana e versò nelle tazze il liquido rosso, aggiunse zucchero e infine posò sul tavolo un sacchetto di biscotti.

Una volta bevuta tutta la tisana, i due ragazzi si ritirarono ancora in salotto a guardare qualche puntata di uno stupidissimo cartone animato...
La noia prese la meglio e Yari, visto il suo comportamento impulsivo, prese il telecomando e spense la tv.

- Ma che ti prende? - disse Luke con aria interrogativa.
- Questa puntata l'abbiamo vista cinquantaquattro volte. Titeuf dopo un po' annoia. - rispose Yari con aria un po' fredda.
- Può darsi... - disse Luke.

Improvvisamente cominciò a piovere. Non era una pioggia normale.
Una pioggia normale sarebbe andata a ritmi di "crescendo", iniziando a piccole quantità, invece questa pioggia era immediata. Come se qualcuno avesse aperto un'enorme doccia.

- O Cristo, Yari vai di sopra e prendi i panni che mia mamma ha lasciato fuori, intanto io chiudo le griglie! - disse Luke alzandosi di corsa dal divano.
- Roger- disse Yari

Una volta chiuse tutte le griglie e ritirato tutti i panni, i due si misero sul divano a fissare il nulla.
Il vento fece sbattere le porte talmente forte da far prendere ai due ragazzi un infarto ad ogni botta.
Dopo alcuni minuti la luce saltò, così fece diventare la villa buia come un cielo senza stelle. Non si riusciva a vedere niente, nemmeno il palmo della mano.
I due ragazzi erano in panico: Luke si alzò e a passi piccoli e lenti andò verso la televisione, si abbassò e aprì un cassetto, contenete cavi elettrici e una torcia. Prese la torcia e l’accese, puntandola verso Yari.

- Ci sei? – domandò Luke spaventato.
- Credo di si. Adesso che facciamo? – disse Yari disperato.
- Dobbiamo riazionare la corrente. L’interruttore generale è in cucina, andiamo a vedere. – disse Luke dirigendosi in cucina.

Aprì un mobiletto appena sopra il forno a microonde e aprì una piccola porticina di legno. All’interno c’erano tutti gli interruttori della casa, e come si sospettava, quello generale era abbassato.
Luke cercò di azionarlo ma l’interruttore non rimaneva alzato. Dopo numerosi tentativi Luke finì  di tentarci e arrivò a una conclusione:

- Se questo interruttore non funziona vuol dire che è saltato quello di fuori. – disse Luke.
- Andiamo allora. – disse Yari camminando verso la porta.

Appena Yari mise la mano sulla maniglia della porta principale, si sentì la porta del box aprirsi, con un cigolio inquietante.
Yari si girò ad occhi spalancati verso Luke, anch’esso pietrificato dalla paura.

- Hai chiuso la porta del box quando siamo entrati vero? – domandò Yari a bassa voce.
- Me la sono dimenticata – disse Luke stringendo i denti.

Appena finita la frase, la porta del box sbatté violentemente e Yari cercò di aprire la porta ma l’ansia lo blocco e così corsero entrambi al secondo piano nascondendosi in camera della sorella di Luke.

- Anche tua sorella è uscita, magari era lei. – disse Yari cercando di trovare una risposta a quei rumori.
- Ha detto che rimaneva a dormire da un’amica! – disse Luke preoccupato.
- Quindi vuol dire… che può essere un ladro. O peggio ancora un assassino! Che facciamo? – disse Yari in preda ad una crisi isterica.
- Oddio non ne ho idea. Per cominciare, sai il numero dell’ambulanza? – disse Luke cercando di non perdere la calma.
- Si, lo so! Ma non credo ci serva visto che ci sventrerà entrambi. – disse Yari trattenendosi dal non fare rumore.
- Va bene... – disse Luke – Di solito a quest’ora passa la polizia per controllare le strade, magari si accorgerà che c’è qualcosa di strano. -
- Speriamo! – disse Yari mettendosi le mani tra i capelli.

Un’altra porta di due piani sotto si chiuse violentemente e i ragazzi senza controllo corsero giù per le scale rifugiandosi in cucina sotto al tavolo.

- E’ giù! Sarà in lavanderia. – pensò Yari ad alta voce.
- Che cosa facciamo? Perché siamo scesi? Potevamo nasconderci nell’armadio! – disse Luke incredulo.
- Non me lo dire, la paura fa fare strane cose. – disse Yari giustificando la loro azione involontaria.

Entrambi i ragazzi uscirono da sotto il tavolo e si sentì di nuovo una porta sbattere.

- Era quella del bagno, è qui vicino! – disse Luke preoccupatissimo.
- O mio Dio! Prendi i coltelli! – disse Yari precipitandosi al porta posate.

Presero entrambi due coltelli da macellaio. L’adrenalina fece avere loro coraggio e andarono furtivamente con ancora la torcia accesa davanti alla porta del bagno.
La porta, ovviamente, era chiusa e poteva esserci chiunque. Non c’era nemmeno nessun pezzo di vetro da cui si potesse sbirciare.
Luke guardò Yari, aprì la porta e lanciò i coltelli.
Una figura nera cadde a terra e subito dopo Luke illuminò con la torcia.

- E’ solo l’accappatoio. – disse Yari con aria sollevata.
- Meno male, avrei commesso un omicidio! – sospirò Luke consolandosi.

Il vento soffiò tra le fessure delle finestre e nonostante ci siano le griglie chiuse, lo spiffero del vento fece diventare la pelle d’oca a entrambi i ragazzi.

- Ma andiamo! – disse Luke – siamo davvero sicuri che ci sia qualcuno? Non ho mai ricevuto visite da ladri e devono per forza venire oggi. Guardiamo troppi film -
- Spero che la tua teoria sia giusta perché ho appena sentito la porta al piano di sotto aprirsi. E il vento le porte le fa chiudere! – disse Yari preoccupato.
- Chi te l’ha detto, se il vento è nella direzione della port… Oh oh. – disse Luke perdendo tutto il coraggio assumendo una faccia sconvolta.

Facevano bene a preoccuparsi.
Il bagno era l’ultima stanza prima delle scale, esse portavano in un piccolissimo corridoio, nel quale appena arrivati, davanti ci si trovava la porta che conduceva nel box, a sinistra la porta che conduceva in lavanderia e a destra quella che conduceva in taverna.
Siccome tutte le porte del seminterrato erano chiuse e il fatto che ci siano finestre minuscole in ogni stanza, tra l’altro chiuse, vuol dire non è stato il vento ad aprire la porta.
In casa c’era qualcuno.

- O Gesù Santo! Luke prendi i coltelli! Prendili! – urlò Yari saltando su due piedi!
- Non urlare, sei matto! – disse Luke tappando la bocca a Yari. – se ci sente ci ammazza! -
- Che cosa cavolo facciamo? Chiamiamo la polizia! – disse Yari prendendo il cellulare.
- NO! – disse Luke bloccandolo – il tuo telefono ha un audio troppo alto, con questo silenzio ci sentirebbe! -
- E allora cosa facciamo? Sinceramente non voglio starmene qui ad ammuffire per puzzare come un pesce morto – disse Yari cercando di sdrammatizzare la cosa, nonostante fosse seria.
- Abbiamo sedici anni, andiamo giù e lo prendiamo a pugni. – rispose Luke cercando di ritrovare il coraggio.
- Qui non si tratta di fare l’eroe. Qui c’è in ballo la vita, idiota! – disse Yari ancora incredulo della situazione.
- Allora lanciamo i coltelli, non credo che lo uccidano se puntiamo alle gambe o alla pancia. – propose Luke.
- Qui non siamo in Mortal Kombat o a Tekken! E se dovessimo prenderlo in testa? Morirebbe! – urlò ancora Yari.
- Sono cose che capitano! - disse Luke.

Ormai stavano perdendo il controllo. Avevano un sacco di idee, un sacco di paure e di dubbi su cosa avrebbero potuto fare.
Così Yari propose qualcosa:

- Senti, noi andiamo fuori e attiviamo la corrente, chiamiamo i tuoi e diciamo loro di tornare. -
- E se dovese esserci qualcun altro all’entrata che fa da palo? Se dovessimo uscire ci prenderebbe e ci legherebbe come due carcasse – disse Luke bocciando l’idea di Yari.
- Giusto... – mormorò Yari. – Ok, andiamo giù e lo stendiamo, non vedo il motivo per cui non potremmo. E’ entrato in casa tua e forse sta anche rubando. Certa gente è proprio senza cuore – disse Yari convincendosi dell’idea che fosse meglio ucciderlo piuttosto che farsi uccidere.


I ragazzi scesero le scale pianissimo.
Si trovarono di fianco alla porta aperta della taverna. Spensero la torcia.
Luke approvò con la testa ribadendo che era l’idea migliore. Fece il numero “tre” con le dita della mano sinistra, tenendo il coltello col pollice e con il mignolo, per far capire a Yari che al termine del conteggio, avrebbero dovuto lanciare le lame.
Fece poi il “due”. Si affacciò per spiare se davvero ci fosse qualcuno.
In effetti, si poteva intravedere una sagoma accovacciata per terra.
“UNO”.

Entrambi si misero davanti alla porta ma Yari spinse per sbaglio Luke contro il muro, facendolo cadere.
Yari fece un passo indietro e uno in avanti per mantenere l’equilibrio, ma inciampò nei piedi di Luke, precipitando in avanti.
Cercarono di lanciare i coltelli ma non volarono nemmeno a cinque centimetri di distanza.
L’ora era giunta.
La figura lugubre si alzò e corse verso di loro.

Miracolosamente tornò la corrente.
Finalmente poterono vedere ancora la luce e soprattutto vedere chi fosse il mascalzone, prima che li affettasse in mille pezzi.

- Duke!? – disse Yari stupito.
- Come hai detto!? – urlò Luke anch’esso stupito.
- E’… è il tuo cane! – disse Yari indicando Duke che leccò affettuosamente la faccia di Luke. - Non ci posso credere! Da quando sa aprire le porte? – domando Yari ridendo
- Non ne ho idea! – disse Luke alzandosi.
- Bè, meglio così, se non altro non siamo morti! Torniamo di sopra. – disse Yari salendo le scale.

Anche Luke fece per salire le scale ma ritornò con lo sguardo su Duke e gli disse:

- Se ti azzardi ancora a farci venire un colpo come questo, la prossima volta cercherò di prendere meglio la mira, chiaro!? -

Salì anche lui, rimise i coltelli al loro posto e infine si sedette sul divano a riguardare quello stupidissimo cartone animato. Poi ruppe il silenzio dicendo:

- Sai, mi sentivo in un film. -
- Anche io! – disse Yari – ma sappi che se dovesse succedere ancora, io torno a casa mia a piedi! -

Saltò di nuovo la corrente.

- OH MIO DIO, PRENDI I COLTELLI!






Buongiorno!
Ecco, shot finita. Lo so, mi starete dando del pazzo, ma provate voi a essere in casa da soli con  il temporale, un qualcuno che apre le porte e la luce saltata.
Avremmo fatto su soldi se fosse stato un film horror.
Bè, diciamo che  parte comica è la fine, nello svolgimento sembra più un thriller o un giallo, e “comica”, non è che faccia ridere, ti fa rimanere di stucco (*sotto : E’ un barbatrucco! *). Penosa!
Che dire, ringrazio tutti voi per aver letto questa avventurosa storia comica/thriller. Sarei grato di ricevere qualche recensione ^_^
Grazie in anticipo, a presto!

Blacklu  

   
 
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