Annie guarda il mare, seduta a terra con le gambe incrociate, il telecomando del teleschermo stretto tra le mani.
Lo guarda, ma non sente la brezza soffice solleticarle la pelle come ogni pomeriggio, il calore del sole al tramonto che si nasconde all'orizzonte; non respira l'odore della salsedine che impregna l'aria dopo la tempesta.
Il suono delle onde che si rincorrono sulla spiaggia esce da microfoni nascosti nella stanza, ma non è come essere davvero lì, a casa. Non è come essere al sicuro.
La porta si apre e si chiude quasi impercettibilmente e qualcuno si siede al suo fianco, senza fare rumore.
Finnick le stampa un bacio leggero sulla fronte, poi intreccia le dita alle sue, stringendole forte: le loro mani aderiscono perfettamente, come anemoni su uno scoglio. Annie pensa che la sua presa sia piacevole, perché quando Finnick l'avvolge nelle sue braccia si sente al sicuro, quasi protetta da un guscio.
È come essere una perla nella conchiglia.
- Ci tornerai, al distretto.- dice, lo sguardo perso a cercare il punto in cui cielo e mare si toccano, diventano una cosa sola. Annie si chiede se riesca a vedere qualcos'altro oltre quello che colgono i suoi occhi, qualcosa che non sia solo una proiezione sullo schermo.
Finnick è sicuro che andrà tutto bene, che staranno di nuovo insieme, ma una perla può tornare alla sua conchiglia una volta che se ne è staccata?
Sei una buona notatrice, la migliore di tutti, la rassicura sempre. Dovrai solo nuotare via, lontano da chi vuole farti del male. Dice tante altre cose, ma Annie è troppo spaventata per capirle.
- Abbiamo un piano, ricordi? Così nell'arena nessuno ti darà la caccia. - Finnick poggia la testa contro la sua spalla e  i suoi ricci, dorati come la sabbia del distretto, le solleticano il collo.
- Devi solo fingere di essere innocua, debole. -
Il sole si nasconde dietro il mare, il teleschermo si fa più buio. Annie vede la luce allontanarsi e non trova la forza di rispondere, di guardare Finnick nei suoi occhi blu cobalto, dello stesso colore dell'oceano quando la corrente è forte.
Non riesce a dirgli che mentire è superfluo, che quando non ci sarà più il guscio sicuro di una conchiglia a proteggerla, lei sarà debole per davvero.
Non riesce nemmeno a dirgli addio.

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Angolo fangirl autrice: sei sempre nei nostri cuori, Finn.
Questa flash però è incentrata sulla povera Annie ed è ambientata nei giorni precedenti al suo accesso nell'arena dei 70esimi Hunger Games. Come sempre vi lascio qualche nota (più lunga della storia).

- La flash è stata ispirata dal prompt Lies/Bugie suggerito da ElePads, lo capite facilmente quando alla fine Finnick consiglia ad Annie di mentire e di fingersi debole.
- Il teleschermo è lo stesso che compare nel film di The Hunger Games, quando Katniss lo accende e riesce a vedere la proiezione di un luogo che ama, la foresta.
- L'icon che vedete all'inizio della storia raffigura davvero Finnick ed Annie, interpretati da due fantastici youtubers. Potete trovare il cortometraggio a puntate cliccando qui.
- In realtà la tecnica di fingersi debole è stata adottata da Johanna Mason, ma a mio parere si addice meglio ad Annie, che si salvò comunque grazie alla sua abilità nel nuotare.

Concludo, sperando che la flash non risulti troppo sentimentale. Però quando penso a Finnick ed Annie vedo solo tanto amore e tanta tristezza. *Si ritira in un angolino e piange*