Storie originali > Avventura
Segui la storia  |      
Autore: niky999    26/07/2012    1 recensioni
Questa storia narra di una ragazzo, costretto dal padre a diventare cacciatore. Kris però, ha sempre odiato quella sua folle scelta, per il legame che ha costruito con la natura e gli animali. In un giorno di caccia, i suoi compagni trovano una tigre, che aveva posseduto da poco dei cuccioli. Con pochi colpi di fucile, la madre delle piccole tigri muore, lasciando che i cuccioli andassero al riparo. In quello stesso momento, Kris trova una femmina dei cuccioli di tigre e decide così di tenerla segretamente con sé, proteggendola dai cacciatori dalla morte certa, che ogni giorno perseguitano il ragazzo per uccidere finalmente "Maya" (Così fu chiamata). Tra i due nascerà un legame profondo e un giorno, accadrà qualcosa di spettacolare!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Una tigre di nome Maya
La mia vita in Asia

 
Caro diario,
mio padre, purtroppo, mi ha costretto a diventare un bravo cacciatore come lui. Ormai è anziano, e dato che mio nonno e così tutti gli altri discendenti, erano degli abili cacciatori, ha desiderato fortemente che anche io lo diventassi. Ho cercato in diversi modi di fargli capire che non ne volevo proprio sapere, ma lui è diventato sempre più insistente e severo, perciò non ho potuto fare altro che piegarmi al suo volere. Non mi piace affatto uccidere animali, anzi, amo la natura più di quanto si possa pensare! Sin dall’infanzia, quando ero triste o innervosito, mi bastava solo andare a sedermi sul prato, davanti alla cascata, togliermi le scarpe e bagnare i miei fragili piedi nell’acqua fresca, per sentirmi in un attimo più felice! Era come se mi sentissi a casa, assaporando la purezza e la freschezza della natura, che sembrava ascoltarmi ad ogni lacrima che bagnava il mio dolce viso. Qualche volta, le farfalle mi si poggiavano sulle spalle e quando ricominciavano a svolazzare, io mi divertivo a rincorrerle per l’intera città! Poi, il magnifico canto degli uccellini, diveniva una melodia splendida, la sola cosa in grado di calmare i battiti ritmici del mio cuore. Diventare cacciatore, a mio parere, è stata la scelta peggiore in tutta la mia vita e non lo perdonerò mai a mio padre. Lui non sa come può essere importante la natura, lui non sa ascoltarla come ho sempre fatto io. Anzi, mi correggo dicendo che l’intero continente asiatico non potrà mai amarla. Solo una persona, riusciva a condividere questi profondi sentimenti insieme a me. Era Alka, la mia amica d’infanzia. Si poteva dire che fossimo anime gemelle! Magari in un’altra vita eravamo davvero gemelli, o forse il mondo stava solo cercando più persone  possibili per far capire la vera importanza della natura al resto dell’umanità. Se fosse stato così, credo che ci si sia stato un totale fallimento, dato che di persone simili ce ne sono pochissime. In poche parole, ho passato la mia infanzia odiando il mondo, ma soprattutto i cacciatori! E ancora condivido questo sentimento con me stesso e la natura, che è sempre stata al mio fianco. Adesso sono un ragazzo di 25 anni, vivo a Nepal, un piccolo e modesto paese Asiatico, dove è intensamente praticata l’odiosa caccia! Il mio nome è Kris, e fra me e Alka incominciano a presentarsi alcuni rapporti più forti del solito. Ci sentiamo legati in qualche modo da una forza attrattiva, e sinceramente, non mi dispiacerebbe affatto possedere una relazione con lei. Credo che tutto ciò accadrà presto, dato che anche lei cerca di farmelo capire.
 
“Kris! Cosa stai scrivendo?” una voce ammaliante mi fece sobbalzare e per lo spavento, richiusi subito il mio diario.
“Oh, Alka sei tu. Mi hai fatto prendere un tale spavento!” risposi, nascondendo i miei scritti.
“Beh, ora si può sapere cosa stavi scrivendo?” insisté la ragazza.
“Niente di speciale, davvero!” mi giustificai.
“Sarà, ma in questi ultimi giorni ti vedo un po’ strano!” ammise Alka.
“Tranquilla, non mi sta succedendo niente! Piuttosto, come va con i tuoi genitori?” cambiai discorso.
“Malissimo, non hanno mandato giù il fatto che io sia venuta qui a vivere …” ammise Alka tristemente.
“Mi dispiace, non so davvero come aiutarti … d’altronde, io e mio padre non andiamo molto d’accordo ultimamente. Ci troviamo nella stessa situazione!” la consolai.
“Già! Anziani come sono, dovrebbero incominciare a darsi una calmata, non credi?” mi domandò, accarezzando una foglia ruvida.
“Hai perfettamente ragione!”
“A proposito di tuo padre, ti sta cercando e continua a urlare il tuo nome! Sembra furioso!!” mi confessò Alka, un po’ spaventata per me.
“Oh no! Credo che sia venuto a sapere di tutte le lezioni di caccia che ho saltato!! Scusa ma me ne vado, o finirò male! Aspettami oggi pomeriggio qui, davanti alla cascata e se ti chiede di me, non sai niente!!”le dissi a bassa voce.
“Ok, muoviti che arriva!”concluse Alka, spingendomi via. A quel punto corsi al rifugio che avevo costruito personalmente con legna, canne da zucchero e tante altre cose legate alla natura. Era un posticino piccolo ma confortevole, che avevo appositamente ideato per le fughe da mio padre. Intanto pensavo come il nostro capo di caccia, avesse saputo che anziché andare alle lezioni, girovagavo per la foresta accompagnato da Alka. Sicuramente qualcuno aveva fatto la spia, e già avevo in mente quale potesse essere il colpevole. Sicuramente era stato Kale, odioso quanto mio padre. In tutti quegli anni non aveva fatto altro che procurarmi guai … un giorno gliel’avrei fatta pagare!
 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: niky999