Snow White
 
Un bosco, è sempre un bosco…
La prigione perfetta, la trappola diabolica, la tortura perpetua.
 
Nebbia, pioggia, fango.
Gli alberi mi sorridono maligni, si fanno beffe di me, i loro rami mi strappano le vesti, mi graffiano la pelle.
 
Bianca come la neve.
 
Non vi è acqua da bere qui, la mia gola è tra le fiamme, le mie labbra vermiglie sono state violate.
 
Rosse come il sangue.
 
Lei lo ha mandato ad uccidermi, a strapparmi il cuore, e ancora palpitante lo vuole per sé,
per lo splendore infinito.
 
Cos’è la bellezza? Io oramai non lo so più, da troppo tempo.
 
Spezzati, bruciati, annodati.
I miei capelli hanno perso la loro lucentezza.
 
Neri come l’ebano.
 
«Specchio, servo delle mie brame, chi è la più bella del reame?»
 
Ha scelto me, ha pronunciato il mio nome, mi ha condannata per l’eternità.
Odio, rancore, vendetta.
La Regina è impazzita, con la sua follia mi ha annientata, distrutta, imprigionata.
 
La schiava del bosco, la serva della foresta.
 
Si nutre del mio terrore, della mia stanchezza, della mia voglia di vivere,
che a poco a poco se ne sta andando.
 
E corro, corro, scappo, mi nascondo e fuggo di nuovo.
 
Mille occhi mi osservano, silenziosi nell’ombra, sguardi taglienti mi spogliano,
nutrendosi della mia anima.
Crudeli spettri mi sfiorano, rubandomi l’essenza, impossessandosi del mio spirito.

-  Canta Biancaneve! –
 
Non ho più voce per parlare, per gridare di terrore, urla silenziose escono dalla mia bocca.
 
Nessuno dei Sette verrà a cercarmi, nessun Principe azzurro verrà a salvarmi.
 
Non un fiore, non un carezza, alcun bacio mi sveglierà da questo incubo.
 
È tutto così buio qui, dove sono le mele rosse che mi donava mio padre?
 
Un morso, una resa, un macabro e fasullo sonno.

 
-   Non riposerai mai in pace, Biancaneve! –
 

Una bara di cristallo, una tomba splendente.
 
- Tu chiudi gli occhi di nuovo -
 
E tutto ricomincia.